Cap. IV - “IL CANTO DELLE ALLODOLE – 3° e ultima parte”
Passarono alcuni giorni, alla sera rientravamo in albergo sperando che qualcuno ci avesse cercato; niente di niente.
Visto che comunque volevamo rilassarci e vedere cose nuove, alcune sere ci aggregammo ai colleghi locali e andammo ha visitare alcuni locali “particolari” tra cui i famosi locali P&P.
Io oramai ero un uomo di mondo e la cosa non mi sconvolse più di tanto, in fondo ognuno ha i suoi gusti; purtroppo non fu così per il francese che ne uscì “segnato nel morale e nello spirito”.
In più, un giorno ad F giunse una telefonata da casa: la moglie aveva avuto un incidente stradale, ed era in ospedale in condizioni serie.
Ovviamente F fece i bagagli e tornò immediatamente in Francia, lasciandomi solo con i miei piccoli samurai e geishe.
Sinceramente mi dispiacque, perchè oramai avevamo legato; il giorno dopo al suo arrivo a casa, si premurò di avvertirmi che la situazione della moglie era seria, ma non grave; pensai che almeno in quello aveva avuto un po' di fortuna, visto che da quando eravamo arrivati in Giappone non ne avevamo azzeccata una (a parte la serata alla “Casa delle bambole”.
Forse ci mancava l'esperienza.
Arrivò finalmente il week-end; avevo visto le previsioni meteo mentre facevo colazione sabato mattina in albergo e non erano incoraggianti; guardai fuori e vidi che su Kyoto cadeva una pioggerellina autunnale che rendeva tutto grigio e triste; dovevo escogitarmi qualcosa per le prossime 48 ore.....
Improvvisamente sentii bussare alla porta; pensai “Chi cavolo è a quest'ora del sabato mattina ?”
Andai alla porta e l'aprii; c'erano due ragazze, imbaccucate con un'impermeabile chiaro stile ispettore Clouseau, con tanto di cappellino antipioggia e stivali di gomma GIALLI e trolley al seguito.
Dissi : “Hello”, con sguardo interrogativo.
Risposero con un sorriso (tutte e due), tirando fuori dalle tasche i “nostri” biglietti che avevamo lasciato nel famoso vaso blu del locale che avevamo visitato e mettendomeli sotto il naso.
Era proprio i “nostri” biglietti.
Mi feci da parte e le 2 ragazze schizzarono velocissime in camera con i relativi trolley; siccome stavano sgocciolando dappertutto, gli dissi (in inglese) di togliersi stivali, impermeabile e cappellino (mi dà fastidio la moquette bagnata).
Ridendo, acconsentirono subito e si tolsero gli indumenti bagnati dandomeli in mano; andai ha sistemarli in bagno, e quando ritornai, vidi che avevano aperto i trolley, prese ed indossate delle scarpette basse .
A queste punto le guardai bene, perchè finora non mi ero reso conto : erano 2 studentesse, come quelle che vedevamo abitualmente nel parco, molto, molto …... giovani......
Sentivo in me un certo subbuglio; una parte del mio equipaggio (Ndr: ormoni) stava affilando i coltelli pregustando la festa, l'altra cercava di convincere il comandante (me) che non era il caso, visto che sembravano 2 bambine e ci sono delle regole da rispettare.
E Bigfoot è uno che ha sempre rispettato le regole.
Cercai conforto nel mio “Spirito Guida”, ma purtroppo il mio “maestro” non me ne aveva mai parlato, a parte un categorico “Stanne alla larga”.
Bene, visto che il mio manuale non prevede niente, vale il detto “nessuna regola”; pensai vediamo cosa succede.
Notando il mio silenzio, le 2 ragazzine cominciarono a mettere un po' di broncio.
Cerco di descriverle : una era un po' più alta (1.60 circa) dell'altra e più magra, con un paio di occhialini rotondi che gli dava un'aria da intellettuale; l'altra, più bassa e un po' più rotondetta, aveva un'aria da “bambolotta”; capelli scuri, con frangetta.
Erano vestite uguali, con la divisa d'ordinanza della scuola : pullover verde, camicetta bianca con cravattino scuro, la solita gonna “troppo corta”, calze basse bianche e scarpe di vernice nera.
Delle 2, quella che rispondeva sempre per prima era la bambolotta; gli chiesi sorridendo “Quanti anni avete ?”.
La bambolotta prontissima (seguita dall'altra) aprì il trolley (era pieno di libri, quaderni, cancelleria varia e altre cose, in un perfetto disordine costruttivo; tirarono fuori ambedue una specie di tessera con tanto di foto e mi risposero “sixteen years !!”
“Sedici anni !!”
Dovetti deglutire.
A questo punto, visto che Bigfoot era rimasto paralizzato, chiaccherando tra di loro,partirono in esplorazione dell'appartamentino (era un grande albergo, quindi le “camere” erano in realtà dei mini appartamenti (ingresso, salottino, camera da letto (matrimoniale, dovevo sempre ricordarlo alle nostre ragazze della logistica nelle prenotazioni, Bigfoot vuole dormire comodo) e bagno.
