«Trombata di un cittadino al di sopra di ogni sospetto»
Questo è un racconto di viaggio. Un po' cinematografico e quindi anche musicale. E' il racconto di sensazioni e di scene e di suoni che mi sono venuti alla mente mentre viaggiavo. Ci troverete informazioni ma, soprattutto, sensazioni. Che, si sa, sono assolutamente personali e, in quanto sensazioni, mai replicabili.
Dunque quanto descritto è applicabile, come dico sempre: «...quel giorno li, da quella persona li, in quella situazione li!»
NOME INSERZIONISTA: AME
NAZIONALITÀ: China
CITTÀ: Milano
LOCATION: Via Legnone
PARKING: Non impossibile ma discretamente complicato
ETÀ: Facciamo tra i 45 ed i 55?
CONFORMITÀ ANNUNCIO: Non applicabile (non c'è un annuncio)
SERVIZI RICEVUTI: DATY, Fingering (A+B), Squirting, BBJ, CIM, RAI1
RATE: 1VU
DURATA DELL'INCONTRO: 38 minuti door to door
DESCRIZIONE FISICA: Viso con i segni del tempo, corpicino da battaglia.
ATTITUDINE: «I can't get enough of you baby» ossia «si presta alla qualunque!»
REPERIBILITÀ: Primo colpo via noto servizio di messaggistica.
FUMATRICE: non saprei
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Alcuni gradini
IL CONTATTO:
Dopo l'avida lettura di 55 pagine (in quel momento) di forum ho identificato il «triangolo d'oro della gnocca gialla a gettone» e ho capito che non avrei potuto permettermi di passare una giornata in zona Maciachini a tentare la fortuna.
Ho riassunto questo punto di vista in un post (lo si trova più su) e, in seguito, sono venuto in possesso dei contatti delle «tre grazie».
A tal proposito: grazie ancora agli squisiti Gentlemen che hanno condiviso la loro conoscenza!
Dunque, come mi hanno insegnato a scuola, ho iniziato in rigoroso ordine alfabetico. E siccome si inizia con la lettera A ecco il primo tiro...
Trovato il momento adatto ho mandato un messaggio tramite il noto servizio di messaggistica ad AME ed ho ricevuto risposta sintetica ma rapida che: 1) mi confermava l'appuntamento di li ad un'ora circa e mi forniva l'indirizzo. Nessuna indicazione circa la «procedura», una volta arrivato in loco, per farmi aprire l'uscio.
Così mi preparo come di consueto con una ricca doccia e via lungo i viali della circonvallazione esterna. All'altezza del Palalido, in direzione cavalcavia Monteceneri-Serra, la radio inizia a trasmettere un brano che mi mette di estremo buonumore: preciso, dato il clima (1).
«driving in my car
I'm driving home for Christmas
driving home for Christmas
With a thousand memories»
Con il grande Chris Rea e la sua "driving Home for Christmas" entro nel clima «Natalizio». Solo che nel mio caso sarebbe stato più opportuno un titolo tipo «driving to fuck someone near Christmas»...
Arrivato in loco inizio, un po' prima del civico, a cercare parcheggio. La zona è infausta. E nonostante sia sabato siamo comunque in periodo natalizio e dunque trovo posto più avanti del punto designato.
La strada è stranamente deserta. Non c'è in giro nessuno.
Clima clemente e giornata soleggiata.
Ed io mi sento un po' come il Commissario di «Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto» quando va a trovare l'amante Augusta Terzi in una desertissima e soleggiata via del Tempio a Roma.
In più avevo pure gli occhiali da sole...
Così nelle mie orecchie risuona l'immortale colonna sonora del Maestro Morricone (2).
Mi aggiro scrivendo ad Ame che mi indica il «percorso» da fare per arrivare. Mi apre la porta e mi da, ovviamente, indicazioni vagamente surreali. Fino a che non mi telefona e a voce incredibilmente bassa mi dice «dove devo andare per andare dove devo andare...» (Cit. Totò.)
PRIMA VISTA:
Si apre, come animata di vita propria, la porta della magione. AME è già con addosso solo un completino di ispirazione S/M con chiappe e tette in bella vista. Queste tette sono notevoli. Il viso me lo aspettavo più «fino», come ero indotto a pensare dalla foto sul profilo della messaggistica, e invece è più, abbastanza più, «pienotto».
E si parte, con molta dolcezza, con una bella linguata in bocca così... d'amblè!
Annamo bene, mi vien da pensare.
