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cunnikiller
Sr. Member (443 post)
K+ 653 | K- 165
K 72.
Ieri mattina ho fatto la spesa, reintegrato l'approvvigionamento di birra e pop-corn.
Tutto questo per non fare km inutilmente
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
cunnikiller:

K 72.
Ieri mattina ho fatto la spesa, reintegrato l'approvvigionamento di birra e pop-corn.
Grazie Cunnikiller
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. IV - “IL CANTO DELLE ALLODOLE – 1° parte”

Se c'è un paese che ho sempre bramato di visitare, per un sacco di motivi, è il Giappone.
Questo episodio che andrò a raccontare accadde nella terza volta che ci andai; nelle prime due volte la visita fu abbastanza breve, pochi giorni e il lavoro non mi lasciava molto tempo a disposizione.

La terza volta, dovevo fermarmi per una quarantina di giorni, e quindi decisi che era arrivato il momento di togliermi qualche sfizio; inoltre la “squadra” era ridotta, io e un francese simpaticissimo che nel corso degli anni diventerà poi uno dei miei compagni di merende più affezionato.

Come “ufficiale di collegamento” con la squadra locale mi diedero un “studentello” (una via di mezzo tra uno stagista e un impiegato), simpatico e soprattutto molto ubbidiente e sveglio (d'altronde era giapponese).
Spesso me lo immaginavo come nei film di guerra, vestito con la divisa coloniale kaky, berretto con visiera e telo coprinuca e con l'immancabile katana al fianco e Nambu nel fodero; cercava di metterci a nostro agio in tutti i modi possibili e immaginabili, sorriso sulle labbra e l'immancabile mezzo inchino di cortesia; un piccolo samurai.

Siccome quando vado in missione da qualche parte, sono solito prepararmi su usi e costumi dei posti dove andrò ha lavorare e sulle persone con cui dovrò relazionarmi, alcuni colleghi mi avevano suggerito di cogliere l'occasione e di provare a fare alcune “esperienze” (sono sicuro che avete già capito quali).
Ma sono anche sicuro che comunque riuscirò ha meravigliarvi.  )

Dopo qualche giorno di “assestamento” per il lavoro, una sera, uscendo dalla nostra sede, chiesi al mio aiutante di campo se era in grado di organizzarci una “serata interessante”.
Il ragazzo non si meravigliò più di tanto e mi chiese ubbidiente che tipo di serata volevamo; intanto J (il francese) ascoltava interessato, mi aveva eletto suo “spirito guida” lasciandomi  il comando delle operazioni.

Gli dissi che volevamo “visitare” una “Casa delle bambole”; mi guardò sobbalzando, poi mi rispose che così, su due piedi, era una cosa molto difficile da organizzare.
Poi aggiunse che non pensava che potessi essere interessato al “teatro tradizionale giapponese”.

Mi venne un dubbio, e cominciai ha chiarire cosa intendevo per &ldquoolls House”; purtroppo la traduzione italiano-inglese-giapponese e ritorno ogni tanto generava degli equivoci (alcune volte spassosi).
Tirò un sospiro di sollievo e disse “No problem”, l'indomani avrebbe organizzato tutto lui.
Quella sera, io e F cenammo soddisfatti, anche se lui non aveva ancora capito cosa stavo progettando (sull'aereo mi aveva detto che era molto attirato dalle “jeune filles&rdquo.

Il giorno dopo, quando uscimmo dal lavoro era tutto pronto; un taxi ci venne a prelevare, portandoci nel giro di una mezz'ora alla periferia della città.
Quartiere molto bello, case tipiche giapponesi tutte in legno, e i soliti meravigliosi giardini; suonai il campanello al numero indicato, e dopo pochi secondi si materializzò sul porticato una specie di hostess, vestita con una gonna scura e camicietta bianca, molto elegante e carina.
Ci fece subito entrare in una saletta tutta arredata con mobili di bambù e ci disse cortesemente di attendere; F non aveva ancora capito cosa ci stavamo ha fare in quel posto, anche se pensava ad una certa cosa.
Io invece ero abbastanza preparato anche se il posto non era quello che mi era stato indicato prima del viaggio da un'amico.
Dopo alcuni minuti, la hostess ritornò, ci prese in consegna accompagnandoci (attraverso diverse sale e corridoi, anche se non sembrava la casa era immensa) in una piccola cameretta (era lo spogliatoio); dopo averci indicato dove erano gli indumenti da indossare e il solito inchino, se ne andò chiudendo la porta scorrevole dietro di sé.
Nella casa regnava il silenzio assoluto, nessun rumore, a parte il cinguettio degli uccelli che proveniva da fuori (da ex-cacciatore mi sembravano allodole).
Ci spogliammo e indossammo delle specie di casacche (tipo quelle delle kyudo) che arrivavano poco sopra il ginocchio.
Una cosa che mi colpì era che erano perfette per le nostre taglie; F era di taglia normale, ma io sono XXXL e quindi ne dedussi che la “casa” era molto organizzata (o erano stati avvertiti).

