A Carpiano da qualche settimana, due dice lei approssimando per difetto, è comparsa una ragazza nuova. Si ferma nottetempo esattamente all’imbocco della rotonda di Francolino, zona industriale, in direzione da Siziano verso Melegnano, 45.34 7410, 9.28 1761. In sostanza, se percorri la provinciale nel verso giusto è molto comodo accostare a destra e avvicinarla, invece se procedi in direzione opposta staziona di quel poco arretrata rispetto alla rotonda da renderti il contatto più macchinoso.
L’avevo sempre trascurata per un’aria che, nella spietata nomenclatura sociale della Milano in cui sono cresciuto, si sarebbe detta da “sfigata”. Sempre lì da sola, imbacuccata, con il viso stranito, mai appariscente, quando vicino ci sono ragazze che provocano i viandanti con la mercanzia in vista a tutte le temperature.
È fatalmente venuta, però, la sera delle presentazioni. È alta sull’1,60 o poco più, capelli castani lunghi mossi, viso rettangolare dai lineamenti pronunciati (naso marcato ecc.), non da incanto, coperta sopra e sotto, non vedo che cosce e culo un po’ eccedenti la linea adeguata alla sua corporatura minuta. “Quanti anni hai?”. “Indovina”. “22” Mi dice che sono esatti! Se ha approfittato per calarseli, perlomeno non sono troppo falsi.
Propone il pompino coperto a 20, quello scoperto con venuta in bocca a 40 (ma concludiamo a 30), il boccafiga coperto a 30, il boccafiga con preliminare scoperto a 40, il culo no, “è solo mio”, 100 per l’albergo ma solo mezz’ora.
L’imbosco è un angolo della solita zona industriale, io ormai mi sento a casa, lei mi dice che solo una volta le è capitato un controllo lì dentro.
Non si spoglia e non offre preliminari. Il pompino, forse scontando la breve esperienza, è un ripetitivo su e giù di labbra accompagnato di mano, a tratti soprattutto un lavoro di mano con appoggio della cappella in bocca, in cui l’unica variazione è un’accelerazione del moto della mano verso la fine. Io sono molto sensibile al pompino scoperto, non credo che, nella mia storia di puttaniere, mi sia mai capitato di non venire con questo trattamento. Stavolta però la stimolazione è così blanda da impegnarmi per più tempo del solito. Perlomeno pazienta e durante la venuta non stacca subito, raccoglie tutto e poi sputa a portiera aperta.
Acquario, l’ho trovata una ragazza mite, sorridente e ciarliera. Incoraggiata, mi racconta fra l’altro di essere albanese, zona d’origine, credo religioso…
Direi che valgono il prezzo modico e il clima che instaura, se persino una vicina di marciapiede con cui non fa scuderia, che di solito sono delle vipere le une con le altre, la giudica “dolce”. E constato che la formula funziona, perché in postazione appare e scompare con rapida intermittenza. Non posso tacere d’altra parte di ritenere che la dea della bellezza e quella della tecnica si siano incarnate altrove.
L’avevo sempre trascurata per un’aria che, nella spietata nomenclatura sociale della Milano in cui sono cresciuto, si sarebbe detta da “sfigata”. Sempre lì da sola, imbacuccata, con il viso stranito, mai appariscente, quando vicino ci sono ragazze che provocano i viandanti con la mercanzia in vista a tutte le temperature.
È fatalmente venuta, però, la sera delle presentazioni. È alta sull’1,60 o poco più, capelli castani lunghi mossi, viso rettangolare dai lineamenti pronunciati (naso marcato ecc.), non da incanto, coperta sopra e sotto, non vedo che cosce e culo un po’ eccedenti la linea adeguata alla sua corporatura minuta. “Quanti anni hai?”. “Indovina”. “22” Mi dice che sono esatti! Se ha approfittato per calarseli, perlomeno non sono troppo falsi.
Propone il pompino coperto a 20, quello scoperto con venuta in bocca a 40 (ma concludiamo a 30), il boccafiga coperto a 30, il boccafiga con preliminare scoperto a 40, il culo no, “è solo mio”, 100 per l’albergo ma solo mezz’ora.
L’imbosco è un angolo della solita zona industriale, io ormai mi sento a casa, lei mi dice che solo una volta le è capitato un controllo lì dentro.
Non si spoglia e non offre preliminari. Il pompino, forse scontando la breve esperienza, è un ripetitivo su e giù di labbra accompagnato di mano, a tratti soprattutto un lavoro di mano con appoggio della cappella in bocca, in cui l’unica variazione è un’accelerazione del moto della mano verso la fine. Io sono molto sensibile al pompino scoperto, non credo che, nella mia storia di puttaniere, mi sia mai capitato di non venire con questo trattamento. Stavolta però la stimolazione è così blanda da impegnarmi per più tempo del solito. Perlomeno pazienta e durante la venuta non stacca subito, raccoglie tutto e poi sputa a portiera aperta.
Acquario, l’ho trovata una ragazza mite, sorridente e ciarliera. Incoraggiata, mi racconta fra l’altro di essere albanese, zona d’origine, credo religioso…
Direi che valgono il prezzo modico e il clima che instaura, se persino una vicina di marciapiede con cui non fa scuderia, che di solito sono delle vipere le une con le altre, la giudica “dolce”. E constato che la formula funziona, perché in postazione appare e scompare con rapida intermittenza. Non posso tacere d’altra parte di ritenere che la dea della bellezza e quella della tecnica si siano incarnate altrove.