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bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VII - “Nelle mani della Legge” - 8° parte

In effetti, se devo essere sincero, ero rimasto spiazzato.

Ora mi trovavo, nudo, ammanettato alla spalliera del letto, con lei che si era seduta, nuda sul mio bacino, che mi guardava, seria.
Dovevo assolutamente dire qualcosa: :

“Mi dichiaro prigioniero politico”

Nel momento in cui dissi questa frase, capii di aver detto una cazzata. :

Questa frase è famosa solo per noi italiani, in USA ha tutto un 'altro significato; difatti MJ rispose subito, in tono quasi beffardo :
“Noi i prigionieri politici li mandiamo a Guantanamo........”

Forse i nostri umorismi reciproci avevano bisogno di qualche spiegazione supplementare. : :

Visto che stavo zitto, MJ decise di dare il via alle “operazioni”; si abbassò su di me e cominciando dal viso e proseguendo con occhi, naso, bocca etc. iniziò ad alternare bacetti, mordicchiamenti, leccate, sempre molto lentamente.
E lentamente, iniziò a scendere sul collo, spalle, petto, capezzoli.

Avevo capito il gioco, sapevo dove sarebbe andata. : ) )

Solo che faceva tutto lentamente, sempre più lentamente man mano che scendeva; sapeva come dare piacere.

Pensai a Teresa, anche MJ probabilmente aveva letto gli stessi testi; chiusi gli occhi.

Come la nebbia nelle giornate autunnali sentii il “piacere” salire e impossessarsi del mio corpo; dovevo assolutamente resistere, non volevo che questo gioco finisse subito. ) )

Comincia a pensare a cose diverse, in modo da distogliere il cervello dalle sensazioni che arrivavano dal corpo; ad esempio come si calcola l'angolo di sito in base al calibro/peso palla nella caccia, le formule per avere un finale calibrato nella pesca a mosca; e poi ad una serie di problemi di lavoro che dovevo risolvere al mio ritorno in Europa. : : :

Ma purtroppo le sensazioni provenienti dal mio corpo riprendevano sempre il sopravvento; ci sapeva fare, MJ si stava rivelando una autentica fuoriclasse.
Nella mia top ten personale, composta tutta da autentiche Professioniste, lei ci rientrava alla grande; e non era certo una professionista del sesso. :

Quando arrivò al punto finale a cui ambiva arrivare, decisi che era ora di entrare in partita.

Per prima cosa, visto che era impegnata là sotto, mi liberai delle manette (grazie agli insegnamenti che mi aveva dato una volta uno dei miei “bravi ragazzi&rdquo. )

Quando le presi il viso per tirarla su, MJ guardando le manette appoggiate sul letto, rimase stupita :
“Come ha fatto a liberarti ?”
“Eh,eh,eh, un amico mi ha insegnato un trucco.......”
“Forse un amico che ha frequentato qualche collegio ?”

Sinceramente non sapevo se il mio “bravo ragazzo” fosse stato in qualche prigione, ma in fondo quello che contava per la compagnia (e per me) è che facesse bene il proprio lavoro. :

“Non so, non l'ho mai chiesto”.

Mentre MJ guardava, forse un po' delusa , le manette, diedi il via al mio “air show”.

Non potevo deluderla, quindi mi impegnai a fondo; grazie alle mie esperienze raccolte negli anni in giro per il mondo, sciorinai tutte le figure acrobatiche che avevo imparato, compreso le più impegnative come “il ponte tibetano”, “la virata di Immelman”, “rondò veneziano”, “il doppio cubano” e per finire il più difficile e recente, “il cobra di Puga?ëv”.
L'amico (omissis) “Maverick” istruttore della USFWS di Miramar che me ne aveva parlato la prima volta, mi disse che possono farla solo quelli che hanno un buon aereo e un gran “manico”. ) ) )

E io, modestamente, con tutta la pratica che avevo fatto e la bravissima istruttrice che mi aveva seguito per oltre 10 anni ero finalmente arrivato ad un buon livello. )

Un piccolo chiarimento per chi mi legge : le figure che ho citato non cercatele su Wikipedia, o nel Kamasutra (troppo spirituale) o nei vari manuali tantrici o di educazione sessuale in giro sul web; per il momento esistono solo nel Manuale di Bigfoot, che probabilmente renderò pubblico quando appenderò le scarpette (e qualcos'altro) al chiodo. )
Anche perchè voglio evitare che tutto questo know-how vada perso. :

Dopo circa 2 ore e un numero imprecisato di “Ohhh...”, “Ahhh...”, “Wow...” e “My God...”, portai a termine l'air show; ero stanchissimo, anche perchè non mi ero risparmiato; nonostante che in camera non ci fossero più di 20°, eravamo ambedue sudatissimi.

Dopo una po' di tempo trascorso a riprendere fiato guardando il soffitto ( io) e la neve che cadeva fuori dalla finestra (lei), ce ne andammo di comune accordo a fare una doccia (assieme).
Qui, grazie allo stretto contatto fra i nostri corpi, per poco, non ricominciammo; per fortuna riuscii a convincerla a rimandare al giorno dopo.

Il mio aereo aveva i serbatoi vuoti, ed il pilota era piuttosto stanco; diedi un'occhiata anche al mio equipaggio e capii subito che era meglio rimandare. :

Avevamo ancora 4 giorni pieni, più la domenica che doveva servire per il rientro; sorridendo gli dissi che se ce la faceva a sopportarmi potevamo fare ancora qualche altro "air show". )

La risposta fu un lungo bacio che interpretai come un si. :

Dopo la doccia, ritornammo nella sua camera, sistemammo il lettone e ci cacciammo tutti e due sotto le coperte.
Come d'abitudine, MJ si aggrappò al suo scoglio.
Io invece, cominciai a preparare il piano di battaglia per i giorni a seguire. :
Primo, togliere l'abitudine a MJ di dormire abbarbicata a me.......
Due, ...........


