Scusa Marketto, non riesco a capirti perfettamente, tu sei anche un seduttore diurno e poi ti fai problemi perché le strade di Milano sono troppo illuminate di notte? E alle rotonde di Carpiano in pieno giorno non c’è sempre "in giro troppa gente"? Coraggio, penso che ai comportamenti e alle reazioni ci si possa auto-addestrare, magari anche sfidando se stessi su situazioni in cui non ci si trova perfettamente a proprio agio. L’unica cosa che oggi mi suscita imbarazzo è fermarmi in quelle stazioni in cui si intralcia il traffico, perché anch’io, con tutta la simpatia che posso avere per il collega che contratta con la figa in minigonna piegata sul suo finestrino destro, se qualcuno mi ostacola nell’uso primario della strada per farsi i cazzi suoi mi innervosisco. Mi pare di tornare a quelle scene che si vedevano fino a pochi anni fa nei paesi di montagna, quando due tizi erano capaci di fermare il traffico sulla provinciale perché dovevano dirsi delle cose loro dai finestrini. Per il resto, a Milano non ci sono divieti normativi e chi vuoi che ci stia a guardare? E dei residuati moralisti chi se ne frega!
Comunque, concordo anch’io che questo non è periodo in cui sulla Paullese brillino particolari luci (metaforiche); con l’eccezione di una stellina, mi verrebbe da aggiungere. Le aree pulsanti della metropoli si spostano nel tempo. Mi sono infatti già espresso sulla Binasca diurna e notturna, su cui non è il caso di fare i laudatores temporis acti, e sulla via Emilia dopo Melegnano, che, volendo, è pure illuminata perlopiù in modo molto discreto, zone ricche di diverse situazioni possibili, di novità e certezze che anche in questi giorni mi hanno offerto il consueto conforto.