Ho cercato ma non ho trovato, quindi apro questo nuovo thread raccontando una visita di circa un mese fa o poco più. Suono al più classico dei campanelli esterni da cm, mi aprono la porta appena lo spazio per passare di traverso, quindi si potrebbe dire che più che entrare, sono stato estruso all'interno del centro.
Il botolo che mi ha aperto non mi ispira, così spiego che sono entrato giusto per vedere il centro, e alle sue insistenze sul rimanere dico che ho solo mezz'ora e sparo che ho solo 20 euro. A quel punto esce una seconda tipa non bella ma piacente, che mi ha fatto scattare l'ormone, non giovane, sulla quarantina credo, alta e magra, con viso promettente, che mi prende per mano e mi dice va bene per stavolta, ma prossima volta pagare di più. Ormai in ballo decido di ballare, e chiedo addirittura il futon, ricevendo una risposta che non ho capito perché in cinese ma di sicuro molto vicina ad un invito ad andarmene affanc..o. Mi accomodo quindi nella stanza e mi spoglio, dimenticando ahimé di mettere il perizomino, anzi occultandolo dietro i flaconcini sul mobiletto. Quando la tipa entra mi scambia per un orologio a cucù, con le due pigne in alto e l'uccello di fuori (quello che esce quando suona l'ora, infatti fa mezzogiorno spaccato). Mi chiede del perizomino e faccio finta di non capire, quindi mi stendo sul lettino e le faccio iniziare il massaggio ma senza olio. Ovviamente si tratta di sole carezze, per cui mi alzo seduto e la invito a sedersi vicino a me per parlare un po'. La signora è colpita dal mio garbo, e inizia a raccontarmi qualcosa del suo paese di origine, una cittadina rurale nelle campagne della Cina meridionale. In particolare di un albero tipico della zona, un pero che produce solo due frutti che alla vista sembrano floridi, ma in realtà sono ricoperti da una spessa buccia imbottita, tolta la quale la polpa risulta floscia al tatto e al gusto. Non meno singolare la fauna locale, nello specifico un coniglietto dal fulvo pelo, che scava una tana stretta all'imbocco e più accogliente all'interno. Sovente capita che qualcuno, in cerca del coniglietto, per l'angusto pertugio riesca ad infilare le dita, e smucina smucina finisca per rovesciare la riserva d'acqua della bestiola, facendo bagnare tutta la tana. Mi racconta poi della sagra del paese, e dei preparativi per la festa. Si prepara una grossa corda, e le si fa un nodo ad una estremità: una volta stretto il nodo ben serrato, vi si appoggiano sopra le labbra rigorosamente chiuse, come vuole la tradizione, come in un bacio a stampo. A questo punto, le donne del paese si cimentano in un gioco di abilità manuale, che consiste nel ricoprire di olio il cordone cercando di scioglierne il nodo con movimenti lenti e dolci, mai bruschi, pena la squalifica e la possibilità di aggiudicarsi il premio finale, un flaconcino da 30ml di pregiato latte di cocco (di mamma, non di palma). Sono ancora perduto nei suoi racconti che, ohibò, è finito il tempo! Mi rivesto, saluto e me ne vado. Anna, così si chiama la signora, mi chiede di tornare con più calma e di chiedere espressamente di lei per un racconto, pardòn, un massaggio stavolta sul futon. Buonanotte a tutti.
Il botolo che mi ha aperto non mi ispira, così spiego che sono entrato giusto per vedere il centro, e alle sue insistenze sul rimanere dico che ho solo mezz'ora e sparo che ho solo 20 euro. A quel punto esce una seconda tipa non bella ma piacente, che mi ha fatto scattare l'ormone, non giovane, sulla quarantina credo, alta e magra, con viso promettente, che mi prende per mano e mi dice va bene per stavolta, ma prossima volta pagare di più. Ormai in ballo decido di ballare, e chiedo addirittura il futon, ricevendo una risposta che non ho capito perché in cinese ma di sicuro molto vicina ad un invito ad andarmene affanc..o. Mi accomodo quindi nella stanza e mi spoglio, dimenticando ahimé di mettere il perizomino, anzi occultandolo dietro i flaconcini sul mobiletto. Quando la tipa entra mi scambia per un orologio a cucù, con le due pigne in alto e l'uccello di fuori (quello che esce quando suona l'ora, infatti fa mezzogiorno spaccato). Mi chiede del perizomino e faccio finta di non capire, quindi mi stendo sul lettino e le faccio iniziare il massaggio ma senza olio. Ovviamente si tratta di sole carezze, per cui mi alzo seduto e la invito a sedersi vicino a me per parlare un po'. La signora è colpita dal mio garbo, e inizia a raccontarmi qualcosa del suo paese di origine, una cittadina rurale nelle campagne della Cina meridionale. In particolare di un albero tipico della zona, un pero che produce solo due frutti che alla vista sembrano floridi, ma in realtà sono ricoperti da una spessa buccia imbottita, tolta la quale la polpa risulta floscia al tatto e al gusto. Non meno singolare la fauna locale, nello specifico un coniglietto dal fulvo pelo, che scava una tana stretta all'imbocco e più accogliente all'interno. Sovente capita che qualcuno, in cerca del coniglietto, per l'angusto pertugio riesca ad infilare le dita, e smucina smucina finisca per rovesciare la riserva d'acqua della bestiola, facendo bagnare tutta la tana. Mi racconta poi della sagra del paese, e dei preparativi per la festa. Si prepara una grossa corda, e le si fa un nodo ad una estremità: una volta stretto il nodo ben serrato, vi si appoggiano sopra le labbra rigorosamente chiuse, come vuole la tradizione, come in un bacio a stampo. A questo punto, le donne del paese si cimentano in un gioco di abilità manuale, che consiste nel ricoprire di olio il cordone cercando di scioglierne il nodo con movimenti lenti e dolci, mai bruschi, pena la squalifica e la possibilità di aggiudicarsi il premio finale, un flaconcino da 30ml di pregiato latte di cocco (di mamma, non di palma). Sono ancora perduto nei suoi racconti che, ohibò, è finito il tempo! Mi rivesto, saluto e me ne vado. Anna, così si chiama la signora, mi chiede di tornare con più calma e di chiedere espressamente di lei per un racconto, pardòn, un massaggio stavolta sul futon. Buonanotte a tutti.