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
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E bravo ci hai dato dentro con mj
K+
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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zimmerman2:

E bravo ci hai dato dentro con mj
K+
Grazie Zimm
e per il resto...... vedrai alla fine ) ) ) ) )

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Ok aspetto il resto
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VII - “Nelle mani della Legge” - ultima parte

Come accade sempre quando ho qualche domanda che mi frulla in testa stentavo a prender sonno; pensavo ad alcune frasi che mi aveva detto :
“Lavoro per i cittadini di Baltimora”
“Ora sei nelle mani della Legge”
“Noi i prigionieri politici li mandiamo a Guantanamo”
Ogni qualvolta il discorso era scivolato sul suo lavoro, avevo notato una sorta di pudore nel proseguire.
Questa faccenda mi incuriosiva sempre di più. :

Nella penombra della stanza, la guardai; aggrappata a me, aveva appoggiato il suo viso sulla mia spalla, il respiro regolare, si era addormenta subito nel “sonno dei giusti” (come diceva mia nonna buonanima).
Sul viso (come Teresa) aveva un'espressione serena, come quella che hanno i bambini addormentati abbracciati al loro peluche preferito.
Una così che cavolo di lavoro poteva fare ? :
A quel punto decisi che era inutile scervellarsi, misi il mio braccio attorno a lei, e spinsi il mio interruttore di stand-by.

Al mattino mi svegliò un rumore di auto in lontananza; era la vigilia di Natale, chi poteva essere ?
Guardai l'orologio, erano le 09:30; MJ dormiva ancora alla grande; probabilmente la partecipazione al mio “air show” l'aveva stancata ed ora stava ricaricando le batterie.
Tra me e me risi, sicuramente non era un Professionista. )

Lentamente scivolai fuori dal letto, mentre lei, senza più il suo scoglio, si arrotolava nel piumone; guardai fuori dalla finestra, c'era effettivamente un auto che si avvicinava lentamente per via della neve caduta nella notte.
Mi vestii velocemente e scesi nel salone d'ingresso per andare ha vedere chi era; mi buttai il mio giaccone sulle spalle e uscii sul patio d'ingresso.
Ora vedevo bene la macchina che si stava avvicinando, era quello dello sceriffo.

Dopo alcuni minuti, era davanti alla casa; scese dall'auto con alcuni fogli in mano e mi si avvicinò; doveva far vedere alcuni documenti ad MJ e mi chiese dov'era; gli risposi che era ancora a letto che dormiva.

Sorridendomi con aria furbetta entrò in casa; pensai “prego s'accomodi, faccia come se fosse casa sua”.

Mentre il capo gironzolava di sotto, andai su a svegliare MJ; feci il figo, e come nelle favole la svegliai con un bacio. )

E tanto per cominciare bene la giornata, assistetti alla sua vestizione (peccato che fu velocissima); quando scendemmo, capii che il capo aveva guardato in tutte le stanze.
Per fortuna la sera prima avevamo sistemato la cucina dove avevamo dato fuoco alle nostre passioni.

Lo sceriffo diede delle carte a MJ, e vedendo che si erano appartati in un angolo del salone, decisi di uscire a prendere un po' di aria fresca.
Per fortuna non nevicava più, e quella caduta non superava i 10 cm.; il cielo continuava a rimare coperto, con i soliti grossi nuvoloni che arrivavano dall'oceano .
Dopo una decina di minuti, lo sceriffo e MJ vennero fuori sul patio dove c'ero anch'io; ci salutammo, e poi prima di salire in macchina si premurò di ricordarci l'appuntamento per il pranzo di Natale (il giorno dopo).

Forse aveva capito, con quell'aria furbetta che aveva sempre, che anche noi avevamo i nostri impegni (eheheheh.......).

MJ, con aria felice, mi si avvicinò e comincio a baciarmi; notai che lo sceriffo, mentre si allontanava, invece di guardare la strada, guardava noi.

Il resto della giornata passò velocemente, tra una passeggiata sulla spiaggia mano nella mano e un po' di “petting” sul divano di fronte al caminetto.

A metà pomeriggio mi arrivò un messaggio da Teresa :
“Auguri di buon Natale cucciolo”.

Meditai diversi minuti prima di rispondere; avrei voluto scrivere tante cose, forse troppe.
Alla fine optai per un “Buon Natale anche a te e al tuo nuovo cucciolo”.
Era finita una storia durata quasi 11 anni.

Quando mi vide pensieroso davanti alla finestra del salone che guardavo l'oceano, MJ capì tutto perchè anche lei c'era già passata; mi si strinse contro, in un lungo abbraccio.
Per la prima volta trascorrevo la notte di Natale lontano da casa; senza regali da fare o da ricevere; avrei dovuto essere triste, ma in realtà ero felice, perchè ero con una donna che, nonostante avesse i mie stessi problemi, aveva deciso di guardare avanti.
E visto che non avevamo regali da scambiarci, donammo noi stessi.

Fu una nottata indimenticabile. )

Quando il giorno dopo arrivammo per il pranzo a casa dello sceriffo, avevamo ambedue stampata in faccia la felicità; se ne accorsero subito, e dando di gomito al marito, ci fece accomodare.
A tavola parlammo di tantissimi argomenti; anche dell'Italia, e per fortuna senza scomodare mafia, pizza e mandolini; MJ era una donna troppo intelligente per cadere in certe banalità; lo sceriffo & wife troppo “per bene” e “troppo preoccupati” di rompere l'idillio che si era formato tra me e la loro “figlia adottiva”.
E anche per me andava bene così.

Dopo pranzo, mentre le due donne sistemavano la cucina, lo sceriffo mi prese per un braccio e mi propose (aveva saputo che anch'io andavo a caccia) di farmi vedere la sua piccola collezione di armi.
Mentre mi faceva vedere i suoi fucili, capii subito che aveva qualcosa da dirmi; ho sempre avuto un sesto senso in queste cose.
Mentre guardavo un vecchio Marlin M.1894, lo sceriffo mi si mise davanti e guardandomi dritto negli occhi mi disse :
“Mj è una brava ragazza, e ha sofferto tantissimo quando è mancato un paio di anni fa suo padre. E poi la storia con quel suo collega non gli ha fatto molto bene.....”
Annuii, gli dissi che mi aveva raccontato tutto.
Mi si avvicinò ancora un po' e con un tono di voce che lasciava poco spazio a fraintendimenti mi disse :
“Spero che con te si trovi bene.........”
Era una minaccia ? :
Si stava comportando come un vero padre.

