In strada Amelia è magnetica, almeno per chi ama l’asciutta bellezza delle lolite, perché non è una modella né una bonazza che trasuda sensualità dalle curve generose. L’ignaro automobilista se la trova a destra nel famigerato tratto di Binasca in cui la sua attenzione è assorbita dall’autovelox, dopo la rotonda di intersezione con la Valtidone procedendo verso Melegnano, sulla piazzola di sosta prima della rotonda d’accesso al centro storico di Carpiano, coordinate 45 . 34 15 52, 9 . 26 45 82.
In piedi, occhiali da sole, capelli lisci tinti di rosso alle spalle, 1 e 65 circa di statura, scarpe aperte taccate, culotte bianca, reggiseno avvolto da un pizzo nero, tutto il resto scoperto, dritta come una lancia, fisico molto snello, non un etto di troppo, cosce e culetto in proporzione, tette seconda possibile, a seconda del trucco del reggiseno (non le scopre ma, visto il carattere, sarà facile per voi e per me, la prossima volta, chiederglielo), pancia perfettamente piatta, pelle fresca e abbronzatissima (con una base di carnagione già scura). Insomma, una bella fighetta da spiaggia di 20 anni (così mi ha detto e mi sembrano credibili)! Che da luglio, a quanto riferisce, prende il sole a Carpiano. Quando mi sale in macchina e toglie gli occhiali neri, a dire il vero, mostra un volto balcanico, occhi marroni, grazioso e sbarazzino ma sagomato da angoli troppo netti per poter essere messo sullo stesso livello estetico del resto del corpo.
L’imbosco è bello, verde e solare, ma non rassicurante. Una strada (non particolarmente disconnessa) fra i campi, non molto lontana (in linea d’aria) dal luogo in cui la si carica e dal nucleo abitato, ma completamente aperta, tolto quel po’ di riparo che possono offrire le colture, tanto che noto che anche lei si guarda intorno con circospezione. Quando formulo l’augurio che i vigili abbiano ancora di meglio da fare in questi giorni, Amelia è sincera, non mi dice “tranquillo, qui non entrano mai”, come tutte, ma concorda: “speriamo!”.
Lavora solo con preservativo, 20 il pompino, 30 il boccafiga, 100 per mezz’ora d’albergo. Per l’anale mi ha sparato una cifra astronomica, 150 (centocinquanta!), premettendo che costa caro, non so se dando per scontato che lo fa solo in albergo.
Io volevo provare il solo pompino, ma durante le operazioni mi è montata la voglia di scoparla, quindi ho versato la differenza (20 + 10) e abbiamo proceduto. Non è stata la tecnica orale a portare il desiderio al culmine. Salendo con le ginocchia sul sedile e già a piedi nudi, dopo un breve tentativo di risveglio manuale dell’uccello, incappuccia senza altri preliminari. Regge la base dell’uccello con le dita, non usa la mano, ma si applica, ponendoci l’attenzione di un’apprendista, al mero saliscendi delle labbra, pure se apprezzabilmente dolce e insalivato, perché posso osservare le gocce che percorrono l’asta lateralmente, e accompagnato dalla solleticazione dello scroto. È stata invece la snellezza del suo corpo fresco a fare tutto. A mia richiesta, mi viene su a cavalcioni sul sedile guidatore, destreggiandosi decisamente meglio in questa fase, tanto che impartisce istruzioni su come devo sistemare il sedile e disporre le gambe! Umetta modicamente con la saliva la potta depilata con un po’ di ricrescita e poi cavalca bene, la penetrazione è profonda, direi piena, e riesce a protrarre, passandosi la mano dietro, la vellicazione dei testicoli. A contatto intimo con il tipo di corpo che più mi coinvolge, con lei che mi guarda sicura di sé e sorride, vengo felicemente senza impegnarla per molto tempo.
Ha un carattere aperto: sorride, si mette a suo agio e ti mette a tuo agio, chiedendoti qualcosa di te e raccontandoti che è albanese, dove risiede ecc. Quando le domando cosa fa per tenersi così in forma, Amelia risponde: “dormo, scopo e mangio: è tutto!”. Quindi prendano nota le nostre gentili signore della ricetta di questo elisir di giovinezza.