Una ragazza per me nuova sosta sulla Binasca, a Siziano, nella piazzola di sosta davanti all’officina, a destra procedendo verso Melegnano dopo la piccola rotonda d’accesso al centro abitato e il benzinaio Total-Erg, coordinate 45.32 5069, 9.20 7837. Dice di occuparla da tre settimane, di giorno: la incontro già sul posto in tarda mattinata e prevede di staccare verso le quattro e mezza, cioè al precoce tramonto solstiziale.
Si presenta come Àida, con l’accento che ho riportato, pronuncia che dissona al mio orecchio italiano e musicale e cui non sono ancora riuscito a rassegnarmi.
Dice di avere 22 anni. Ha un viso carino ovale, occhi marroni, carnagione scura, i capelli mossi castani raccolti a coda, un bel sorriso pronto, evidenziato dal rossetto, che scopre qualche irregolarità della dentatura. È alta 1,60 circa, curvilinea proporzionata con una seconda di seno che scende a sipario e un tantino di pancetta. La singolarità la rivela abbassandosi le mutandine: il pelo inguinale, non una folta foresta naturale, ma neanche il millimetrico baffo centrale o l’ispida peluria di ricrescita, invece qualche ciuffo che si arriccia setoso. Non so se lo tiene sempre, comunque è stata l’occasione per imbattersi in questo antico oggetto del desiderio di cui comprensibili esigenze igieniche e nuove estetiche bamboleggianti che invece non mi entusiasmano hanno decretato l’obsolescenza nella pratica generalizzata e nel gusto.
Non veste in modo appariscente, i leggings si premurano comunque di aderire alle sue forme compatte e valorizzarle. Una borsa nera di pelle Prada mi fa dubitare che davvero la nuova arrivata non abbia ancora clienti, come lamenta: ingenuo che sono, “me l’ha data un’amica”, precisa.
Propone il pompino coperto a 30, scoperto con venuta in bocca a 50, il boccafiga coperto a 30, l’anale non è organicamente in tariffario, ma mi ha detto che, su specifica richiesta, l’ha offerto a 80. I valori sono ampiamente negoziabili: è all'inizio e, intelligentemente, è più interessata a trovare clienti che impuntarsi sulle cifre. Solo è bene farlo al momento dell’ingaggio, perché, quando mi ha detto esplicitamente che lei non ha problemi a cercare un accordo, ha però puntualizzato che non le piace la furbizia di portarla in parcheggio e fare finta di accorgersi solo lì di avere pochi soldi con sé. Inutile quindi farla innervosire così. Io le ho pagato un pompino coperto, che ho contrattato (prima di caricarla) a 20, e un boccafiga coperto a 30, su cui non ho tirato perché volevo fare con calma e desideravo che lei per prima fosse rilassata, ma secondo me accetterebbe per qualcosa meno.
È estroversa, sicura di sé e del servizio che offre, e volitiva, a giudicare da come cerca di guidare la situazione nel parcheggio e nelle operazioni erotiche, ma in modo non oppositivo. Anzi, ti sorride fin dal primo scambio di sguardi dal finestrino e si porge come una chiacchierona allegra, nonostante la conoscenza ancora approssimativa dell’italiano, fino a diventare un tantino curiosa: hai la ragazza, quanto hai pagato la macchina, adesso quanto costerebbe, che lavoro fa tuo padre. Beh, allargare il social addirittura alle generazioni ascendenti è forse troppo. Esagera anche intercalando un “tesoro” ad ogni frase che presto mi stanca. Segno zodiacale: toro.
Professa l’appartenenza alla nazione ungherese, nativa di Buda. Insospettito dall’origine insolita, provo a stanarla con la controversa attualità, ma non ne ricavo granché, vuoi perché conosce poco l’italiano, vuoi perché non si interessa di politica. Il Natale offre però un’altra risorsa alle mie indagini. Parlando dei festeggiamenti, le chiedo se è ortodossa e lei conferma. Ora, in quel paese di tradizione prevalentemente cattolica, stando ai dati di Wikipedia è di fede ortodossa lo 0,2% della popolazione. Quindi è facile fare i conti: se non mi ha risposto a casaccio o equivocando, c’è lo 0,2% di probabilità che la nostra Aida sia ungherese.
L’imbosco è un parcheggio della zona industriale di Siziano, non una di quelle strade aperte che usano le colleghe, in cui bisogna infilarsi fra le macchine e sperare in bene, non tanto in fatto di controlli, ma di normale via vai delle persone. La prima volta, infatti, dobbiamo cambiare posto perché nella macchina accanto Aida scorge il proprietario, fermatosi per qualche suo motivo. Ci spostiamo in un altro settore della stessa area, di fronte a me c’è uno spazio vuoto, quindi formulo l’augurio che almeno non sopraggiunga una signora sorprendendoci proprio mentre Aida mi spompina, e lei ci scherza: può venire anche lei a succhiartelo, l’hai fatto con due ragazze?
Accetta di usare i miei preservativi. Snuda spontaneamente il seno anche solo per l’orale. Il pompino non è ricco di particolari variazioni, ma lo qualifica una presa dolce, non superficiale, non frettolosa e sensibile. All’inizio, quando l’erezione non è completa, mi verrebbe da dire che fa una sorta di massaggio con le labbra. Apprezzo anche che al momento della venuta me lo tenga in bocca come in una morsa che davvero intensifica l’orgasmo. Per quanto riguarda la scopata, nonostante al primo incontro mi avesse dato la disponibilità a venirmi sopra lei, poi mi costringe alla pecorina sul sedile passeggero. È una posizione che trovo scomoda in assoluto e che l’assetto del mio abitacolo rende ancora più macchinosa, quindi non è stata una marcia trionfale, ho dovuto ritrovare la concentrazione dopo qualche tentativo per sistemarmi, palpandole il culo e ricorrendo alla mia mano; a quel punto, però, la penetrazione è stata agevole e sono arrivato a felice conclusione abbastanza in fretta. Non c’è stato neanche bisogno di ricorrere al lubrificante di cui pure era provvista.
Non sporca in giro: la prima volta raccoglie i resti in un suo sacchettino, la seconda li dimentica in macchina.
Nostalgici del pelo di tutto il mondo… aspettate! Aida partiva per le ferie il 24, prevedendo il ritorno al lavoro attorno al 4 gennaio.