Dopo un paio di minuti che stavamo aspettando, sentimmo un leggero toc-toc alla porta; l'aprii e mi trovai davanti una perfetta geisha con l'abito tradizionale bianco.
Solito inchino poi, senza parlare, ci fece strada di nuovo tra sale/salette/corridoi, tutti arredati nello stesso modo con mobili in bambù o in legno che davano al tutto un senso di antica dimora.
Fece scorrere un'ultima porta, poi inchinandosi ci fece segno di accomodarci.
La stanza era molto grande, tutta rivestita in legno (credo che fosse tek o qualcosa di simile), con 3 porte-finestre (una per lato) che davano su un porticato e quindi il solito giardino tenuto perfettamente; al centro della stanza troneggiava una grossa vasca scura a forma di cuore che aveva i bordi contornati da fiori e piante tropicali messi in modo casuale (credo, anche se con i giardinieri giapponesi non è mai casuale).

Davanti alla vasca erano stesi due futon appoggiati sul relativo tatami, con accanto un'altro tatami più piccolo ; i due futon erano messi uno di fronte all'altro (probabilmente, conoscendo la pignoleria dei giapponesi, per fare in modo che le due persone si vedessero e/o per parlare più agevolmente.

Nella stanza c'erano cinque ragazze. Due più anziane (penso che avessero tra 25 e 30 anni), in piedi accanto ai due futon.
Le altre tre invece erano molto più giovani, sembravano quasi delle bambine erano accovacciate (in ginocchio, sedute sui talloni); davanti a loro avevano degli strumenti musicali (della tradizione giapponese, un specie di xlofono e delle chitarre o mandolini ).

Tutte le ragazze avevano abiti tradizionali tipo le geishe (ma non lo erano perchè non avevano il viso dipinto di bianco (segno distintivo delle geishe ) che è indice di “spersonalizzazione” dell'individuo al servizio di un uomo.
Anzi, notai che le 2 più anziane avevano un leggero velo di trucco.
Non tutti gli abiti erano uguali; quello delle tre ragazzine era “più semplice” e meno elaborato delle altre due, perchè mi spiegarono tempo dopo, erano di “rango inferiore”.
Tutte era molto, molto belle (almeno di viso, visto che per il resto erano completamente vestite.

Il mio collega era visibilmente a disagio; in aereo mentre volavamo in Giappone, mi aveva confessato di avere una fissa per le “ jeune filles”; ma un conto è parlarne, un conto è trovarsele davanti. )

Mi tolsi la casacca lasciandola cadere per terra, rimanendo vestito solo della mia pelliccia naturale (in quel momento mi vennero in mente i &ldquoancing Bears” di S.Francisco che una mia carissima amica milanese aveva frequentato e poi descritto accuratamente agli amici); mi sdraiai quindi sul futon a pancia in sotto.
Subito la ragazza prese la casacca che avevo lasciato cadere a terra, la piegò rimettendola in ordine appoggiandola a fianco del tatami (non c'era altro arredo nella stanza).
Visto quello che avevo fatto, anche il collega fece lo stesso numero, solo con un po' di disagio in più. )

Quando tutti e 2 fummo sistemati sul futon, le 2 ragazze si misero al lavoro; scrivendo queste righe non posso non fare un confronto con i classici CM (sopratutto quelli italiani) che conosciamo tutti e...... va bè, ci siamo capiti.

Mentre le 2 iniziavano un massaggio con utilizzo di creme e gel contenuti in alcune scodelle (seppi poi che erano alghe di varie specie che devono essere utilizzate in una certa sequenza per dare beneficio al corpo).
Intanto le 3 ragazzine avevano iniziato ha suonare una specie di nenia, che combinata con il massaggio leggero ma molto profondo, mi stava creando una specie di rilassamento, come se mi stessi svuotando lentamente di tutto quello che c'è nel nostro corpo.

Intanto era entrata anche la sesta ragazza, quella che ci aveva preso in carico nello spogliatoio, e aveva portato una serie di bacinelle piene d'acqua, su cui galleggiava una candela colorata accesa (serve ha creare il giusto grado di umidità di cui hanno bisogno le massaggiatrici per operare con profitto sul corpo).

Nulla era lasciato al caso, tutto si stava svolgendo come mi avevano raccontato secondo una tradizione millenaria e un preciso cerimoniale; fummo massaggiati dalla punta dei capelli alla punta dei piedi; quando la ragazza (erano rimaste tutte e 2 completamente vestite) passò alle parti “intime”, quasi non me ne accorsi. )

Anche se completamente rilassato, Bigfoot però continuava ha ragionare sul “dopo”; cosa si poteva fare quando sei steso nudo su un futon, con una tizia accanto (ribadisco VESTITA), che dopo averti massaggiato tutta la parte posteriore, aveva iniziato ad introdurre nel tuo corpo le sue lunghe dita ? )

Apro una parentesi: quando vi offrono un massaggio prostatico, se non sono giapponesi, lasciate perdere perchè vi fregherebbero solo dei soldi.
In tutta la mia vita, solo con questa ragazza e con la mia compagna (ma non conta perchè lei era un medico) ho provato delle sensazioni indescrivibili.

Dopo circa una quarantina di minuti di lento massaggio , la ragazza mi fece capire che era ora di girarsi (lo fanno capire loro cambiando posizione, perchè “operano” sempre restando dalla parte del cuore secondo un preciso cerimoniale).

Ogni tanto sbirciavo il mio collega di fronte a me; quando la “sua” ragazza passò al massaggio interno, vidi chiaramente nei suoi occhi il panico; mi confesserà poi che non aveva mai avuto un'esperienza del genere, e siccome era abituato ha “pilotare” lui direttamente, non sapeva come comportarsi.

