Provenendo da Monza, bretella del Colleoni. Qualche volta ci passo davanti e il pomeriggio ho provato a vedere delle Otr al lavoro, di solito due sulla bretella, una con una lunga coda di cavallo, una un poco più indietro in uno slargo, d’estate al riparo di ombrelli. Mi parevano ben scosciate ed abbronzate. Un piovoso sabato di inizio ottobre, primissimo pomeriggio, spinto da curiosità mi decido a caricarne una. Vorrei quella con la coda di cavallo ma non c’è, c’è l’altra che da lontano pareva avere gambe lunghe, visti i jeans aderenti ed issata come era su tacchi a spillo.
Da vicino mi accorgo che la donzella non è proprio fresca fresca, piuttosto sui 35/40, il viso ovale un po’ sciupato e la chioma sciolta, vaporosa, bruna, di media lunghezza. Altezza reale sull’1,65, non di più, piuttosto di meno. Naso piccolo e mani piccole. Cicca in bocca e aspetto da moglie annoiata. Romena d’accento e di sua confessione, non ricordo il nome, le esperienze tragiche me li fanno dimenticare…
Propongo giochi di piedi in sostituzione di quelli di bocca e RAI1. VU-20 standard per il luogo, il momento e l’età.
Imbosco in fondo a sx di una via a dx del parcheggio esterno del Colleoni, in area dismessa, più una discarica che altro.
Si toglie i trampoli, porta calzette corte e spesse che non avevo notato, mi chiedo come facessero a stare i piedi così bardati nelle scarpe spillate. Abbassa i jeans a tubo e si toglie solo una zampa. Iniziamo male, chiedo di togliere anche l’altra e lo fa in maniera scocciata. Non posso aspettarmi che i piedi di una OTR profumino come rose, ma i suoi… ed era al lavoro da poco, vista l’ora. Che dire, raramente mi tiro indietro nel succhiare e leccare dita, infradito e pianta, nel piantarmeli in faccia e altrove… ma per i miei gusti la poca cura e pulizia oltrepassavano il limite. Pochi secondi e smetto, li metto su asta e gioielli, esegue in maniera meccanica e continua a dire, masticando la cicca: ”Te piace, porco!”. Sarà per la mia faccia da buono che le fa credere che mi piaccia ma è così falsa e scontata che il minimo piacere che provo non riesce a farlo star dritto. Propongo una bella venuta a manovella sui piedi al posto di RAI1, che vista la poca sintonia non riuscirei a condurre a termine.
Rifiuta. Chiedo di tirarsi su la maglia per farmi almeno ispirare dalle tette, ad occhio una 2/3. “Ho freddo”. Incappuccia e provo RAI1, proprio non ce la faccio. Sedere un poco flaccido. Mestamente le faccio finire il lavoro di mano chiudendo gli occhi ed immaginandomi qualcuna delle CG che adoro.
La riporto al suo posto e all’ovvia richiesta a cui lei nemmeno crede: “Ci vediamo, tesoro?” questa volta non rispondo nemmeno.
Spero per lei che altri colleghi sappiano apprezzare le qualità nascoste che non mi ha mostrato ma… quando non ci si piglia, non ci si piglia.
Da vicino mi accorgo che la donzella non è proprio fresca fresca, piuttosto sui 35/40, il viso ovale un po’ sciupato e la chioma sciolta, vaporosa, bruna, di media lunghezza. Altezza reale sull’1,65, non di più, piuttosto di meno. Naso piccolo e mani piccole. Cicca in bocca e aspetto da moglie annoiata. Romena d’accento e di sua confessione, non ricordo il nome, le esperienze tragiche me li fanno dimenticare…
Propongo giochi di piedi in sostituzione di quelli di bocca e RAI1. VU-20 standard per il luogo, il momento e l’età.
Imbosco in fondo a sx di una via a dx del parcheggio esterno del Colleoni, in area dismessa, più una discarica che altro.
Si toglie i trampoli, porta calzette corte e spesse che non avevo notato, mi chiedo come facessero a stare i piedi così bardati nelle scarpe spillate. Abbassa i jeans a tubo e si toglie solo una zampa. Iniziamo male, chiedo di togliere anche l’altra e lo fa in maniera scocciata. Non posso aspettarmi che i piedi di una OTR profumino come rose, ma i suoi… ed era al lavoro da poco, vista l’ora. Che dire, raramente mi tiro indietro nel succhiare e leccare dita, infradito e pianta, nel piantarmeli in faccia e altrove… ma per i miei gusti la poca cura e pulizia oltrepassavano il limite. Pochi secondi e smetto, li metto su asta e gioielli, esegue in maniera meccanica e continua a dire, masticando la cicca: ”Te piace, porco!”. Sarà per la mia faccia da buono che le fa credere che mi piaccia ma è così falsa e scontata che il minimo piacere che provo non riesce a farlo star dritto. Propongo una bella venuta a manovella sui piedi al posto di RAI1, che vista la poca sintonia non riuscirei a condurre a termine.
Rifiuta. Chiedo di tirarsi su la maglia per farmi almeno ispirare dalle tette, ad occhio una 2/3. “Ho freddo”. Incappuccia e provo RAI1, proprio non ce la faccio. Sedere un poco flaccido. Mestamente le faccio finire il lavoro di mano chiudendo gli occhi ed immaginandomi qualcuna delle CG che adoro.
La riporto al suo posto e all’ovvia richiesta a cui lei nemmeno crede: “Ci vediamo, tesoro?” questa volta non rispondo nemmeno.
Spero per lei che altri colleghi sappiano apprezzare le qualità nascoste che non mi ha mostrato ma… quando non ci si piglia, non ci si piglia.