Come sempre nei giorni di festa grande, l’ho già raccontato, mi riproponevo un itinerario dal cielo alla terra che contemplava messa, un’oretta per il puttanizio e solenne adunata domestica attorno alla tavola imbandita.
Per economizzare i tempi mi dirigo verso Carpiano e Siziano, con la certezza che la Binasca non muore mai e che anche a Pasqua qualche opportunità la dovesse assicurare. In realtà la strada è quasi deserta, con l’eccezione di una delle rotonde di Carpiano, sulla curva all’interno di una viuzza che si apre sulla destra di chi proviene da Melegnano e va verso Cascina Ortigherio, coordinate 4 5 . 3 4 3 9 0 7 , 9 . 2 6 9 5 4 9 (la visualizzazione più precisa è quella di Bing maps).
Lì c’è una coppia di presenze diurne non nuove. La ragazza che mi attira di più è Diana, di rosa vestita, che mi pare priva di una discussione sua, anche se qualche impressione è già stata comunicata in
http://gnoccaforum.com/esco…
http://gnoccaforum.com/esco…
Mi chiede 20 per il pompino coperto, 30 per il boccafiga, 100 per mezz’ora d’albergo che promette senza cronometro, non fa preliminari orali scoperti, non le chiedo al momento dell’anale perché non mi trascinava e poi non torniamo più sull’argomento. Le pago il pompino di reciproca presentazione.
Dice di aver 28 anni, forse se li è calati, ha un viso ovale lungo, trucco pesante, magari per celare qualche segno dell’età, capelli rossi lisci oltre le spalle, begli occhi azzurri. Alta circa uno e sessantacinque, è ben piantata: le cosce, in mostra fra stivali e minigonna, sono tornite, anche il posteriore è carrozzato, il seno, che ha meritevolmente scoperto, può essere una terza un po’ lunga, non molto elastica cioè, con capezzolo grande. Sotto la minigonna si vedeva il centimetrico perizoma rosso che, dove finivano le autoreggenti, consentiva di spaziare liberamente sulle natiche, molto piacevoli al tatto.
Porta a consumare nella zona industriale di Carpiano, una sistemazione che, in un giorno in cui non c’è nessuno al lavoro e in cui si immaginano le forze dell’ordine impegnate in attività più allegre delle multe ai puttanieri, non mi suscita inquietudini di sorta, contigua ma migliore senz’altro di quelle che ho sperimentato in passato.
Non è una lolita fresca di inesperienza, ma una donna che sa trattare il cliente sul piano relazionale e sessuale. Conversa bene, non si limita a rispondere ma ricambia le domande, diciamo due cose delle feste e di noi, delle sue origini albanesi. È molto sicura di sé, della sua tecnica orale e flessibile circa le posizioni, tanto che si dice disponibile, anche se poi stavolta non abbiamo provato, a venirmi su lei a cavalcioni al posto guidatore per la scopata.
Nella valutazione del pompino, in realtà, devo distinguere due momenti. L’introito, fino al Resurrexi e poi in una prima fase, lo giudico decisamente buono: lo incappuccia subito, ma poi lo stimola efficacemente, con un trattamento variato quanto a velocità e inclinazione della bocca rispetto all’asta, pur senza affondi integrali. L’effetto più personale cui ricorre è una presa a morsa in bocca molto ferma, con pausa del saliscendi, che impiega i denti nel migliore dei modi (per sensibilizzare e non per striare) e fa espandere alla grande la cappella custodita al caldo della sua stretta. Poi evidentemente ha voluto accelerare ed è scaduta: ha dato qualche stantuffata di mano, ha quindi ripreso in bocca, ma ha staccato prematuramente, alle prime gocce, prolungando il mio piacere esclusivamente con una pur gradevole strizzata manuale.
Alla fine, comunque, 20 euri spesi dignitosamente. Mi è rincresciuto in proporzione molto di più l’euro e venti di pedaggio autostradale per tornare in tutta fretta a Milano dal casello di Melegnano. Del resto avevo perso troppo tempo in andirivieni sulla Binasca vuota, il pranzo di famiglia aspettava e, anche prendendomi solo un attimo per ricompormi, sono arrivato ultimo. L’anziano patriarca, infatti, uccide sempre il vitello grasso per il figliuol prodigo, che non si è sposato, vive dissolutamente e, come dice appunto la famosa parabola, ha sperperato i suoi beni con le prostitute, però ovviamente il patto tacito è, fra l'altro, di non presentarsi con un ritardo ingiustificabile, la patta sbottonata, la cintura slacciata e la camicia fuori dai pantaloni all’odierna festa pasquale.
