Incuriosito, nel corso della piccola Odissea melegnanese, dalle due vistose amiche della mia compagna di viaggio che si vergognava di chiedere a loro i goldoni dimenticati, diciamo pure dai due retrotreni gemelli, ho proceduto alle presentazioni con un elemento della coppia.
Staziona, di norma con un’altra bionda, di notte, in comune di Vizzolo Predabissi, alla nuova rotonda di intersezione via Emilia-via Piemonte, alla destra di chi scende da Melegnano, 45.35 2054, 9.34 0297.
È alta circa 1,60. Il viso è un ovale non vispissimo dal naso alquanto pronunciato, di bello ha i lunghi capelli biondi lisci e gli occhi azzurri. Insondabilmente coperta sopra, ha una carrozzeria posteriore notevole: non un culetto adolescenziale, bensì due chiappe piene e prominenti, ma non sformate, rispetto alla corporatura sovradimensionate di quel tanto che già solo passando l’occhio ne era stato catturato, per scoprire però, più da vicino, che la pelle non appare tiratissima. Le cosce sono in linea e il tutto è sempre in bella mostra: quando l’ho caricata portava stivali neri taccati e mutandine di pizzi bianche, con solo il collant sopra, niente gonna. Insomma, visto che siamo fra gentiluomini: aveva il culo di fuori!
Lavora solo coperto e fa il pompino a 20, il boccafiga a 30, il culo a 50, l’albergo a 100.
Non è ostile, ma ha una comunicativa spenta. Si presenta, Andrea o se preferite Andreea (ma è un nome “italiano” per noi clienti), rumena, 23 anni. Oltre non si va, a parte che mi ripete che si porta con sé la busta dei vestiti perché in strada si fregano tutto, appena il tempo di andare e tornare, e le è toccato di tornare a casa in mutande (letteralmente, come ho detto).
L’imbosco è vuoto a quell’ora, ma vicino e non riparato rispetto alla statale, per me inidoneo.
Usa lo sciagurato goldone rosso. La relativa busta, peraltro, la getta lestamente dal finestrino, mentre gli altri resti li lascerà in macchina.
Si appresta al pompino che le pago senza spogliarsi di niente. Non è che lavori granché di bocca, almeno a tratti appoggia fra le labbra e va di mano (che io le lascio usare), perlomeno varia con pennellate di lingua, ma poi sulla venuta stacca prematuramente.
Non propriamente un’esperienza quaresimale, per riprendere il gioco di parole di Drdave, cioè perlomeno non di quelle per cui torno a casa incazzato o devo cercarmi subito una consolatrice, però certo delle presentazioni scialbe, per contenuti tecnici e contorno, che smorzano il naturale desiderio di spingersi più a fondo, in futuro, dalle parti di quel culotto.
Staziona, di norma con un’altra bionda, di notte, in comune di Vizzolo Predabissi, alla nuova rotonda di intersezione via Emilia-via Piemonte, alla destra di chi scende da Melegnano, 45.35 2054, 9.34 0297.
È alta circa 1,60. Il viso è un ovale non vispissimo dal naso alquanto pronunciato, di bello ha i lunghi capelli biondi lisci e gli occhi azzurri. Insondabilmente coperta sopra, ha una carrozzeria posteriore notevole: non un culetto adolescenziale, bensì due chiappe piene e prominenti, ma non sformate, rispetto alla corporatura sovradimensionate di quel tanto che già solo passando l’occhio ne era stato catturato, per scoprire però, più da vicino, che la pelle non appare tiratissima. Le cosce sono in linea e il tutto è sempre in bella mostra: quando l’ho caricata portava stivali neri taccati e mutandine di pizzi bianche, con solo il collant sopra, niente gonna. Insomma, visto che siamo fra gentiluomini: aveva il culo di fuori!
Lavora solo coperto e fa il pompino a 20, il boccafiga a 30, il culo a 50, l’albergo a 100.
Non è ostile, ma ha una comunicativa spenta. Si presenta, Andrea o se preferite Andreea (ma è un nome “italiano” per noi clienti), rumena, 23 anni. Oltre non si va, a parte che mi ripete che si porta con sé la busta dei vestiti perché in strada si fregano tutto, appena il tempo di andare e tornare, e le è toccato di tornare a casa in mutande (letteralmente, come ho detto).
L’imbosco è vuoto a quell’ora, ma vicino e non riparato rispetto alla statale, per me inidoneo.
Usa lo sciagurato goldone rosso. La relativa busta, peraltro, la getta lestamente dal finestrino, mentre gli altri resti li lascerà in macchina.
Si appresta al pompino che le pago senza spogliarsi di niente. Non è che lavori granché di bocca, almeno a tratti appoggia fra le labbra e va di mano (che io le lascio usare), perlomeno varia con pennellate di lingua, ma poi sulla venuta stacca prematuramente.
Non propriamente un’esperienza quaresimale, per riprendere il gioco di parole di Drdave, cioè perlomeno non di quelle per cui torno a casa incazzato o devo cercarmi subito una consolatrice, però certo delle presentazioni scialbe, per contenuti tecnici e contorno, che smorzano il naturale desiderio di spingersi più a fondo, in futuro, dalle parti di quel culotto.