Datosi che lo destriero s'era addormito per batteria scarica, dopo una fatica erculea, aiutato da quattro indianini, ai quali saro' eternamente grato, rimetto in moto e vado.
Necessitavo, quindi, di lungo percorso acciocché la stanca erogatrice di energia ricominciasse il suo mestiere. Che fare? Con la memoria all'avventura del prode megabizzo,
mi dirigo tosto verso la II rotonda dal GRA della Laurentina, alla ricerca della giovane topa già ben da lui descritta. Gnente! erano le due del meriggio e manco un pelo svolazzava al tiepido vento. Che fare? mi volgo al dunque all'ardeatina, e cammina cammina, arrivo all'autogrill, famoso crocevia di mille baldracche e baldracchieri. Parcheggio con il muso del destriero volto alla strada, all'altezza dell'ingresso e mi si parano davanti, oltre la recinzione, due tope supreme. Una bionda finta, giovanissima, soda e sublime attraversa sculettando la strada. L'altra, mora e piu' in carne, mostra nel contempo un culo paradisiaco al povero passante, sia esso appiedato, sia esso gommato.
Provo a spegnere per poi riaccendere. Il motore ronfa di nuovo. Bene. Gia' prospetto una trombata assoluta, quando accanto sia a destra che a sinistra, compaiono numerosi curiosi con bavarola annessa. La tipa bionda, veramente elegante nel portamento, si toglie le mutande rimanendo completamente ignuda. Uno spettacolo!! Poi se le cambia sollevando leggiadramente la giovane e affusolatamente tornita gamba. Si mette al fine una ipermini gonna bianca ponendosi in nuovo attesa.
Deve essere mia, penso, ma alla fine, confessando in tal modo una mia debolezza, uscendo dall'autogrill, non riesco a caricarla sotto tutti quegli sguardi avidi, sia di stimatori che di detrattori della giovane donzella. Vinto fui dalla vergogna e non mi rimase altro sollazzo che lo privato.