dalla posta del cuore di gramellini:
https://www.corriere.it/set…
Caro Massimo,
perché le mogli “invecchiano male”? Con la mia è stato un colpo di fulmine, seguito da anni di amore, dinamismo e voglia di vivere: viaggi, sesso, amici. Sono passati vent’anni. Mia moglie è una persona affidabile e intelligente. Mi lascia spazi di libertà che pochi mariti potrebbero avere. Collaboriamo perfettamente nella educazione dei figli adolescenti. Per lei “mi butterei nel fuoco”. Sicuramente ha la gestione prevalente della casa, ma io, pur rincasando ogni sera alle otto, spesso cucino e sempre apparecchio e sparecchio. Tutto bene? NO! Le sensazioni sono ZERO! Non è questione di – rari e normali – litigi. È questione di “mood”. La donna che rideva sempre, che voleva sempre uscire, che amava il sesso, ora ha il tono di voce di chi ha appena perso un parente stretto. In casa gira con tutone e calzettoni molli alla caviglia (di suo sarebbe ancora una bella donna). Sorrisi? Non ne vedo da anni (tranne quando si è con amici). Faccio una battuta? &ldquoai, non fare il bambino!” (ma se 20 anni fa mi amavi per la mia ironia!) In un film c’è una scena soft di sesso? Lei: &ldquoai, non si può far vedere ste schifezze!” Noi una volta facevamo molto di “peggio” (per lei) o di “meglio” (per me). Sesso? Non pervenuto da tre anni. Dopo il figlio e in coincidenza con la menopausa notai che accettava passivamente le mie avance. Mi sono detto: “Aspetto che sia LEI a muoversi, vediamo cosa succede!”. Bene, sono DUE ANNI o TRE che aspetto sotto le lenzuola almeno “un piede” che si avvicini al mio. Da giovani abbiamo girato l’Italia in moto. Se ora le propongo un giretto, non dice di “no” ma fa di tutto per non farlo. In sintesi: non fa nulla di male ma… è “morta”! Mentre io VOGLIO VIVERE e GODERE la vita, ora che abbiamo quattro soldi e i ragazzi sono “quasi” autonomi! Voglio ridere, ballare (se a casa metto dance anni 80 lei commenta: “dai, non fare il vecchio, non si usa più!!). Parlargli? IMPOSSIBILE. Si mette subito sulla difensiva. Se le dico “non fare la pigrona”: “MA COME, con tutte le cose che ho da fare? (Quali cose? La casa da pulire? Chiamiamo la signora delle pulizie quattro ore in più, no?). La verità – ne parlavo con vari amici in situazioni analoghe – è che noi uomini rimaniamo sempre ragazzi con la voglia di “vivere”. Le mogli, una volta sistemata la famiglia e i figli, si adagiano in un quieto torpore che equivale a una morte “sociale”. Perciò esco spesso con gli amici; si fanno giri in moto, ci si iscrive a corsi e palestre, si ha quella “open mind” che permette la socialità e le conoscenze. Ma se sei un maschio cinquantenne mediamente in forma e con buona parlantina, alcune “conseguenze” della socialità sono ovvie. E non mi sento neppure in colpa! Mi procuro quella “parte di vita” allegra e sociale (non sempre necessariamente “sessuale&rdquo che mi permette di rimanete “vivo” all’interno della famiglia. Sbaglio? Dovrei gettare alle ortiche una famiglia tutto sommato sana e una moglie affidabile e oggettivamente “amica”? Sono certo di non togliere nulla a lei e ai figli.
Un eterno ragazzo
Spero che tua moglie legga il ritratto che hai fatto di lei, anche se non vi si riconoscerà. (Di solito siamo indulgenti verso i nostri limiti, almeno quanto siamo implacabili nel sanzionare quelli degli altri). Quella che ci hai raccontato in un profluvio di maiuscole e punti esclamativi che mi sono permesso di asciugare è la storia di uno splendido matrimonio in decomposizione. Quando si smette di comunicare, con le parole e con i corpi, ci si può volere bene come fratelli e si può rimanere insieme come bravi soci, ma si perde una dimensione fondamentale della vita di coppia: quella ludica. Nella seconda e terza età il sesso non diventa un vizio, ma rimane quel che dovrebbe essere sempre: un gioco. Se si rinuncia a fantasticare in camera da letto, ci si chiude in sé stessi, come tua moglie. O ci si apre alle amanti, come te.
Da come la descrivi, lei appartiene a quel genere di persone che ritengono il divertimento spensierato una prerogativa della giovinezza. Il problema, adesso, è trovare un alfabeto che vi permetta di comunicare. Nascondere il problema sotto la polvere significherebbe solo rinviare la resta dei conti al momento peggiore, quello in cui lei scoprirà una delle tue tresche extraconiugali. A quel punto l’orgoglio ferito le impedirà di vedere lucidamente le cause profonde del tradimento, che finirà per imputare alla solita “crisi di mezza età” del maschio. Non mi stancherò mai di scriverlo: la condizione necessaria (benché, da sola, non sufficiente) per tenere vivo un matrimonio è fare l’amore con dedizione e in modo creativo. Anche se dopo vent’anni, lo riconosco, di creatività ne occorre parecchia.
