passeggiata domenicale in un noto mercato della capitale, tra i banchi vedo aggirarsi una ragazza giovane di (saprò poi) 23 anni, filippina, tipico fisico minuto, grandi occhiali da sole e lunghi capelli neri: sta trattando una borsa con un ambulante, mi avvicino e le dico di tirare sul prezzo, alla fine spunta un ottimo affare e mi ringrazia. Attacco bottone e le chiedo se venga spesso, mi dice non lo so, ed allora le chiedo il cell. che mi dà senza problemi. Non so perché, niente del suo aspetto lo lascerebbe sospettare, ma la mia sensazione, forse frutto di tante conoscenze trans, è che si tratti di una ladyboy, anche se non posso esserne sicuro. La richiamo dopo qualche giorno, parla non benissimo l'italiano ma abbastanza per capirci senza problemi, ha una voce dolce e femminile e mi fa dubitare delle mie prime impressioni. Le dico che ho voglia di vederla e di stare un po' con lei, anche se ho il doppio dei suoi anni e sono sposato: mi risponde che non è un problema, però abitiamo agli opposti estremi di Roma. Finalmente riesco una domenica mattina ad andarla a prendere in automobile, la chiedo se le va di appartarci un po' e mi dice di si. Lungo il tragitto le prendo la mano e me la poggio sulla gamba, provando discretamente a farla risalire verso il pube, con lei che non oopone resistenza e anzi mi inizia ad accarezzare l'uccello da sopra i pantaloni. Sono fuori zona e quindi non conosco luoghi appartati nel punto della città in cui ci siamo incontrati, e non trovo di meglio che imboccare il parcheggio sotterraneo di un supermercato, davvero poco frequentato di domenica: provo a baciarla ma si ritrae, provo ad accarezzarle le gambe ma mi ferma la mano, in compenso mi fa abbassare i pantaloni e mi tira una sega notevole continuando a ripetermi in inglese do you like? Sono rimasto talmente spiazzato dalla situazione che non ho detto altro, ci siamo ricomposti e l'ho riportata indietro. La seconda volta stesso copione, le chiedo di usare la bocca e lei chiede a me se abbia un condom: non ce l'ho, e allora let's go with your hand, e via così. Al terzo appuntamento non giungo impreparato, stesso parcheggio sotterraneo ma condom in dotazione: mi incappuccia e giù con un bj molto gradevole e partecipato, ma off-limits baci e carezze sul suo corpo. Mi sembra chiaro che il suo rifiuto sia legato al timore che io possa scoprire quello che in realtà ho sempre saputo, ovvero la sua natura di ladyboy, così al quarto incontro le chiedo di lasciarsi toccare, dicendole che so chi sia e che non c'è bisogno di nascondersi: si lascia aprire i pantaloni, stavolta posso tastarle bene il culetto piccolo ma sodo e ben tornito, e la sua minuscola dotazione non mi impensierisce, così che posso tranquillamente porgerle il mio sedere per un simil-anal-rimming fatto con le dita bagnate dalla sua saliva, ed una leccata ad asta e gioielli di famiglia molto piacevole. Naturalmente non se ne parla di bbj nemmeno accennato, perciò gommino e bj a go-go. Non ci troviamo con i tempi a disposizione che non combaciano, perciò quando circa due settimane fa la chiamo e mi chiede se possiamo vederci in un parco della periferia capitolina di pomeriggio dico subito si. La raggiungo, ci incamminiamo nel parco che lei dice di non conoscere, salvo condurmi in un piccolo anfratto tra le fronde abbastanza imboscato, ed eseguire l'ennesimo bj in ginocchio davanti a me. Dopodiché saluti e arrivederci alla prossima. Ho intenzione di prendere una camera ad ore e di godermela un po' meglio e con calma, sono sicuro che abbia delle potenzialità notevoli finora inespresse a causa dei luoghi inadatti in cui siamo stati. Le ho chiesto se sia disposta ad un incontro del genere e mi ha già detto di si. La cosa che più mi attizza è la sua disponibilità e la sua gentilezza, unite ad una grazia tipica del suo popolo. Per ovvie ragioni non posso dare nessun riferimento, volevo però rendevi partecipi di questa mia esperienza (la seconda in fatto di ladyboy gratis) con l'augurio, a chi appassionato del genere, di avere la mia stessa fortuna.