Ho già scritto altrove che mi affascina il timbro romanzesco dell’esperienza di strada. Mi riferivo, per la precisione, alla situazione del romanzo classico in cui due persone che non si stanno cercando si ritrovano in qualche luogo di passaggio, non si riconoscono subito, poi da piccoli particolari ricostruiscono un’identità sbiadita nella memoria e confusa nel caleidoscopio degli incontri fatti nel frattempo. Mi attira, in sostanza, rispetto alla situazione mercenaria d’appartamento, iper-preparata con l’attenta visione delle foto della ragazza, magari la lettura delle recensioni disponibili, uno o più contatti telefonici, immaginata nell’attesa dell’appuntamento, la sorpresa amara o lieta di questo prendersi senza volersi, quasi sull’istante e a volte un po’ alla cieca per quanto si sia l’uno davanti all’altra, di una ragazza che aspetta chi viene e un cliente che non sa chi troverà.
Tutto ciò si è appena concretizzato, ancora una volta, con Roxana/Rossana, di cui aggiorno la discussione se non altro per modificare l’ubicazione e integrare qualche dato.
Completamente persa di vista dopo la singolare avventura raccontata, l’ho ritrovata di notte a Vizzolo Predabissi, sulla via Emilia, davanti al Carrefour, proprio sul relativo accesso chiuso da una sbarra, 4 5 . 3 5 4 7 4 8 , 9 . 3 3 7 5 4 4. Peraltro, confermando la sua identità di ragazza senza fisso marciapiede, mi fa capire che è stato doppiamente imprevisto il nostro incontro, perché di solito lavora a Carpiano, al distributore prima del Roadhouse, venendo da Melegnano.
Non capisco che è lei, ingannato evidentemente dal fatto di averla vista molto vestita mentre adesso si mostra molto svestita (monopezzo blu corto, sagoma del culetto leggibile alla perfezione e cosce al vento arrapanti) e dalla pettinatura a coda di cavallo che le rende il viso più fine. Siccome non si è scoperta il seno continuo a non poterlo valutare con sicurezza: direi una seconda. Apprezzo comunque il fisico snello e mi faccio snocciolare il tariffario.
È tutto identico a quanto già riportato sopra, precisa solo il culo in macchina a 50 e 100 per la solita oretta d’albergo. La arruolo per il pompino con venuta in bocca, anche stavolta contrattando 40 anziché 50.
L’imbosco è un parcheggio senza passaggio, lontano dal luogo di ingaggio, ma già in territorio di Melegnano, dove vige una delle solite ordinanze, quindi con un certo rischio. Ho capito, tuttavia, che dispone pure di altro rifugio.
Poco alla volta qualche indizio, il nome, l’età, mi dovrebbe consentire di identificarla. Alla domanda sul culo comincia la risposta con lo stesso “dipende” della prima volta. Soprattutto è proprio uguale lo sbrigativo pompino. Non si spoglia, usando o meglio sprecando le tette come reggi-cellulare. Rinfresca velocemente, si attacca con le labbra per il suo ripetitivo saliscendi, molto accompagnato di sega, con riscatto finale perché, guidata da me, sposta la mano per una stimolazione tattile decisa dei testicoli e me lo tiene in bocca tutto il tempo che occorre al pieno esaurimento della fontana. Quindi mi passa un altro fazzolettino, che mi lascerà in macchina, per la pulizia.
Sarà lei, in ogni caso, a togliermi ogni dubbio, dicendosi sicura che ci siamo già incontrati, quando le chiedo meglio circa i suoi abituali e passati stazionamenti.
Visto che abbiamo avuto modo di parlare di più che nella precedente circostanza, posso dire qualcosa dell'approccio: conversa bene in italiano, sa essere gentile e mostrare un sorriso accattivante, senza però dismettere un tono volitivo e pure piuttosto spiccio.
Penso che stavolta a maggior ragione non sia il caso di sciogliere l’alternativa con cui si chiudono tante recensioni: ci torno/non ci torno. Non la cercherò, ma se le nostre strade torneranno a incrociarsi non mi farò negare un altro pompino… non propriamente regalato, diciamo venduto, dalla sorte.
Tutto ciò si è appena concretizzato, ancora una volta, con Roxana/Rossana, di cui aggiorno la discussione se non altro per modificare l’ubicazione e integrare qualche dato.
Completamente persa di vista dopo la singolare avventura raccontata, l’ho ritrovata di notte a Vizzolo Predabissi, sulla via Emilia, davanti al Carrefour, proprio sul relativo accesso chiuso da una sbarra, 4 5 . 3 5 4 7 4 8 , 9 . 3 3 7 5 4 4. Peraltro, confermando la sua identità di ragazza senza fisso marciapiede, mi fa capire che è stato doppiamente imprevisto il nostro incontro, perché di solito lavora a Carpiano, al distributore prima del Roadhouse, venendo da Melegnano.
Non capisco che è lei, ingannato evidentemente dal fatto di averla vista molto vestita mentre adesso si mostra molto svestita (monopezzo blu corto, sagoma del culetto leggibile alla perfezione e cosce al vento arrapanti) e dalla pettinatura a coda di cavallo che le rende il viso più fine. Siccome non si è scoperta il seno continuo a non poterlo valutare con sicurezza: direi una seconda. Apprezzo comunque il fisico snello e mi faccio snocciolare il tariffario.
È tutto identico a quanto già riportato sopra, precisa solo il culo in macchina a 50 e 100 per la solita oretta d’albergo. La arruolo per il pompino con venuta in bocca, anche stavolta contrattando 40 anziché 50.
L’imbosco è un parcheggio senza passaggio, lontano dal luogo di ingaggio, ma già in territorio di Melegnano, dove vige una delle solite ordinanze, quindi con un certo rischio. Ho capito, tuttavia, che dispone pure di altro rifugio.
Poco alla volta qualche indizio, il nome, l’età, mi dovrebbe consentire di identificarla. Alla domanda sul culo comincia la risposta con lo stesso “dipende” della prima volta. Soprattutto è proprio uguale lo sbrigativo pompino. Non si spoglia, usando o meglio sprecando le tette come reggi-cellulare. Rinfresca velocemente, si attacca con le labbra per il suo ripetitivo saliscendi, molto accompagnato di sega, con riscatto finale perché, guidata da me, sposta la mano per una stimolazione tattile decisa dei testicoli e me lo tiene in bocca tutto il tempo che occorre al pieno esaurimento della fontana. Quindi mi passa un altro fazzolettino, che mi lascerà in macchina, per la pulizia.
Sarà lei, in ogni caso, a togliermi ogni dubbio, dicendosi sicura che ci siamo già incontrati, quando le chiedo meglio circa i suoi abituali e passati stazionamenti.
Visto che abbiamo avuto modo di parlare di più che nella precedente circostanza, posso dire qualcosa dell'approccio: conversa bene in italiano, sa essere gentile e mostrare un sorriso accattivante, senza però dismettere un tono volitivo e pure piuttosto spiccio.
Penso che stavolta a maggior ragione non sia il caso di sciogliere l’alternativa con cui si chiudono tante recensioni: ci torno/non ci torno. Non la cercherò, ma se le nostre strade torneranno a incrociarsi non mi farò negare un altro pompino… non propriamente regalato, diciamo venduto, dalla sorte.