Gli ultimi 4 giorni trascorsero velocemente, troppo velocemente; trascorsero tra comparsate in paese, dove a forza di vedermi con MJ oramai mi consideravano tutti come uno del posto; lunghe passeggiate su quelle spiagge bellissime e pressochè deserte, sempre teneramente abbracciati (anche per scaldarci reciprocamente visto che comunque il tempo non migliorava.

E poi c'era il quotidiano “air show”, sempre in versione “long program”; MJ era molto partecipativa, e con il costante aiuto faceva dei miglioramenti incredibili. )

Spesso mi veniva in mente la prima volta quando l'avevo conosciuta in quel bar di Baltimora; quella che avevo davanti ora era completamente diversa, sempre elegante e sofisticata, ma “diversa” da quella vista nel bar.
E tutto ciò mi inorgogliva; anche lei era soddisfatta, lo capivo dai tanti segni che la mia istruttrice italiana mi aveva insegnato a controllare, non immaginando mai come nei avrei fatto buon uso. )

La domenica del rientro, prima di partire facemmo un'ultima passeggiata sulla spiaggia.
Mentre guardavamo le onde infrangersi sugli scogli, vedemmo passare un gruppo di sule.
MJ guardandole, disse :
“Vedi quegli uccelli ? Sono sule, volano per centinaia di km sul mare in cerca di cibo, ma poi tornano sempre al proprio nido, che costruiscono una sola volta nella loro vita, sulle pareti verticali lungo la costa. Tornano anche se a volte il proprio partner non c'è più”

Si girò verso di me e poi fece la domanda che mi aspettavo da molti giorni :
“Tornerai da lei ?”
Avrei potuto rispondere qualsiasi cosa, sono sicuro che non avrebbe obiettato nulla, ma preferii la sincerità :
“No, come hai detto tu, quando una storia finisce bisogna guardare avanti e non indietro.”

Ritornammo a casa, mano nella mano; caricammo la nostra roba sul Cherokee di MJ e ritornammo a Baltimora.
Lunedì riprendevo il corso alla John Hopkins University (era l'ultima settimana) e anche lei riprendeva il lavoro.
Già, quale lavoro faceva ? Ancora non l'avevo capito. :

Per fortuna potevamo vederci tutte le sere, dopo il lavoro; solo che lei, avendo una coinquilina (e collega oltretutto) non potevamo usufruire del suo appartamento, quindi ci toccava incontrarci nel mio albergo (lussuoso ma pieno di Professioniste, e questo mi dava un po' di fastidio).
Una sera glielo dissi, ma lei si fece una sonora risata; nel suo lavoro aveva visto di peggio.
Questa faccenda del lavoro era diventato un tarlo dentro di me; dovevo assolutamente sapere che cosa faceva. :

L'ultimo giorno, il venerdì ne approfittai; visto che il corso terminava alle 13:30 e il mio aereo partiva alle 18:30, gli chiesi di vederci un'ultima volta.
Accettò subito, anche se a quell'ora era ancora al lavoro; mi diede l'indirizzo dove lavorava e di avvisarla quando sarei arrivato.

Il venerdì, terminato il corso, salutato i colleghi, con i miei bagagli al seguito, passai in un negozio italiano per prendere un regalino da portare a MJ; quindi chiamai un taxi e mi feci portare all'indirizzo che mi aveva dato.
Quando il taxi si fermò davanti ad un palazzo in pieno centro, pensai che ci fosse un errore, forse si era sbagliato; ma il tassista mi confermò che l'indirizzo era quello.
Scesi dal taxi e guardai il l'insegna davanti all'entrata: era la sede del Baltimora Police Dept.

Entrai, passando attraverso varie porte “controllate” a distanza, e andai alla reception.
Un'impiegata mi chiese cosa volevo; gli dissi che avevo un'appuntamento con MJ (omissis) e se poteva avvertirla che l'aspettavo nell'atrio.
L'impiegata esegui una serie di telefonate, poi mi avvisò che sarebbe arrivata tra qualche minuto.

Il posto era pieno di gente; molti erano poliziotti in divisa e altri in abiti civili; mentre gironzolavo, l'occhio mi cadde su un tabellone, vicino agli ascensori; mentre leggevo i nomi e i vari uffici dove si potevano trovare, vidi il nome di MJ con accanto la sua qualifica e dove si trovava il suo ufficio.
MJ era una District Attorney della SVU.
Rimasi di stucco; era un procuratore distrettuale e faceva parte della squadra SVU.

Non so quanti minuti rimasi imbambolato come un deficiente davanti a quel tabellone; so solo che ad un certo punto una delle porte dell'ascensore si aprì ed apparve lei, in compagnia di altri due (un uomo e una donna) che però si salutarono subito.
Da sotto i cappotti dei due vidi apparire il distintivo da detective che tenevano al collo; invece MJ era semplicemente splendida : giacca e gonna al ginocchio grigio scuro, camicetta bianca con piccolo cravattino nero; “pass” al collo e il solito cappottino di piumino in mano.

Se il posto non fosse stato pieno zeppo di poliziotti, gli sarei saltato addosso, mi piaceva troppo.
Uscimmo dal palazzo e andammo ha fare quattro passi nei giardini di fronte; gli diedi il regalo che avevo comprato; quando mi chiese cos'era, gli dissi sorridendo, che era per ricordare una certa cosa che avevamo fatto assieme e di aprirlo solo quando sarebbe arrivata a casa, per non rovinare la sorpresa. )

Arrivò il momento di salutarci; mi disse che comunque era contenta di come era andata, avevamo passato una bellissima settimana assieme; anch'io gli dissi le stesse cose, con in più che quello non era un addio, ma un arrivederci.
Oramai avevo deciso.

