I RITI TRIBALI DI QARAN
“Abbaio , kale….” urlo a Rahmo che ho individuato sul marciapiede davanti al Cinema Torino….si volta e mi vede “ Aie , abboe..” e si avvicina al mio Suzukino,mentre accosto.
Mi sorride mentre mi raggiunge,statuaria nel dira’ aderente che l’avvolge come un abito da sera….cammina come Naomi Campbell sulla passerella…..loro sono così….non posso fare a meno di sentirmi eccitato quando mi passa un braccio attorno al collo e si china a baciarmi su entrambe le guance , stampamdomi le sue labbra tumide sulla pelle….ci sono tante showgirl che si fanno siliconare per averle come lei…..
“Cosa tu fare stasera ? “ mi fa …” Ci vediamo al Club 54 dopocena “ propongo io…..Abbassa la voce e sussurra che non si puo’, la sera ci sara’ una retata della Boliska , lo sanno tutte le ragazze per cui non ci sara’ nessuno ai club del Lido….”Cazzo” dico”..allora che si fa ?”…..Mi propone di accompagnarla a casa sua….a Qaran lontano…..” Si - dico - mi sparo 2 ore andare e 2 ore tornare e poi mi metto a letto fino a sabato “ . “ No - propone- tu stai da me stasera e domani sera,poi sabato mattina presto torni a casa tua e vai in ufficio “ la guardo con aria dubbiosa….lei ammicca e aggiunge “ci siamo tutte, anche Hawo , Fatumina…….”….mi ha convinto .
Si siede di fianco a me …..le dico che il sedile della mia auto oggi e’ fortunato……ride divertita,poi mi appoggia ancora le labbra sulla guancia e mormora “ …anche tu sei fortunato oggi…”.
Percorriamo le strade di Hamarweni , mi fermo al suk dove Rahmo si rifornisce di chat ,passiamo da casa mia dietro il Lido….avviso Muslima,la mia boiessa,che tornero’ sabato mattina,do’ disposizioni ai guardiani perche’ riforniscano d’acqua la cisterna sul tetto,incarico l’autista di andare a far scorta di gasolio per il gruppo elettrogeno….e ci avviamo verso le alture di Qaran,lo slum periferico a Nord di Mogadiscio,passando accanto alla stazione terrena standard B che abbiamo collaudato da poco .
Speriamo che i miei non vengano a sapere di questa gita “fuori porta “…..gia’ altre volte mi hanno fatto presente che io sono il loro unico punto di riferimento nel paese , e qualcuno aveva riferito che io mi arrischiavo ad andare dove non osavano nemmeno i somali….infatti nell’estrema periferia della capitale le scorrerie degli shufta’ avvenivano anche in pieno giorno, e quasi tutte le notti le bande di ribelli entravano in citta’ per compiere attentati contro le caserme,o assaltare le prigioni per liberare i detenuti etc,,,,
A meta’ pomeriggio arriviamo sulla cima di una delle colline piu’ alte…..la casa di Rahmo e delle sue amiche consiste in 4 camere con servizi che si affacciano su un cortile,il tutto recintato da un alto muro di pietre nel quale si apre un pesante cancello. Riparo il fuori strada sotto una tettoia nel cortile……vengono ad accoglierci Hawo , piu’ alta di Rahmo , col volto di gazzella ed il corpo da pantera…….mi da’ il cinque , mi abbraccia e mi bacia …….e Fatumina, una venere nera in miniatura ,con i lineamenti fini e delicati,la carnagione ambrata….il viso ricorda quello di Withney Huston da giovane…..scarico le due casse di birra che mi sono premurato di portare con me….erano le ultime due che aveva il Duty Free Shop dell’aeroporto, giu’ a Medina…..
Rahmo e Hawo portano il chat nel soggiorno,e incominciano ad apparecchiare…..3 materassi attorno alle pareti , 4 sgabelli con tovagliette che avvolgono i mazzetti di erba proveniente dallo Yemen, i bricchi d’ottone a becco lungo con il Chai ……..in un angolo della stanza si sveglia Faria….indossa solo la futa , che le copre le gambe affusolate ed i fianchi generosi ,lasciando scoperte le tette appuntite dalle larghe areole scure e turgide……..mi inginocchio vicino a lei…..” Abbaio mahane….”la chiamo mentre la accarezzo dolcemente…..” Sug abboe “ mi risponde….poi si copre il seno con la futa,tirandola in su ,e mi abbraccia appoggiandomi la testa su una spalla…….