Nel passare dalla parte posteriore a quella anteriore, in questi casi, sorge un problema per noi ometti: se ti ecciti si vede subito.
Iniziai quindi ha contare le pecorelle e ad applicare tutte quelle tecniche di rilassamento insegnatami nelle 3 settimane trascorse a Camp Lejeune all'inizio della mia attività lavorativa (prima o poi ne dovrò parlare).

Vi assicuro comunque che fu durissima, sopratutto quando la ragazza iniziò ha massaggiare Lui e relativi gioielli di famiglia; anche perchè era un “vero massaggio” e non un HJ.
La sofferenza (nel resistere) durò circa una ventina di minuti, che sembrarono lunghissimi; purtroppo il francese non resistette all'interrogatorio e capitolò quasi subito (lui non aveva fatto il mio stesso addestramento). )
Vidi però che la “sua” ragazza, con assoluta indifferenza, lo ripulì accuratamente, prima di riprendere da dove era stata interrotta. )

In quel momento Bigfoot si sentì pieno d'orgoglio, l'Italia aveva resistito meglio della Francia.

Ad un certo punto le 2 ragazze si alzarono in piedi quasi contemporaneamente; era il segnale per passare alla fase finale: il bagno nella vasca.

Ci rialzammo, e completamente nudi ci avviammo verso la vasca; per farlo bisognava però passare davanti alle 3 ragazzine suonatrici.
Sfilammo, in fila come 2 stripper al termine dello spettacolo; notai subito che tutte e tre abbassarono lo sguardo (nel frattempo avevano smesso di suonare).
Finalmente vedevo il mio collega con un po' di colore in viso (era sempre pallido); scendemmo nella vasca e ci appoggiammo al bordo con la schiena (dove le 2 massaggiatrici avevano messo degli asciugamani come appoggio per la testa).

Mentre le 2 ragazze anziane si erano di nuovo messe sul tatami nella classica posizione di attesa (sedute sui talloni) le tre ragazzine (chiaramente minorenni, ora le avevo guardate bene) avevano cambiato musica e questa volta oltre ha suonare, si erano messe ha cantare.

Ovviamente non capivamo un tubo di quello che cantavano, ma sicuramente era qualcosa che conbinato con il trattamento che ci era stato fatto e la temperatura dell'acqua creava un piacevole rilassamento.

Il cambio della musica aveva decretato anche l'inizio della procedura del tè (curata dalla prima ragazza che ci aveva accompagnato nella stanza).
E' una cerimonia lunghissima che vi risparmio (anche perchè dovrei scrivere altre 2-3 pagine)

Restammo nell'acqua una ventina di minuti; l'unica cosa che le due massaggiatrici avevano fatto nel frattempo era stato solo osservarci impassibili e sbattere le ciglia ogni tanto.

Il tè era pronto, e ci fu servito con il solito inchino nella vasca dalla prima ragazza nei tipici bicchierini di ceramica bianca (simbolo di purezza, perchè oramai eravamo “puliti&rdquo.

Dopo averlo sorseggiato (con calma per non sembrare scortese), decisi di levare le tende, quindi uscimmo dalla vasca; mi ricordo di un dubbio che mi assalì (ma tutta questa acqua che facciamo sgocciolare sul pavimento in legno non lo rovina ?) :

In realtà le 2 ragazze furono velocissime ad asciugarci amorevolmente, dandoci poi un'accappatoio e dei sandali di corda (tipo quelli dei samurai).
Ovviamente il tutto avveniva davanti alle 3 ragazzine sempre con gli occhi bassi sui loro strumenti (anche qui mi spiegarono tempo dopo che il loro “rango” non permette di alzare lo sguardo e di guardare l'Uomo.

“Meno male” pensò quel timidone di Bigfoot.

L'uscita fu come l'entrata; la prima geisha che ci aveva accompagnato alla stanza, ci riportò allo spogliatoio; qui ci rivestimmo e uscendo ritrovammo la hostess che ci aveva accolto; tirai fuori la cc, ma la hostess , sorridendo mi bloccò dicendomi che era già tutto a posto.
La rimisi nel portafoglio, ci salutammo con i soliti inchini e uscimmo dalla casa domandandoci chi aveva pagato per noi (ma già immaginavamo); fuori era oramai diventato buio, salimmo sul taxi che ci aspettava sul vialetto e tornammo in albergo.

Il nostro soggiorno nel paese del sol levante iniziava sotto i migliori auspici; avevamo scoperto un aspetto dell'antico Giappone : “La casa delle bambole”. ) ) )


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Aspetto con ansia la seconda parte
Bravo bigfoot
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Ciao Zimm,

ho dovuto dividerla in 3 parti perchè è una storia lunga.

