Il pelo riccio, corto e ispido di una black mi ha sempre attizzato. Ed ogni tanto faccio un giro. Ho provato Silvia, diurna ghanese che staziona nella prima traversa a dx dopo il ponte che scavalca le Nord, appena passato il cimitero manzoniano, sulla strada che porta alla Mi-Me.
Tra i due cimiteri di B. e B. nel pomeriggio si trovano OTR diurne, in genere black di scarsa qualità.
Silvia non s’innalza dalla media.
Da lontano sembrava meglio, da vicino… piuttosto massiccia, gambe grosse e baricentro largo e basso, viso largo e naso classico, con narici dilatate. Ormai c’ero: VU-20 per BJ e RAI1.
Dialogo zero, nel tragitto solito smanettamento sul cell. Location in un parcheggio deserto ma vicino alla massicciata delle Nord, con passaggio assicurato di treno, case oltre i binari non molto lontane, con sicura presenza di guardoni. Facendo freddo, almeno erano dietro le finestre e non sul balcone.
Si sbiotta di sotto il minimo sindacale (la capisco, nonostante riscaldamento auto acceso fa un freddo biscio) e chiedo gioco di piedi al posto di BJ. Non capisce e devo usare il linguaggio dei segni. Estrae da due paia di calze due piedoni più larghi che lunghi, con unghie vezzosamente colorate ma pianta del piede spessa e ruvida. Poco avvezza al duplice simultaneo movimento, me lo stritola come se stesse lavorando con carta vetrata. Cambio gioco e chiedo con un piede lo strofinamento della pianta sull’asta e il contemporaneo titillamento della punta del mio lui con la punta dell’alluce, con l’altro piede un leggero tocco dei gioielli. Ovviamente non capisce e devo posizionare di persona. Esegue senza passione strofinando con forza e schiacciando i gioielli.
Blocco per la disperazione, incappuccia e finiamo, nel silenzio più assoluto (odio la finzione, ma anche l’indifferenza&hellip
con RAI1. Mi devo impegnare per concludere per mancanza di poesia e freddo. Ovviamente passa un treno.
Riporto e saluto. Esperienza da cartellino timbrato, personalmente da non ripetere. Adatta a chi ama il genere sveltina in luogo poco appartato.
Tra i due cimiteri di B. e B. nel pomeriggio si trovano OTR diurne, in genere black di scarsa qualità.
Silvia non s’innalza dalla media.
Da lontano sembrava meglio, da vicino… piuttosto massiccia, gambe grosse e baricentro largo e basso, viso largo e naso classico, con narici dilatate. Ormai c’ero: VU-20 per BJ e RAI1.
Dialogo zero, nel tragitto solito smanettamento sul cell. Location in un parcheggio deserto ma vicino alla massicciata delle Nord, con passaggio assicurato di treno, case oltre i binari non molto lontane, con sicura presenza di guardoni. Facendo freddo, almeno erano dietro le finestre e non sul balcone.
Si sbiotta di sotto il minimo sindacale (la capisco, nonostante riscaldamento auto acceso fa un freddo biscio) e chiedo gioco di piedi al posto di BJ. Non capisce e devo usare il linguaggio dei segni. Estrae da due paia di calze due piedoni più larghi che lunghi, con unghie vezzosamente colorate ma pianta del piede spessa e ruvida. Poco avvezza al duplice simultaneo movimento, me lo stritola come se stesse lavorando con carta vetrata. Cambio gioco e chiedo con un piede lo strofinamento della pianta sull’asta e il contemporaneo titillamento della punta del mio lui con la punta dell’alluce, con l’altro piede un leggero tocco dei gioielli. Ovviamente non capisce e devo posizionare di persona. Esegue senza passione strofinando con forza e schiacciando i gioielli.
Blocco per la disperazione, incappuccia e finiamo, nel silenzio più assoluto (odio la finzione, ma anche l’indifferenza&hellip
con RAI1. Mi devo impegnare per concludere per mancanza di poesia e freddo. Ovviamente passa un treno.Riporto e saluto. Esperienza da cartellino timbrato, personalmente da non ripetere. Adatta a chi ama il genere sveltina in luogo poco appartato.
