Ho fatto un’altro sogno: ero a pranzo con il Presidente, e davanti ad un piatto di orecchiette alle CIMe di rapa si parlava del più e del meno: delle CIMe alpine, di suonatori di CIMbalo, delle CIMase delle finestre, dei collezionisti di CIMeli, dei CIMmeri, dei pulitori di CIMiniere, di quando a scuola si puliva la lavagna con la CIMosa. Ma si sà, quando ci si diverte, il tempo vola, e il Presidente è dovuto tornare al lavoro. Prima di lasciarmi, mi ha detto: “Più tardi passa dal mio ufficio in Via della Pompa 70, sul campanello c’è scritto C.I.M, ma vieni dopo le 18 e 45 perché prima ho un appuntamento”. Arrivato sotto al portone controllo i campanelli e, con mia grande sorpresa, su tutti è indicata la sigla C.I.M., tutti tranne uno su cui è scritto C.O.B. Indeciso sul da farsi mi affido alla fortuna e suono un campanello a caso. Mi risponde una voce femminile dolcissima, e sento uscire dalla mia bocca una domanda:”Scusi, ma lei CIMMA?”. Come risposta sento lo sblocco del portone. Salgo…. Poi la sveglia ha fatto il suo mestiere.