La scorsa settimana ho voluto mettere alla prova in corpore vili il metodo che io stesso avevo indicato ai non milanesi. Nell’esercizio delle mie funzioni di puttaniere, infatti, ho lasciato una gomma e un cerchione in una buca dalle parti di Carpiano. Uno di quei comuni che mette la taglia su quanti beccano con una ragazza, ti vampirizza con gli autovelox e poi omette la manutenzione delle strade!
Senza la disponibilità dell’auto, però, anticipo il risultato, è stato un fallimento.
Alla ricerca di una ragazza da amare e, alla peggio, una bocca da riempire, superata un’ombra di invidia per il più atletico Porcellinus e i suoi ciclo-puttantour, opto per un percorso misto, a piedi e con i mezzi, su uno spicchio di circonvallazione.
È quasi mezzanotte e sui mezzi mi familiarizzo con l’umanità notturna della città. In metropolitana un giovane musicista lui per primo un po’ suonato che da solo prova gli accordi con la mano, un obeso sfatto con cappello di lana a punta perso nel suo kindle e si potrebbe continuare. Sulla 90 ci si immaginerebbe di essere al Cairo, o a Londra. Quando vidimo la mia tessera magnetica alla macchinetta molti passeggeri mi squadrano, forse perché si tratta di un atto non familiare a nessuno dei presenti, forse perché il rumore li distoglie dai loro pensieri sonnacchiosi. Quattro studenti universitari discutono di colpo di fulmine, amore & sesso, con la ragazza che fa la parte della romantica pragmatica e i ragazzi quella dei cinici. Mamma mia, penso, ancora queste menate romantiche, a metà fra il romanzo ottocentesco e la puntata di Amici, mentre io non vedo l’ora di scopare con una ragazza di strada!
Scendo in viale Toscana angolo via Vittadini e subito viene la delusione più grande! Il marciapiede 45.446537, 9.194449 non è presidiato da Alessandra e dalle sue amiche
(
http://gnoccaforum.com/esco…).
Rassegnato di fronte a questa drammatica assenza proseguo a piedi, costeggiando il Parco Ravizza. Al punto 45.446350, 9.191134 rivedo Alicia (
http://gnoccaforum.com/esco…). Il combinato di stivali neri, calze scure e minigonna nera mi fa osannare all’inverno. Mi attira anche il suo sguardo sempre attonito, dietro gli occhialini, da neodiplomata in viola da gamba al conservatorio di Timisoara, con il viso tondo e i capelli lunghi lisci. Però mi ricordo bene anche che razza di pompinastro mi aveva rifilato e mi freno! Le sue due amiche, di fisico due credenze, non riesce a rendermele attraenti nemmeno lo stesso look winter whore. Così tiro avanti.
Supero il semaforo di via Castelbarco (45.445840, 9.187252) e mi presento ad Anna
(
http://gnoccaforum.com/esco…) e alla sua amica. Anna ha un viso un po’ anonimo, complessione flegmatica, abito da impiegata; è molto tranquilla ma di consumare all’aria aperta non ne vuole sapere. La sua collega mora pare più spavalda ma si nega a sua volta. Non credo di averle spaventate con il lungo impermeabile scuro da maniaco che indossavo, ho avuto proprio l’impressione che non fossero attrezzate per questo servizio, ma saprà correggermi Ala tornante se ho capito male.
Continuo. Sono completamente sguarniti viale Tibaldi fino a piazza Bibbiena, dove del resto rarissimamente ho visto qualcuna, e viale Toscana, che riprendo in direzione opposta, verso corso Lodi. Nessuna ragazza né dopo l’incrocio con via Bazzi, dove ogni tanto staziona una mora, né all’angolo di via Leoni (quest’ultima non la rimpiango: era una corpulenta avvicinata qualche giorno prima che mi aveva chiesto 100 euri per un pompino scoperto e di cui quindi non ho più approfondito la conoscenza). Prima del semaforo di via Ripamonti (45.446273, 9.197735) c’è Maria, biondina albanese infreddolita con un bel paio di gambe, che da tempo vorrei provare. In viale Isonzo, dopo il semaforo 45.446636,9.204202, è tornata Monica, credo la Monica ex piazzale Lodi (
http://gnoccaforum.com/esco…) , bel fisico, carattere un po’ controverso, ora con degli occhiali che la rendono d’aspetto più severo. Quello però è un tratto di circonvallazione senza molti spazi per consumare all’aperto, non mi fido io, sono due ragazze da provare in macchina, se ci stanno, o a casa.
Nel frattempo si è fatto troppo tardi e sconsolato rincaso senza esito.
Morale: basta che la temperatura d’autunno, umida ma non piovosa, o chissà quale altro accidente diradi le presenze femminili, insieme alle indisponibilità al servizio en plein air o alla sua impossibilità pratica, che la serata in questa zona si scopre molto più triste del previsto. La prossima volta, senza auto, me ne sto a casa, o dirigo il puttantour a piedi in viale Ortles.