Con allargamento degli auguri a tutti gli amici del forum.
Per economizzare i tempi mi dirigo verso Carpiano e Siziano, con la certezza che la Binasca non muore mai e che anche a Pasqua qualche opportunità la dovesse assicurare. In realtà la strada è quasi deserta, con l’eccezione di una delle rotonde di Carpiano, sulla curva all’interno di una viuzza che si apre sulla destra di chi proviene da Melegnano e va verso Cascina Ortigherio, coordinate 4 5 . 3 4 3 9 0 7 , 9 . 2 6 9 5 4 9 (la visualizzazione più precisa è quella di Bing maps).
Lì c’è una coppia di presenze diurne non nuove. La ragazza che mi attira di più è Diana, di rosa vestita, che mi pare priva di una discussione sua, anche se qualche impressione è già stata comunicata in
http://gnoccaforum.com/esco…
http://gnoccaforum.com/esco…
Mi chiede 20 per il pompino coperto, 30 per il boccafiga, 100 per mezz’ora d’albergo che promette senza cronometro, non fa preliminari orali scoperti, non le chiedo al momento dell’anale perché non mi trascinava e poi non torniamo più sull’argomento. Le pago il pompino di reciproca presentazione.
Dice di aver 28 anni, forse se li è calati, ha un viso ovale lungo, trucco pesante, magari per celare qualche segno dell’età, capelli rossi lisci oltre le spalle, begli occhi azzurri. Alta circa uno e sessantacinque, è ben piantata: le cosce, in mostra fra stivali e minigonna, sono tornite, anche il posteriore è carrozzato, il seno, che ha meritevolmente scoperto, può essere una terza un po’ lunga, non molto elastica cioè, con capezzolo grande. Sotto la minigonna si vedeva il centimetrico perizoma rosso che, dove finivano le autoreggenti, consentiva di spaziare liberamente sulle natiche, molto piacevoli al tatto.
Porta a consumare nella zona industriale di Carpiano, una sistemazione che, in un giorno in cui non c’è nessuno al lavoro e in cui si immaginano le forze dell’ordine impegnate in attività più allegre delle multe ai puttanieri, non mi suscita inquietudini di sorta, contigua ma migliore senz’altro di quelle che ho sperimentato in passato.
Non è una lolita fresca di inesperienza, ma una donna che sa trattare il cliente sul piano relazionale e sessuale. Conversa bene, non si limita a rispondere ma ricambia le domande, diciamo due cose delle feste e di noi, delle sue origini albanesi. È molto sicura di sé, della sua tecnica orale e flessibile circa le posizioni, tanto che si dice disponibile, anche se poi stavolta non abbiamo provato, a venirmi su lei a cavalcioni al posto guidatore per la scopata.
Nella valutazione del pompino, in realtà, devo distinguere due momenti. L’introito, fino al Resurrexi e poi in una prima fase, lo giudico decisamente buono: lo incappuccia subito, ma poi lo stimola efficacemente, con un trattamento variato quanto a velocità e inclinazione della bocca rispetto all’asta, pur senza affondi integrali. L’effetto più personale cui ricorre è una presa a morsa in bocca molto ferma, con pausa del saliscendi, che impiega i denti nel migliore dei modi (per sensibilizzare e non per striare) e fa espandere alla grande la cappella custodita al caldo della sua stretta. Poi evidentemente ha voluto accelerare ed è scaduta: ha dato qualche stantuffata di mano, ha quindi ripreso in bocca, ma ha staccato prematuramente, alle prime gocce, prolungando il mio piacere esclusivamente con una pur gradevole strizzata manuale.
Alla fine, comunque, 20 euri spesi dignitosamente. Mi è rincresciuto in proporzione molto di più l’euro e venti di pedaggio autostradale per tornare in tutta fretta a Milano dal casello di Melegnano. Del resto avevo perso troppo tempo in andirivieni sulla Binasca vuota, il pranzo di famiglia aspettava e, anche prendendomi solo un attimo per ricompormi, sono arrivato ultimo. L’anziano patriarca, infatti, uccide sempre il vitello grasso per il figliuol prodigo, che non si è sposato, vive dissolutamente e, come dice appunto la famosa parabola, ha sperperato i suoi beni con le prostitute, però ovviamente il patto tacito è, fra l'altro, di non presentarsi con un ritardo ingiustificabile, la patta sbottonata, la cintura slacciata e la camicia fuori dai pantaloni all’odierna festa pasquale.
Con allargamento degli auguri a tutti gli amici del forum.