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Caro Massimo,
perché le mogli “invecchiano male”? Con la mia è stato un colpo di fulmine, seguito da anni di amore, dinamismo e voglia di vivere: viaggi, sesso, amici. Sono passati vent’anni. Mia moglie è una persona affidabile e intelligente. Mi lascia spazi di libertà che pochi mariti potrebbero avere. Collaboriamo perfettamente nella educazione dei figli adolescenti. Per lei “mi butterei nel fuoco”. Sicuramente ha la gestione prevalente della casa, ma io, pur rincasando ogni sera alle otto, spesso cucino e sempre apparecchio e sparecchio. Tutto bene? NO! Le sensazioni sono ZERO! Non è questione di – rari e normali – litigi. È questione di “mood”. La donna che rideva sempre, che voleva sempre uscire, che amava il sesso, ora ha il tono di voce di chi ha appena perso un parente stretto. In casa gira con tutone e calzettoni molli alla caviglia (di suo sarebbe ancora una bella donna). Sorrisi? Non ne vedo da anni (tranne quando si è con amici). Faccio una battuta? &ldquoai, non fare il bambino!” (ma se 20 anni fa mi amavi per la mia ironia!) In un film c’è una scena soft di sesso? Lei: &ldquoai, non si può far vedere ste schifezze!” Noi una volta facevamo molto di “peggio” (per lei) o di “meglio” (per me). Sesso? Non pervenuto da tre anni. Dopo il figlio e in coincidenza con la menopausa notai che accettava passivamente le mie avance. Mi sono detto: “Aspetto che sia LEI a muoversi, vediamo cosa succede!”. Bene, sono DUE ANNI o TRE che aspetto sotto le lenzuola almeno “un piede” che si avvicini al mio. Da giovani abbiamo girato l’Italia in moto. Se ora le propongo un giretto, non dice di “no” ma fa di tutto per non farlo. In sintesi: non fa nulla di male ma… è “morta”! Mentre io VOGLIO VIVERE e GODERE la vita, ora che abbiamo quattro soldi e i ragazzi sono “quasi” autonomi! Voglio ridere, ballare (se a casa metto dance anni 80 lei commenta: “dai, non fare il vecchio, non si usa più!!). Parlargli? IMPOSSIBILE. Si mette subito sulla difensiva. Se le dico “non fare la pigrona”: “MA COME, con tutte le cose che ho da fare? (Quali cose? La casa da pulire? Chiamiamo la signora delle pulizie quattro ore in più, no?). La verità – ne parlavo con vari amici in situazioni analoghe – è che noi uomini rimaniamo sempre ragazzi con la voglia di “vivere”. Le mogli, una volta sistemata la famiglia e i figli, si adagiano in un quieto torpore che equivale a una morte “sociale”. Perciò esco spesso con gli amici; si fanno giri in moto, ci si iscrive a corsi e palestre, si ha quella “open mind” che permette la socialità e le conoscenze. Ma se sei un maschio cinquantenne mediamente in forma e con buona parlantina, alcune “conseguenze” della socialità sono ovvie. E non mi sento neppure in colpa! Mi procuro quella “parte di vita” allegra e sociale (non sempre necessariamente “sessuale&rdquo che mi permette di rimanete “vivo” all’interno della famiglia. Sbaglio? Dovrei gettare alle ortiche una famiglia tutto sommato sana e una moglie affidabile e oggettivamente “amica”? Sono certo di non togliere nulla a lei e ai figli.
Un eterno ragazzo
Spero che tua moglie legga il ritratto che hai fatto di lei, anche se non vi si riconoscerà. (Di solito siamo indulgenti verso i nostri limiti, almeno quanto siamo implacabili nel sanzionare quelli degli altri). Quella che ci hai raccontato in un profluvio di maiuscole e punti esclamativi che mi sono permesso di asciugare è la storia di uno splendido matrimonio in decomposizione. Quando si smette di comunicare, con le parole e con i corpi, ci si può volere bene come fratelli e si può rimanere insieme come bravi soci, ma si perde una dimensione fondamentale della vita di coppia: quella ludica. Nella seconda e terza età il sesso non diventa un vizio, ma rimane quel che dovrebbe essere sempre: un gioco. Se si rinuncia a fantasticare in camera da letto, ci si chiude in sé stessi, come tua moglie. O ci si apre alle amanti, come te.
Da come la descrivi, lei appartiene a quel genere di persone che ritengono il divertimento spensierato una prerogativa della giovinezza. Il problema, adesso, è trovare un alfabeto che vi permetta di comunicare. Nascondere il problema sotto la polvere significherebbe solo rinviare la resta dei conti al momento peggiore, quello in cui lei scoprirà una delle tue tresche extraconiugali. A quel punto l’orgoglio ferito le impedirà di vedere lucidamente le cause profonde del tradimento, che finirà per imputare alla solita “crisi di mezza età” del maschio. Non mi stancherò mai di scriverlo: la condizione necessaria (benché, da sola, non sufficiente) per tenere vivo un matrimonio è fare l’amore con dedizione e in modo creativo. Anche se dopo vent’anni, lo riconosco, di creatività ne occorre parecchia.