Andammo in quel locale altre volte, e in un paio di occasioni c'erano anche queste due; solo che oramai c'ignoravamo a vicenda.
Anche perchè Maria mi aveva sussurrato di lasciar perdere; forse perchè non erano disponibili ?
Comunque passai oltre.
Una sera rientrammo in albergo abbastanza tardi (eravamo andati ha vedere una mostra sugli Atzechi) e, dopo aver salutato Maria che ci aveva accompagnati, io e la mia squadra salimmo nelle nostre camere.
Anzi, loro salirono subito, mentre io andai ha prendere dei giornali e ha buttare un'occhiata nel bar dell'albergo; poca gente, a parte le solite escort da 300 $ a botta.
Con i miei giornali sotto il braccio mi avviai verso gli ascensori; improvvisamente da una saletta laterale sbucarono le 2 donne del ristorante; mentre aspettavamo l'ascensore, sbirciai le 2 tizie che avevamo avuto vicino durante alcune cene.
La più giovane era decisamente una bella donna: 1.65, piuttosto snella, capelli lunghi con occhi scuri e sopraciglia molto marcate (chiaro indice di …... poi ve lo spiego); dalla curva dei seni, direi una terza abbondante, culetto “latino”.
Ripensandoci, direi che assomigliava molto ad una nota attrice spagnola.
L'altra era decisamente più brutta; di qualche cm più bassa, aveva una struttura fisica da sudamericana, seno più pronunciato (3-4 ?), braccia e mani da contadina (“muscolose&rdquo
; il viso mi ricordava quello delle donne indio.
Quando ti guardava, socchiudeva gli occhi che diventavano 2 fessure; aveva un'aspetto “inquietante”, anche perchè non tradiva nessuna emozione.
Si limitava solamente a stare attaccata all'altra.
Quando io e Maria le avevamo incontrate la prima volta al ristorante, dopo averle esaminate a lungo, mi aveva detto di lasciar perdere che “non erano disponibili”.
Non mi era sfuggito però i lunghi minuti con cui si erano “guardate”, la mia partner e la “india”;
forse 2 gatte che si disputavano la stessa topolina ?
Mentre salivamo al 9 piano, sorridendo la Penelope (nome +/- di fantasia) mi disse :
“Lei non mi sembra americano....”
“Infatti, sono italiano” risposi sorridendo .
“Ah, la bellissima Italia; mi piacerebbe poterla visitare......”
Io risposi, sempre sorridendo : “Si prenda però del tempo, c'è parecchio da vedere”.
Eravamo arrivati al piano, uscimmo dall'ascensore e c'incamminammo per il corridoio; io avevo la camera quasi all'inizio, mentre loro avevano la suite in fondo al corridoio (lo capii dal badge di colore diverso dal mio).
Come vedete cari amici, bisogna sempre essere pronti a cogliere i particolari, perchè spesso sono la cura dei particolari che determinano i risultati.
Augurai la “Buenas noces”; Penelope rispose con un sorriso e un cenno del capo mentre l'altra non aveva battuto ciglio (che maleducata
.
Non avevo voglia di andare a letto subito, per cui decisi di dare un'occhiata ai giornali (un paio erano italiani), mi tolsi la giacca e la cravatta e mi sedetti sul divanetto.
Avevo appena iniziato a sfogliarli che sentii bussare (leggermente); pensai subito a qualche collega, andai alla porta e aprii.
Invece era lei, Penelope; ancora vestita come l'avevo lasciata 10 minuti prima, però questa volta aveva in mano una bottiglia di champagne.
Sorridendo disse &ldquo
omani, anzi oggi è il mio compleanno e non mi va di festeggiare da sola...” disse guardando il Baume & Mercier da 3000 $ al polso.
Immediatamente pensai che non vai a bussare alla porta di uno sconosciuto alle 00.30 solo per poter bere in compagnia ..... :
Lanciai il “Ai posti combattimento” al mio equipaggio (Ndr : Bigfoot si riferisce ai suoi ormoni), e la feci accomodare.
Mentre prendevo il cestello del ghiaccio e 2 bicchieri, iniziai ad osservarla (neppure tanto velatamente).
Intanto lei dava un'occhiata distratta ai giornali sparpagliati sul tavolino, poi si sedette sul divano accavallando le gambe e mettendo in vista una bella porzione di coscia.
Appena lo spumante fu freddo a sufficienza, aprii la bottiglia e riempii i 2 calici posati sul tavolino; mi sedetti sulla poltrona di fronte (in modo da vedere un po' di panorama), prendemmo i bicchieri e dopo aver brindato, bevemmo.
In realtà mi bagnai solo le labbra, volevo restare lucido e soprattutto non ho mai avuto bisogno di agenti esterni per carburare.