Mentre le ragazze finiscono di preparare , indosso anch’io una futa,non solo per adeguarmi alle usanze locali,ma soprattutto per resistere meglio al caldo torrido….poi inizia il rito…il giovedi pomeriggio in Somalia e’ dedicato al chat ed al chai…strappo la pellicola superficiale dell’erba con i denti,la mastico e la accumulo nella guancia , formando una sorta di bolo,a guisa di ruminante….ogni tanto una sorsata di chai….il dolcissimo the’ al cinnamomo tipico del paese ….presto attenzione ad ingurgitare solo i succhi del chat,lasciando accumulare le scorie nella guancia,dove fermentando producono altri succhi ancora piu’ efficaci…..l’erba incomincia a produrre i suoi effetti ….i testicoli mi si sono gonfiati…quando cambio posizione devo muovermi con precauzione,proteggendomi con la mano “ a’ wallera “ prima di muovere le gambe,per evitare dolorosi schiacciamenti……i chiaroscuri sono molto piu’ netti, i contorni piu’ netti e delineati,i colori molto piu’ vividi e brillanti……le ragazze si muovono in maniera sensuale,strusciandosi le gambe in continuazione…..perdo dal pene un liquido trasparente e colloso….nell’aria si diffonde un afrore erotico……guardo le ragazze che si avvicinano,si sdraiano attorno a me….sento il contatto con la loro pelle,le mie mani nel loro sesso…….la preoccupazione iniziale e’ svanita….normalmente nelle “stanze del sudore” ,dove si consuma il rito del Chat , uomini e donne sono in numero pari,anche se le coppie cambiano continuamente ,ma oggi sono solo con 4 donne….c’era di che preoccuparsi……ma l’erba rimedia anche a questo……mi vedo dall’alto della stanza mentre faccio l’amore on Fatumina,inarcata col bacino staccato da terra ,proteso ad accogliere le mie bordate,mentre Hawo la bacia appassionatamente,e Rahmo mi lecca la zona perineale……a mia volta suggo voracemente il clito di Faria, che mi fronteggia a gambe divaricate,stringendomi la testa contro il suo sesso con ambo le mani….Si passa così il resto della giornata,fino a tarda notte,quando finalmente cediamo al sonno ristoratore….
La mattina dopo mi sveglio al chiarore abbagliante del sole che penetra nella stanza dal finestrino sovrastante la mia brandina…..sento un ronzio persistente…….penso al gruppo elettrogeno ….ma li non c’e’ …..tento di riaprire gli occhi , vedo una nuvola di vespe nere gigantesche ferme come elicotteri tutto intorno al mio corpo,sospese a una quarantina di cm di distanza…….sembrano dei colibrì , ma molto meno leggiadre……faccio un moto involontario,ma Rahmo mi tocca piano la spalla dalla brandina adiacente……”se non ti muovi loro non ti toccano…”. Gia’ - penso io - ma devo restare qui prigioniero delle vespe…..
Piu’ tardi mi accosto alla parete,dove ho appeso a un chiodo la camicia……Rahmo mi ferma,dice di scuoterla prima con un rametto…davanti al mio sguardo interrogativo esegue la manovra lei stessa,mostrandomi con aria significativa la grossa tarantola pelosa che cade dal taschino e corre a rifugiarsi in un anfratto in un angolo della stanza….
Anche le altre ragazze si sono svegliate….facciamo colazione in cortile…..chai e halwa ,una sorta di pasta rossa untuosa molto apprezzata da queste parti…..ciascuno se ne prende un po’ con le dita, alla moda araba ; e’ un po’ piccante,forse troppo…..
Hanoi e Faria mi dicono di parlare a bassa voce….loro devono andare a una cerimonia….” Dove ? “ - nella casa adiacente la loro…..e’ quella al di la’ del muro di cinta…..c’e’ una finestrella con un’ inferiata che da’ sul loro cortile….- Io devo aspettare li’ , seenza farmi vedere e senza uscire…..si tratta di una cerimonia religiosa…..una specie di cresima , mi dicono…..
Rimango solo con la boiessa ….le ragazze sono uscite vestite di nero e velate,contrariamente al solito….sento l’ambiente al di la’ del muro di cinta animarsi….voci di donna….voci di bambine….due uomini discutono….viene intonato un salmo religioso……Mi avvicino al muro….il finestrino e’ un po’ alto,non posso arrivarci,a meno che……con l’aiuto di uno sgabello fatto con legno e pelle di capra,usato in cortile nelle interminabili veglie notturne,riesco a portare gli occhi al livello giusto….mi nascondo dietro un ramo di palma che copre quasi per intero il finestrino…..
