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bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VII -  “Nelle mani della Legge”  2° parte

Mentre facevo finta di seguire la televisione che c'era in un angolo del bar, mi misi ad osservarle più attentamente.
La più giovane continuava ha parlare di una certa pratica che stava seguendo e che gli stava dando un sacco di problemi; ogni tanto anche l'altra (più anziana) interveniva, ma mi sembrava senza entusiasmo, come se avesse dovuto per forza dire qualcosa.

Avevano tutte è 2 un bel fisichino, altezza normale, quella più anziana leggermente più curvy dell'altra.
Niente gioielli, a parte l'orologio tenuto sulla mano destra di quella più anziana, mentre l'altra ce l'aveva regolarmente a sinistra; sopratutto notai, niente anelli.
Buon segno, anche se non determinante.

Quella più anziana, mentre l'altra parlava, spesso guardava l'orologio e il Black Berry posato davanti a lei ; ad un certo punto riuscii ha vedere che l'orologio era un Hamilton, uno delle marche che preferisco.
Una che porta un orologio del genere diventa immediatamente interessante ai miei occhi; decisi di puntare su di lei.

Il giovedì stava volgendo al termine, domani sarebbe iniziato l'ultimo week-end prima del Natale e correvo il rischio di essere lasciato a terra da tutti i voli previsti.

I miei analisti intanto mi avevano presentato il “profilo probabile” della tizia che mi stava accanto :
- Manager, funzionaria governativa, avvocato
- 35-40 anni
- single / divorziata
- elevato livello culturale
- ricca, o quantomeno con uno stipendio che le permetteva di avere un certo stile di vita.

Mentre stavo studiando come “entrare” in gioco, come spesso accade nella vita, la fortuna si fece viva.
A quella più giovane arrivò una telefonata; dopo di chè, finì velocemente il suo drink, si rivestì e se ne andò lasciando l'amica (collega ?) sola.
In un attimo avevo perso il 50% degli obiettivi possibili, ora dovevo concentrarmi assolutamente solo sulla tizia al mio fianco; mi guardai intorno, ma non c'erano altre possibilità. :

Avevo già visto che alcune coppie di colombi erano volati via, e dovevo sbrigarmi; mentre guardavo la televisione, la sentii imprecare.
Mi girai verso di lei; aveva dei problemi con il Black Berry, continuava a trafficarci sopra senza risolvere il suo problema.
Tirai fuori il mio (era identico) e glielo offrii; mi disse subito che era solo un paio di giorni che ce l'aveva e ancora non lo conosceva bene; da circa 2 ore non riusciva più ad inviare messaggi e non riusciva a capirne il perchè.

Occasione offerta su un piatto d'argento.

L'afferrai subito, e gli offrii il mio aiuto; io ce l'avevo da alcuni mesi e lo conoscevo molto bene; sorridendo,me lo diede subito da vedere.
Impiegai pochissimo ha capire che aveva inserito, per errore, il blocco dei messaggi in uscita; glielo disattivai e spiegai cosa era successo.
Lei rise, con una smorfia che mi ricordò Teresa, nelle (rare) volte che la beccavo in fallo sulle tecnologie. :

Gli chiesi se potevo offrirgli un'altro drink; accettò subito, avevo superato il momento più difficile, l'approccio iniziale.

Adesso non rimaneva che fare il solito Bigfoot “cucciolone bisognoso d'affetto” per vedere cosa succedeva. )

Mentre chiaccheravamo del più e del meno, sulla televisione apparvero le previsioni del tempo; il presentatore cominciò ad illustrare la situazione e poi partì con le previsioni per il week-end : freddo e neve in arrivo nella zona di Baltimora.

La tizia istintivamente rabbrividì, stringendosi nelle spalle con le mani; gesto istintivo, ma sufficiente ha confermarmi che era “libera”, non aveva nessuno a casa che l'aspettava.
Le reazioni del nostro corpo difficilmente mentono; e mentire con il proprio corpo si può anche fare, ma devi essere stato addestrato. :

Mi chiese da dove venivo, visto che il mio accento non era della zona; risposi che ero italiano e che stavo facendo un corso presso la Johns Hopkins.
Mi raccontò che era stata 2 volte in Italia con amici; la prima volta a Roma e poi a Firenze (te pareva); la seconda volta invece a Venezia e a ..... Torino.
Strano, dissi; perchè Torino ?
Per visitare il Museo Egizio e poi per una breve vacanza enogastronomica nelle Langhe.

Wow !!!
Mi aveva dato la password di accesso al sistema.

Cominciammo ha parlare di vini e di cibi piemontesi (i miei preferiti); i drink cominciarono ad accumularsi sul bancone, sotto lo sguardo estasiato del barman.
Avevamo scoperto di avere un sacco di interessi comuni, e la conversazione andava via sciolta.
Anche lei si era sciolta; spesso le arrivavano chiamate o messaggi, ma lei zittiva subito il telefonino per poter continuare la conversazione con me.

Buon segno.

Ad un certo punto, colsi al balzo una sua affermazione sul cibo italiano, e gli chiesi se gli andava di cenare in un locale italiano che conoscevo, lì vicino.
Lei guardò il suo orologio, ci pensò su qualche secondo (interminabile) e poi disse ok.
Pagai i drink, ci rivestimmo e uscimmo nella fredda notte di Baltimora.

Il ristorante non distava molto, c'ero già stato 3 volte nelle ultime 2 settimane e si mangiava molto bene; per fortuna non c'era molta gente, e quindi potemmo chiaccherare in tutta tranquillità; mi raccontò di lei, lavorava per il Comune di Baltimora, e lungo la settimana abitava, con un'amica in un piccolo appartamento nel quartiere universitario (peccato, aveva una coinquilina ).

Nei week-end invece tornava a casa, in un piccolo paese sulla costa nella baia di Chesapeake; un posto molto tranquillo e “intimo”.

Mi chiese se ero interessato ad andare a vederlo.
Caspita, un'occasione da non perdere.

Dissi si, anche perchè non avevo nessun impegno.
Era ora di andare a scoprire le carte.

All'uscita dal ristorante, ci scambiammo i numeri di telefono per concordare al meglio l'appuntamento del week-end, quindi ci salutammo come buoni amici (con bacetto sulla guancia).
Chiamò un taxi e si fece accompagnare a casa; io, lentamente me ne tornai al mio albergo.
Sinceramente avevo sperato in un qualcosa in più, ma forse era più giusto così; in fondo la pazienza non mi fa difetto, e il week-end prometteva bene. )

Il giorno dopo, mi arrivò un messaggio da lei (il Black Berry funzionava bene, pensai subito); mi annunciava che era riuscita ad ottenere per la prossima settima di Natale, 6 giorni di ferie e che se ero libero anch'io potevamo trascorrerla nella sua casa al mare.

