Ringrazio per le dritte ricevute in questa discussione e recensisco a mia volta la mia personale esperienza presso il centro in questione:
LINK:
https://www.massaggiamilano…
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Acqua Azzurra, nome della ragazza: Mina
NAZIONALITA': vietnamita
ETA': sui 25, credibili
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sì
SERVIZI OFFERTI: BBJ, RAI1, DATY
RATE DI PARTENZA: 3VU
RATE CONCORDATO: 2VU+30
DURATA DELL'INCONTRO: 1 ora
DESCRIZIONE FISICA: ragazza giovane, snella, minuta, carina, bel culetto e belle tettine, cespuglietto non depilato secondo tipico standard orientale, viso un po' tondo, non straordinario ma grazioso
ATTITUDINE: simpatica, gentile, disponibile
REPERIBILITA': buona, credo (ma sono andato lì di mattina)
FUMATRICE: non mi risulta
INDEX: IDX9f43d8799a5a30fda70bff26e1a7d3b9
BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
Allora, premessa: ero incuriosito soprattutto dalla nazionalità vietnamita, che mancava alla mia collezione e che mi suscitava memorabili suggestioni cinematografiche (
in primis quella legata alla prostituta che, a Saigon, si intrattiene con i due soldati americani in Full Metal Jacket: "Io tanta volia! Io faccio amole lungo lungo!"; guardatevi i due minuti di scena se non la conoscete!
). Bene, direi che le due ragazze attualmente in forza all'Acqua Azzurra sono inequivocabilmente vietnamite. Non solo entrambe non capivano una cippa né d'italiano, né d'inglese, né di quel poco che so di cinese, ma quella con cui avrei passato un'ora, cioè Mina, mi avrebbe alla fine gentilmente rivelato il suo vero nome, una cacofonia di suoni lontanissima da tutti i nomi cinesi che ho conosciuto nei decenni e che, confrontata on-line con altri nomi vietnamiti, risulta effettivamente convincente (non solo si trattava di un nome composto da quattro parti, come tutti quelli di quel paese, ma le sillabe sembravano proprio quelle che ricorrono nella maggior parte di quei nomi). Ma, anche senza queste prove, sarebbe bastata la naturalezza e il disinvolto orgoglio con cui dichiaravano la loro nazionalità, nonché le incomprensibili frasi che si scambiavano tra loro in una lingua lontana anni luce dal cinese, a convincere della loro sincerità.
Mi sono recato all'Acqua Azzura a metà mattinata: non c'era nessun altro nel centro se non le due ragazze in questione, Mina e Cherry: niente mama-san (Mina, al massimo, le avrebbe mandato un what's app poco dopo per far benedire da lei l'accordo con me raggiunto). Cherry, a occhio e croce, mi sembrava la più carina delle due (già dalle foto, ma anche dal vivo): poiché però a quanto pare si stava ancora crogiolando sotto le lenzuola in un lettino malgrado fossero le 10 passate, non mi è sembrato il caso di stare a chiedere una sostituzione rispetto a Mina che mi aveva aperto e che aveva già iniziato a contrattare con me (chiedendo ogni tanto lumi alla sua amica su quello che pensava che stessi dicendo: peggio che andar di notte, in due avranno capito, a fatica, sì e no il 10% di quello che dicevo). Capirsi è stata un'avventura: operavo più che altro a gesti, ma sono riuscito a farle comprendere che desideravo uno sconto rispetto ai 3VU per un'ora che mi aveva inizialmente proposto e (forte del fatto di aver letto qui che un collega aveva ottenuto un analogo sconto) sono riuscito a concludere su un 2VU+30; non certo la tariffa più economica di Milano, ma avevo proprio voglia di provare una Vienamita!
Cosa posso dire dell'esperienza? Mina è carina, simpatica il giusto, non troppo espansiva ma sa tutto sommato fare il suo lavoro. Purtroppo non bacia (se non una robina accennata, poco più che a stampo e proprio perché avevo insistito), né fornisce particolari servizi extra (tipo CIM, anal, ecc.). Però nella prima mezz'ora mi ha fatto un massaggio con olio tutto sommato decente, concluso con una breve sessione di body-massage in cui si è spalmata le tette di olio e me le ha strusciate ben bene sul corpo dal culo alla schiena. Per il resto, buona tecnica di leccaggio palle e spompinamento e disponibilità a farsi trombare con tutta calma in più posizioni.
Ora, non ridete: non voglio venire qui a fare il Rocco Siffredi dei poveri, anche perché il mio attrezzo è di dimensioni ritengo assolutamente nella norma, né piccolo, né grande, ma la cosa che mi ha molto colpito è che Mina sembrava prenderlo con evidente difficoltà. Mi si è impalata sopra con estrema cautela e lentezza, concludendo con una smorfia del tipo "Cazzo, sono slargata al massimo"; e anche in seguito, mentre ci davo dentro a missio e a pecora, pur senza lamentarsene (anzi, apparentemente apprezzando comunque) dava l'idea di essere messa piuttosto a dura prova.
Conclusione: dato che le mie precedenti esperienze non hanno mai suggerito che le mie partner normalmente si sentissero sventrate da mie dimensioni particolarmente extra-large, la spiegazione può essere una sola; è Mina, evidentemente, ad avercela più stretta della media (tenetene dunque il dovuto conto). A fine rapporto, in effetti, scherzando, le ho chiesto (o meglio ho cercato di farlo, mezzo a gesti e mezzo in inglese) se in Vietnam gli uomini ce l'avessero particolarmente piccolo e lei, con voluto tono di rimprovero, mi ha risposto: "Yes, small!!!" (come a dire: potevi averlo un po' più piccolo anche tu!).
E su questa perla di saggezza orientale, vi lascio.