Lei mi guardò stranita e anche un po' divertita; ma io ero sicuro di quello che dicevo, e poi Bigfoot, come i suoi amici indiani, ha una sola parola; non stavo mentendo.

Alcune ore dopo, mentre ero in volo verso l'Italia, mi arrivò un messaggio sul Black Berry, c'era scritto :
“Stupido, i love you” seguito da tantissimi cuoricini.

Aveva aperto il regalo che gli avevo dato e trovato la confezione di Nutella da 1 Kg. (era quello che mi mancava quella sera, dopo la panna, burro di arachidi e miele). )

Ora molti di voi si chiederanno come è finita.

Bè, semplicemente non è finita; per le vacanze di Natale 2014 ho prenotato in un posticino sulle coste del Maryland, nella baia di Chesapeake.

Ho deciso di andarmi a mettere un'altra volta “nelle mani della Legge”.

Purchè, ovviamente, ci sia lo stesso procuratore dell'altra volta. ) ) )
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dania.rose
Pay girl (43 post)
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Uuuhhh clap clap clap un'altra storia bellissima. Grande BF!
Buona fortuna con MJ
Eyjafjallajökull
Super Hero (943 post)
K+ 292 | K- 117
Più o meno ci avevo azzeccato. Che avventure che hai da raccontare... Ti invidio pure un po'. Io più che una spagnola ed un rapporto strano con 2 donne non ho nient'altro da raccontare. Comunque grazie per i tuoi racconti. Belli e fanno sognare. Per di più scrivi molto bene. Io sono una frana con le donne.
TheFisher
Hero Member (668 post)
K+ 426 | K- 54
complimenti bigfoot! alla tua avventura natalizia passata ed un augurio per quella futura! avessi potuto ti avrei karmato per ogni capitolo!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie a tutti, ed in particolare a Dania.Rose.
Di cuore.

Alla prossima

BF
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paolalanera
Sr. Member (366 post)
K+ 251 | K- 41
Bigfoot(con la maiuscola) finalmente posso karmarti, le Tue avventure si leggono tutte d'un fiato e hanno tutti gli ingredienti per appassionare il lettore e suscitare un po' di invidia, almeno a me, che come spirito sono viaggiatore e avventuriero ma nella vita non sempre va come vorresti che andasse.

Naturalmente mi unisco a tutti per gli elogi per come scrivi ecc.ecc. e Ti faccio un in bocca al lupo per Natale in America(non il film)

Ciao Super K+131
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie ragazzi.

Nella prossima puntata, per quelli che.... "i love N.Y." :

_______________________________ IL MASTRO DI CHIAVI ________________________________

( COMING SOON )
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xxxxlevel
Sandokan (1457 post)
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Complimenti Bigfoot eheheheh hai scritto un poema però ) un saluto.


+136
http://i61.tinypic.com/255n…" /> http://i62.tinypic.com/34et…" />
dania.rose
Pay girl (43 post)
K+ 170 | K- 55
Mi raccomando, inizia a cercare cose da spalmare felice per le belle news. Come sempre bravo BF!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. VIII  --- “Il Mastro di Chiavi”---  1° parte

Mentre ero in volo verso gli States, ripensai agli avvenimenti degli ultimi mesi; accanto a me, sprofondato nella sua poltroncina, con le cuffie sulle orecchie un “collega” si divertiva guardando un vecchio film in lingua originale.
Pensai che dovevo essere veramente pazzo per essermi imbarcato di mia spontanea volontà in questa avventura. :

Per la prima volta avevo un “collega” italiano; o meglio non era ancora un “collega” nel vero senso del termine; infatti lavorava per una società a cui la mia Compagnia delegava alcune funzioni.
Francesco (nome di fantasia ovviamente, anche se il suo vero nome iniziava per F) l'avevo conosciuto quasi un'anno prima, in circostanze direi “insolite”. :

Io ero rientrato da una missione che mi aveva portato in giro per il Brasile per un paio di mesi; avevo bisogno di riposare, per cui mi misi off-line per 15 gg., in modo da potermi dedicare alla mia bella (nonché medico personale).
Era poco più di 2 anni che avevamo iniziato a convivere e Teresa non vedeva l'ora che rientrassi dalle mie trasferte per avermi tutto per sé.

Una sera, quando rientrò dal lavoro, mi diede la notizia che nel fine settimana eravamo stati invitati ad una festa in maschera (era il periodo di carnevale) dagli (...omissis...).
Bene, pensai, se c'è da fare il pagliaccio non mi tiro certo indietro. )

&ldquoomani sera, assieme alla Gabry, andiamo a scegliere i costumi” disse Teresa.
“Va bene, al massimo se non trovo niente che mi piaccia, mi vestirò da cacciatore o da pescatore.” :
La risposta di Teresa fu : “...(omissis)...”

La sera dopo, la sua amica Gabry ci portò presso una ditta che fornisce / affitta costumi per usi cinematografici; purtroppo per me, essendo periodo di carnevale, le taglie “forti” erano esaurite; l'unica rimasta era quella da Moschettiere del Re.
Perfetto, avevo sempre aspirato fin da piccolo, ad impersonare la figura di Porthos; quando mi vidi vestito allo specchio, mi congratulai con me stesso : ero veramente un bel figurino. )

Per coerenza anche Teresa e la sua amica si cercarono un costume adatto; quando si vide vestita, Teresa inorridì; il suo costume da dama di corte metteva molto in risalto il seno; e quando dico molto intendo molto; la costumista impiegò una buona mezz'ora per convincerla che il costume andava indossato così, a quei tempi era normale che le donne si mettessero in mostra.
Poi, anche grazie alla sua amica che scelse un vestito dello stessa epoca per coerenza con noi due, si convinse.