Che cavolo di lavoro faceva che la obbligava ha lavorare anche a Natale ? :

Gli risposi subito che per me era ok, in quanto quella settimana l'università chiudeva ed io non avevo altri impegni (e anche se li avessi avuti, li avrei comunque annullati).

Mi rispose subito di tenermi pronto per le 9 di sabato mattina, che sarebbe passata lei a prendermi direttamente al mio albergo.

In quel momento, non avrei mai immaginato come sarebbero stati quegli 8 giorni successivi. :


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. VII - “Nelle mani della Legge” 3° parte

Quel sabato mattina mi alzai abbastanza presto, mi preparai bene e con calma e, dopo aver avvertito che sarei rimasto fuori per una settimana quelli dell'albergo, presi il mio borsone da viaggio e uscii sul marciapiede.
Arrivò abbastanza puntuale, scusandosi subito per il ritardo, dovuto ad un “problemino” in ufficio; caricai il borsone nel bagagliaio del Cherokee assieme alla sua roba e partimmo.

Notai subito che, anche se non era più vestita come la sera precedente, aveva comunque del buon gusto sull'abbigliamento : jeans di una nota marca italiana, maglioncino di cashmere a collo alto e scarponcini Timberland.
Mi piaceva sempre di più.

Il suo villaggio sulla costa distava circa 400 km, e alla sua andatura (molto tranquilla, perchè qui non scherzano con quelli che corrono) impiegammo circa 5 ore.
Ne approfittammo per conoscerci un po'; mi chiesi che lavoro facevo (come al solito restai nel vago); mi chiese se avevo qualcuno a casa.
Risposi dicendo la verità, anche perchè non mi va di mentire su queste cose; anche lei era appena uscita da un'esperienza con un collega di lavoro (ecco perchè Bigfoot rispetta sempre la regola del “Mai con una collega di lavoro” pensai.) :

Gli chiesi che lavoro faceva; impiegò qualche secondo per darmi una risposta :
“Lavoro per i cittadini di Baltimora” disse sorridendo.

Detta così, non è che mi dicesse molto, ma mi accontentai; mi disse che aveva 34 anni, e dove stavamo andando era il suo paese natale, a cui era legatissima e in cui ritornava appena poteva.
Il classico “buen retiro” dei fine settimana americani.

La conversazione poi scivolò lentamente su tanti altri argomenti che, sinceramente, non ricordo neanche più.
Una cosa che ci piacque, e che avevamo molti interessi comuni; e questo facilitò enormemente la nascita di un “feeling” tra noi due.
Anch'io sorrisi (mentalmente); ancora una volta i miei analisti avevano disegnato il “profilo” giusto.
Per non perdere tempo, decidemmo di limitarci ad un veloce caffè durante l'unica sosta per il rifornimento di carburante e verso le 14:30 arrivammo al suo villaggio.

Il posto era veramente bello, sulla costa nella baia di Chesapeake; era il classico posto dove tutti probabilmente vorremmo abitare.
Mi disse che da queste parti erano stati girati gli esterni di parecchi film e serie tv di successo; il posto era talmente piaciuto poi che alcuni attori e registi avevano anche comprato casa.

Appena arrivati al villaggio, ci fermammo nell'unico store (hanno praticamente tutto, dai giornali ai medicinali), per fare un po' di spesa.
Appena entrati, un paio di donne si avvicinarono a MJ (sono le iniziali del suo nome) per salutarla (e per dare un'occhiata al sottoscritto), visto che mentre parlavano continuavano a guardarmi (d'altronde ero lì.

Alla fine MJ, per soddisfare la loro curiosità, mi presentò alle sue due amiche come un “old my friend from Italy”.
Le due donne mi augurarono un felice soggiorno e un felice Natale (sorridendo, con aria "furbetta".
Chissà cosa passava nella loro mente in quel momento......... :

Prendemmo un po' di roba e mentre ci avviavamo verso l'uscita, ecco che un'altra signora con 2 bambini bloccò MJ; saluti, baci, mia presentazione, aggiornamento delle loro vite, etc.
Visto che le conversazioni tra donne non mi hanno mai entusiasmato, ne approfittai per portare quello che avevamo acquistato sulla macchina.
Mentre mi allontanavo, sentii che l'amica diceva a MJ:
“.... era ora che ti decidessi....”

Appena arrivai fuori, vidi subito la macchina della polizia locale ferma dietro al Cherokee, con lo sceriffo appoggiato davanti al cofano.
Mi guardò a lungo, poi quando mi vide aprire il portellone posteriore per mettere la roba, mi chiese :
“E' la macchina di MJ ?”
Mi venne in mente i 2 tizi dei servizi di sicurezza sauditi: perchè fanno domande di cui conoscono già la risposta ? :

Lo guardai negli occhi e gli di si, se voleva parlargli era dentro al negozio.
Non mi piaceva come mi stava guardando; era il classico sceriffo di questi posti, anziano ma abbastanza in forma (a parte un po' di pancetta); notai il cinturone con tutto l'armamentario (pistola, radio, manganello, spray al peperoncino, vari porta-qualcosa).
Vedendo la pistola nel cinturone non potei fare a meno di pensare che questo posto doveva essere molto tranquillo visto che aveva ancora il classico revolver S&W; se fosse stato un posto “movimentato” avrebbe sicuramente optato come la maggior parte dei suo colleghi per un'automatica bifilare in 9mm. :

Per fortuna MJ venne fuori dal negozio; appena vide lo sceriffo, gli corse incontro e l'abbracciò; poi cominciarono a parlare.
Pensai, sorridendo, che se continuavamo ad incontrare gente, a casa ci saremmo arrivati alla sera.
Per fortuna però allo sceriffo arrivò una chiamata, e fu costretto a lasciarci.
Non senza avermi detto che ci aspettava tutti e 2 nella prossima settimana per assaggiare la torta di Natale che faceva sua moglie.
Più che un'invito mi era sembrato quasi un ordine...... )

Finalmente ripartimmo, e mentre attraversavamo il villaggio, diverse persone, dopo aver riconosciuto l'auto, ci salutavano.
Decisamente MJ era una Vip per questo posto.
La casa era appena fuori al villaggio, su una specie di promontorio roccioso in riva al mare; sulla destra, tramite una piccola scalinata in pietra si accedeva ad una piccola insenatura dove c'erano un paio di barche; sulla sinistra della casa invece c'era una prato in discesa (una cinquantina di metri) e poi iniziava una spiaggia lunghissima; di fronte la baia e le acque dell'oceano.
Rimasi a bocca aperta per la bellezza selvaggia del posto.