Ci sono una decina di uomini…uno e’ il matawa ,con la tonaca azzurra ed il copricapo dello stesso colore….poi c’e’ un vecchio : sta disponendo degli oggetti su un tavolino….vedo una vaschetta,un rasoio a lama libera,quelli che mi sembrano cocci di vetro,ed altro ancora….poi ci sono le donne ,tutte in nero e velate….e le bambine ,graziose con le loro trreccine,i loro codini…..di eta’,direi,dai nove ai tredici anni…..riconosco tra le donne Rahmo e Hawo .
Gli uomini abbracciano a turno uno di loro,che si avvicina a una delle bambine ,la prende per la mano e la porta all’unica sedia presente nel cortile , vicino al tavolino….si siede e prende in braccio la bambina,le solleva la tunica fin sopra le anche…….la bimba incomincia a piangere,cerca di scappare,ma l’uomo le afferra le gambe per le caviglie e le divarica……le donne iniziano il loro urlo tribale …….lahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlah !!!!
La piccola si rovescia addosso all’uomo seduto…altri due lo aiutano a tenerla ferma per le braccia…..
Si avvicina il vecchio brandendo il rasoio…………………………le donne continuano col loro urlo interminabile………..la piccola si dimena e lancia strilli terrorizzati……..il vecchio si inginocchia in mezzo alle gambe divaricate della piccola,trattenuta dai 3 uomini ,le afferra il clitoride con la mano sinistra, infila una minuscola cannuccia nell’uretere …..le urla di dolore della bambina raggiungono livelli parossistici…..le donne continuano a squarciagola la loro nenia tribale…………lahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlahlah……..il vecchio con un movimento sicuro della mano destra recide col rasoio parte del clitoride e le piccole labbra della vagina ………la piccola emette urla strazianti a intermittenza….un rivoletto di sangue cola dal sesso della bambina….il vecchio si affretta a cucire con ago e filo le grandi labbra….sporge solo la cannuccia,che assicura il flusso dell’urina……..cosparge la zona con un unguento…..le cosce della piccola vengono fasciate strettamente tra loro…….e’ tutto finito…..sorretta dalle donne,che l’hanno presa in consegna,la piccola viene accompagnata via….l’urlo tribale e’ cessato .
Scendo dalla mia postazione….ripongo lo sgabello…..vado a sedermi sul divanetto,vicino alla boiessa,che mi guarda stuzzicandosi i denti con un bastoncino….
Penso a queste povere ragazze…..il 99% delle somale sono destinate all’escissione…..e molto probabilmente lo faranno alle loro figlie(adesso qualcosa sta cambiando&hellip
…..Alcune muoiono di infezione….altre (quasi tutte) hanno infezioni tutti i mesi,quando arriva il sangue mestruaale,che non riesce a farsi strada nel tessuto cicatriziale e si infetta…..per questo tutte anelano ad essere sverginate quanto prima,perche’ almeno le mestruazioni trovano la loro strada…….peccato che in alcuni casi per sverginare una somala e’ necessario il bisturi di un chirurgo,per evitare squarci dolorosisssimi e destinati ad infettarsi….altre volte lo fai in una notte………altre volte la devi legare al letto..te lo chiede lei stessa……..
Dopo un’ora abbondante rientrano le ragazze……sono serie ma serene….chiacchierano fitto tra loro….dicono qualcosa alla boiessa……mi porta la pentola con l’halwa , mentre loro continuano a mormorare tra loro….non ho fame…..bevo un po’ di chai …..mi si avvicina Rahmo…dice che deve andare da una sua amica a Medina…e’ pomeriggio inoltrato……..si vuole fare accompagnare col pick-up di un pastore li vicino…..”No “ le dico “ti accompagno io…” - La mattina dopo ho una riunione al ministero,preferisco riposare a casa mia….Mentre scendiamo da Qaran verso la capitale,Rahmo mi appoggia una mano sulla gamba,mi guarda sorridendo…..tu hai visto….mi dice…..l’ha saputo dalla boiessa…&hellip
iventa seria …anch’io l’ho fatto,quando ero piccola….ma adesso non ho problemi…mi guarda ammiccando “ Tu lo sai,quando fai l’amore con me….”
Mi lascio alle spalle Qaran e i suoi riti tribali….in fondo alla strada mi aspetta Mogadiscio,la citta’ delle musciarabie…..
GUSWENO