E meno male che non vi racconto tutto del Giappone..... )

Ciau
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
MiamiVice
Sr. Member (289 post)
K+ 356 | K- 194
Vado a prendere i pop corn intanto...
Molto interessante
Lascia che ti chieda una cosa… è vero quel che si dice del Giappone, che è molto difficile l’approccio con le locali? (in poche parole la danno via meno delle nostre “rinomate” fighe di legno italiche ) )
Rispondimi pure in privato così da non interferire col bellissimo racconto o se ne parlerai in un racconto futuro aspetterò paziente... tanto al momento non ho in vista viaggi in Giappone )
Saluti


      MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
TBK®
AnDaty
Sr. Member (226 post)
K+ 237 | K- 99
Ahhhh...l'oriente....sospiro....
Un applauso a bigfoot...alla prossima puntata

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bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
MiamiVice:

Lascia che ti chieda una cosa… è vero quel che si dice del Giappone, che è molto difficile l’approccio con le locali? (in poche parole la danno via meno delle nostre “rinomate” fighe di legno italiche ) )


      MiamiVice

Ciao MiamiVice,
una prima risposta la troverai nella 3 parte (anticipo che sarà un pò "scabrosa" di questa puntata; alla fine del viaggio, poi proverò ha spiegare (forse) il perchè .
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. IV - “IL CANTO DELLE ALLODOLE – 2° parte”

Ci vollero 3-4 gg per metabolizzare l'esperienza della &ldquoolls House” a Bigfoot e a F; sopratutto F era rimasto un po' sconcertato da quel “tuffo nel passato”; ma poi tutto passa e si va avanti.

Il pallino di F rimanevano comunque sempre le “jeune filles” (nel senso carnale del termine), per me le donne (giapponesi) in generale; ma m'intrigava una cosa che mi avevano raccontato alcuni amici e colleghi.

A questo punto decisi d'investire del problema il mio giovane samurai e gli chiesi nuovamente di organizzare il tutto; ovviamente gli spiegai chiaramente cosa volevamo.
La cosa si poteva fare, ma ci voleva qualche giorno per poterla organizzare; questa volta fummo noi a dire “No problem”.

Intanto per passare il tempo e prendere un po' d'aria buona, nella pausa pranzo, spesso andavamo io e F in un parco vicino alla nostra sede di lavoro; lì seduti su una panchina ci godevamo una splendida primavera tra prati e piante in fiore, con i cinguettii degli uccelli in amore.
Da ex-cacciatore notai che quel parco era pieno di usignoli, pettirossi e sopratutto di numerossime allodole il cui cinguettio era in alcuni momenti quasi assordante.

Nelle adiacenze del parco c'erano molte scuole e spesso gli studenti, dopo le lezioni, si riversavano in questo luogo per passare il tempo, studiare e..... altri motivi.

Ora dovete sapere che in Giappone tutti gli studenti sono obbligati ad indossare una divisa quando sono a scuola; però, come sottolineò subito F, lo stilista che aveva progettato le divise doveva avere dei “problemi”.
Tutti gli studenti avevano camicia bianca e scarpe di vernice nera; i maschi poi avevano pantaloni scuri, mentre le femmine avevano il classico gonnellino (come i pantaloni) in tessuto scozzese (nei colori della scuola, come da tradizione anglosassone).
Peccato che la gonna che portavano aveva la stessa lunghezza sia per quelle che avevano 6 anni, che per quelle che ne avevano 16 o più ; con le ovvie conseguenze come potete immaginare.

Avevamo notato che c'era sempre un bel assembramento nelle vicinanze di una fontanella circondata da panchine; eleggemmo subito quel punto come posto di “osservazione”.
Avevamo anche inventato un gioco; “puntavamo” una ragazzina e cercavamo di indovinare che tipo di mutandine indossava : normali, a vita bassa, tanga o perizoma.
Era un gioco da depravati, lo so, ma serviva a passare un po' di tempo;ci divertivamo un mondo ad osservare tutte quelle “jeune filles”, spesso con il culetto all'aria per bere alla fontanella o per sistemare qualcosa nello zainetto dei libri.
Lentamente ci stavamo trasformando in 2 lupi Ezechiele con la bava alla bocca.

Dopo alcuni giorni finalmente il mio giovane samurai mi diede la notizia che aspettavamo : nel prossimo week-end ci avrebbe accompagnato in un paio di posti per …... poter soddisfare la nostra curiosità.

Arrivò il sabato, finalmente, e partimmo in 3 per la missione “jeune filles” come l'aveva battezzata F.
Il primo locale che visitammo non era granchè e sopratutto mancava la materia prima; il secondo invece era impressionante; immaginate un nostro centro commerciale dedicato solo ai videogiochi, c'erano giochi anche sul soffitto; e sopratutto c'erano una marea di ragazzini e ragazzine.
Bigfoot cominciò ad avere dei dubbi : cosa cavolo ci facevamo qui ?
Intanto il nostro piccolo samurai si muoveva sicuro tra i vari padiglioni, finchè arrivammo in uno dei bar del megacentro divertimenti; notai subito che la fauna era cambiata, non più ragazzini in libera uscita, ma moltissimi studenti nelle loro tradizionali divise.
Ma sopratutto notai un certo via e vai di uomini della nostra età (anzi alcuni anche più anziani), tutti in giacca e cravatta d'ordinanza; mi domandai subito se erano “punter”.
Speriamo di no, perchè rischiavamo di fare una coda pazzesca; e Bigfoot odia le code !