MJ se ne accorse subito e iniziò ha raccontarmi tutto; la casa era stata fatta costruire dai suoi genitori nello stile classico coloniale perchè era proprio dal quelle parti che arrivarono i primi coloni americani ad insediarsi; lei era nata e cresciuta in quella casa.
Mentre entravamo, pensai che il giorno che tiravo i remi in barca, avrei voluto farlo in un posto del genere. :

Dopo aver sistemato quello che avevamo portato, mi fece visitare la casa; era arredata in modo stupendo, dovetti ammettere che anche i suoi genitori avevano del buon gusto; mi fece vedere anche la biblioteca, dove notai che la maggior parte dei libri erano testi di leggi e di diritto, probabilmente frutto di studi universitari.
Visto che era quasi sera e che avevamo già saltato il pasto a mezzogiorno, decidemmo di passare in cucina per cominciare ha preparare la cena.
Mi offrii subito come cuoco e lei accettò contenta; mentre io preparavo per la cena, lei accese il fuoco nel caminetto (gigantesco) tipicamente anglosassone nonostante la casa (tutta in legno) fosse già abbastanza calda.

Vedendo poi che me la stavo cavando alla grande in cucina mi disse che ne approfittava per farsi una doccia.
Presi subito la palla al balzo e ridendo, gli offrii anche lì una mano; questa volta fece una sonora risata, e mi rispose “Che era ancora troppo presto….......”
E scappò via.

Quando ci mettemmo a tavola rimase piacevolmente sorpresa per come ero riuscito ad organizzare in così poco tempo e con quei pochi componenti che aveva in a casa o che avevamo comprato. )

Spesso d'inverno quando c'era brutto tempo andava via la luce e quindi non poteva tenere niente in frigo o nel freezer; poi ridendo disse che certe volte bastava mettere il cibo fuori dalla finestra per congelarlo.

Mi venne in mente Teresa è la sua cucina a base di surgelati; oramai erano passati 11 giorni dalla nostra ultima telefonata; niente sesso telefonico come facevamo spesso una volta quando eravamo distanti, ma la classica telefonata che si fa ad un amico per sapere se va tutto bene.
E da quello che avevo percepito nella telefonata, avevo capito che ero fuori squadra, sostituito da un nuovo “cucciolone” più giovane.

MJ si accorse subito che la battuta sui surgelati mi aveva colpito.
“Pensi ancora a lei ?” mi disse.
“Qualche volta, quando certi particolari me la ricordano”.
Gli raccontai della sua passione (e mia avversione, quando non servono ovviamente) per i cibi surgelati.
“Probabilmente era brava in qualcos'altro......”
“In effetti era molto in gamba.........” )

MJ era una donna in gamba, capìì subito che l'argomento mi metteva a disagio.
“Sai, bisognerebbe non fare mai paragoni tra le persone, perchè non dobbiamo essere per forza uguali.”
Aveva ragione, Teresa era un'immagine del mio passato; però non immaginavo che fosse così doloroso dimenticare una persona; e non era giusto cercare di confrontarla continuamente con qualcun'altro come facevo io. :

“Raccontami di te” gli dissi.
Prese il bicchiere del vino in mano e lo guardò a lungo.
“Sono stata assieme ad un uomo per 2 anni; aveva la mia massima fiducia e andavamo d'accordo; poi un mese fa ho scoperto che era tutto falso e che mi aveva usato per avere informazioni per il suo lavoro e per migliorare la sua carriera. Quando l'ho saputo, l'ho mollato immediatamente, anche se ancora oggi ne soffro.”

“Che pezzo di m...a” pensai tra me e me.
Uno del mio equipaggio intanto però diceva “Tutta stà strada per andare ha beccare una con gli stessi nostri problemi. Complimenti capo, ottima scelta.” :

Visto che i ricordi di entrambi erano troppo dolorosi, presi il comando della situazione e gli dissi :
“Senti laviamo i piatti e poi usciamo a fare una passeggiata sulla spiaggia, che mi sembra molto bella.”
Accettò subito.

Finito di riordinare, ci vestimmo bene (perchè fuori faceva abbastanza freddo) e scendemmo sulla spiaggia.
Camminammo per un po', in silenzio, guardando l'oceano e le grosse nuvole cariche di pioggia che correvano in cielo(e che probabilmente sarebbe diventata neve, come aveva detto il “rain-men” della tv) .

Poi capii che aveva freddo e gli proposi di rientrare.
Cosa che accettò subito.
Nel caminetto il fuoco ardeva allegramente; MJ tirò fuori una bottiglia di bourbon invecchiato (quello del Kentucky con il tacchino), riempì 2 bicchieri e ci sedemmo su un divano davanti al fuoco.

Ma anche in questo caso i ricordi tornarono a galla; il fuoco dei tanti bivacchi di quando ero in giro per il mondo a caccia o a pesca, di compagni d'avventura che non c'erano più; o il fuoco del nostro caminetto a casa in Italia, con una vecchia pelle d'orso davanti che mi aveva regalato Gigggetto frutto di una sua scorribanda nei Carpazi, e che io usavo come tappeto per i nostri giochi facendo dire a Teresa che ero un depravato (però partecipava comunque). )

Mi girai e guardai MJ; anche lei fissava il fuoco, anche lei stava rivedendo qualcosa, forse delle scene successe davanti a quel caminetto; l'abbracciai e cercai di baciarla, ma lei si tirò indietro, non era ancora pronta a separare il presente dal passato come me.
Mi ripresi subito, e gli chiesi scusa; Lei sorrise senza dire niente.
Finimmo i nostri bourbon e decidemmo di andare a dormire; lei nel suo letto, io in quello degli ospiti.


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zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Bel racconto bigfoot aspetto con ansia la continuazione
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
Scricciolo72
Jr. Member (120 post)
K+ 100 | K- 9
Complimenti bigfoot....un altra bella storia !!K+ per te.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie ragazzi e alla prossima.

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
avogadro
Jr. Member (182 post)
K+ 24 | K- 16
Bellissimi racconti che si leggono "tutto in un fiato".
Grazie e complimenti (per la capacità narrativa e la vita avventurosa!)
Wonderfulmagic
Sr. Member (319 post)
K+ 88 | K- 67
Interessantissimo racconto bigfoot!
Molto ben dettagliato e pieno di particolari, le ambientazioni uniche e le femmine americane sono ahinoi due spanne avanti alle nostrane come libertà mentale e consapevolezza della propria femminilità
"Papa' esistono gli idraulici gonfiabili?" "No!" "E perché stamattina la mamma ne ha gonfiato uno?"
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. VII - “Nelle mani della Legge”      4° parte

Quella notte dormii pochissimo; la casa era troppo calda, e il vento che sentivo fischiare fuori non m'invogliava ad aprire la finestra.

Alle prime luci dell'alba mi alzai; dopo aver fatto velocemente la barba, andai in cucina e mi diedi da fare; la sera precedente, mentre preparavo la cena, avevo visto in un armadietto una vecchia caffettiera moka; la presi e gli diedi una controllata; era ancora utilizzabile, previa pulizia e rimessa in funzione (acqua, sale, aceto e latte).
Mi diedi da fare, e in una mezz'oretta la vecchia moka era “combat-ready”; a quel punto, visto che a MJ piaceva la mia cucina, mi scatenai per preparare una prima colazione come Dio comandava.

