Dopo l’ennesima ma non inaspettata delusione con una ragazza dimorata nelle vicinanze di Via Ferrarese, mi ritrovo a camminare nella suddetta strada nel tratto compreso tra Via Casoni e Via Bonvicini, dove da tempo vi sono due CM. Non ho intenzione di avvalermi di queste offerte, ma piuttosto di una cinese disposta a condividere momenti emozionanti che vadano oltre il massaggio. Cammino quindi per 10-15 minuti indeciso sul da farsi. Donne cinesi ne passano in abbondanza, chi col cane, chi con la spesa, chi semplicemente per i fatti suoi. Escludendo qualche arabo e qualche connazionale medium age, sono l’unico italico in quel marciapiede. Noto in un balcone un impavido cittadino che ha esposto una bandiera della locale squadra di calcio. Un vero eroe che cerca di resistere come ultimo baluardo in un angolo di Bologna che Bologna non è.
Io nel frattempo sono sempre più indeciso, ma il tempo stringe e si fa tardi. Stò per andare verso l’auto ma decido infine di entrare nelle porta semichiusa del CM. Non vedo nessuno. Poi da dietro al bancone appare una signora, già vista anni orsono seduta su una panchina di fronte alla stessa entrata. Mi sorride e cerco subito di spiegarle che non cerco nessun massaggio, se non breve ma corredato da momenti di alta maialaggine. Purtroppo l’utilizzo di eleganti nonché raffinate parole viene non sempre recepito dalle figlie dell’Impero celeste, ma dopo qualche minuto la receptionist mi indica sorridendo la sua bocca e il suo monte di venere, aggiungendo una richiesta troppo alta in valute comunitarie. Accetto la prima offerta ma chiedo di ridimensionare la seconda.
Mi chiede di seguirla attraverso un corridoio, in fondo al quale si apre una porta che dà su un pianerottolo. Saliamo di un piano. Superato quest’ultimo entriamo in un altro appartamento vuoto ma apparentemente abitato. Altra piccola gimkana e vengo fatto accomodare in una stanza. La signora mi chiede di aspettare e mi invita a sedermi. Passano i minuti e durante l’attesa squadro con calma la stanza. Arredamento scarno. Un letto e un piccolo armadio che mi permetto di aprire per far trascorrere il tempo. Al suo interno vi sono prodotti per la pulizia della casa e nient’altro. Passano altri 15 o forse più minuti e si apre la porta. Entrano una ragazza e la receptionist che esclama: ”Tlovato lagazza, piace?”
Vorrei rispondere ma vengo abbracciato dalla nuova arrivata che tenta di baciarmi mentre cerco di parlare. La signora, sempre ridendo, saluta e se ne và.
La ragazza con la quale rimango è una delle più belle cinesi mai viste in città. Bel viso, corpo sodo e con belle forme.
Capisco che il tempo trascorso in attesa, serviva alla signora per trovare nei dintorni una ragazza disposta a fare quel qualcosa ben oltre il massaggio.
Mi invita a stendermi e a differenza di altre volte non vi sono stati baci e abbracci iniziali, come spesso accade con le china.
“Io bocca?” La sua domanda iniziale. Acconsento e comincia senza indugi. Non se la cava male. Nel contempo mi massaggia anche i maroni. Le dico di rimando che è una bella maiala e le chiedo in quale condominio era nascosta. Lei prosegue incurante del tutto.
Le chiedo se sia il caso di ricambiare. Si butta allora sul letto buttando le cosce spalancate all’indietro. La visione della sua patata parzialmente rasata e delle sue gambe ben tornite mi inducono a lapparle a lungo la fagiana. Passano i minuti ma non sento alcuna reazione da parte sua. Poi comincia a coprirsi gli occhi con le mani e a spalancare la bocca. Ma sempre tutto in silenzio. Sento poco dopo qualche sussulto e qualche sospiro, che mi fanno incoraggiare a continuare. La ragazza comincia ad agitare il bacino e subito mi stacca la testa dalla patatina.
“Non ti piace?”
“Piace, piace…..io non posso!”
“?”
“Scopale?”
Mancano però gli accessori necessari e allora la ragazza sparisce per altri 15 minuti, tornando con un preservativo e una confezione di salviette umidificate.
Bacio di benvenuto alla sua fessura e comincio l’atto.
Mi trovo con un piede sul pavimento e un ginocchio sul letto. Pompo scomodo ma cerco di non mollare.
Ella mi chiede: “Piace?”
“Molto comodo e molto bello.” Mento ma proseguo nonostante i crampi. La ragazza mi dice che le piace tantissimo e che ho un bellissimo cazzo! Detto questo, riprende ad osservare il soffitto, valutando se sia il caso di dire al propietario che è ormai il momento di imbiancare. Poi controlla se vi sono ragnatele o tracce di muffa. Conclusa l’ispezione, torna a dirmi che sono davvero bravo a farla godere!?!
Ormai capisco di avere difficoltà a venire ed estraggo il pisello.
“Tu no venuto?”
“No!”
&ldquo
avvelo?”
Si avvicina con gli occhi al pene ancora ingoldonato e lo osserva attentamente. Si inserisce due dita in vagina che estrae dopo qualche secondo e poi osserva a sua volta.
“Tu no venuto!”
“Che brava non me n’ero proprio accorto.”
“Bocca?”
Mi stendo e le porgo la mia estremità per farmela succhiare. Riprendo a dirle che deve essere davvero un condominio fortunato grazie alla sua presenza! Le chiedo anche se l’amministratore è caro e chi svolge le pulizie delle scale. Poi sento avvicinarsi il momento culminante e smetto di dire stupidaggini. Ma Linda purtroppo si stacca dal pisello nel momento più bello, finendomi con un trattato di falegnameria.
“Ohh tuo cazzo bello! Piace tanto!”
“Certo, certo, mavaff……!”
Mentre ci rivestiamo mi chiede di darle il mio telefono. “A cosa ti serve?”
“Io sclivele numelo!” Per eventuali contatti futuri mi dice di chiamarla al numero che stò digitando sulla tastiera per parlare direttamente con lei. Mi raccomanda di memorizzarlo.
Mi guida attraversando il percorso di prima al contrario e ci ritroviamo magicamente dinanzi alla receptionist. All’arrivo le avevo lasciato sul bancone una piccola confezione di noodle, che mi viene restituita. Spiego che quello è un piccolo omaggio per loro. La receptionist mi abbraccia e mi bacia, Linda fa altrettanto. La receptionist mi stringe di nuovo, allora le sussurro all’orecchio: “La prossima volta me lo succhi tu, và bene?” Sorride ma non so se ha capito. Alle sue spalle Linda continua a gesticolare indicandomi di telefonare direttamente a lei.
Esco con quella leggera ma crescente sensazione di sentirmi un coglione e incontro un altra ragazza cinese, anch’essa davvero carina. Di conseguenza mi chiedo dove si nascondano solitamente le ragazze cinesi attraenti a Bologna.
Mentre rientro provo a chiamare Linda col numero che mi ha dato, per capire se mi risponde veramente lei. “Tu sei Linda?”
“Sì, sono io! Io piace te?”
“Ehm, certo, immensamente.”
Aggiungo una breve frase in cinese, lei ride, ma probabilmente a causa della mia pessima pronuncia non avrà capito un cazzo. Ma a dirla tutta, forse sono io che non ho capito un cazzo.
Successivamente nella convinzione di memorizzare il numero di Linda mi accorgo invece di averlo cancellato. Valuterò o meno se prossimamente mi ripresenterò all’ingresso del CM per chiedere di rivedere Linda o qualche eventuale nuova amica.