Qualche notte fa ho conosciuto anch’io Sabina, sperimentando l’opzione in appartamento.
L’ho caricata alla fermata dell’autobus in via Ronchi, angolo piazza Udine, già resa nota dagli altri clienti, anche adesso condivisa con altra ragazza. Con le coordinate 45 . 490697 , 9 . 237108, si visualizza in Street View proprio la loro pensilina.
Mi ha chiesto 60 euri per andare in una casa che mi ha detto riservata allo scopo. Si tratta di una sistemazione accogliente e pulita, non troppo distante dal luogo di imbarco (ma non abbastanza vicino per andarci senza macchina, visto che si deve oltrepassare piazza Gobetti).
Fisicamente è carina: è alta circa 165 cm, con giubbotto di pelle e pantaloncini già mi eccitava. Quando si spoglia, mostra una formosità un po’ molle per i suoi 24 anni, seconda di seno, con qualche etto sovrabbondante qua e là, sui fianchi e sulle cosce ad esempio. È di carnagione chiara, voleva che apprezzassi la sfumatura ambrata data dalla lampada, ma con la debole luce artificale dell’appartamento non era facile. Ha un viso dai profili abbastanza pronunciati, occhi marroni, bei capelli castani lunghi.
Ho optato per il pompino, tecnicamente buono, in due diverse posizioni (sdraiato e in piedi), e scopata pure in due diverse posizioni (pecorina e missionaria), durante le quali finge con moderazione, tutto coperto. Sesso normale, senza grandi brividi, ma senza incomprensioni. È paziente, corretta e ti asseconda abbastanza: mi ha rifiutato una posizione (la pecorina sdraiata sulla pancia), mi ha esaudito nelle altre, credo molto normali, richieste.
Si presenta come ungherese, nazionalità che, sebbene accreditata anche dai precedenti interventi, all’inizio mi lascia un po’ incredulo. Parlando del più e del meno, però, mi riferisce con precisione geografica della città natale, fa qualche discorso un po’ qualunquista sul loro governo, ma soprattutto palesa tipici sentimenti di insofferenza verso le minoranze etno-culturali presenti nel loro territorio nazionale e per contro di compianto per le disiecta membra della nazione magiara; ha anche una qualche memoria storica, pure espressa in modo un po’ approssimativo. Insomma, parrebbe troppo informata e troppo identificata per una millanteria.
Questa peraltro è solo una parte degli argomenti della conversazione: la sua capacità di sintonizzarsi anche su questo piano l’ho apprezzata quando ha ridotto all’essenziale la telefonata di un cliente, cui ha detto che stava lavorando anche se eravamo semplicemente in viaggio, a differenza di certe sue colleghe per me molto indisponenti che passano tutto il tempo non strettamente operativo a chiacchierare nella loro lingua con altre ragazze o “fidanzati”.
In sintesi: bellezza e prestazione di livello intermedio, in ogni caso apprezzabile; comunicativa notevole, non banale, per me una delle preparazioni migliori alla camera da letto; sussulto erotico della ciulata con l’ungherese-ungarista, un tipo di presenza sporadica sotto le pensiline dell’autobus di Milano; comparativamente, a mio avviso, dieci euri di troppo nel listino-prezzi.