Con del pane preparai dei crostini con burro salato che feci scaldare nel forno; un piacevole odore di “pane fresco” si sparse per la casa; quando a questo si aggiunse l'odore del caffè fatto con la vecchia moka, MJ scese in cucina a vedere cosa stava succedendo.

Appena la vidi, non potei fare a meno di fargli i complimenti per lo splendido pigiama(color pesca in morbida flanella, tipicamente “american country&rdquo e sopratutto per i due “orsetti” che aveva ai piedi.

Lei, appena vide tutto quello che avevo preparato, si illuminò e disse subito :
“Wow, ecco un bel modo di iniziare la giornata. “
Ci sedemmo ed iniziammo a fare colazione; i crostini con burro salato e marmellata di mele la mandarono in estasi (purtroppo non potevo preparare i classici “buondì” con “bagnèt verde” e acciughe del buon Gigggetto per mancanza di materia prima ); quando vide la vecchia moka, si stupì che fossi riuscito a rimetterla in funzione; quando poi assaggiò il caffe “espresso” (anche se la miscela non era granchè, ma sopratutto il “marocchino” che mi ero preparato si lasciò sfuggire, ridendo :
“Tu sei uno da sposare subito....”

Poi notando il mio “impercettibile” sobbalzo, aggiunse subito :
“Volevo dire, molte delle mie amiche vorrebbero avere accanto un uomo come te...” :

Bigfoot intanto , da dietro la sua tazza, osservava in silenzio sorridendo; pian pianino guadagnavo terreno; mi domandavo solo chissà quando cadrà il Forte. :

Mentre ci stavamo gustando la nostra prima colazione, sentimmo un leggero grattare alla porta.
“Questo è Bud, il cane dei miei vicini” disse subito MJ; visto che io ero già vestito e lei ancora in pigiama, andai ad aprire la porta.
Effettivamente c'era un bellissimo gordon-retriver color miele; appena mi vide mi fece subito festa, poi entrò e corse da MJ che era ancora in cucina, probabilmente guidato dal buon odore.

Intanto stavano arrivando una signora sui 35-40 anni e una ragazza più giovane; appena mi videro, rimasero un po' sorprese, poi quella più anziana mi chiese di MJ.
Gli dissi che stava facendo colazione, ma subito dopo MJ venne sulla porta, accompagnata dal cane; notai immediamente che tutte e 2 erano un po' sorprese del fatto che MJ era ancora in pigiama (e io quasi vestito). :

MJ, come al solito, fece le presentazioni; la coppia erano madre e figlia e abitavano in una casa sulla costa ad un paio di chilometri da noi; mentre portavano a spasso il cane, avevano visto il Cherokee di MJ ed erano passate quindi per salutarla e fare gli auguri di Natale (e anche per vedere com'era lo sconosciuto appena arrivato, pensai). :

Per fortuna, dopo un quarto d'ora di chiacchere, ripresero la loro passeggiata e noi potemmo finire la nostra prima colazione.
Era domenica, mancavano 3 giorni al Natale; ogni tanto guardavo il cellulare sperando che ci fosse almeno un messaggio dall'Italia, ma tutto taceva.

MJ fece una proposta : fare una passeggiata fino al villaggio, per farmi vedere delle cose interessanti e poi andare a pranzo in un ristorantino vicino al porto.
Accettai subito, il tempo di vestirmi ed ero pronto; intanto il tempo continuava a cambiare (da leggermente nuvoloso a molto nuvoloso con qualche goccia di pioggia).

Bigfoot aveva visto molto di peggio, e poi questa donna mi stava intrigando sempre di più; quando la vidi venir fuori dalla casa, ancora una volta mi sorprese; aveva addosso un vecchio Barbour “invernale”, pantaloni di velluto “kaky”,scarponcini Timberland da 8” in tinta e in testa un buffo cappello irlandese con pon-pon; vestita cosi, casual ma elegante, dimostrava anche qualche anno in meno dei 34 che mi aveva detto. :

Una perfetta “country woman”, proprio quelle che piacciono a me; peccato che i progressi erano troppo lenti, e il tempo scorre veloce.
Mi consolai comunque pensando che in fin dei conti anche il generale Montcalm impiegò 6 giorni a prendere Fort William Henry. :

Impiegammo circa mezz'ora per arrivare al villaggio; una delle prime case che incontrammo era quella dello sceriffo; tutta in legno e non molto grande, ma bellina e con il classico palo con bandiera americana nel giardino.
Mentre passavamo davanti, per andare verso il centro, la moglie dello sceriffo saltò fuori e venne a salutarci; non credo che fosse casuale l'incontro, probabilmente ci stava aspettando già da un po'; finalmente poteva soddisfare la sua curiosità direttamente.
Soliti 10 minuti per presentazione, qualche chiacchera ed invito finale; visto che le sue 2 nipotine avevano preferito fare le vacanze di Natale da un'altra parte, la signora sceriffo ci invitò per il pranzo.

MJ si girò verso di me con sguardo interrogativo; risposi che toccava a lei decidere, visto che io ero ospite.
Disse di sì (bè, almeno avevamo risolto il problema del pranzo, e poi non mi dispiaceva scambiare qualche parola con lo sceriffo). :

Riprendemmo la nostra strada; pur essendo una piccola cittadina, c'erano parecchi negozi, ed invariabilmente ogni volta che gli passavamo davanti, saltava fuori qualcuno che voleve salutarci (e conoscermi, oramai l'avevo capito).
Ad un certo punto, MJ si sentì obbligata a spiegarmi perchè facevano tutti così; la cittadina è piccola, e tutti si conosco; suo padre (medico) aveva fatto anche il sindaco per oltre vent'anni, mentre sua madre, insegnante elementare, aveva sempre insegnato in paese.
Lei era cresciuta lì, fino al momento del college e poi dell'università a Baltimora, dove si era laureata.

Fin'ora non l'avevano mai vista accompagnata da molti uomini; anzi, ma lo disse sorridendo, tu saresti il secondo......

Sentii distintamente un componente del mio equipaggio che diceva ai suoi compagni :
“Qui si và per le lunghe ragazzi, accendete il fuoco e preparate le tende....” :

La presi dolcemente per un braccio, la guardai negli occhi e gli dissi :
“Non possiamo continuare a voltarci indietro; il passato e passato; piuttosto guardiamo al futuro.....”

E lo pensavo veramente; ci guardammo negli occhi per alcuni secondi, e poi riprendemmo il cammino.

Finalmente arrivammo a destinazione; voleva farmi visitare il museo di storia locale; essendo domenica era aperto solo su richiesta, ma la “curatrice” (una ex-collega della madre di MJ) sembrava che ci aspettasse; pensai subito che le notizie volano veloci, sopratutto da quando esistono i cellulari. )

Oramai avevo capito che la privacy era andata a farsi benedire; dopo le presentazioni di rito, la vecchia signora iniziò ha farmi visitare le varie sale dedicate alla storia del paese; alcune mi colpirono più di altre; ovviamente quelle dedicate alla caccia e alla pesca, ma sopratutto mi colpì quelle dedicate alle popolazioni “native” del luogo.