Cominciammo a guardarci attorno; molte delle studentesse sembravano quelle del parco (nel senso che avevano lo stesso atteggiamento disincantato), solo che qui vedevi che si guardavano intorno, come se cercassero qualcuno.
Ogni tanto incrociavo lo sguardo di qualcuna, e mi accorgevo che mi sorrideva divertita; addirittura alcune assumevano pose che mettevano in risalto le proprie caratteristiche fisiche.
Ad un certo punto sentii F che diceva in francese “quella è senza mutande”; guardai il mio collega, assomigliava sempre di più a Lupo Alberto, solo che non era ancora blu.
Rivolsi uno sguardo interrogativo al nostro scout ; mi si avvicinò e ci disse, tirando fuori 2 biglietti da visita del locale “Mettete i vostri riferimenti e dove volete incontrare, poi andate alla cassa e metteteli in quel vaso blu che c'è li accanto”.
Perplessi, compilammo i 2 biglietti e andammo a metterli nel vaso blu.
Ritornando al tavolo gli chiesi : “Ed ora ?”.
“Ritorniamo in albergo, bisogna aspettare” rispose.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Cavolo bigfoot non puoi lasciarci così sulle spine
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
VCeNO
Sr. Member (364 post)
K+ 324 | K- 22
Grande Bigfoot, super davvero..nell'impennata di negatività che si respira da un mese a questa parte (e riguardo la quale mi sono ripromesso di non intervenire più ) i tuoi racconti sono ormai una deliziosa realtà, che porta positività e gioia nella nostra sezione, proprio nel momento più difficile.
Grazie!
"Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli..."
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
zimmerman2:

Cavolo bigfoot non puoi lasciarci così sulle spine
Una volta una tizia mi disse che se volevo godere per davvero dovevo resistere..... )
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Aahhaahhaahh allora resistero'
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. IV - “IL CANTO DELLE ALLODOLE – 3° e ultima parte”

Passarono alcuni giorni, alla sera rientravamo in albergo sperando che qualcuno ci avesse cercato; niente di niente.
Visto che comunque volevamo rilassarci e vedere cose nuove, alcune sere ci aggregammo ai colleghi locali e andammo ha visitare alcuni locali “particolari” tra cui i famosi locali P&P.
Io oramai ero un uomo di mondo e la cosa non mi sconvolse più di tanto, in fondo ognuno ha i suoi gusti; purtroppo non fu così per il francese che ne uscì “segnato nel morale e nello spirito”.

In più, un giorno ad F giunse una telefonata da casa: la moglie aveva avuto un incidente stradale, ed era in ospedale in condizioni serie.
Ovviamente F fece i bagagli e tornò immediatamente in Francia, lasciandomi solo con i miei piccoli samurai e geishe.

Sinceramente mi dispiacque, perchè oramai avevamo legato; il giorno dopo al suo arrivo a casa, si premurò di avvertirmi che la situazione della moglie era seria, ma non grave; pensai che almeno in quello aveva avuto un po' di fortuna, visto che da quando eravamo arrivati in Giappone non ne avevamo azzeccata una (a parte la serata alla “Casa delle bambole”.
Forse ci mancava l'esperienza.

Arrivò finalmente il week-end; avevo visto le previsioni meteo mentre facevo colazione sabato mattina in albergo e non erano incoraggianti; guardai fuori e vidi che su Kyoto cadeva una pioggerellina autunnale che rendeva tutto grigio e triste; dovevo escogitarmi qualcosa per le prossime 48 ore.....
Improvvisamente sentii bussare alla porta; pensai “Chi cavolo è a quest'ora del sabato mattina ?”
Andai alla porta e l'aprii; c'erano due ragazze, imbaccucate con un'impermeabile chiaro stile ispettore Clouseau, con tanto di cappellino antipioggia e stivali di gomma GIALLI e trolley al seguito.

Dissi : “Hello”, con sguardo interrogativo.
Risposero con un sorriso (tutte e due), tirando fuori dalle tasche i “nostri” biglietti che avevamo lasciato nel famoso vaso blu del locale che avevamo visitato e mettendomeli sotto il naso.
Era proprio i “nostri” biglietti.
Mi feci da parte e le 2 ragazze schizzarono velocissime in camera con i relativi trolley; siccome stavano sgocciolando dappertutto, gli dissi (in inglese) di togliersi stivali, impermeabile e cappellino (mi dà fastidio la moquette bagnata).
Ridendo, acconsentirono subito e si tolsero gli indumenti bagnati dandomeli in mano; andai ha sistemarli in bagno, e quando ritornai, vidi che avevano aperto i trolley, prese ed indossate delle scarpette basse .
A queste punto le guardai bene, perchè finora non mi ero reso conto : erano 2 studentesse, come quelle che vedevamo abitualmente nel parco, molto, molto …... giovani......

Sentivo in me un certo subbuglio; una parte del mio equipaggio (Ndr: ormoni) stava affilando i coltelli pregustando la festa, l'altra cercava di convincere il comandante (me) che non era il caso, visto che sembravano 2 bambine e ci sono delle regole da rispettare.
E Bigfoot è uno che ha sempre rispettato le regole.

Cercai conforto nel mio “Spirito Guida”, ma purtroppo il mio “maestro” non me ne aveva mai parlato, a parte un categorico “Stanne alla larga”.

Bene, visto che il mio manuale non prevede niente, vale il detto “nessuna regola”; pensai vediamo cosa succede.