Venne il sabato della festa; i costumi erano parecchio ingombranti e per andare dovemmo usare la SW di Teresa, ovviamente con alla guida il sottoscritto; non era facile guidare con gli stivali “alla moschettiera”, ma grazie alla mia esperienza da pescatore e andando pianino, riuscimmo ad arrivare.
Purtroppo non c'era parcheggio nelle vicinanze, per cui optammo per il parcheggio di un supermercato distante 500/600 mt. dal palazzo dove dovevamo andare.
Mentre camminavamo incrociammo :
A) alcuni ragazzini che mi chiesero se ero effettivamente uno dei 3 moschettieri (risposi di si e che stavo proprio cercando gli altri 2. )
B) le relative mamme che trovarono da ridire “su quelle 2 svergognate che mettevano in mostra tutta la mercanzia”
C) una pattuglia di carabinieri in macchina, che rallentarono vistosamente per guardare quei tre che camminavano sul marciapiede lungo il Corso, così diversi da quelli che “camminano abitualmente a tutte le ore” nello stesso posto; probabilmente erano “strani” i vestiti lunghi che indossavano le mie accompagnatrici.

Comunque arrivammo a destinazione, e finalmente ci trovammo a nostro agio tra Giulio Cesare, Napoleone e relativa consorte, personaggi fantasy, Supereroi etc. (la fantasia umana non ha limiti). )

Mentre le mie donne si intrattenevano con le loro amiche, io comincia a fare una ricognizione della festa; c'era un'Agrippina che non era niente male, una Cleopatra decisamente sexy, ma sopratutto una Biancaneve stupenda.

Fin da piccolo ho sempre avuto un debole per Biancaneve; sopratutto non ho mai capito che c@@@o ci faceva una come Biancaneve in una casetta nel bosco assieme a 7 nani. :
Ho anche provato ha chiederlo ai miei genitori, ma mia mamma mi spiegò che era lì per tenere pulita la casa perchè loro dovevano lavorare in miniera, mentre mio padre aggiunse che gli faceva anche da mangiare.
Ho sempre pensato che fossero solo delle balle e che c'era sicuramente sotto qualcosa. :

Ma qui alla festa, assieme a Biancaneve, c'era Lui.

Capii subito che era un collega “punter”; il mio sesto senso l'ho avvertiva perfettamente.
E anche il costume non poteva passare inosservato: era vestito da Ussaro Piemontese.
Guardandolo bene però capii che non era un costume affittato, era una divisa originale (sono appassionato delle vecchie uniformi, in particolare quelle dell'epoca napoleonica).
Una roba così non si trova facilmente; la mia curiosità scattò immediatamente, perciò mi avvicinai e sfruttando una pausa nella loro conversazione, chiesi informazioni.

Ci presentammo, mi disse di chiamarsi Francesco e l'uniforme l'aveva avuta in prestito da un vecchio amico; l'aveva scelta perchè lui da militare aveva fatto servizio con i cavalleggeri del “Nizza”.
Iniziammo ha parlare di vecchie uniformi, al che Biancaneve si scocciò e ci lasciò soli; dentro di me mi congratulai, gli avevo fatto saltare un probabile appuntamento con la bella di turno.

Ma come sempre c'è il rovescio della medaglia, me lo ritrovai appresso, quando ritornai dalle mie 2 dame.
L'amica di Teresa fu subito colpita dal bell'Ussaro (anche perchè lei era single); solo che il bel'Ussaro non guardava altro che Teresa.

Situazione decisamente imbarazzante; il vero Porthos non avrebbe aspettato 10 secondi per sfidare il bel'Ussaro ad un duello all'alba dietro il Convento dei Carmelitani Scalzi.
Quello che mi trattenne fu il fatto che, mentre la mia spada da Moschettiere del Re era di tolla (come la sua faccia), lui aveva una “vera” sciabola militare.
Mi limitai a sorvegliare le mie 2 ragazze, l'Ussaro probabilmente capì l'antifona, e la serata trascorse in allegria senza mai trascendere.

Quando venimmo via, volle assolutamente accompagnarci all'auto; quello che mi colpiva, era la facilità con cui passava da una all'altra, sempre brillante, sempre affascinante.

Il ragazzo mirava in alto, voler portarsi a casa 2 donne al primo incontro e quasi da fuoriclasse; chissà se lo era veramente. :

Mentre ritornavamo alla nostra auto, mi augurai di rincontrare ancora i carabinieri; chissà se si sarebbero accorti di questo “vero Ussaro” e della sua "vera sciabola". :

Quando a casa feci notare la cosa a Teresa, lei mi diede una risposta lapidaria : il ragazzo era affetto da “Priapismo della personalità”.
La cosa mi fece sorridere; gli risposi :
“Speriamo che sia solo della personalità, e non di qualcos'altro......” )

Non so come, probabilmente attraverso qualche partecipante alla festa, riuscì a procurarsi i numeri di Teresa e della Gabry; Teresa fu contattata per prima ovviamente, ma la mia piccola lo liquidò subito smorzando il suo “priapismo della personalità” con bel NO perentorio. )

Invece con la sua amica andò meglio; alcune settimane dopo, Teresa mi raccontò che la Gabry si era messa con il bel'Ussaro.

Trascorsero alcuni mesi, io ripartii per un'altra trasferta e quando ritornai, era oramai ottobre, il periodo che dedico quasi sempre alla caccia.
Quell'anno avevamo deciso, io, Gigggetto e il Pinuccio di farci una decina di giorni in Polonia, in una zona ricca di cervi.
E' un posto bellissimo, con un'organizzazione perfetta, con guide e interprete sempre al seguito: talmente perfetta che quasi ogni anno ci ritorniamo.
Ma ci ritorno sopratutto perchè c'è Olga, la nostra interprete. )

L'avevo conosciuta alcuni anni prima; era una bella ragazza bionda di 32 anni, separata con un figlio; faceva l'interprete con l'organizzazione a cui ci appoggiavamo per le nostre uscite di caccia in Polonia e altri paesi dell'est, parlava correttamente diverse lingue tra cui anche il russo; ed era veramente molto, molto simpatica e alla mano.
Sopratutto l'apprezzavamo per la sua allegria (da quelle parti sono sempre piuttosto fredde), visto che comunque gli toccava lavorare quasi sempre con soli uomini e per la sua efficienza nel risolvere i vari problemini di logistica.