C'erano diversi manichini, vestiti con gli abiti tipici; un manichino mi colpì in modo particolare : era una squaw vestita come Alzata con Pugno !

La direttrice mi spiegò sorridendo che quella era la riproduzione della principessa Pocahontas, la cui tribù era originaria di quelle parti.
E' vero che la questione è molto romanzata, come ammise subito la direttrice, ma la riproduzione era stata fatta a partire da vecchi disegni e/o dipinti dell'epoca (erano alle pareti); ed iniziò poi ha raccontare come venivano fatti quei vestiti in pelle di cervo, morbidissimi.

Ad un certo punto ci fece notare anche dei particolari, che però mi permisi di correggere; ad esempio le strisce in pelle che abbellivano la casacca, pantaloni e stivali, non erano un semplice abbellimento, ma servivano a non fare rumore mentre scivolavano attraverso i cespugli; idem per gli stivali senza suola e tacco che servivano a “sentire” rami e pietre sotto i piedi.
La direttrice fu sorpresa da queste mie osservazioni, per cui dovetti aggiungere che quello che sapevo lo dovevo alle mie esperienze di caccia con guide “native”.

Poi, la direttrice fece notare a MJ, che guardava e toccava i vari manichini, che i “nativi” non portavano biancheria intima, per il semplice motivo che non la conoscevano.
Evitai di approfondire, anche se avevo visto che comunque l'indispensabile lo portano; l'unica cosa che mi fece contento è che la riproduzione di Pocahontas era molto più brutta di Alzata con Pugno.

Finito il giro del museo, salutammo la direttrice e, visto che era giunta l'ora di pranzo, andammo al ristorante del porto.
Quando ci arrivammo, notai subito che era strapieno; ovviamente tutta gente del luogo, perchè in quella stagione non c'è flusso turistico; anche qui dovetti sottopormi alla solita trafila dei saluti e delle presentazioni, poi finalmente riuscimmo a sederci in un angolino e ordinammo.
Come tutti, optammo per il piatto unico a base di pesce locale; che voleva dire aragosta, striped-bass (spigola), ostriche, gamberoni, scampi, pesciame vario con contorno di patate e pannocchie di mais e salse varie, tutto cotto al vapore per conservare i sapori.

Ovviamente, grazie al fatto che come al solito MJ era conosciuta, il tutto ci fù servito usando come unità di misura una di quelle vanghe che i militari portano attaccata allo zaino.

Mentre stavo finendo la mia seconda aragosta (del resto avevo già perso il conto) e MJ la sua prima, dissi ridendo :
“Sai, se è vero che le aragoste e le ostriche sono afrodisiache, stasera faremo faville....” :

Ci guardammo negli occhi per alcuni secondi, poi iniziammo a ridere come matti, mentre tutti gli altri ci guardavano sorpresi. )

Sentii distintamente il solito membro del mio equipaggio dire :
“Forse è meglio che avvertiamo anche la Protezione Civile.....”


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
GordonVega
Full Member (25 post)
K+ 8 | K- 3
...mamma mia,ho l'ansia.....sei un grande,da piemontese a piemontese :-)
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VII - “Nelle mani della Legge”    5° parte

Erano anni che non facevo una simile abboffata di pesce; oltre a tutto a dei costi irrisori, tenuto conto che avevamo pasteggiato ad aragoste, scamponi e ostriche; ma era dovuto al fatto che da quelle parti questi crostacei sono diffusi come da noi le zanzare d'estate. )

Per smaltire, al pomeriggio facemmo il giro dei negozi nella zona del porticciolo, poi mentre ritornavamo verso il centro cittadino, MJ decise di farmi visitare l'orto botanico, dove alcune sue amiche coltivavano cose interessanti.
“Marijuana, coca, qat ? Gli dissi.
Mi guardò improvvisamente seria.
“Come mai conosci il qat ?”

Ahi, avevo voluto fare lo sborone e mi aveva subito preso in castagna.

Per fortuna ho sistema molto veloce nell'elaborazione dei dati e diedi subito la risposta (più logica, mai dare risposte fasulle, ma mescolare sempre in % variabili verità e menzongna di volta in volta, così mi era stato insegnato).
E ne ho fatto spesso buon uso.:

Gli risposi che, avendo lavorato spesso nei paesi arabi, l'avevo vista lì, dove è anche chiamata la “droga dei poveri”; ovviamente “dimenticai” che spesso anche gli occidentali ne facevano uso, perchè aveva degli “effetti collaterali” interessanti per noi ometti.
Per un attimo l'avevo vista preoccupata; ma poi tornò subito ha sorridere.

Qui non potei fare a meno di confrontarla col mio medico personale, ovvero Teresa; se ci fosse stata lei, si sarebbe subito lanciata in una spiegazione delle varie caratteristiche concludendo poi con una supercazzola finale sull'utilizzo delle droghe.

Ogni tanto mi capita di vedere un serial televisivo intitolato “Rizzoli & Isles”, il cui la dott. Maura Isles (medico legale della polizia di Boston) è la copia perfetta (non in senso fisico ovviamente) di Teresa; stesso modo di fare, da Miss Precision (come la chiamavo io qualche volta), pedante fino alla sfinimento (mio); doveva (e voleva) sempre spiegare tutto.
Certe volte era veramente insopportabile; per fortuna Bigfoot ha una pazienza inesauribile (e una testardaggine direttamente proporzionale).

MJ invece era completamente diversa da questo punto di vista; e per questo mi piaceva sempre di più.

Quando arrivammo all'orto botanico, c'era parecchia gente; facemmo un giro per vedere le cose interessanti che mi aveva detto, poi ci fermammo nella sezione dedicata ai bonsai; un paio di donne spiegava ad un gruppetto di persone tutto quello che c'era da sapere per poter tenere queste piante delicatissime in casa; i bonsai mi piacciono, ma in effetti, dovetti costatare che non erano adatti al mio stile di vita; troppo impegnativi.

Intanto, si era fatto buio, e visto che continuava ha cadere qualche goccia di pioggia mista a neve, decidemmo di ritornare a casa.
Appena fuori dal villaggio, il vento cominciò a farsi sentire; MJ, sarà stata abituata a quei luoghi, ma io ero più preparato (anche mentalmente, perchè se il cervello vuole resistere, tu resisti).
Così mi era stato insegnato; e parecchie volte mi era servito. :

Quando eravamo quasi arrivati, infilò il suo braccio sotto il mio; quel semplice contatto elettrizzò il povero Bigfoot che rispose cingendo le spalle della ragazza.
“Sai adesso cosa facciamo per scaldarci ? Ci facciamo una bella cioccolata calda”
Maledizione, e io che già pensavo a chissà che cosa.....
E poi aragosta + ostriche + cioccolata....... rischiavo di andarmi ha tuffare in mare per “raffreddarmi”. :

“Và bene” gli risposi; cosa non si farebbe per un po' di .....

