JandBAl di là delle opinioni personali, è un dato di fatto che non esiste e non è mai esistita alcuna trans o trav che non faccia o non abbia fatto tutto scoperto, quantomeno come passiva (come attiva è già un po' più difficile, perché ovviamente non possono vedere dentro al buco del cliente qual è la situazione). Alcune anche da passive sono più attente a prenderlo scoperto (guardano la condizione dell'attrezzo, che non abbia macchie o perdite o altro, o magari chiedono di venire fuori) mentre altre non ci pensano proprio.
P. S.
Il papilloma virus è una infezione virale e non batterica. Ed esiste il vaccino (così come per l'epatite, ma non per l'herpes per esempio): il vaccino per il papilloma virus lo fanno senza problemi anche agli uomini, in via della Consolata. Basta andare lì e farlo. Totalmente gratuito. Per quanto riguarda le donne, poi, in Italia va avanti da anni e anni una campagna vaccinale rivolta a tutte le ragazze. L'unica infezione virale grave di cui non esiste cura è l'HIV. Ma anche in tal caso, se una persona ritiene di praticare sovente sesso a rischio, è sufficiente che vada a farsi prescrivere in un centro per la salute sessuale pubblico (come quello attualmente ubicato presso l'Oftalmico) la Prep - cioè la "Profilassi Pre-Esposizione - ovverosia che si imbottisca di antiretrovirali uguali a quelli che si assumono dopo avere scoperto di avere l'HIV. La Prep, assunta regolarmente e imperativamente tutti i giorni, impedisce di prendere l'infezione. Una volta presa l'infezione, a oggi non c'è cura per debellarla. Ma, presa in tempo (e da qui la ragione di fare controlli periodici), è sufficiente prendere gli antiretrovirali (sempre regolarmente e imperativamente tutti i giorni, in tal caso per il resto della propria vita) per arrivare ad avere una % di virus nel sangue talmente bassa da non risultare nemmeno più infettanti verso gli altri.
Il problema invece sono le infezioni batteriche: quasi tutte le lavoranti e una gran parte dei clienti ne sono piene, dalle meno gravi alle più gravi. Ovviamente essendo batteriche, non può esserci vaccino. Semplicemente, per quanto riguarda gli uomini dove l'organo sessuale è esterno e quindi facilmente monitorabile, se uno vede la cappella arrossata (o addirittura macchie, perdite, o altro) invece di andare ignorantemente a chiedere una pomata al farmacista o al medico di base, deve sapere con estrema precisione qual è il batterio in causa per poterlo debellare. Deve quindi andare a farsi sia un controllo di "I livello" (che comunque va fatto sempre e comunque, almeno ogni sei mesi, per chi ha rapporti scoperti) in un centro per la salute sessuale pubblico, per quelle gravi, e contemporaneamente un controllo di "II livello" (ovverosia due tamponi, uno dell'orifizio uretrale e uno del solco prepuziale) in qualsiasi laboratorio di analisi (per esempio alla CDC di corso Galileo Ferraris) per qualche decina di Euro. Fatti i tamponi, se c'è qualche infezione batterica viene dato l'antibiogramma da cui risulta a quali antibiotici è sensibile e a quali è resistente quello specifico batterio. Si prende l'antibiotico e fine. Se invece non si fa niente, o si "mette la pomata" consigliata dal farmacista o da qualche medico non specialista, nella maggior parte dei casi il sintomo esterno (arrossamento) o altro sparisce, ma l'infezione batterica rimane dentro e continua a lavorare "mangiandosi" gli organi interni e, naturalmente, continuando a infettare tutti coloro con cui si viene a contatto.
Ovviamente tutto questo richiede un minimo di educazione sanitaria, cosa totalmente mancante in Italia (al pari dell'educazione finanziaria e di mille altre cose). Questa è l'unica ragione per cui le malattie circolano. Pensare che basterebbe informarsi un po' su Google sottraendo per qualche ora di un solo giorno della propria vita il tempo impiegato a cazzeggiare sui social network. Molto puerile, ma è così. Comnunque non c'è soluzione, soprattutto con l'immigrazione smodata a cui siamo sottoposti (e considerando che c'è un mare di gente che oltre ad andare a pagamento va a scopare gratis con chiunque, di qualsiasi sesso, nazionalità e colore della pelle, nei nostri parchi cittadini). Per assurdo, l'unico modo per debellarle sarebbe mettere un obbligo di Stato al controllo periodico di tutti questi esami, senza il quale non poter uscire di casa, come hanno fatto a suo tempo per il Covid. Ovvio che è una ipotesi totalmente assurda. E quindi abituiamoci al fatto che facendo sesso scoperto orale, vaginale o anale si prendono le infezioni, gravi o meno. Non è una visione pessimistica, ma un fatto puramente statistico. O si fa sesso coperto o ci si assume il rischio, ma quantomeno sarebbe opportuno fare controlli continui per se stessi e per gli altri.
Grazie per il tuo intervento, hai dato importanti indicazioni, sconosciute a molti, me compreso, e soprattutto hai risposto a domande alle quali molti non hanno mai avuto coraggio o pudicizia nel porle a medici. Grazie