Notando il mio silenzio, le 2 ragazzine cominciarono a mettere un po' di broncio.
Cerco di descriverle : una era un po' più alta (1.60 circa) dell'altra e più magra, con un paio di occhialini rotondi che gli dava un'aria da intellettuale; l'altra, più bassa e un po' più rotondetta, aveva un'aria da “bambolotta”; capelli scuri, con frangetta.
Erano vestite uguali, con la divisa d'ordinanza della scuola : pullover verde, camicetta bianca con cravattino scuro, la solita gonna “troppo corta”, calze basse bianche e scarpe di vernice nera.
Delle 2, quella che rispondeva sempre per prima era la bambolotta; gli chiesi sorridendo “Quanti anni avete ?”.
La bambolotta prontissima (seguita dall'altra) aprì il trolley (era pieno di libri, quaderni, cancelleria varia e altre cose, in un perfetto disordine costruttivo; tirarono fuori ambedue una specie di tessera con tanto di foto e mi risposero “sixteen years !!”
“Sedici anni !!”
Dovetti deglutire.

A questo punto, visto che Bigfoot era rimasto paralizzato, chiaccherando tra di loro,partirono in esplorazione dell'appartamentino (era un grande albergo, quindi le “camere” erano in realtà dei mini appartamenti (ingresso, salottino, camera da letto (matrimoniale, dovevo sempre ricordarlo alle nostre ragazze della logistica nelle prenotazioni, Bigfoot vuole dormire comodo) e bagno.

Quando entrarono in camera e videro il letto matrimoniale, si fiondarono sopra tutte e due mettendosi ha saltare come matte, ridendo tra di loro.
Pensai immediatamente “Ma non saranno mica un po' svitate ?”. :
Dopo qualche minuto di saltelli e di risate (che mi aveva permesso di vedere che sotto avevano le classiche mutandine “da brava ragazza” a vita alta), si fermarono, e la bambolotta mi si avvicinò, con un'aria da furbetta (brivido) e guardandomi dritto negli occhi, …... cominciò a parlare in giapponese.
Mentre io continuavo ha rispondere in inglese (che loro capivano benissimo perchè in tutte le scuole si insegnano le lingue più diffuse), continuavano a rispondermi nella loro lingua.
“E' un gioco” pensai.
Era chiaro che stavano giocando ha stimolare la mia curiosità (e probabilmente anche altre cose). :
La bambolotta si era fermata a pochi cm. da me, disse ancora qualcosa, poi con un piccolo balzo.... mi saltò in braccio (aggrappandosi con le braccia al mio collo e con le gambe ai miei fianchi).
Era un giochino che la mia piccola Luna faceva spesso, perchè si era accorta che mi divertivo tantissimo a tenerla in braccio.
Risposi nello stesso modo, mettendo le mani sotto il suo sedere per sostenerla; il contatto con quelle 2 chiappotte mi procurò un'altro brivido.
Mi sedetti sul bordo del letto; la bambolotta intanto era passata alla fase successiva, che prevedeva bacetti a stampo sulla bocca e sul viso, alternati con leccata di lingua stile cucciolo di cane quando ti fanno le feste.
Intanto anche l'altra (la spilungona) era intervenuta, mettendosi al mio fianco e iniziando sulla falsa riga della compagna (bacetti e leccate alternate).

La situazione stava diventando interessante; ad un certo punto, la bambolotta si rimise in piedi, poi con la solita aria da furbetta si alzò il gonnellino e..... oplà via le mutandine che finirono con un calcio da qualche parte nella stanza; ovviamente anche la compagna seguì a ruota, anche se con più calma.

Ritornarono quindi su di me e cominciarono a spogliarmi; o meglio tentarono, visto che io ero un po' più grande di loro.
Mi tolsi la camicia e i pantaloni, restando con solo i boxer; a quel punto vidi le 2 ragazzine sgranare gli occhi, probabilmente perchè non li avevano mai visti (?).
In effetti la biancheria intima maschile in Giappone è un po' diversa da quella abituale degli occidentali.
Superata la sorpresa, le 2 iniziarono un velocissimo spogliarello, che se doveva essere erotico, mi mandò invece la voglia sotto i piedi.
In un attimo la camera era disseminata dei loro indumenti (non so se avete capito, ma io sono abbastanza preciso e queste cose mi danno fastidio).
Dopo essersi denudate completamente, iniziarono ha sfilare davanti a me, come se fossero su un palco e io la giuria.
Ora che vedevo bene, non penso che avessero sedici anni; il corpo era ancora troppo acerbo, quasi da bambina; mi sembravano le ragazzine delle foto di David Hamilton.

Seduto sul bordo del letto, guardavo e intanto ragionavo: “Proseguire o abortire la missione ?”
Intanto che ragionavo sul da farsi, la bambolotta prese l'iniziativa: saltò sul letto e mi sfilò anche i boxer.
Ci fù un attimo di silenzio, poi le 2 ragazzine cominciarono un fitto dialogo in giapponese; cominciando a preoccuparmi, guardai che fosse tutto a posto.
Lo ero, quindi non riuscivo ha capire il motivo del fitto dialogo tra le 2; ad un certo punto la spilungona scese dal letto, andò al trolley, ci rovistò dentro e prese ….... un righello.
Ritornò quindi sul letto e iniziò …... le misurazioni.

Ero esterefatto !!
Sono grosso è vero, però la dotazione è assolutamente normale e mai nessuna aveva fatto storie; la discussione tra di loro andò avanti cinque o sei minuti, dopodichè anche il righello volò nella camera assieme alle altre cose sparpagliate.

