Era da un po di tempo che mi capitava di incrociare due trans al supermercato , quello con la lettera Lunga. Non amo i rapporti gay o bisex e non ci sono mai voluto andare , ma ogni volta che incontravo queste due brasiliane restavo sempre a bocca aperta perché era sempre impossibile non notarle e ammirarle .
Una con una voce mascolina ma un corpo nettamente da donna e due tette da 6° almeno, belle erette e piene, e l’altra più magra, ma con tette da 3°, con voce più femminile , un bel fisico asciutto, gambe bellissime e un visetto che risulterebbe difficile a chiunque capire di che sesso sia.
Beh, fattostà che ultimamente mi sono capitati alcuni episodi apparentemente normali che mi hanno fatto avvicinare ai due soggetti.
Una prima volta, circa 2 mesi fa , quando caduta della merce dallo scaffale , aiutai una delle due a raccoglierla, ricevendo ringraziamenti da entrambe e uno sguardo languido e intenso da quella più femminile e più carina.
Una seconda volta, poco tempo dopo, quando alla cassa, notai le due che, come me, stavano caricando la merce e pagando; in quell’occasione ricordo che rimasi inebetito e a bocca aperta a guardare quella più carina, mentre la merce sotto di me si accumulava. Il mio era uno sguardo tra lo stupito (mi stupivo di vedere una mezza bellissima donna) e il curioso. Non so come , ma il mio sguardo ad un certo punto incontrò quello che stavo osservando e rimanemmo così, entrambi inebetiti, a guardarci per almeno 5 secondI, fino a che , sorridendo, ci salutammo con un cenno del capo.
Da quella volta in poi in ogni occasione in cui ci si è incontrati ci siamo sempre scambiati un segno di saluto, educatamente e con discrezione .
Questa sera, rientrando dalla spesa, mi trovavo al 1° interrato del supermercato e, mentre mi accingevo a caricare il tutto nel baule, ecco che vedo le due poco più avanti di me a discutere animatamente . Nulla capivo anche perché della lingua portoghese capisco poco, ma il senso dell’alterco comprendevo che era in relazione all’auto che non partiva . Anche in quest’occasione, come per magia, il mio sguardo si è incrociato con quello della bella trans, che però questa volta mi si è avvicinata e, con estrema educazione e scusandosi , mi ha chiesto se gentilmente potevo dar loro un passaggio portandole a casa , verso Torre Boldone, dato che l'auto aveva pensato bene di andare in ferie.
Ad educazione rispondo sempre altrettanto e pertanto mi sono offerto di accompagnarle. Caricate in auto le due e le loro spese, insieme ci siamo diretti verso la destinazione. La più carina era seduta accanto a me e la più tettona dietro. Il tragitto è stato relativamente breve, ma sufficiente per scambiarci qualche parola e convenevoli, animato dai sorrisi e i gesti di quella accanto a me, che non disdegnava di toccarmi spesso la gamba.
Normalmente a provocazioni di quel genere reagisco distaccandomi, anche con disgusto, ma questa volta desideravo lasciarla fare.
Raggiunta casa loro, scaricati armi e bagagli , ci salutiamo, ma vedo che mentre la tettona sale con le due spese, l’altra risale in auto con la scusa che ha smarrito qualcosa.
Risalgo anch'io in auto e me la ritrovo accanto, che mi mette le braccia al collo e che mi dice che, se voglio, sarebbe lieta di sdebitarsi. Non specificando “come”, immagino a cosa alludeva, ma qui il mio meccanismo di censura interviene e mi costringe a bloccarla. Le dico allora che il favore l’ho fatto senza pretendere alcun ritorno e confermo la mia totale eterosessualità.
Di tutta risposta la ladyboy mi risponde che non è un male essere etero, d’altro canto non si è perfetti, ma che se avessi voluto far qualunque cosa con lei, da parte sua avrebbe tratto non solo beneficio, ma anche piacere e dicendo così mi ha slacciato la cerniera della patta e infilato la sua mano direttamente sul cazzo che, sorprendendomi, si è immediatamente rizzato, facendo stupire me stesso e anche l’altra.
Ancora inebetito mi son trovato a lasciarla fare, a trastullarmi il cazzo e gli zebedei , senza reagire, restando muto e inerme in un misto di paura, censura e piacere al tempo stesso.
Dopo quell'istante, che mi è sembrato di diversi minuti, il mio lato censoreo è intervenuto e mi ha costretto a staccarmi da quella posizione, salutarla educatamente e riavviarmi verso casa, con la mia spesa nel baule, lasciando questa dolce ladyboy con un sorriso amaro, due occhi languidi e le labbra aperte, che, se fosse stata donna appieno, avrei baciato volentieri.
Rientrando all’ovile, mi son reso conto che , per la prima volta in vita mia, sono andato contro i miei principi ferrei di eterosessualità e , malgrado le mie convinzioni , mi sono lasciato andare ad un approccio omosessuale (seppur lievissimo), traendone comunque piacere.
