Marzo? Aprile? Tarda mattina, mentre sono in giro per incombenze varie all’inizio di via Teodosio, lato deposito ATM, noto una bella stangona con coda di cavallo, stivali e largo cappotto a mezza coscia, appoggiata ad una macchina sul bordo della strada. Non posso fermarmi ma mi riprometto di tornare. Primo pomeriggio, finalmente libero, ripasso: è ancora lì.
Ha un bel viso ovale allungato, una dentatura prominente non proprio regolarissima e due tette da sballo… oltre ad una bella pancia… “Sei incinta!”. “No te procupes, vamos a casa. VU+10”.
Sarà che mi ero già immaginato la trombata, sarà che l’accento mi è familiarmente porteño: “Ta bien, vamos chica!”.
Breve tragitto, dove scopro che in realtà è uruguagia, fino ad una traversa di Leoncavallo dove parcheggio con relativa facilità. Casa sua è in Leoncavallo, di fronte ad un distributore e via Chavez. Appartamentino piccolo ed un poco disordinato. Ci laviamo e ci sbiottiamo completamente.
Ha proprio una bella panciona, direi sui 5 mesi. Riemergono le perplessità iniziali. E’ pur vero che di scopate con la mia consorte incinta ne ho sempre fatte ad ogni gravidanza fin quasi all’ultimo però qualche dubbio permane.
Lei è una bella ragazza, direi sui 25 anni, forse poco più. E’ alta come me, forse un pelino di più, quindi sull’1,75. Le gambe sono snelle, i piedi lunghi in proporzione. Belle mani e grandi tette, direi una quarta. Capezzoli enormi, o meglio areole enormi. Un paio di tatuaggi.
Decido per qualcosa di più soft. Inizio con adorazione dei piedi, veramente lunghi, dalle dita lunghe e strette. Mi soffermo sull’incavo del piede, un poco freddo. Salgo tra le cosce e le lecco ben bene la patata, larga e profumata. Passo alle tette ma mi blocca, le dolgono. Collo, no FK, ed orecchie. Poi la volto a pecora e parto con AR: apprezza. Si gira, mi incappuccia e inizia a lavorarmelo di bocca, ci sa fare. Ci sdraiamo di lato e ci diamo di 69, troppo difficoltoso per la pancia. Smetto subito per non pesarle addosso. La rimetto a pecora e la penetro dolcemente. Non voglio sbatterla con violenza ma qui mi stupisce. Si ferma, lo leva, lo punta su RAI2 e dice: “Puse, puse…”
Non me lo faccio dire due volte e glielo infilo. Canale ben più stretto di RAI1, ma non è un problema, non sono Holmes. Le piace, mi piace, vada piano, finisco.
Tempo trascorso, una mezzoretta. Quando esco dal palazzo un collega è in attesa. Esperienza decisamente positiva.
Sicuro che ora ha partorito. Qualcuno ne sa qualcosa?
Ha un bel viso ovale allungato, una dentatura prominente non proprio regolarissima e due tette da sballo… oltre ad una bella pancia… “Sei incinta!”. “No te procupes, vamos a casa. VU+10”.
Sarà che mi ero già immaginato la trombata, sarà che l’accento mi è familiarmente porteño: “Ta bien, vamos chica!”.
Breve tragitto, dove scopro che in realtà è uruguagia, fino ad una traversa di Leoncavallo dove parcheggio con relativa facilità. Casa sua è in Leoncavallo, di fronte ad un distributore e via Chavez. Appartamentino piccolo ed un poco disordinato. Ci laviamo e ci sbiottiamo completamente.
Ha proprio una bella panciona, direi sui 5 mesi. Riemergono le perplessità iniziali. E’ pur vero che di scopate con la mia consorte incinta ne ho sempre fatte ad ogni gravidanza fin quasi all’ultimo però qualche dubbio permane.
Lei è una bella ragazza, direi sui 25 anni, forse poco più. E’ alta come me, forse un pelino di più, quindi sull’1,75. Le gambe sono snelle, i piedi lunghi in proporzione. Belle mani e grandi tette, direi una quarta. Capezzoli enormi, o meglio areole enormi. Un paio di tatuaggi.
Decido per qualcosa di più soft. Inizio con adorazione dei piedi, veramente lunghi, dalle dita lunghe e strette. Mi soffermo sull’incavo del piede, un poco freddo. Salgo tra le cosce e le lecco ben bene la patata, larga e profumata. Passo alle tette ma mi blocca, le dolgono. Collo, no FK, ed orecchie. Poi la volto a pecora e parto con AR: apprezza. Si gira, mi incappuccia e inizia a lavorarmelo di bocca, ci sa fare. Ci sdraiamo di lato e ci diamo di 69, troppo difficoltoso per la pancia. Smetto subito per non pesarle addosso. La rimetto a pecora e la penetro dolcemente. Non voglio sbatterla con violenza ma qui mi stupisce. Si ferma, lo leva, lo punta su RAI2 e dice: “Puse, puse…”
Non me lo faccio dire due volte e glielo infilo. Canale ben più stretto di RAI1, ma non è un problema, non sono Holmes. Le piace, mi piace, vada piano, finisco.
Tempo trascorso, una mezzoretta. Quando esco dal palazzo un collega è in attesa. Esperienza decisamente positiva.
Sicuro che ora ha partorito. Qualcuno ne sa qualcosa?