Lei invece vuotò tutto d'un fiato il bicchiere; mi premurai subito di riempirlo, e lei di svuotarlo;
in breve ne tracannò 3 senza fare una piega.
Pensai subito “Cavolo, la chica è abituata con la tequila (o con la cerveza corretta con la tequila).” :
Iniziammo ha parlare, o meglio io facevo qualche domanda e lei rispondeva, lo champagne l'aveva sciolta.
Aveva sostituito il sorriso con dei risolini e battute varie; gli chiesi subito dove aveva lasciato la sua amica (tanto per capire che aria tirava).
Mi rispose che era andata a dormire perchè era stanca.
“Bene” pensai, il “maschiaccio” era tra le braccia di Morfeo e si poteva tentare qualcosa.
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Avevo ancora dei dubbi però: la frase “Non sono disponibili” di Maria (la mia collega) e il modo silenzioso e strano con cui si erano “affrontate” le 2 “maschiacce” mi faceva dubitare di aver beccato l'ennesima fregatura.
Mi alzai dalla poltrona, posai il bicchiere sul tavolino e andai ha sedermi sul divano al suo fianco; lei intanto continuava ha sorseggiare il suo champagne.
Avevo già deciso di lasciare a lei la prima mossa; gli chiesi da dove veniva.
Mi rispose che veniva dal nord del Messico, quasi al confine con gli USA e che si occupava di acquisto/vendita di immobili.
Era a Città del Messico per affari, che però si stavano prolungando e lei si annoiava a morte; detestava le grandi città.
Pensai “Ci credo cara la mia bonita, con la compagna che ti sei preso non deve essere il massimo ....”:
Ad un certo punto si zittì, posò il bicchiere sul tavolino, e mi venne vicino; troppo vicino.
I nostri visi erano oramai a pochi centimetri (sentii che non fumava, come d'altronde anch'io), poi lentamente, molto lentamente cominciammo a baciarci.
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Siccome è sicuramente abituata alle maschiacce, avevo già deciso di fare un'approccio soft, per far vedere la differenza con un maschietto vero. :
Le mani intanto erano partite in esplorazione; le mie continuavano ad accarezzare quelle belle coscie, mentre lei si era già infilata sotto la mia camicia e stava facendo la conoscenza dei peli dello stomaco di Bigfoot (non penso che la sua amica li avesse).
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Continuammo ha baciarci per un bel po', intanto che le nostre mani continuavano l'esplorazione dei nostri corpi; io intanto ero arrivato in zona mutandine, lei invece aveva iniziato ha fare conoscenza con la mia cloche.
Ad un certo punto si staccò alzandosi in piedi e iniziò ha spogliarsi; era un bel vedere, ben superiore alle mie aspettative; pensai a Maria e alla cantonata che si era presa.
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Mentre si spogliava scoprii che era piena di tatuaggi, molti erano anche strani, e rappresentavano figure un po' “inquietanti”; facevano molto sudamerica.
Dopo essersi spogliata completamente, si distese sul divano, mise la gamba sinistra sulla spalliera, per essere più comoda, e cominciò a masturbarsi furiosamente, guardandomi fisso negli occhi.
Io intanto che la osservavo, cercavo di capire a quale gioco stavamo giocando; solo che mentre io pensavo, lei andava per i cavoli suoi, tant'è che ad un certo punto, cominciò ad ansimare e a bagnarsi.
Cavolo, non potevo far sprecare tutto quel ben di Dio, perciò mi tuffai fra le sue cosce e comincia ha dare il mio contributo.
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Appena la toccai, lei inarcò il suo corpo come se avesse ricevuto una scossa elettrica, mi arpionò il collo con le sue gambe e spingendo il suo corpo verso la mia faccia …... mi ritrovai ha penetrarla con la lingua.
Cominciò ha mormorare sottovoce qualcosa in spagnolo che inizialmente non capivo; comunque dovetti costatare che aveva decisamente un buon “sapore”, e sopratutto era “abbondante”.
Quasi quasi era più buono dello Champagne; lei bagnava e io, da bravo ragazzo, asciugavo.....
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Ad un certo punto, urlò una parolaccia (in spagnolo); pensai “fine dei giochi ?” :
No, era solo l'Anteprima.
Ci rimettemmo in piedi, mi strappò la camicia (letteralmente) e mi spinse sul divano venendo contemporaneamente sopra di me.
Mentre eravamo impegnati in un FK con relativo scambio di liquidi, mi infilò la mano nei pantaloni, probabilmente per svegliare il mio fratellino.
Ma non serviva, perchè era già sveglio da un bel po'; rinfrancata, in un attimo mi sfilò pantaloni e boxer e iniziò un téte a téte con lui.