Appena arrivati a casa, si scatenò una vera autentica tempesta, con vento e pioggia che bagnava i vetri della casa.
Mentre MJ preparava la cioccolata calda, io ne approfittai per farmi una bella doccia; qualcosa mi diceva era la serata giusta, e bisognava prepararsi bene. :

Quando arrivai in cucina, MJ mi disse subito :
“La cioccolata è pronta; prova ad assaggiarla se ti piace; l'ho presa in un negozio di dolci francese a Baltimora”.
L'assaggiai, era veramente bollente; poi ad un certo punto sentii un sapore strano :
“Scusa, ma c'è dentro del peperoncino ? “
Sapevo già comunque la risposta.
“Ti piace ?”

Pensai a Piccola Luna; se gli avessi fatto assaggiare una delizia simile, sarebbe rimasta sicuramente incinta.....” :

“Si, veramente molto buona.”

Intanto stavo pensando a come far star tranquillo Mister Dick, visto che cominciava ha risvegliarsi. :

Anche perchè MJ si era tolta gli scarponcini e i pantaloni (che erano un po' bagnati), rimanendo con un paio di calzettoni a righe molto buffi e con solo la camicia di flanella a quadrettoni.
Era sempre un “country woman” elegante, ma con quelle gambe nude, era decisamente sexy.

Non volevo essere io ha fare la prima mossa (cerco sempre di essere gentlemen), per cui decisi di andare ad accendere il caminetto (anche per calmare un pò l'equipaggio).

Stavo realizzando che un'altra giornta era passata; Teresa non aveva chiamato, con MJ eravamo ancora in stand-by.
Mi ritornava in mente la scena iniziale del nostro incontro in quel bar di Baltimora; sembrava un'avventura facile facile, ed invece.... :

Arrivò MJ, si era messa nel suo solito pigiamone, accese la televisione e cercò qualcosa di interessante da vedere; purtroppo la tempesta che imperversava fuori, aveva ridotto il numero di canali visibili; si fermò su un canale che stava trasmettendo un vecchio film in b/n con Tyron Power.

Che bella serata; in una casa sperduta sulle coste del Maryland, mentre fuori imperversava la bufera, con accanto una bella donna che mi piaceva moltissimo, un Bigfoot aspettava......

Seduti, anzi spaparanzati sul divano, guardavamo il film; MJ infilata nel suo pigiamone “invernale” interessatissima alla storia, io più prosaicamente, ero interessato a lei.
Anche con quella tenuta, restava comunque una bella donna, con le sue curve al punto giusto; in effetti il fatto che, quando era a Baltimora, andasse tutte le sere un paio d'ore in palestra con alcune sue colleghe (così mi aveva detto durante il pranza) giocava a suo favore; il fisico (per quel poco che avevo visto fin'ora era perfetto per una trentenne). :

Rispetto a Teresa, a parità di curve (che volte farci, a me piacciono le “curvy&rdquo era un po' più alta.
Già, Teresa, anche oggi non aveva chiamato.........

Il film finalmente finì; MJ mi chiese se mi era piaciuto.
“Molto...” risposi, sperando che non mi facesse altre domande (non l'avevo seguito molto).
A questo punto era ora di andare a nanna; augurandoci reciprocamente buona notte, MJ salì le scala interna per andare nella sua camera al primo piano; io invece mi avviai verso la camera degli ospiti che era al pian terreno, dalla parte opposta.

Mi spogliai velocemente e mi infilai nel letto; mentre fuori la tempesta aumentava d'intensità con violenti scrosci di pioggia contro le finestre, diedi il rompete le righe e la buona notte al mio equipaggio.

Chissà domani come sarebbe stato ? Mi domandai prima di addormentarmi. :

Invece nella notte.....


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
TheFisher
Hero Member (668 post)
K+ 426 | K- 54
oh madoi bifoot, che avventura interessante! e il prossimo capitolo quando arriverà? XD
K+ virtuale, x ora!
Eyjafjallajökull
Super Hero (943 post)
K+ 292 | K- 117
Son rimasto sveglio tutta la notte a leggere i tuoi racconti di vita... Che dire. Ho già detto tutto... Altri commenti li faro quando avrò un po' meno sonno... Comunque semplicemente strepitosi. Sembra di leggere un romanzo avventuroso... Che mi fa evadere dalla mia vita monotona.
Ora posso dire buonanotte.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Ecco adesso non dormirò tutta la notte a pensare a cosa successe
Bravo bigfoot
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
In attesa della parte finale, grazie a tutti.

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VII - “Nelle mani della Legge”  6° parte

Fin da piccolo ho sempre avuto un sonno molto leggero; da grande, la cosa si è ancora più acuita, oramai sono in grado di percepire una mosca che cammina sul tappeto.

Questo può avere dei vantaggi, ma anche sopratutto degli svantaggi; il principale è che non riesci mai a riposare completamente, controbilanciato però dal fatto che poi riesco comunque “quasi a riposare” in qualunque condizioni mi trovi.
E quando sei sempre in giro per il mondo, è un vantaggio non da poco.
E' come avere una sorta di interruttore on/off che posso usare a piacimento, con la funzione off che in realtà corrisponde ad uno stand-by.

Quando sentii aprirsi la porta della mia camera, riattivai immediatamente le mie funzioni vitali; il tempo di girarmi verso la sorgente del rumore (minimo) che MJ alzò la coperta e si infilò sotto.

Col viso vicino al mio orecchio la sentii sussurrare : “Ho freddo...”
Dopo di che si aggrappò a me come una cozza al suo scoglio; guardai le lancette luminose del mio Citizen Promaster : 00:40.
Aveva resistito ben 45' da sola.

Purtroppo il letto non era molto grande, e cercare di dormire con una appiccicata addosso non era per niente facile; daltronde non mi sembrava neanche il caso di approfittare del momento e dare l'assalto finale al Forte William Henry.
Come il generale Montcalm, mi accontentai di essere arrivato sotto le mura, e cominciai quindi a studiare come sferrare l'assalto finale. :

Mentre il suo viso era appoggiato sul mio petto, cominciai ad inebriarmi del suo odore; sicuramente aveva fatto la doccia (o il bagno), perchè l'odore era quello che si sentiva in bagno, molto buono comunque.

Restaii immobile per parecchio tempo; da quando mi era entrata nel letto non si era più mossa.
Mi venne da ridere; stavo cercando di dimenticare Teresa, ed eccomi qui con un'altra donna che si comportava nello stesso modo.