E mi viene anche da pensare al terzo brano della mia pseudo immaginaria colonno sonora. Che dice queste parole
«
Vieni con me / Vieni in piazzale Maciachini / Son tutti buoni a portarti a spasso sui Navigli / E io invece no / Ti porto in piazzale Maciachini / Tra un vecchio chiosco due mignotte e sei tombini.»
brano di pregevolissima fattura del cantautore Folco Orselli, appartenente alla mitica «Scuola Milanese» del cantautorato di estrema classe mista ad ironia ai massimi livelli (3)
Intanto la «geisha del paletto di carne», previo versamento dell'obolo, mi accompagna nel bagno - pulito ed in ordine come il resto dell'appartamentino - per le abluzioni: abluzioni che conduce con perizia e malizia e che conclude dirigendosi sul «campo da gioco» tirandomi letteralmente per la punta!
PLAYING THE GAME:
Siamo sul campo di gioco: il culo. Ha tenuto su delle arrapantissime scarpe nere con tacco vertiginoso che, non so perchè, per un istante mi è passato per la mente di levargliene una e di infilargli il tacco nel culo. Una libidine che mi accompagna da tempo ma che non ho realizzato, mea maxima culpa!
Iniziamo con un DATY da retro che include anche il suo culo, oggetto di fingering a due dita senza che la Signora faccia un fiato che è uno. Dettaglio: tutta l'area è pulita e profumata. Niente che odori di meno che fresco e pulito. Ottimo inizio!
La cosa si fa divertente: non si sottrae e, anzi, si contorce con dei mugolii che non sono mai arrivati al classico livello di teatralità tipico, per dirne una, del parco «Sudamericane» (qualcosa tipo «me amooor, por el amor de Dios!» il tutto due ottave sopra e clamorosamente simulato...). E infatti si gira, si mette comoda e continuo con un prolungato DATY con fingering in A+B da lei guidato ad arte con suo «spaciugamento» che, dopo un po', culmina con qualche schizzetto a guisa di squirting.
Fu vero squirting, si domanderanno i posteri?
Non lo so: era chiaro, non odorava. Questo è quanto. Al lettore ogni considerazione.
A questo punto pausa lavaggio di entrambi e via: seconda manche!
Mi faccio suggere i gioielli e leccare il buciaccio. La Signora continua con il suo atteggiamento da «macchina da guerra»: un no io non l'ho sentito. Ma sarà vero che, spesso e volentieri, basta chiedere le cose con gentilezza?
E dunque dato che mi sta suggendo come poche sono state in grado di fare, dopo qualche minuto prorompo in un copioso getto stile «idropulitrice» carica da un bel po' nella sua boccuccia di rosso bordata.
Nota a margine: la Signora era lievemente sudata sul viso.
Ora: siamo tutti uomini di mondo per sapere che chi lavora sui palcoscenici di mezzo mondo esibendosi in questo tipo di arte è in grado di recitare per lo «spettatore pagante» qualsiasi tipo di copione!
Dunque potremo mai dire se fu vera libidine o mera recitazione?
Non lo sapremo mai!
Ma, è pur vero, dal punto di vista della mia soddisfazione personale (e va detto, per i «puristi della gnocca», che io sono uno che si contenta di poche piccole cose purchè me le possa godere quando ne ho voglia...) che sono stato davvero bene.
Dopo le abluzioni finali ecco che mi si affaccia in testa una sorta di «sigla per il commiato» (4):
«Insieme a te non ci sto più
Guardo le nuvole lassù
E quando andrò
Devi sorridermi se puoi
Non sarà facile ma sai
Si muore un po' per poter vivere
Arrivederci, amore, ciao
Le nubi sono già più in là
Finisce qua
Chi se ne va che male fa?»
Scritta da quel «GENIO» vero di Paolo Conte e portata al successo dalla mitica Caterina Caselli.
Ed è così: finisce qua.
La prima delle «tre cime della gnocca orientale» è stata scalata.
Ne restano altre due.
A completamento di questo gigantesco «pippone» (che per carità: chi lo trovasse inopinatamente lungo può esercitare il suo sacrosanto diritto all'arbitrio e saltarne la lettura a piè pari!) non posso esimermi dal fornirvi i link per godervi, se vi pare, la soundtrack di questa storiella minore di ordinaria follia e di viaggio...
(1)
https://youtu.be/uSjq7x67kz…
(2)
https://youtu.be/wNH_9qzlTS…
(3)
https://youtu.be/zY2T40r-6l…
(4)
https://youtu.be/B57Zz1GUbO…
Mentre riaffronto la circonvallazione per «andare dove devo andare» mi viene in mente che la parte bella di un viaggio non è la meta, in fondo, ma il percorso per arrivarci.
E ripenso al fatto che sono stato bene.
Stay Tuned
The Small One
When you look into the abyss, also abyss looks into you.