Capitolo V - "La gazzella e il leone" - ultima parte
Avevo appena fatto la consueta telefonata erotica con il mio medico personale (in Italia), e me ne stavo spaparanzato sulla mia sedia a sdraio in veranda, guardando il tramonto del sole nell'oceano, quando sentii il solito “Hello !” provenire dalla mia sinistra, oltre la siepe che delimitava la mia area.
Mi girai e vidi Yasmine, che sorridente mi faceva ciao-ciao con la manina; pensai subito “Speriamo che non abbia sentito le fregnacce hard che avevo detto al telefono....”
Nel mio delirio telefonico, mi ero dimenticato che Yasmine e Julie avevano la camera accanto alla mia.
Mi alzai dal mio giaciglio e mi avvicinai alla siepe; per fortuna ero abbastanza presentabile (pantaloni corti “cargo” e relativo camiciotto da P.H. in tinta).
Mi chiese se me ne intendevo di macchine fotografiche; subito pensai “Con tutto il codazzo che hai di fotografi, cameramen e tecnici vari, vieni ha chiederlo a me ?”.
Bigfoot non è nato ieri, e neanche l'altro ieri; ho una lunga esperienza di “approcci casuali”, fin dai tempi di Mosca e S.Pietroburgo quando ci capitava di essere “agganciati casualmente” da bellissime ragazze (quasi sempre studentesse) vogliose di conoscere un'occidentale.
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Però risposi subito “Certo, cosa vuoi sapere ?”.
Mi disse che voleva fotografare il tramonto, ma la macchina fotografica non funzionava più.
In un attimo scavalcai la siepe, e atterrai sulla sua veranda.
“Fammi un po' vedere” gli dissi.
Mi diede una Nikon F1, una macchina che avevo avuto anch'io, professionale ma troppo ingombrante per i miei gusti.
“Ho cambiato anche le batterie, ma continua a non funzionare”.
Immaginai subito qual'era il problema, l'umidità dell'aria e la salsedine portata dalla brezza è micidiale per i contatti elettrici.
Gli chiesi se aveva dell'acetone, tipo quello per sverniciare le unghie e uno straccietto di cotone; figuriamoci se non l'aveva, visto la professione che faceva.
Bagnai lo straccietto con l'acetone e iniziai ha pulire tutti i contatti elettrici e i poli delle batterie; le rimisi al loro posto e accesi la macchina.
“Et voilà !!”, la macchina funzionava perfettamente.
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Lei rimase molto sorpresa dalla velocità con cui avevo risolto il problema; cominciò a scherzarci su, ed io ovviamente gli andai dietro.
L'istinto del cacciatore aveva preso il sopravvento, la “gazzella” tanto agognata, si era mossa e questa volta veniva lei verso di me.
Avevo visto che era caricata con la pellicola, e quindi gli dissi “Proviamo qualche scatto, così verifico che non ci siano altri problemi”.
Sorridendo si mise in posa, muovendosi come se fosse stata su un set, mentre io iniziavo a scattare foto.
Ad un certo punto, si tolse il copricostume a fiori che aveva e rimase in bikini; almeno credo che fosse un bikini, i 3 triangolini di stoffa in tinta con il copricostume legati da un sottilissimo cordino e che coprivano a malapena i capezzoli e la patatina.
La sua pelle era talmente scura, che mandava in tilt l'esposimetro della Nikon, che continuava a segnalare la possibilità di fare foto sottoesposte.
“Wow” pensai vedendo tutto quel ben di Dio, mentre tutto il mio equipaggio (Ndr : gli ormoni di Bigfoot) era oramai appiccicato ai finestrini dell'astronave, a godersi lo spettacolo.
Dopo un po' di scatti, decisi di andare al match-point; ora o mai più. :
Posai la macchina fotografica e mi avvicinai guardandola negli occhi; vidi l'Africa, con tutti i suoi colori........
Iniziammo a baciarci, così, semplicemente.
Sentii distintamente dal mio interno l'hurrà del mio equipaggio; ancora una volta Bigfoot li aveva portati sull'obbiettivo.
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Mentre ci baciavamo, iniziammo a spogliarci a vicenda; io era avvantaggiato, bastò tirare 2 fili, uno sopra e l'altro sotto e lei fu completamente nuda.
Direi che il mestiere di modella era perfetto per lei; afferrai quelle 2 natiche di marmo (anzi di ebano, tanto per restare in tema) e cominciai ad “assaggiarle”; percepii che le piaceva; allora incoraggiato continuai a percorrere i sentieri del suo corpo : natiche, schiena, collo, schiena,natiche con la lingua per diverse volte.
Quando capii che si era abbastanza sciolta, la rigirai e inizia ha fare anche il lato anteriore; l'esperienza mi aveva già insegnato che l'Origine del Mondo (Ndr: vedi il dipinto di Gustave Courbet) va lasciato per ultimo.
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Non so se avete mai provato con un lecca-lecca alto 1.80; c'era da perdersi per l'eternità.
Ad un certo punto, reputai che fosse pronta, e mi lanciai sull'obbiettivo finale; avevo già visto che aveva una bella patatina, ma quando ci fui sopra con la lingua, sentii distintamente uno del mio equipaggio gridare “Mappa !!”.
In effetti aveva le Grandi Labbra molto grandi e sporgenti; quando spostai quei 2 enormi petali per iniziare i sondaggi con la lingua, fu scossa da un tremito, come se avesse ricevuto una scarica elettrica.