Impiegai 3 stagioni (di caccia) per capire che faceva anche altre cose oltre l'interprete; quando lo scoprii, mi confessò che lo faceva per arrotondare lo stipendio (che in Polonia non era altissimo), e sopratutto lo faceva con una ristretta cerchia di amici fidati.
E' ovvio che l'esperto di “No-prof” Bigfoot impiegò poco per trovare la password d'accesso, e così anch'io potei vantarmi di avere il mio porto sicuro nella fredda Polonia. )

Quella volta Gigggetto mi abbandonò prima del previsto, per problemi urgenti nell'azienda di famiglia; per non fare il viaggio da solo (visto la sua paura atavica per i viaggi aerei), anche il Pinuccio decise di rientrare prima per fargli compagnia; in questo modo restai per gli ultimi 2 da solo a Varsavia.
Dovevo sbrigare tutte le formalità tra cui quelle per il rientro delle armi in Italia; è Olga era disponibile per darmi una mano (e anche altro ).
L'ultima sera, per ringraziarla, la portai a cena in posto molto chic di Varsavia; eravamo quasi alla fine della cena e ci stavamo organizzando per il dopo-cena, quando nel ristorante entrarono 2 uomini; non c'era molta gente, anche per via dei prezzi un po' altini per i locali.
Vidi che uno dei 2 uomini mi fissava, poi mentre l'altro si sedeva ad un tavolo, si avvicinò a noi sorridendo; quando mi chiamò per nome, finalmente lo riconobbi : era il bell'Ussaro della festa di carnevale.

Soliti convenevoli, presentazione ad Olga (che spogliò letteralmente), con evidente imbarazzo della ragazza; essendo un nostro collega di merende capì al volo la situazione, e ci lasciò per andare a cena con il suo collega di lavoro, non senza prima dirmi che mi avrebbe chiamato visto che le nostre società lavoravano assieme su diversi progetti. ::9
E poi sottovoce, mi disse di salutare anche Teresa.
Io avrei voluto invece sapere da lui come era andata con la Gabry, ma Bigfoot è uno discreto e paziente e non dissi niente; ma intanto cominciai a pensare come fargliela pagare allo sbruffoncello. :

Io e Olga finimmo velocemente la nostra cena; non mi piaceva come il bel'Ussaro continuava a guardare la ragazza; per cui, di comune accordo, ce ne tornammo nel mio albergo.

Ed ora la vendetta di Bigfoot stava per iniziare; alcuni giorni dopo l'episodio di Varsavia, Francesco mi contattò: voleva assolutamente e a qualunque costo l'Avventura della vita, e siccome io ero sicuramente un esperto della materia, voleva che gliela organizzassi.
Inizialmente declinai la proposta, ma poi divenne insistente; troppo insistente, esattamente come tutti quelli che, appena conosciuti, ti chiedono se hai dei contatti di ragazze “No-prof” da passare.

Ma piano piano, nella mia mente mi si stava formando un piano; voleva un'avventura memorabile ?
O.K., Bigfoot gliela avrebbe fornita. )

...

Quando il comandante dell'aereo annunciò che era iniziata la procedura di discesa verso il “La Guardia”, guardai il bell'Ussaro che mi sedeva al fianco.
Stava per iniziare, sotto la mia guida, la sua Avventura della Vita.
“I love N.Y.” pensai sorridendo.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
AnDaty
Sr. Member (226 post)
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Ottimo iniziare un nuovo capitolo ieri 04 agosto...
Tutti in spiaggia a leggere giornali di gossip, la gazzetta, romanzetti o saggi...
mentre i "gnoccaforumisti", con il tablet o smartphone, si gustano le tue avventure
Ciao BF

P.S.  Io non sono in spiaggia...
zimmerman2
Hulk (1948 post)
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E bravo portos questa volta fai l'insegnante
K+
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
avogadro
Jr. Member (182 post)
K+ 24 | K- 16
A quando la continuazione dell'episodio? Ci farai mica aspettare fin dopo le ferie ferragostiane ??
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. VIII --- “Il Mastro di Chiavi”---  2° parte

Appena arrivati in albergo, chiamai il mio contatto , Connie( ovviamente è un'alias) che avevo già preavvertito del nostro arrivo una settimana prima; lei mi avrebbe guidato per l'ultimo km.

Avevo conosciuto Connie parecchi anni prima, casualmente mentre ero in “missione” in un paese del sudamerica.
Il nostro primo incontro, che ricordo perfettamente ancora adesso, non fu proprio amichevole; Connie ha un paio di anni più di me, portati tutt'ora molto bene, ed è una “giornalista scomoda” nel senso più puro del termine; lavora per un grosso giornale di N.Y., e conosce praticamente tutti.
Nel nostro primo incontro, mi fu praticamente “paracadutata” sulla scrivania dai mie capi; il mio compito era di fornirgli assistenza, ovvero fargli vedere tutto ma senza dirgli niente. :

Quando me la trovai davanti alla scrivania, in jeans sdruciti, camicia che metteva in risalto un seno mica male e “combat-vest” d'ordinanza, mi alzai in piedi per educazione e gli porsi la mano, presentandomi :
“Salve, sono ...omissis... , in cosa posso esserle utile ?”
La sua risposta fu esattamente in linea con la Connie che poi andrò a conoscere.
Mentre mi squadrava dalla testa ai piedi, sogghignando mi rispose :
“Bambolotto, potresti iniziare leccandomi un po' la pussy. Se ne sei capace.”

Confesso che all'ora rimasi spiazzato; avevo capito perchè c'era stato un po' di panico in ufficio, quando era stato annunciata la sua prossima visita; anche il capo della nostra security (un capitano dei marines) pensò bene di eclissarsi.