Un poco spaventato, continuo a domandarmi: “ma invecchiando non starò per caso diventando bisex o gay anch’io ? “
Una con una voce mascolina ma un corpo nettamente da donna e due tette da 6° almeno, belle erette e piene, e l’altra più magra, ma con tette da 3°, con voce più femminile , un bel fisico asciutto, gambe bellissime e un visetto che risulterebbe difficile a chiunque capire di che sesso sia.
Beh, fattostà che ultimamente mi sono capitati alcuni episodi apparentemente normali che mi hanno fatto avvicinare ai due soggetti.
Una prima volta, circa 2 mesi fa , quando caduta della merce dallo scaffale , aiutai una delle due a raccoglierla, ricevendo ringraziamenti da entrambe e uno sguardo languido e intenso da quella più femminile e più carina.
Una seconda volta, poco tempo dopo, quando alla cassa, notai le due che, come me, stavano caricando la merce e pagando; in quell’occasione ricordo che rimasi inebetito e a bocca aperta a guardare quella più carina, mentre la merce sotto di me si accumulava. Il mio era uno sguardo tra lo stupito (mi stupivo di vedere una mezza bellissima donna) e il curioso. Non so come , ma il mio sguardo ad un certo punto incontrò quello che stavo osservando e rimanemmo così, entrambi inebetiti, a guardarci per almeno 5 secondI, fino a che , sorridendo, ci salutammo con un cenno del capo.
Da quella volta in poi in ogni occasione in cui ci si è incontrati ci siamo sempre scambiati un segno di saluto, educatamente e con discrezione .
Questa sera, rientrando dalla spesa, mi trovavo al 1° interrato del supermercato e, mentre mi accingevo a caricare il tutto nel baule, ecco che vedo le due poco più avanti di me a discutere animatamente . Nulla capivo anche perché della lingua portoghese capisco poco, ma il senso dell’alterco comprendevo che era in relazione all’auto che non partiva . Anche in quest’occasione, come per magia, il mio sguardo si è incrociato con quello della bella trans, che però questa volta mi si è avvicinata e, con estrema educazione e scusandosi , mi ha chiesto se gentilmente potevo dar loro un passaggio portandole a casa , verso Torre Boldone, dato che l'auto aveva pensato bene di andare in ferie.
Ad educazione rispondo sempre altrettanto e pertanto mi sono offerto di accompagnarle. Caricate in auto le due e le loro spese, insieme ci siamo diretti verso la destinazione. La più carina era seduta accanto a me e la più tettona dietro. Il tragitto è stato relativamente breve, ma sufficiente per scambiarci qualche parola e convenevoli, animato dai sorrisi e i gesti di quella accanto a me, che non disdegnava di toccarmi spesso la gamba.
Normalmente a provocazioni di quel genere reagisco distaccandomi, anche con disgusto, ma questa volta desideravo lasciarla fare.
Raggiunta casa loro, scaricati armi e bagagli , ci salutiamo, ma vedo che mentre la tettona sale con le due spese, l’altra risale in auto con la scusa che ha smarrito qualcosa.
Risalgo anch'io in auto e me la ritrovo accanto, che mi mette le braccia al collo e che mi dice che, se voglio, sarebbe lieta di sdebitarsi. Non specificando “come”, immagino a cosa alludeva, ma qui il mio meccanismo di censura interviene e mi costringe a bloccarla. Le dico allora che il favore l’ho fatto senza pretendere alcun ritorno e confermo la mia totale eterosessualità.
Di tutta risposta la ladyboy mi risponde che non è un male essere etero, d’altro canto non si è perfetti, ma che se avessi voluto far qualunque cosa con lei, da parte sua avrebbe tratto non solo beneficio, ma anche piacere e dicendo così mi ha slacciato la cerniera della patta e infilato la sua mano direttamente sul cazzo che, sorprendendomi, si è immediatamente rizzato, facendo stupire me stesso e anche l’altra.
Ancora inebetito mi son trovato a lasciarla fare, a trastullarmi il cazzo e gli zebedei , senza reagire, restando muto e inerme in un misto di paura, censura e piacere al tempo stesso.
Dopo quell'istante, che mi è sembrato di diversi minuti, il mio lato censoreo è intervenuto e mi ha costretto a staccarmi da quella posizione, salutarla educatamente e riavviarmi verso casa, con la mia spesa nel baule, lasciando questa dolce ladyboy con un sorriso amaro, due occhi languidi e le labbra aperte, che, se fosse stata donna appieno, avrei baciato volentieri.
Rientrando all’ovile, mi son reso conto che , per la prima volta in vita mia, sono andato contro i miei principi ferrei di eterosessualità e , malgrado le mie convinzioni , mi sono lasciato andare ad un approccio omosessuale (seppur lievissimo), traendone comunque piacere.
Un poco spaventato, continuo a domandarmi: “ma invecchiando non starò per caso diventando bisex o gay anch’io ? “