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Decisamente ci sapeva fare; molto di più di tante “Prof” e “No-prof”. :
Quando ritenne che ero pronto (io in realtà ero già pronto da un bel po' di tempo) si tirò su e si buttò letteralmente su di me venendo di fatto ad “impalarsi”.
Cominciò ad agitarsi, vomitando oscenità in spagnolo (mi venne in mente la famosa scena con la Jamie Lee Curtis in “Un pesce di nome Wanda&rdquo
; in pratica mi stava usando come un “fallo meccanico”.
Cercai di alzarmi, per cercare di riconquistare palla e ricominciare ha fare gioco, ma lei spostando il suo baricentro su di me, mi teneva inchiodato sul divano.
Aveva unghie ben curate e molto lunghe; cominciò ad usarle sul mio petto......
La cosa fece arrabbiare Bigfoot; se c'è una cosa che odia, è la violenza.
Feci un sforzo incredibile e mi alzai in piedi; lei rimase attaccata (anzi impalata) a me, solo che con le unghie si attaccò anche alla mia schiena, e questa volta percepii il dolore.
Cercai di dirle qualcosa, ma lei lasciandomi la lingua, mi diede un bel morso al labbro inferiore; sentii chiaramente il sapore del sangue. :
Mentre cercavo (invano) di staccarla da me, lei continuava ad insultarmi (in spagnolo) e ha disegnare con le sue unghie sulla mia pelle.
Oramai ero completamente inbufalito, la rovesciai su tavolino facendo volare tutto quello che c'era sopra; visto che non riuscivo ha staccarmi, comincia ha martellarla di brutto, facendo sobbalzare lei e il tavolino su cui era appoggiata.
Fatica sprecata, più ci davo dentro, più lei mi teneva stretto; ad un certo punto, sfruttando la vicinanza dei nostri corpi, affondò i suoi denti nella mia spalla.
Dolore atroce !!!!
Non era più un incontro di sesso, era “close-combat” come ci avevano insegnato a Camp Lejune; mi rialzai e tenendola nella famosa posizione del “rifornimento in volo” la sbattei sul muro della stanza; ogni colpo che gli davo lei mi incitava sempre di più, continuando ad insultarmi.
Cominciavo ad essere in debito di ossigeno, ero tutto un rivolo di sudore (in verità anche lei); oramai pensavo di aver beccato una “loca”, quando venni copiosamente dentro di lei.
Mentre cercavo un modo per chiudere il match, inciampai in qualcosa e caddi all'indietro (per fortuna c'era la moquette) sulla schiena.
Lei ne approfittò subito che ero schienato per saltarmi addosso; si impadronì dei mie gioielli e cominciò ha fare certe cose che …... preferisco non raccontare per non sconvolgere le vostre menti puritane.
Appena vide che tutto era pronto, mi saltò sopra e cominciò a cavalcarmi a pelo; non so quanto durò, ero steso per terra con le braccia allargate e un'indemoniata che gridava insulti come una pazza in spagnolo sopra.
Sentii che venivo per la seconda volta nello stesso momento che lei urlava qualcosa.
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Poi, finalmente il silenzio scese nella stanza.......
Restammo così, uno sopra l'altro per parecchi minuti ha riprendere fiato; poi lei riaprì gli occhi e guardandomi disse : “Che ore sono ? “
Guardammo ambedue verso un'orologio appeso su un muro; erano le 02:30 …....
Ci tirammo su e ci rivestimmo; l'accompagnai alla porta dove mi disse “Grazie della bella serata.”
Ci salutammo come 2 vecchi amici (bacetto sulle guance) e se ne andò.
Tornai in camera : era un po' a soqquadro, avevamo decisamente fatto un bel macello.
Cominciai ha sistemare un po' di cose, sperando che il servizio in camera non si lamentasse con la direzione; poi andai quindi ha fare una doccia.
Davanti allo specchio del bagno, dovetti costatare che la chica aveva fatto un po' di danni : labbro gonfio, grosso ematoma (da morso) sulla spalla sinistra, graffi dappertutto, e sopratutto un discreto dolore ai gioielli di famiglia.
Mi sistemai un po' e finalmente me ne andai a letto.
Già pregustavo la scena con Maria in ufficio; anche se non fumo, mi ripromisi di chiedergli il sigaro.
Mi spettava di diritto si o no ?
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Quel mattino mi svegliai un po' in ritardo; mi preparai velocemente e andai in ufficio.
Ero bello pimpante, anche se in effetti avevo un po' di dolori da tutte parti (sopratutto nelle parti basse).
Ma ero contento perchè, finalmente avevo qualcosa da raccontare alla mia “concorrente”.
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Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.