Si sedette davanti alla mia scrivania, si accese una Camel e sbuffandomi addosso, mi chiese :
&ldquoa dove cominciamo ?”
Volevo fargli notare che in ufficio non si poteva fumare, ma poi pensai che non era il caso di far incazzare ulteriormente la signora; mi sembrava un tipino già abbastanza pepato. :

Gli esposi il piano che mi avevano suggerito i miei responsabili; lei con il solito tono beffardo mi rispose con un :
“OK Little Boy, tu guida e io faccio le domande.”

Da allora, io per lei sono rimasto Little Boy; dopo quella volta, le nostre strade si sono incrociate altre volte; il nostro rapporto, da amichevole si è pian pianino trasformato in un rapporto sempre più stretto e “complice”.
Per i più maliziosi vi dirò subito che tra di noi non c'è mai stato niente di più di una vera e sana amicizia senza segreti.
Anche perchè fin da subito mi disse che lei era “diversamente etero e di mentalità aperta”. :

Per me Connie, e io per lei, siamo come due commilitoni che hanno trascorso dei periodi della loro vita assieme.
Ora era un paio di anni che non ci vedevamo, anche se comunque ci sentiamo almeno 2 o 3 volte all'anno; non fosse altro che per dirci 4 cazzate e ridere un po'.

Quando l'avvertii che eravamo arrivati e gli proposi di andare a cena da qualche parte, disse subito di si.
“Così ci facciamo due risate con il tuo amichetto”.
Guardai Francesco, il bell'Ussaro; non aveva idea dove si stava cacciando.
Dopo aver lasciato i nostri bagagli in albergo e dopo averci dato una sistemata, prendiamo un taxi e andiamo all'appuntamento con Connie.
Avevo prenotato la cena in un ristorante che conoscevo, sulla 5a, parecchio costoso; tanto era Francesco che pagava. )

Quando aveva deciso di affidarmi l'organizzazione di questa Avventura, l'avevo avvertito che sarebbe stata costosa; non puoi pensare di giocare nel NBA spendendo come in un normale campionato italiano; qui non conoscono i VU..... )

Connie arrivò come sempre puntualissima; con 2 assistenti che ti organizzano la vita, non puoi fare diversamente.

Appena fummo vicini, ci abbracciammo come vecchi commilitoni; come ho già scritto, era un paio di anni che non ci vedevamo, anche se ci sentiamo abbastanza regolarmente per telefono :
“Sei splendida, come sempre. E sei anche in forma strepitosa.”
“Tutto merito della mia personal-trainer, ci tiene che io sia sempre in forma; e a me serve avere sempre vicino una che mi curi bene; e la notte mi scaldi le ossa.....”

Maliziosa e diretta come sempre. :

“Anche tu ti trovo bene; avere un medico in casa ha i suoi vantaggi; Teresa come sta ?”
“Bene bene, anche se sempre incasinata con il suo lavoro”.
“E la tua collezione di No-prof come va ?”
“Non mi posso lamentare, anche se sta diventando sempre più difficile trovarne”

Sapeva tutto di me, come io di lei.

Francesco era un po' imbarazzato, fino a quel momento aveva assistito senza aprire bocca, nella nostra più totale indifferenza.
Chissà cosa stava pensando. :

Come sempre Connie mi precedette; si girò verso Francesco e disse :
“Little Boy, mi presenti il tuo nuovo amichetto ?”
Francesco arrossì fino alla punta delle orecchie.
Dopo la presentazione, entrammo nel ristorante; io c'ero già stato diverse volte, ma nessuno si ricordava di me; in compenso, probabilmente conoscevano la nostra accompagnatrice, visto che il personale entrò in fibrillazione.
Avevo chiesto un tavolo “riservato”, per cui ci misero in una saletta attigua al salone principale; come al solito c'era parecchia gente, e il codazzo di maitre e camerieri che ci accompagnò non passò inosservato.
E' il prezzo da pagare quando sei con Connie.

Dopo esserci accomodati al nostro tavolo rotondo, su cui una cameriera si era premurata subito di disporre dei fiori e delle bottiglie di Evian che, notai, non c'erano sugli altri tavoli; ne dedussi che conoscevano molto bene la nostra ospite.
Ordinammo alcuni piatti; io e Francesco, in previsione del match che ci aspettava, roba sostanziosa, mentre Connie si comportò come al solito; quello che ordinò non avrebbe sfamato neanche un passero.

Mentre mangiavamo, gli chiesi come andava il lavoro; avevo saputo, per vie traverse, dei problemi che gli aveva procurato la sua ultima inchiesta sulle “strane” vie del petrolio nell'est Europa.
"Purtroppo la gente non vuole più la verità, ma solo notizie belle..."
Gli dissi :
“Ti sarai fatta un sacco di amici anche lì.”
“Si, talmente amici che quelli dell'FSB mi hanno trattenuta per quasi un mese il passaporto”.
“Bè, mi sembra di ricordare che ti era capitato altre volte.”
“Peccato che questa volta non c'eri tu Little Boy a risolvere il problema”.
“Potevi sempre chiamare i tuoi amici di Tel Aviv, o quelli di Langley.....”
“A Tel Aviv hanno problemi ben più gravi da risolvere, e quelli di Langley...... non sono mai stata molto amata da quelle parti....”

Francesco ormai aveva l'aria stralunata; credo che stesse pensando in quale pasticcio si era andato a cacciarsi.
Aveva la stessa faccia di Gigggetto quando una volta gli raccontai alcune cose (solo alcune) del mio lavoro; eravamo in Val Grande, in quota per una battuta al camoscio, seduti sotto un'abete.
“Passerotto, non raccontarmi queste cose, mi fai paura.”
Detto da uno alto 1.90 per 120 kg, la cosa mi fece sorridere.
Non ne riparlammo mai più.

Fu Connie che decise di raccontare a Francesco di come Bigfoot l'aveva “evacuata” alcuni anni prima, da un paese del sudamerica; grazie alle mie conoscenze, gli avevo trovato un posto su un volo militare di rientro negli USA, anche senza il passaporto che le autorità gli avevano ritirato.
A forza di andare in giro a fare domande scomode e al suo mantra del “follow the money”, aveva cominciato a dare fastidio.