Addirittura una volta ci litigai pure, perchè ero abbastanza stufo, quelle poche volte che ero a casa, di dormire con una sorta di “zaino” addosso, che ti impediva di fare qualsiasi movimento.

Lei si faceva una sonora risata, e poi si stringeva addosso ancora di più al suo “cucciolone”.
E adesso eccomi qui con un'altra che ha lo stesso vizio.

Ad un certo punto, nel sonno , spostò infilandola tra le mie gambe, la sua gamba sinistra; non so come, ma riuscii a resistere.........
Ma fu durissima, credetemi.

Alle prime luci dell'alba, ero già sveglio; e perfettamente immobile con lei sempre aggrappata.

A questo punto, pensai, potevo concorrere come “gentlemen dell'anno”; sono sicuro che mi sarei piazzato bene. )

Quando si svegliò, non so da quando la stavo guardando, gli dissi subito :
“Ciao, dormito bene ?”
Mi guardò un po' stranita, poi si rese conto di dove era, e del fatto che aveva ancora il pigiama addosso.
“Non mi sarei mai permesso …...” gli dissi sorridendo. )

“Lo sapevo che potevo fidarmi...” rispose subito; e sorrise.

Ah, che bella giornata mi si prospettava; avanzavo, lentamente, ma avanzavo. :

La situazione meteo sembrava migliorata, oramai eravamo quasi alla vigilia di Natale; durante la prima colazione decidemmo il programma della giornata.
Visto che, oltre la caccia, a me piace anche la pesca, decidemmo di provare a fare una battuta di pesca nei dintorni, lungo la costa.
Poi, quando saremmo rientrati,nel pomeriggio voleva che l'aiutassi a preparare una torta da portare poi il giorno di Natale alla Sheriff's Family.

Perfetto, tutte cose che mi piacevano assai; tutto sommato, anche se poi alla fine non avessi preso il Forte, avevo comunque fatto una bella vacanza i compagnia di una bella donna. :
In fin dei conti Bigfoot è uno che si adatta facilmente.... )

La battuta di pesca durò fino al primo pomeriggio, quando il tempo si guastò di nuovo; pescammo a spinning, lungo la costa verso sud, nelle piccole insenature tra gli scogli, sfruttando il cambio delle maree.
MJ fu più brava di me, prese diversi pesci, ma io fui più bravo di lei perchè riuscii a prendere il più grosso (un merlano) che essendo della famiglia dei merluzzi, ci portammo a casa per cucinarlo.
Peccato che il più grosso in assoluto, uno squaletto sul mt. di lunghezza, dopo averlo tenuto 2-3 minuti, mi tagliò la lenza portandosi via il pescietto finto con cui pescavo, e nonostante i consigli di MJ che saltava da uno scoglio all'altro per seguire meglio la lotta.

Mentre facevamo ritorno a casa, mi congratulai con lei, era veramente brava come pescatrice; mi spiegò che la sua bravura era dovuta tutta a suo padre ed al suo amico (lo sceriffo) che fin da bambina se la portavano dietro nelle battute di pesca.
Quella donna mi stava ammaliando sempre più, ora avevo scoperto che era amante anche della pesca (al contrario di Teresa); secondo il mio punto di vista era una “features” non da poco. :

Quando arrivammo a casa, erano da poco passate le 16; dopo una bella ripulita al pesce e a noi, decidemmo che era ora di iniziare a fare la torta da portare il giorno dopo dallo sceriffo e consorte.
Dopo aver visto cosa c'era in casa, lo chef Bigfoot decise :
“Tartufata !!”

MJ mi diede un gigantesco grembiule, e si mise ai miei ordini.
Intanto che preparavo gli ingredienti (ero curioso di vedere come sarebbe stata la torta usando la cioccolata con il peperoncino invece del cioccolato normale), lei si diede da fare a preparare la panna.

Poi fece un'errore, ne prese un po' con il dito e me la fece assaggiare.

Quel semplice gesto, fece scattare qualcosa in me; a mia volta, ne presi un po' con il dito e glielo porsi; lei prese la mia mano (con il dito ricoperto di soffice panna) tra le sue e, lentamente, se lo portò alla bocca.

Mentre leccava la panna (e il mio dito) mi guardava fisso negli occhi, divertita; poi quando ebbe finito di succhiarmi il dito, prese ancora un po' di panna, mi sbottonò la camicia e iniziò a spalmarmela sul petto.

Poi si avvicinò, e iniziò a leccare molto lentamente tutta la panna spalmata.

In quel momento, la carica erotica in quella cucina si poteva tagliare con il coltello; chiusi gli occhi e pensai al momento in cui l'avevo vista per la prima volta in quel bar, con la sua amica. :
Chi poteva immaginare che fosse così; ordinai ai mio equipaggio di innestare le baionette e di prepararsi all'assalto finale.
Ora o mai più.

Appena finì di leccarmi tutta la panna che mi aveva messo sul petto, decisi che era il mio turno; in pochi secondi la spoglia tutta, la presi in braccio e la depositai sul gigantesco tavolo della cucina.

Poi presi la panna e cominciai a spalmarla dappertutto, mentre lei osservava divertita.

E venne finalmente il mio momento, iniziai a ripulirla con la lingua.
Dappertutto.

Mi venne in mente Teresa, quando durante la solita cena del sabato con gli amici, ci spiegò i meccanismi che possono portare al piacere e poi all'orgasmo; meccanismi che non sono solo legati al sesso in senso lato; il piacere nasce nel cervello, l'orgasmo è una “delle conseguenze collaterali”, ma non il solo.
Ci possono essere tantissime cose che possono “portarci” in questa situazione: un odore, la vista di qualcosa che ci eccita, il suono o il rumore, etc.
Tutte queste cose portano il nostro cervello ha produrre delle sostanze chimiche che daranno il là prima all'eccitazione, poi al piacere e quindi all'orgasmo.

Teresa ci raccontò che spesso le sue clienti confessavano che l'unico modo per provare piacere era quello della auto-erotismo, in quanto con il proprio partner era impossibile provare qualcosa.
Ovviamente questo nessuna aveva il coraggio di dirlo apertamente (a parte con il proprio medico); in fin dei conti, se per un uomo è molto difficile nascondere l'eccitazione sessuale e il relativo piacere, per una donna è tutto molto più facile.
Ed è quello che facevano molte sue clienti, una bella recita e il proprio ometto se ne va gongolando. )

Quanti sono gli uomini che sanno riconoscere se una donna sta ricavando piacere da quello che stanno facendo assieme, ci domandava ?
Pochi, molto pochi; perchè se non sai cosa controllare, rischi di prendere fischi per fiaschi.

Bigfoot, grazie alla sua memoria di ferro, annotava tutte queste “lezioni” sul suo book personale; oltre la teoria, poi bisognava fare anche la pratica. :
E per fortuna gli undici anni trascorsi accanto a Teresa li avevo utilizzati bene. )

Quando finii di “ripulire” MJ, l'estasi dei sensi ci aveva avvinghiato tutti e due; dopo tanto “dolce”, passammo al burro di arachidi (salato) e poi l'apoteosi finale, il miele.