Intanto davanti a me si era aperta una specie di galleria; iniziai a tastare il terreno, sempre con la lingua, in attesa che qualcuno mi portasse una luce per vedere.
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Ma lei aveva fretta, mi afferrò per i capelli e mi spinse dentro.
Percepii chiaramente un odore di bosco e di umidità (chissà che profumo usava :
); sopratutto la caverna era molto umida, e dovevo stare attento a non scivolare.
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Ma come mi aveva spinto dentro, sempre tenendomi per i capelli (allora erano ancora molti), mi richiamò indietro; non ebbi neanche il tempo di realizzare, che mi aveva già sfilato il camiciotto e i pantaloncini, inginocchiandosi davanti a me.
Sentii distintamente l'amico Dick che diceva “Cosa sta succeden......”; poi sparì nella sua bocca.
A quel tempo, i tempi di reazione di Bigfoot erano pari alla difesa aerea israeliana; pochi secondi ed ero “in volo”.
La “gazzella”, senza mollare l'osso, prese da una borsetta una scatolina colorata; ovviamente non erano caramelle ma “gommini” di una nota marca; aprì la confezione e me la fece indossare; peccato che era la versione per il mercato africano probabilmente, e quindi ci stavo un po' “largo”.
Ora qualcuno si domanderà perchè non ho usato i miei; con il senno di poi, non sarebbe servito molto, ma mi spiaceva interrompere quel momento magico che si era creato.
Si stese quindi sul letto, io mi stesi su di lei, iniziando ha fare flessioni; peccato che non c'era solo il gommino “largo”, ma anche il tunnel di accesso.
Non sentivo assolutamente nulla; provai diverse posizioni, ma quando, usando le parole del mio medico personale che spiegò, durante una cena con alcune coppie di amici qualche anno dopo, “Se la spada non corrisponde al fodero, non c'è nulla da fare.”
Era proprio così (ovviamente con il senno di poi).
Oltretutto, Yasmine cominciava ad annoiarsi; non disse niente, ma quando nella “posizione della schiava” prese dal tavolino accanto al letto un numero di Vogue e iniziò a sfogliarlo, capii che era finita (in vacca come si dice in Piemonte).
Uscii nudo dalla caverna, e mi tirai su; ero senza parole.
Per fortuna non me lo fece pesare; sorridendo si tolse il gommino che era rimasto sulla soglia della caverna e lo buttò nel cestino della carta straccia con un gesto elegante.
Mentre, immerso nei miei pensieri, mi rivestivo, la porta d'ingresso si aprì ed entrò Julie; era venuta a cambiarsi il costume (era bagnato per una nuotata notturna); senza tanti complimenti si spogliò davanti a me per indossare il nuovo costume (io ero ancora nudo).
Non fece nessuna domanda sul perchè eravamo ambedue nudi; sculettando, mi passò davanti e mi salutò con un “Bye”, andandosene tutta giuliva e contenta.
Sentii distintamente uno dell'equipaggio che diceva “Il Comandante sta invecchiando, forse abbiamo seguito la “gazzella” sbagliata....".
Ci baciammo come 2 buoni amici, mi ringraziò ancora per la macchina fotografica, e me ne tornai nei miei appartamenti.
Mentre mi accompagnava alla veranda non potei fare a meno di vedere la sua faccia divertita; era come quella degli amici juventini che, dopo aver vinto il derby, ti fanno i complimenti per la bella partita che hai fatto (non so se l'avete capito, ma sono del Toro).
Pensate che sia finita così ?
Cari amici, purtroppo non era ancora finita.
Il giorno dopo, mi arrivò una comunicazione dai miei capi: appena finito in Costa d'Avorio, mi mandavano in una zona un po' “disagiata” per 3-4 mesi.
Mi sarebbe piaciuto conoscere a 4 occhi chi aveva inventato questi termini gentili per indicare “posti di merda” (con conseguente lavoro di “merda&rdquo
; purtroppo non sono mai riuscito ha scoprire chi fosse.
Quella sera stessa, lo dissi anche al mio medico personale; ovviamente non fu una telefonata erotica, anzi, direi che la prese decisamente male; non voleva assolutamente che il “suo cucciolone” andasse da quelle parti.
Un paio di sere dopo,ormai buio, mentre stavo meditando sulla vita che facevo, spaparanzato come al solito sulla mia veranda, senti degli strani rumori provenire dall'appartamento di Yasmine e Julie. :
Erano rumori inequivocabili, e andarono avanti un bel po' di tempo; ogni tanto, oltre alla voce femminile, sentivo dei “grugniti” stile “cinghiale nella macchia”. :
All'improvviso, dopo uno strillo acuto seguito da un grugnito prolungato che mi fece rizzare tutti i miei peli, scese il silenzio. :
Mi avvicinai alla siepe per guardare, sperando che fosse la Julie con qualche suo amichetto; invece, vennero fuori tutte e 2 sulla veranda,
Yasmine e una specie di Mandingo,completamente nudi; si misero quindi a farsi coccole parlando in francese.
Anche lui era un'ivoriano, e lo riconobbi subito; era il giardiniere del resort, quello che si occupava della manutenzione delle piante e dei giardini.
Difatti aveva un baobab in mezzo alle gambe.
La “gazzella” aveva trovato il suo “leone”.
Nella prossima puntata, andremo come già anticipato, in una zona "disagiata";
Il titolo sarà : "La lampada di Aladino"
C O M I N G S O O N
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.