Oramai avevo capito che la festa stava per iniziare, quindi presi dalla mia borsa degli attrezzi accanto al letto, la scatola dei “gommini”; ne tirai fuori uno e....
La bambolotta me lo prese immediatamente, lo guardò sorridendo facendolo vedere all'amica, lo aprì e si mise ha soffiarci dentro, trasformandolo in un bel palloncino con cui si mise ha giocare a pallavolo con l'altra.

Mi stavo sempre più convincendo che erano 2 svitate; dopo qualche minuto si erano stufate del gioco, per cui anche il palloncino seguì il righello.
Gli diedi un'altro “gommino”, disse qualcosa sorridendo all'altra, e buttò via anche quello.

La missione stava diventando sempre più “rischiosa”; mentre stavo pensando il da farsi, la bambolotta ruppe gli indugi, mi saltò in braccio, attaccandosi al collo, e puntando le ginocchia sui fianchi, iniziò un movimento di “strusciamento” della sua patatina sul mio coso.

La mia risposta fu quasi istantanea; anche perchè era una posizione stracollaudata (con la piccola Luna); quando gli raccontavo che anche gli aerei militari facevano così (la chiamavo “posizione del rifornimento in volo&rdquo, la piccola cinesina si rotolava dalle risate.

Peccato che la bambolotta però era abilissima nel sottrarsi “al rifornimento in volo”.
Tentai l'aggancio 3-4 volte, ma lei abilissima si sottraeva, pur continuando con il movimento di strusciamento.
Mentre ero impegnato in tutte queste manovre, la spilugona si era infrattata tra le mie gambe e si era messa ha giocare con i goielli di famiglia.
Ero arrapato, ma cominciavo anche ha stufarmi di queste 2 ragazzine.
“OK, fermiamo tutto e ricominciamo da capo.” dissi.

Le presi una per volta e le distesi supine sul letto; dopodichè allargai loro le gambe e iniziai un daty alternato, 10-15 secondi a testa.

Non sembra, ma è un lavoro duro; finalmente avevano smesso di cinguettare; avevano gli occhi chiusi e il respiro accelerato.

Bigfoot, aveva finalmente preso l'iniziativa e iniziato ha fare il suo gioco; e si cominciava ha vedere i primi risultati; una cosa che notai (per la prima volta) e che non avevano lo “stesso sapore”.
Anche perchè preferisco il singolo al doppio e quindi su queste cose non ci si sofferma. :

Dopo circa mezzora, cominciavo ad avere i crampi alla lingua; si erano zittite completamente, e quindi era ora di cambiare gioco.
Una per volta le girai a pancia in sotto, tirai su il loro culetto in modo da essere comodo, e inizia una nuova fase di daty alternando RAI1 e RAI2.

Finalmente vedevo qualche risultato: iniziarono ha gocciolare, prima la bambolotta, poi l'altra (sempre per seconda, pensa un pò.
Decisi di fare una prova; visto che mi aveva fatto capire che Rai1 era Off, provai ad infilare l'indice in Rai2; la risposta fu positiva, gli piaceva immensamente; provai anche con l'altra (altro dito indice) e anche questa rispose con dei mugolii di approvazione.

Pensai : “Bè, poteva andare peggio.”; tolsi le dita, presi un gommino e cominciai a prepararmi; intanto che mi preparavo, la bambolotta si girò di scatto, mi guardò e con la solita faccia da furbetta imbronciata, con il suo ditino indice alzato mi disse : “No, No !!”.

Tutte le mie speranze di finire in bellezza svanirono al sole; misi anch'io il broncio, mi sdraiai sul letto e iniziai ha guardare il soffitto disinteressandomi di loro (come quando da bambino ti rubano la palla mentre giochi).

Si tirarono su ambedue, parlarono tra di loro per qualche secondo, poi la bambolotta (come sempre per prima, seguita dall'altra) si misero ai miei fianchi (una per parte), e cominciarono ha giocare .
Mentre una si dedicava alla racchetta, l'altra si dedicava alle palline, ovviamente alternandosi.

Io intanto avevo chiuso gli occhi, mantenendo ovviamente la faccia imbronciata; ma dentro, me la stavo godendo alla grande.

Sopratutto erano brave nel giochetto “succhia e sputa le palline”; probabilmente frutto di un addestramento scolastico quotidiano con i compagni di classe. )

Purtroppo tutto ha un termine, e il mio arrivò abbastanza improvviso e troppo presto ; in quel momento c'era sulla traettoria la spilugona che si beccò l'80 % del risultato, mentre il rimanente finì sulla spalla della bambolotta.
Che comunque non si fece molti scrupoli ad andare ha raccogliere quello che mancava direttamente sul viso della compagna.
Mandarono tutto giù senza problemi, anzi, visto che ne era rimasto un po' sul coso, si premurarono di ripulire bene la scena del delitto, addirittura strizzandolo !!

A questo punto, si tirarono su, ricominciando ha parlare tra di loro, andarono in bagno a ripulirsi; ritornarono dopo qualche minuto, sempre cinguettando e si rivestirono velocemente (dovevano forse andare a scuola ?). :
Bacetto sulla guancia a tutte e due e....... erano già volate via.