Eravamo arrivati alla fine della cena, quando Connie decise di passare all'argomento che ci interessava.
Girandosi verso Francesco, che fino a quel momento aveva fatto scena muta (il mio discepolo si stava comportando bene, anche perchè l'avevo avvertito, di parlare solo quando ti chiedono qualcosa).

“I gusti di Little Boy li conosco, invece i tuoi come sono ?”
Visto che Francesco non sapeva rispondere (mi ero dimenticato di “prepararlo” su questa domanda), Connie iniziò a fare un'elenco di caratteristiche tecniche che avrebbe fatto arrossire anche uno come Rocco Siffredi.
Alla fine, visto che l'esaminando era in difficoltà, Connie tirò fuori un Moleskin da appunti, scrisse qualcosa e me lo diede.
“Qui ci sono i numeri, gli indirizzi e i codici d'accesso; sai come funziona. Fai dare un'occhiata al bambolotto in modo che si schiarisca le idee.”

Poi, visto che il suo cellulare continuava a trillare per i vari messaggi che arrivavano, decidemmo di porre termine alla cena.
Salutammo Connie che non mancò di farci gli auguri per la buona riuscita della nostra avventura; e mentre lei rientrava nel suo bellissimo attico che dava sul Central Park, noi ritornammo al nostro albergo.

C'era da preparare il piano di battaglia, e sopratutto, scegliere le carte giuste. :

“Sei tu il mio Mastro di Chiavi, quello che decidi tu per me và bene...” disse il mio bell'Ussaro.


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bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. VIII --- “Il Mastro di Chiavi”--- 3° parte

L'incontro con Connie aveva stravolto Francesco; mai nella sua “carriera” aveva incontrato una “femmina alfa”.
Ed adesso era preoccupato per il resto dell'avventura.
In albergo avevamo preso camere separate; a Bigfoot non piacciono le ammucchiate con relativi ingorghi; lo spettacolo lo preferisco privato, senza spettatori.

Prima di andare a letto, presi il mio notebook che mi segue sempre e cominciai a fare una prima ricognizione; Connie mi aveva fornito l'indirizzo del sito dell'agenzia che curava i rapporti tra le modelle e i clienti, e grazie al suo codice d'accesso personale, potei accedere anche alla parte “riservata”.

La scelta era veramente impressionante, tutto quello che uno poteva desiderare c'era.

Però mi venne un dubbio : il buon Francesco era preparato per quelle ? :
Il livello di gioco è molto alto qui, pur con tutta l'esperienza che si era fatto in Italia, qui rischiava di prendere qualche pesce in faccia.

Anche se gli avevo fatto un bel po' di “training” negli ultimi mesi, non ero del tutto sicuro che avrebbe rinunciato a quel modo un po' sbruffone che utilizzava con le ragazze. :

Quello che Teresa aveva diagnosticato come “Priapismo della personalità”; con lei non aveva funzionato (e lui c'era pure rimasto male, così mi aveva confessato (pensate che faccia tosta)); mentre con l'amica di Teresa invece aveva funzionato alla grande.

Visto che oramai avevo portato il mio discepolo sull'obbiettivo, decisi che era ora di dedicarmi a me stesso (mica potevo guardare la televisione).

Cominciai a scorrere il database delle ragazze; era veramente impressionante; ognuna con la sua scheda personale, caratteristiche fisiche, foto dressed/undressed (in pratica bikini), video (in cui si poteva vedere come si muoveva e il relativo provino).
Tutto molto professionale (d'altronde eravamo nel regno del professionismo); pensai all'Italia, sembrava il terzo mondo.

Visto che c'era la possibilità, cominciai a giocare con i filtri del database, ricercando cose strane o tipi particolari.
Era veramente impressionante; avevo visto che molte dichiaravano anche che lavoravano nell'ambiente dello spettacolo e quindi feci un po' di ricerche con quell'argomento.
Mentre scorrevo le foto delle ragazze, mi domandai perchè una ragazza che ha già un lavoro, e credo pagato profumatamente, debba affidarsi a queste agenzie..... :

Sul foglietto che mi aveva dato Connie, in fondo, c'era anche un nome seguito da un numero di telefono.

Feci una ricerca con il nome, ma risultava sconosciuta; provai a ripeterla usando il numero di telefono e..... non è possibile, questa dovevo assolutamente conoscerla, non potevo farmela scappare.

Chiamai il numero segnato sul foglietto; dopo alcuni squilli a vuoto, rispose una voce, calma e affascinante; mi presentai, e gli dissi che avevo avuto il suo numero da un'amica.

Lei, un po' titubante, mi chiese chi era; glielo dissi, poi gli chiesi se era disponibile per una cena il giorno dopo, con un mio amico e la sua ragazza.
Rimase in silenzio per alcuni secondi, poi finalmente mi dissi di sì; ci mettemmo d'accordo dove trovarci, e quindi ci salutammo.
Ora ero a posto, non mi restava altro che aspettare la scelta del mio discepolo. )

Quella notte non chiusi occhio, ero troppo eccitato; possibile che fosse veramente Lei ?. : )

Tra i componenti del mio equipaggio, molti erano scettici, era impossibile che una così accettasse appuntamenti al buio; ma anche il fatto che l'unico accesso al database fosse un numero di telefono poteva indicare che fosse fuori dal “giro” (che comunque era già di base “molto riservato&rdquo.:

Mi affascinava moltissimo l'idea di essermi avvicinato così ad un “frutto proibito” (come li chiamava il mio “Spirito Guida”, colui che mi ha insegnato tutto).

Ad un certo punto, nel cuore della notte, mi alzai e mi misi a fare ricerche in rete; su di Lei c'era un sacco di notizie, tutte dal punto di vista professionale; lessi e memorizzai tutto, foto e filmati compresi; mai avevo pianificato un'incontro in un modo così dettagliato .



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zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
E bravo bigfoot spero ci rivelerai alla fine chi è questa attrice
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
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