E’ una storia antica e quasi sconosciuta, è il nome di un’icona venerata da una setta eretica dell’undicesimo secolo, detta appunto degli spermiaiuoli. Il quel periodo oscuro e fascinoso, molto poco conosciuto, un gruppo di sbandati si raccolse nelle foreste casentinesi, nell’appennino tosco-romagnolo. Un predicatore folle, un frate scacciato dall’eremo dei Camaldoli, evidentemente turbato dalle continue polluzioni notturne che l’astinenza rigorosamente vigilata nel convento gli procurava, raccontava di avere avuto delle visioni nelle quali la madonna gli avrebbe rivelato la vera natura dell’immacolata concezione. Secondo tali presunte rivelazioni, Maria avrebbe concepito sì da vergine, ma non virtualmente: nel senso cioè che lo Spirito Santo non l’avrebbe penetrata, ma avrebbe realmente eiaculato in lei lo sperma divino di cui sarebbe rimasta incinta, provocandole tra l’altro un intenso godimento sessuale. Da qui un culto osceno dell’eiaculazione: i fedeli partecipavano a riti orgiastici dove l’unico scopo era di provocare eiaculazioni che servivano ad officiare prevedibili versioni di sacramenti quali il battesimo, la comunione, l’estrema unzione e così via. L’icona che ha dato il nome alla setta doveva essere qualcosa di veramente unico: il nostro frate pazzo era un eccellente miniatore, ed aveva prodotto in gran segreto, prima di essere cacciato dal convento, un’icona in stile bizantino di una provocantissima madonna nuda, sul cui corpo aveva poi istoriato in madreperla, con stupefacente perizia, autentiche piogge di sperma di un realismo impressionante. Quando fu cacciato, riuscì a trafugare l’immagine al tempo stesso sacra e profana che ben presto divenne il centro del nuovo culto. In segno di devozione, i fedeli eiaculavano su rozze riproduzioni dell’icona originale, presto detta madonna spermiaiuola. Inutile dire che il fenomeno durò molto poco, una spedizione di mercenari papali fece letteralmente a pezzi tutti gli aderenti alla setta e bruciò qualsiasi testimonianza, compresa l’icona originale e tutte le copie. Tutte, meno una, di ottima qualità, conservata ancora oggi in un segretissimo fondo dei musei vaticani.
non pago per fare sesso: pago per essere libero un minuto dopo.