Grazie a te, Vengoinfiga.
Circa l’ultimo punto,
quando Anca lavorava sulla via Emilia l’albergo lo proponeva, come del resto quasi tutte le stradali, 100 all’ora. Magari può avere ritoccato il rapporto orario/tariffa, ma non credo proprio abbia motivo per negare il servizio, considerando che anche in Paullese ci sono più motel a disposizione.
Però bisogna fare due valutazioni.
Innanzitutto se il livello della prestazione erotica merita un investimento di 100 + prezzo della camera in nome della sicurezza.
In secondo luogo non stiamo parlando di pattuglie che intercettano gli atti osceni in parcheggio, ma che operano sulla base di ordinanze che (arbitrariamente, come sappiamo tutti) puniscono la contrattazione o il semplice colloquio, quindi pronte all’agguato anche al momento dell’ingaggio o del riaccompagnamento.
Quello che capitò a me a Zelo, in tempi lontani, fu esattamente che, a operazioni finite da un po’, belli rivestiti, all’uscita dal parcheggio, i carabinieri ci arrivarono addosso con la luce puntata. A quel punto il solito odioso dialogo:
Agente: “siamo in compagnia…”
Carnevale: “Non stavamo facendo niente”.
A “LO SA CHE È VIETATO ANCHE SOLO PARLARE CON UNA PROSTITUTA?”
C. “Stavo dando un passaggio”.
C: “Ah, lei è un benefattore! Lo sa che cos’è il reato di favoreggiamento della prostituzione?”
Quindi controllo dei documenti, in comunicazione radiofonica con il comando, commenti, predicozzo, gioco del buono e del cattivo, minaccia ma non applicazione della contravvenzione di 500 franchi con invito a non farsi rivedere in zona.
Insomma, bisogna sapere realisticamente che l’albergo non mette del tutto al riparo, perché non evita situazioni anche minime di interazione in strada, perseguite come espresso dalla frase che ho riportato in stampatello, motivo per cui occorre sempre accortezza e ovviamente, in caso sfortunato, la giusta determinazione per impugnare la sanzione.
Circa l’ultimo punto,
La donzella accetta motel ?...
Così si potrebbe eliminare un sacco di problemi con i Puffi
quando Anca lavorava sulla via Emilia l’albergo lo proponeva, come del resto quasi tutte le stradali, 100 all’ora. Magari può avere ritoccato il rapporto orario/tariffa, ma non credo proprio abbia motivo per negare il servizio, considerando che anche in Paullese ci sono più motel a disposizione.
Però bisogna fare due valutazioni.
Innanzitutto se il livello della prestazione erotica merita un investimento di 100 + prezzo della camera in nome della sicurezza.
In secondo luogo non stiamo parlando di pattuglie che intercettano gli atti osceni in parcheggio, ma che operano sulla base di ordinanze che (arbitrariamente, come sappiamo tutti) puniscono la contrattazione o il semplice colloquio, quindi pronte all’agguato anche al momento dell’ingaggio o del riaccompagnamento.
Quello che capitò a me a Zelo, in tempi lontani, fu esattamente che, a operazioni finite da un po’, belli rivestiti, all’uscita dal parcheggio, i carabinieri ci arrivarono addosso con la luce puntata. A quel punto il solito odioso dialogo:
Agente: “siamo in compagnia…”
Carnevale: “Non stavamo facendo niente”.
A “LO SA CHE È VIETATO ANCHE SOLO PARLARE CON UNA PROSTITUTA?”
C. “Stavo dando un passaggio”.
C: “Ah, lei è un benefattore! Lo sa che cos’è il reato di favoreggiamento della prostituzione?”
Quindi controllo dei documenti, in comunicazione radiofonica con il comando, commenti, predicozzo, gioco del buono e del cattivo, minaccia ma non applicazione della contravvenzione di 500 franchi con invito a non farsi rivedere in zona.
Insomma, bisogna sapere realisticamente che l’albergo non mette del tutto al riparo, perché non evita situazioni anche minime di interazione in strada, perseguite come espresso dalla frase che ho riportato in stampatello, motivo per cui occorre sempre accortezza e ovviamente, in caso sfortunato, la giusta determinazione per impugnare la sanzione.