Quando finimmo, la cucina non era molto differente da quello doveva essere Forte William Henry quando finalmente le truppe francesi comandate dal generale Montcalm e gli Irochesi riuscirono ad entrare. :
Solo che lui ci aveva messo 6 giorni, Bigfoot solo 4...... )

Visto che oramai eravamo impresentabili, sistemammo la cucina e preparai in quattro e quattrotto una crostata di mele (anche perchè i miei propositi (e relativi componenti) erano andati a ramengo).

Poi, via di corsa a farsi una doccia (ovviamente assieme), visto che oramai avevamo fatto, come dice la Bibbia, conoscenza reciproca.

Fuori, tanto per cambiare, si era scatenata l'ennesima tempesta d'acqua e vento; mentre eravamo nel salone davanti al caminetto per l'ultimo bicchierino (bourbon invecchiato) della staffa, andò anche via la luce.

Per Bigfoot, non è che cambiasse molto; dopo tanti anni in giro per il mondo, con qualsiasi condizione climatica e non, per fare certe cose non gli serviva molto; oramai aveva una preparazione a livello di un “Golani” o di un “Seals”.

Mi offrii volontario per uscire nella tempesta ed andare fino allo sgabuzzino per avviare il gruppo elettrogeno; ma MJ disse di no subito :
“Sono le 11, domani mattina, se non è ancora ritornata, l'accendiamo. Adesso ho un'idea migliore.....”

Ci avviammo su per le scale, verso la sua camera.


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TheFisher
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Hip hip.... Hurra!!
Bella bigfoot!
Ed ora tutti di nuovo in attesa....
avogadro
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L'attesa fra una puntata e l'altra è veramente uno stress!
Accedo continuamente alle "VARIE PIEMONTE" per vedere se c'è la continuazione....
COMPLIMENTI BF
bigfoot
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Cap. VII - “Nelle mani della Legge” 7° parte

Mentre salivo le scale con la torcia in mano, mi domandai quale idea frullava nella testa di MJ; ma io sono curioso, sono nato esploratore (e credo che morirò esplorando), perciò mi avviai fiducioso verso la sua camera.
Subito notai che era più grande della camera degli ospiti in cui avevo fin'ora dormito, arredata nel solito stile “country coloniale” in linea con tutto il resto della casa.
Sopratutto notai che il letto era più grande, per fortuna, di quello al piano di sotto.

MJ accese alcune candele e l'atmosfera divenne subito intima; mi sedetti su un vecchio cassettone, di fronte al letto e la guardai, in silenzio.
Alla luce delle candele, i capelli assumevano un color rame, quasi rossastro; io ho sempre avuto un debole per le donne coi capelli rossi; fin da piccolo, la mia prima compagna di “giochi” era una bella bambina dai capelli rossi e le lentiggini (avete presente Pippi Calzelunghe ?); avevamo 9 anni tutti e due, e fu lei che mi iniziò alla mia carriera di esploratore.... )

Dopo aver sistemato il letto, MJ venne a sedersi sulle mie gambe; guardò fuori e disse :
“Guarda che bello, nevica !”
Guardai anch'io, effettivamente la pioggia si era trasformata in fiocchi di neve; poi tornai a guardare lei; aveva addosso solo una camicia e un paio di jeans; dalla camicia in parte sbottonata, potevo vedere distintamente l'incavo dei seni.

Quando giocavamo in cucina, avevo potuto ammirarla, i seni anche se piccoli, erano molto ben fatti, in linea con il resto del corpo; e poi avevo anche scoperto che era solo leggermente depilata, e voi sapete come il buon Bigfoot ami questi particolari. )

Continuava a guardare fuori la neve che cadeva, affascinata come una bambina.
“Perchè non guardi la neve che cade ?”
“Perchè tu sei molto più bella della neve che cade....”
MJ si girò verso di me, vedevo il riverbero delle candele nei suoi occhi, pensierosi.
Fino a quel momento, non avevamo fatto sesso; quello che era successo in cucina non era molto diverso da quello che succede spesso nei college americani.

Non so a cosa stava pensando in quel momento, ma a quel punto decisi che era ora di issare la mia bandiera su Fort William Henry; la presi in braccio (è un classico per me) e la depositai sul lettone.
Iniziammo a spogliarci a vicenda, un capo per uno; poi mi stesi sul lettone, bello morbido (forse anche troppo per i miei gusti).

Mentre stavo decidendo se utilizzare lo “short program” o il “long program”, MJ si distese su di me e cominciò a baciarmi.
Poi però, si fermò subito; mi guardò e sorridendo mi disse :
“Ho voglia di fare un gioco.....”
“Come vuoi, a me va bene tutto”

M venne in mente l'episodio di Città del Messico; speriamo bene, mi dissi tra me e me. :

MJ si alzò e andò verso un mobile, dove inizio a rovistare in un cassetto.
Non potei fare a meno di ammirare il suo lato b; perfetto, misure “normali”, non potevo chiedere di meglio.

Come ho già scritto, quello che mi attira di più in una donna, e il lato b; quando è bello non mi stancherei mai di guardarlo, in tutti i suoi particolari.

Ci starei delle ore, in estasi, come davanti ad un bel quadro; spesso mi è capitato che alcune ragazze che avevano visto il mio comportamento, si erano precipitate davanti ad uno specchio, per controllare che fosse tutto a posto.
Tutti abbiamo delle debolezze, e io ho quella del lato b.

Pensai a Teresa, anche lei aveva questa caratteristica, fu la prima cosa che controllai quando ci presentarono ad una festa di comuni amici.

Ricordo che una volta mentre eravamo a letto, avevamo appena finito di giocare (per lei, per me era anche addestramento); aveva preso un libro dal comodino e si era messa a leggere supina sul letto; io invece mi era messo ad osservare il suo lato b; dopo un po' mi chiese, seria e un pò preoccupata, se era cambiato qualcosa dall'ultima volta che avevo guardato.......il resto poi, ve lo racconterò un'altra volta. )

Quando MJ ritornò sul letto, vidi che aveva in mano un paio di manette (come quelle della polizia).
Oibò, che gioco sarà ?

Guardandomi negli occhi e sorridendo, mi disse :
“Ora sei nelle mai della Legge”
E mi ammanettò alla spalliera del letto....


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zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Così' però' bigfoot mi fai venire un colpo non puoi fermarti così'
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
Eyjafjallajökull
Super Hero (943 post)
K+ 292 | K- 117
Ma porcaccia. Sembrano le puntate di hollie e benji. Finiscono sempre quando la palla sta per entrare in rete ma fino alla puntata successiva non saprai mai che potrà capitare! Secondo me questa era una detective o una poliziotta vera. Vedremo... Intanto karmo il bigfoot!
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