Dopo un lungo periodo di silenzio dovuto al senso di estraneità per la nuova veste grafica unito alla prolungata assenza di molti dei più stimolanti recensori e lettori, ritorno a raccontare l'ultimo sogno degno della vostra attenzione.
Alla fine della discesa di via Tupini, alla base della seconda scalinata di fronte a viale America noto un gruppetto di pischelle, evidentemente di prima leva.
Incuriosito e speranzoso di esercitare la mia vocazione di "talent scout" mi avvicino e una di loro, distinguibile per la taglia mini e per i capelli di un improbabile colore giallo, mi spara un sorriso disarmante e esitante si avvicina al finestrino.
Non esordisce con il consueto "bocca-fica" ma mi guarda in attesa di chissà cosa, e alle mie parole manifesta solo un si che tradisce una totale incomprensione dissimulata da una infantile spavalderia.
Entusiasta della scoperta, senza aspettare sue indicazioni, mi dirigo velocemente verso uno dei miei imboschi preferiti, percependo nitidamente che si era creata una atmosfera di fiducioso e rilassato abbandono evidenziato dalla posizione assunta sul sedile, dal modo di ostentare la sigaretta e dallo sguardo sorridente.
Arrivati all'imbosco, il dialogo preliminare mi conferma che non capisce una parola di italiano, ma, furbescamente fa finta di capire.
Bocchino maldestro, ma proprio per questo eccitante, mi inducono ad approfondire la conoscenza con una stupenda pecorina con me fuori dalla macchina in piedi e lei intrepidamente inginocchiata sul sedile protesa ed accogliente.
Una delle migliori scopate degli ultimi tempi, mi fanno prevedere che questa ventenne avrà una folgorante carriera artistica sostenuta da una naturale predisposizione ai rapporti interpersonali.