Un mese dopo, quando tornai dal Giappone, colsi l'occasione del cambio aereo a Parigi e telefonai a F per un pranzo insieme; dopo averlo aggiornato degli sviluppi del lavoro, mentre mi riaccompagnava al Charles DeGaulle, mi chiese :
“Le schoolgirls, dove avevamo lasciato i biglietti, poi si sono poi fatte vive ?”

Io sorridendo gli risposi “Ma figurati !!” ) ) )




PENSIERO N.ro 4 – Le “misure” e l'età sono importanti ?



E' giunta l'ora di abbandonare l'estremo oriente; nella prossima puntata voleremo verso est, con destinazione ... Messico.
Terra di "chicas calientes" e..... altro.

Il titolo della prossima puntata sarà :  "Santa Muerte"
                C O M I N G  S O O N
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
zimmerman2
Hulk (1948 post)
K+ 482 | K- 191
Me lo sono letto tutto d'un fiato bravo bigfoot k+
La figa e il ciuffetto e' un duo perfetto!!!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
zimmerman2:

Me lo sono letto tutto d'un fiato bravo bigfoot k+
Grazie Zimm,

Anche se "scabroso", è un'episodio che "dovevo" raccontare.
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
MiamiVice
Sr. Member (289 post)
K+ 356 | K- 194
bigfoot:

Anche se "scabroso", è un'episodio che "dovevo" raccontare.
Beh, mi sembra confermata la diceria che in Giappone sia difficile rimorchiare le locali...
Racconto interessante, sempre avuto un debole per le teen... certo che se dicono 16 anni e ne dimostrano ancora meno... )
La situazione dev'esser stata veramente da ormoni a palla!
SuperK+75
Saluti!


      MiamiVice

Piatti preferiti: Y, capezzoli e labbra morbide e carnose. Chi non bacia gode solo a metà
TBK®
xxxxlevel
Sandokan (1457 post)
K+ 644 | K- 225
eheheheheh e bravo Bigfoot, bella esperienza anche questa, non mi meraviglio affatto che le due ragazzine ti abbiano preso le misure, in Giappone esiste una leggenda sugli stranieri (specialmente gli italiani) che è racchiusa in questa frase “Nihonjin ni kurabete, gaijin no saizu ha motto Ookii!”!

A buon intenditor..... un saluto e K+.
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xxxxlevel
Sandokan (1457 post)
K+ 644 | K- 225
bigfoot:


Anche se "scabroso", è un'episodio che "dovevo" raccontare.
Caro bigfoot nel mio precedente post ti ho dato un K+ per il coraggio che hai avuto a scrivere certe cose, che si.... fanno sempre parte dell'ambito punter, ma che sono abbastanza amorali, e sebbene io conosca abbastanza bene la cultura e le usanze del Giappone e non sia affatto un bacchettone moralista, scrivere di rapporti con "presunte" ragazze minorenni non è il massimo, ti rammento che siamo in un forum pubblico, questa non è una polemica ma una riflessione del sottoscritto e molto probabilmente non solo mia, un saluto.
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bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Ciao XXXXLevel,

ero indeciso se inserire quest'episodio nel racconto dei mie esperienze perchè sapevo che, visto l'argomento scabroso, avrebbe potuto sollevare delle polemiche.
Ho poi deciso di inserirlo, perchè alla fine parlerò anche del rapporto che c'è tra il sesso è l'età.

Se conosci bene il Giappone (complimenti per la frase, io pur essendoci stato una decina di volte, non ci sono riuscito, anche e sopratutto perchè sul lavoro sei obbligato ad usare l'inglese), il concetto di minorenne è (come in quasi tutta l'Asia) ben diverso da quello che abbiamo noi occidentali.
D'altronde anche in Europa molti paesi hanno fissato un limite per la maggior età ben diverso da quello italiano; una ragazza di 17 anni è minorenne in Italia, mentre nella vicina Svizzera no.

Colleghi giapponesi mi hanno fatto visitare alcuni locali, dove apertamente si esibiscono "schoolgirls" che dovrebbero avere come minimo 16 anni; ma ti assicuro, sulla base della mia lunga esperienza, molte non ci arrivano.

Sono stato in paesi, sempre per lavoro, perchè in quei paesi non ci andrei MAI per turismo, in cui è permesso fare sesso con ragazzini di qualsiasi età, ma contemporaneamente se dichiari (ho manifesti pubblicamente) di essere gay) rischi la prigione o addirittura la vita.
Pensa che una volta a Doha, ho rischiato l'arresto perchè il doganiere arabo ha visto che avevo una catenina d'oro al collo con una piccola croce (ricordo della mia povera mamma, purtroppo avevo dimenticato di togliermela); l'ufficiale che mi interrogò mi chiese, con un bel pò di arroganza, come potevo avere il coraggio (?) di andare in giro con l'immagine di un cadavere attaccato ad una croce.
Non volli imbarcarmi in una discussione sulle religioni (anche se conosco abbastanza bene il Corano per poter rispondere a tema); gli dissi solo che me ne ero dimenticato e la tolsi subito.

Ho voluto fare quest'esperienza (in Giappone e anche altre che non racconterò perchè fuori tema), solo perchè voglio sempre conoscere direttamente usi e costumi e non solo per sentito dire.

Grazie di aver sollevato il problema (in sincerità ero anche preoccupato che non ci fossero reazioni), e ti assicuro che condivido pienamente quanto hai scritto.

Bigfoot
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
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