Tornando al paesello, dopo una dura (?) giornata di lavoro, esco al casello di Melegnano direzione Binasco e, imboccata la statale, con la coda dell'occhio vedo due gambe (e che gambe) vicino ad una C2 (credo) nera in una vietta tra i campi a dx (la prima dopo l'ingresso verso Bologna). Focalizzata meglio l'attenzione vedo una bella manza, capelli rossi (tinti, come appurerò dopo), vestitino bianco e gambe lunghissssssssssiiiiiiiiiiiiiimeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee che sta aprendo la porta. Di inchiodare non se ne parla (avevo un TIR in culo), quindi, via fino alla rotonda di Francolino, curva in derapage e rientro sul bersaglio, sperando che non fosse già stata imbarcata. No, è lì, ma la posizione mi costringe a proseguire fino alla rotonda del casello e ritornare. E' sempre li, bene, accosto e chiedo info. Il fisico è veramente da modella, sarà quasi 1.80, gambe e culo mozzafiato, seno apparentemente prosperoso (miracoli dei push up, ma devo dire che , spogliatasi, non era male, non dei meloni come sembravano all'inizio ma pur sempre delle belle pere sode che prendono quasi tutta la mano e che non disdegna di farsi toccare/leccare). Il viso è forse meno bello del corpo, non brutto ma .... non so, non terribilmente sexy. Il menù è da 30 caramelle, sia che le succhi e basta sia che voglia anche vedere il TG1. L'imbosco è in mezzo ai campi, ma in una strada privata a fondo chiuso con la sbarra aperta (quindi credo che lì non possano ... puffarti), comunque i granturco alto in questa stagione mimetizza abbastanza. La tipa di spoglia completamente, lasciando il tubino a coprire solo la parte centrale del tronco e si toglie pure il reggiseno. Mi dice che se voglio toccare dappertutto (la patatine è completaemte depilata) non c'è problemou (oh, yeah!). Avendo scelto il menù degustazione (per lei), si mette all'opera sul fratellone con buona lena e discreta attitudine, mettendosi nel frattempo in ginocchio sul sedile per agevolare le mie esplorazioni. Confesso che sono un po' lungo a concludere ma lei non ha manifestato segni di insofferenza per il tempo che scorreva. Finito il lavoro, ha cominciato a raccontarmi della sua vita (sembrava non volesse più smettere di parlare): si chiama Cristina (Kristina?), bulgara, in Italia da quattro anni (parla bene l'italiano e il francese) mentre prima lavorava a Brussels... Esperienza positiva, nonostante la titubanza iniziale legata al luogo di infratto. Raccomandata.