megabizzo
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Carissimi, una sera di queste avevo un ventino che mi pesava in tasca e una insopprimibile voglia di un servizietto orale... una congiunzione astrale che mi ha obbligato a prendere la mia obsoleta vettura e ad esplorare le strade contigue alla capitale. Dato che la mia pompinologa di fiducia, dott.ssa "the oral machine", sverna al suo paese, si va alla ventura! Faccio un giro sulla Prenestina oltre il Raccordo: più vuota del solito, solo un paio di belle fanciulle ma le cui location improponibili (consumazione tra una palazzina e l'altra) mi fanno desistere. Navigo alla volta di S. Palomba (eh, lo so, chilometri e chilometri) ma non trovo nessuna new entry... ormai le conosco quasi tutte e mi assale lo sconforto. Infine ecco comparirmi una silhouette femminile in un luogo che non ho mai esplorato: via Appia incrocio via degli Armentieri. Truccatissima all'egiziana, la donzella mi fa collocare l'autovettura laddove penso non passi anima viva neanche di giorno, figuriamoci la notte. Si applica al suo dovere senza passione né trasporto ma con lodevole operosità: un quarto d'ora di energico su e giù senza mai staccarsi e così, più per inerzia meccanica che per altro, raggiungo l'agognata soddisfazione. Neanche il tempo di tirarmi su i calzoni che subito tira fuori la foto della figlia e comincia a raccontarmi di lei, dei suoi capricci, delle cose che le comperano coi soldi che invia al suo paese, etc. etc... che depressione! Riaccompagnata al suo trespolo, mi tiene ancora qualche minuto con lo sportello aperto per narrarmi con dovizia di particolari i suoi desideri di mamma... comprensibile, ma io che c'entro? Laddove cercavo relax sono stato caricato dei patemi altrui...