Quando entrarono in camera e videro il letto matrimoniale, si fiondarono sopra tutte e due mettendosi ha saltare come matte, ridendo tra di loro.
Pensai immediatamente “Ma non saranno mica un po' svitate ?”. :
Dopo qualche minuto di saltelli e di risate (che mi aveva permesso di vedere che sotto avevano le classiche mutandine “da brava ragazza” a vita alta), si fermarono, e la bambolotta mi si avvicinò, con un'aria da furbetta (brivido) e guardandomi dritto negli occhi, …... cominciò a parlare in giapponese.
Mentre io continuavo ha rispondere in inglese (che loro capivano benissimo perchè in tutte le scuole si insegnano le lingue più diffuse), continuavano a rispondermi nella loro lingua.
“E' un gioco” pensai.
Era chiaro che stavano giocando ha stimolare la mia curiosità (e probabilmente anche altre cose). :
La bambolotta si era fermata a pochi cm. da me, disse ancora qualcosa, poi con un piccolo balzo.... mi saltò in braccio (aggrappandosi con le braccia al mio collo e con le gambe ai miei fianchi).
Era un giochino che la mia piccola Luna faceva spesso, perchè si era accorta che mi divertivo tantissimo a tenerla in braccio.
Risposi nello stesso modo, mettendo le mani sotto il suo sedere per sostenerla; il contatto con quelle 2 chiappotte mi procurò un'altro brivido.
Mi sedetti sul bordo del letto; la bambolotta intanto era passata alla fase successiva, che prevedeva bacetti a stampo sulla bocca e sul viso, alternati con leccata di lingua stile cucciolo di cane quando ti fanno le feste.
Intanto anche l'altra (la spilungona) era intervenuta, mettendosi al mio fianco e iniziando sulla falsa riga della compagna (bacetti e leccate alternate).
La situazione stava diventando interessante; ad un certo punto, la bambolotta si rimise in piedi, poi con la solita aria da furbetta si alzò il gonnellino e..... oplà via le mutandine che finirono con un calcio da qualche parte nella stanza; ovviamente anche la compagna seguì a ruota, anche se con più calma.
Ritornarono quindi su di me e cominciarono a spogliarmi; o meglio tentarono, visto che io ero un po' più grande di loro.
Mi tolsi la camicia e i pantaloni, restando con solo i boxer; a quel punto vidi le 2 ragazzine sgranare gli occhi, probabilmente perchè non li avevano mai visti (?).
In effetti la biancheria intima maschile in Giappone è un po' diversa da quella abituale degli occidentali.
Superata la sorpresa, le 2 iniziarono un velocissimo spogliarello, che se doveva essere erotico, mi mandò invece la voglia sotto i piedi.
In un attimo la camera era disseminata dei loro indumenti (non so se avete capito, ma io sono abbastanza preciso e queste cose mi danno fastidio).
Dopo essersi denudate completamente, iniziarono ha sfilare davanti a me, come se fossero su un palco e io la giuria.
Ora che vedevo bene, non penso che avessero sedici anni; il corpo era ancora troppo acerbo, quasi da bambina; mi sembravano le ragazzine delle foto di David Hamilton.
Seduto sul bordo del letto, guardavo e intanto ragionavo: “Proseguire o abortire la missione ?”
Intanto che ragionavo sul da farsi, la bambolotta prese l'iniziativa: saltò sul letto e mi sfilò anche i boxer.
Ci fù un attimo di silenzio, poi le 2 ragazzine cominciarono un fitto dialogo in giapponese; cominciando a preoccuparmi, guardai che fosse tutto a posto.
Lo ero, quindi non riuscivo ha capire il motivo del fitto dialogo tra le 2; ad un certo punto la spilungona scese dal letto, andò al trolley, ci rovistò dentro e prese ….... un righello.
Ritornò quindi sul letto e iniziò …... le misurazioni.
Ero esterefatto !!
Sono grosso è vero, però la dotazione è assolutamente normale e mai nessuna aveva fatto storie; la discussione tra di loro andò avanti cinque o sei minuti, dopodichè anche il righello volò nella camera assieme alle altre cose sparpagliate.
Oramai avevo capito che la festa stava per iniziare, quindi presi dalla mia borsa degli attrezzi accanto al letto, la scatola dei “gommini”; ne tirai fuori uno e....
La bambolotta me lo prese immediatamente, lo guardò sorridendo facendolo vedere all'amica, lo aprì e si mise ha soffiarci dentro, trasformandolo in un bel palloncino con cui si mise ha giocare a pallavolo con l'altra.
Mi stavo sempre più convincendo che erano 2 svitate; dopo qualche minuto si erano stufate del gioco, per cui anche il palloncino seguì il righello.
Gli diedi un'altro “gommino”, disse qualcosa sorridendo all'altra, e buttò via anche quello.
La missione stava diventando sempre più “rischiosa”; mentre stavo pensando il da farsi, la bambolotta ruppe gli indugi, mi saltò in braccio, attaccandosi al collo, e puntando le ginocchia sui fianchi, iniziò un movimento di “strusciamento” della sua patatina sul mio coso.
