Ho notato questo thread solo oggi.
Francostars, non considerarlo un accanimento ma di fronte a certe affermazioni non posso non replicare, con estrema preoccupazione per i messaggi che passano attraverso questo forum.
Giustamente, richiamo alla responsabilità tutti, evitando qualsiasi scoperto nel caso si riscontrasse di essere affetti da qualcosa.
Il problema NON è evitare rapporti non protetti "nel caso si riscontrasse di essere affetti da qualcosa". In questo caso se non si avvertisse il partner che si è affetti da una malattia a trasmissione sessuale si commetterebbe un REATO DA CODICE PENALE che, nel caso il partner avesse problemi, potrebbe variare da lesioni (gravi o gravissime) a tentato omicidio.
Il problema è fare in modo da NON essere affetti da "qualcosa" e dato che per qualsiasi patologia esiste un periodo in cui non si hanno sintomi (che per l'infezione da HIV può essere relativamente lungo), l'unica maniera per evitare problemi è avere SEMPRE rapporti protetti... che piaccia o non piaccia..... e che cazzo !!!
Gli unici rapporti non protetti sicuri sono nell'ambito di una coppia (o un trio o un quartetto) assolutamente chiuso a rapporti esterni, dopo aver fatto i test di sieronegatività e dopo averli ripetuti due mesi dopo. Può essere una informazione non gradita ai più, ma è l'unica informazione corretta dal punto di vista sanitario.
Affermare che si devono avere rapporti protetti nel caso in cui si sappia di essere malati implicitamente vuol dire che se pensa di stare bene si può fare sesso non protetto e questo NON è vero.
Ognuno si può assumere i rischi che vuole, ma con consapevolezza e soprattutto sapendo che i rischi che volontariamente si corrono possono mettere a rischio altre persone che non hanno alcuna intenzione di correrli
Per quel che possono valere, Doc,ti faccio le mie congratulazioni.
A forza di teorie ed ipotesi ci si dimentica di quello che è il problema medico e della necessità di prendere coscienza con consapevolezza di tale problema.
Che è poi la questione proposta dal thread: perchè si fa sesso scoperto? (non faccio distinzioni far chi lo concede e chi lo richiede)
Per IGNORANZA ed INCOSCIENZA.
L'ignoranza di non sapere esattamente i rischi che si corrono.
L'incoscienza del pensare che la cosa non ci tocca (pay o non pay), salvo poi ricredersi quando è troppo tardi.
Tutto il resto, come dici tu, è da codice penale e si spera quindi che non sia da considerare.
Come ho scritto in un altro thread sull'argomento, non sono medico, ma ho oltre 30 anni di esperienza nel campo delle malattie infettive, durante i quali ho visto nascere ed ho seguito il problema dell'HIV.
Sono anche abbastanza anziano come punter (eufemismo) da ricordare gli anni pre-AIDS quando il rischio era legato a malattie veneree, fastidiosissime, ma curabili con antibiotici. E confesso che, trattandosi di rischio calcolato e danno reversibile, se potevo, preferivo una bella inzuppata calda ed umida alla sensazione di plastica del profilattico.
Adesso le cose sono ben diverse.
Senza arrivare a pensare a conseguenze estreme e letali, non ci sono dubbi sul fatto che la HIV-positività rovini in modo definitivo la tua vita e quella di chi sta intorno a te.
Per cui ritengo non si possa/debba parlare di rischio ridotto, con o senza eccezioni che esistono sempre, ma di rischio SI o rischio NO.
Personalmente ho scelto e scelgo il NO.
Per quanto riguarda il negazionismo, credo che il problema principale sia .... il "negazionismo" stesso: è molto più facile negare/distruggere qualcosa che non provare/costruire. Soprattutto usando come strumento internet, dove chi urla più forte ha ragione, piuttosto che il lavoro delle centinaia di ricercatori in tutto il mondo che hanno lavorato e lavorano su questo virus con coscienza e professionalità. Anzi, peggio, spesso si dà loro la patente di mistificatori e servi dell'industria farmaceutica.
E la disinformazione.
Accusa principale ma generica a sostegno della teoria del complotto, ma che viene invece usata disinvoltamente a proprio vantaggio. Due esempi reali.
Un blog sbandiera il titolo "R GALLO confessa: l’HIV non è la causa dell’AIDS" quando in realtà (più avanti nell'articolo) Gallo ammette che nel suo studio originale (119 pazienti) ha trovato evidenza dell’HIV solo nel 40% dei pazienti malati di AIDS. Lo studio originale di Gallo risale al 1985 e per essere un qualcosa di cui nessuno era a conoscenza questa è una percentuale altissima. Inoltre... ne è passata di acqua (e di studi scientifici) sotto i ponti da allora.
L'altro famoso cavallo di battaglia dei negazionisti è l'affermazione di Duesberg, da cui derivano tutte le sue altre teorie in merito, che l'AIDS non soddisfa i postulati di Koch sulle malattie infettive. In effetti, alla fine degli anni ottanta (perché questa dichiarazione di Duesberg è del 1987) si poteva pensare che il virus non rispettasse queste leggi, ma per fortuna la ricerca è andata avanti e soprattutto, grazie a studi epidemiologici, il postulato base del negazionismo è ormai completamente superato.
Bisognerebbe prenderne atto: anche la chiesa alla fine ha ammesso che Galileo aveva ragione...
good luck & good fuck
myway
"But more, much more than this,I did it my way"