Procedendo con quel tanto di sistematicità che occorre quando si mette mano al borsellino, ho più o meno ultimato le presentazioni con le ragazze che mi parevano interessanti sulla via Emilia. Due di loro mi hanno ispirato il ritorno. Non è una questione di aritmetica delle sigle, un’idea del sesso che trovo avvilente, ma un combinato di estetica, approccio, capacità, evocazione, per cui paradossalmente, in entrambi i casi, non si tratta di quelle che mi avevano concesso di più sull’orale. L’approfondimento della conoscenza mi permette quindi di integrare qualche precisazione sulla gamma di prestazioni che, fermandomi prima, non avevo esperito.
Il primo profilo che sono in grado di completare (per quanto riguarda il mio contributo, ovviamente) e in qualche modo rettificare è quello di Lavinia. Il mio precedente intervento, rivisto adesso, mi pare freddino, però allora la vidi più che altro come una promessa cui pure valeva la pena offrire ulteriori opportunità. Stavolta invece ne sono stato soddisfatto appieno, ho la netta sensazione che il frutto sia rapidamente maturato: non che simuli orgasmi siderali o strilli turpiloquio, ma ci mette la sua dolce disponibilità, iniziativa e adesso pure una buona capacità.
Sul contesto, confermo quanto scritto. Il luogo in cui aspetta è veramente lo scoglio maggiore. L’ho cercata ad un orario non molto tardo e ancora trafficato, quasi replicando la scena del mese scorso: giusto il tempo per me di richiamarne l’attenzione con il suo nome da antica romena e per lei di riconoscermi e salire in macchina, ed ecco vengo incalzato da un'auto, che riesco a lasciar passare, e clacsonato da un furgoncino, che senz’altro rompe le scatole apposta perché vede quello che sto facendo. L’imbosco, in compenso, è sufficientemente deserto da consentire le posizioni all’aperto.
Per quanto riguarda il viso, finalmente mi è venuta una suggestione per darne l’idea. Con i capelli raccolti che le lasciavano libera la fronte, mi ha ricordato quello di una bella sciatrice nata in un paese delle Dolomiti: zigomi rilevati, viso aperto, ovale. Non quindi quei piatti volti di ghiaccio che la moda oggi ci propone come perfetti, ma molto carino. Di seno, culo e cosce ho già detto: snella e femminile, nel complesso direi uno dei corpi più sensuali fra i miei nuovi incontri di quest’anno. E poi non indossa mai niente! La sera del secondo appuntamento, una canottierina color pesca e le mutandine.
Comunicativa aggraziata, con il suo sorriso, ma sempre di base: senz’altro non capisce ancora tutto di quello che le racconto. Fra l’altro si parla di vacanze, mi riferisce di restare fino alla prima decina di giorni di agosto.
Stavolta le pago i 30 euri del boccafiga protetto + 10 per godermela in un più disteso intervallo di tempo.
Il seno è un po’ imprigionato dall’abbigliamento, non lo denuda spontaneamente come a giugno, ma prontamente a richiesta. I capezzoli, titillati delicatamente e leccati, si induriscono.
Il pompino è stato notevolmente diverso da quello di presentazione. Non so se in un mese la sola pratica possa averla resa più destra, qualche cliente l’abbia istruita o 40 rispetto a 20 euri di compenso abbiano fatto la differenza (eppure non mi sembra il tipo!). Lo prende in bocca con maggiore profondità, insaliva bene, varia i ritmi e gioca con la lingua. Senza essere sollecitata, mi lecca le palle, cosa che non mi succedeva da tempo. Eppure le condizioni con cui mi sono presentato non erano diverse da quelle della prima volta: fresco di pulizia, accorciato ma non depilato artificialmente sullo scroto (però lì quasi senza peli di natura). Insomma, non ha dovuto affondare il viso in una foresta, ma certo schizzinosa non è.
L’aggiornamento più nuovo riguarda le posizioni per la scopata. Ho riscontrato una buona, anche se non totale, disponibilità, e un’adeguata agilità, compatibilmente con la statura e gli spazi stretti del mio abitacolo. In particolare ci sta alla pecorina dentro l’auto e a sportello aperto, meno volentieri a venire sopra al cliente sul sedile guidatore, rifiuta le posizioni sul sedile posteriore per motivi che non capisco.
La figa è depilata.
Partiamo con lei che, dopo rapida insalivazione, mi monta su mentre sono semi-sdraiato sul sedile guidatore. L’ingresso è facile, andiamo avanti un po’, ma vedo che si affatica e cambiamo. Io mi posiziono fuori dalla macchina, Lavinia prima si volge verso di me e aiuta il recupero della piena eccitazione: sollecita lo scroto e io mi sego, poi lei stessa mi propone di scambiarci le parti. Quindi mi volge le terga, per l'ultima sessione a pecora: io in piedi fuori dall’auto, lei, inginocchiata sul sedile passeggero, mi consente di affondare al meglio. La visione diretta di tutta quella grazia del cielo, che lei spinge bene verso di me, facilita ulteriormente l’orgasmo.