La mia risposta fu quasi istantanea; anche perchè era una posizione stracollaudata (con la piccola Luna); quando gli raccontavo che anche gli aerei militari facevano così (la chiamavo “posizione del rifornimento in volo&rdquo
, la piccola cinesina si rotolava dalle risate.
Peccato che la bambolotta però era abilissima nel sottrarsi “al rifornimento in volo”.
Tentai l'aggancio 3-4 volte, ma lei abilissima si sottraeva, pur continuando con il movimento di strusciamento.
Mentre ero impegnato in tutte queste manovre, la spilugona si era infrattata tra le mie gambe e si era messa ha giocare con i goielli di famiglia.
Ero arrapato, ma cominciavo anche ha stufarmi di queste 2 ragazzine.
“OK, fermiamo tutto e ricominciamo da capo.” dissi.
Le presi una per volta e le distesi supine sul letto; dopodichè allargai loro le gambe e iniziai un daty alternato, 10-15 secondi a testa.
Non sembra, ma è un lavoro duro; finalmente avevano smesso di cinguettare; avevano gli occhi chiusi e il respiro accelerato.
Bigfoot, aveva finalmente preso l'iniziativa e iniziato ha fare il suo gioco; e si cominciava ha vedere i primi risultati; una cosa che notai (per la prima volta) e che non avevano lo “stesso sapore”.
Anche perchè preferisco il singolo al doppio e quindi su queste cose non ci si sofferma. :
Dopo circa mezzora, cominciavo ad avere i crampi alla lingua; si erano zittite completamente, e quindi era ora di cambiare gioco.
Una per volta le girai a pancia in sotto, tirai su il loro culetto in modo da essere comodo, e inizia una nuova fase di daty alternando RAI1 e RAI2.
Finalmente vedevo qualche risultato: iniziarono ha gocciolare, prima la bambolotta, poi l'altra (sempre per seconda, pensa un pò
.
Decisi di fare una prova; visto che mi aveva fatto capire che Rai1 era Off, provai ad infilare l'indice in Rai2; la risposta fu positiva, gli piaceva immensamente; provai anche con l'altra (altro dito indice) e anche questa rispose con dei mugolii di approvazione.
Pensai : “Bè, poteva andare peggio.”; tolsi le dita, presi un gommino e cominciai a prepararmi; intanto che mi preparavo, la bambolotta si girò di scatto, mi guardò e con la solita faccia da furbetta imbronciata, con il suo ditino indice alzato mi disse : “No, No !!”.
Tutte le mie speranze di finire in bellezza svanirono al sole; misi anch'io il broncio, mi sdraiai sul letto e iniziai ha guardare il soffitto disinteressandomi di loro (come quando da bambino ti rubano la palla mentre giochi).
Si tirarono su ambedue, parlarono tra di loro per qualche secondo, poi la bambolotta (come sempre per prima, seguita dall'altra) si misero ai miei fianchi (una per parte), e cominciarono ha giocare .
Mentre una si dedicava alla racchetta, l'altra si dedicava alle palline, ovviamente alternandosi.
Io intanto avevo chiuso gli occhi, mantenendo ovviamente la faccia imbronciata; ma dentro, me la stavo godendo alla grande.
Sopratutto erano brave nel giochetto “succhia e sputa le palline”; probabilmente frutto di un addestramento scolastico quotidiano con i compagni di classe.
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Purtroppo tutto ha un termine, e il mio arrivò abbastanza improvviso e troppo presto ; in quel momento c'era sulla traettoria la spilugona che si beccò l'80 % del risultato, mentre il rimanente finì sulla spalla della bambolotta.
Che comunque non si fece molti scrupoli ad andare ha raccogliere quello che mancava direttamente sul viso della compagna.
Mandarono tutto giù senza problemi, anzi, visto che ne era rimasto un po' sul coso, si premurarono di ripulire bene la scena del delitto, addirittura strizzandolo !!
A questo punto, si tirarono su, ricominciando ha parlare tra di loro, andarono in bagno a ripulirsi; ritornarono dopo qualche minuto, sempre cinguettando e si rivestirono velocemente (dovevano forse andare a scuola ?). :
Bacetto sulla guancia a tutte e due e....... erano già volate via.
Un mese dopo, quando tornai dal Giappone, colsi l'occasione del cambio aereo a Parigi e telefonai a F per un pranzo insieme; dopo averlo aggiornato degli sviluppi del lavoro, mentre mi riaccompagnava al Charles DeGaulle, mi chiese :
“Le schoolgirls, dove avevamo lasciato i biglietti, poi si sono poi fatte vive ?”
Io sorridendo gli risposi “Ma figurati !!”
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PENSIERO N.ro 4 – Le “misure” e l'età sono importanti ?
E' giunta l'ora di abbandonare l'estremo oriente; nella prossima puntata voleremo verso est, con destinazione ... Messico.
Terra di "chicas calientes" e..... altro.
Il titolo della prossima puntata sarà : "Santa Muerte"
C O M I N G S O O N
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.