Qualche sera fa sulla Paullese mi sono spinto fino ad uno degli incroci storici, quello di cui si è parlato nei tempi recenti nella discussione http://gnoccaforum.com/esco…
La posizione è: 45.427733,9.389488 (non c’è da accontentarsi della visualizzazione di Google, che è approssimativa, ma bisogna aprire Google maps; la funzione Street View, poi, mette in primo piano proprio lo spartitraffico dove stazionano le ragazze). Per chi preferisce una descrizione più concreta dei luoghi: l’incrocio che ci si trova a destra procedendo verso Paullo, a sinistra andando verso Milano, nel tratto di Paullese compreso fra il cavalcavia sulla provinciale Cerca e la rotonda del motel Charlie.
La ragazza che trovo e carico ha i capelli scuri, un visino tondo da contadina dell’Europa orientale per me non avvenente; invece ha un bel corpo: sarà alta 1,70 cm, scosciata mostrava curve che fanno il loro bell’effetto. Le chiedo un pompino naturale, senza contrattare i 50 euri che, come di prassi nella zona, mi chiede. Mi porta nell’area di parcheggio che il gruppo ucraino usa da anni per consumare, zona senza traffico ma un po’ esposta, diciamo che perlomeno vedi chi arriva e non rischi di trovarti alle spalle le volanti.
Lei non parla e capisce ben poco l’italiano. Riesce a comunicarmi il nome, Olga, la sua origine, ucraina, e dichiara 20 anni (potrebbe averne anche qualcuno di più. Per il resto niente inglese, niente francese, solo ucraino e russo. Rinuncio allora a propiziare l’atmosfera più idonea per il pompino mediante un preliminare confronto di vedute sulle tensioni geopolitiche che hanno investito il suo paese, cominciando a temere seriamente che non ci si fosse nemmeno capiti sulla prestazione.
Invece appena si passa al dunque l’intesa è immediata. Scopre di sua iniziativa e mette a disposizione delle belle tette sode (stimabili una terza), con capezzoli duri, veramente un piacere toccarle. Meno bella la pancetta che mostra. Mentre io mi occupo delle sue forme, lei mi prende in consegna l’uccello, e si regola bene leccandolo, trattenendolo in bocca e insalivandolo abbondantemente. Abbastanza rapidamente mi porta all’esplosione e a quel punto non molla, prolungando sensibilmente l’orgasmo, per poi aprire la portiera e liberarsi, sputando, dell’amara bevanda.
Senza parlare si torna all’imbarco; sorride perché capisce che sono contento.
In sintesi: tariffa un po’ cara, pompino, se vogliamo sottilizzare, privo di di estri particolari, ma certamente valido, effettuato da ragazza con un bel corpo e un viso così così, accondiscendente, con la quale è al momento inutile cercare una sintonia personale nella comunicazione (ovviamente se non si parlano ucraino o russo).
La posizione è: 45.427733,9.389488 (non c’è da accontentarsi della visualizzazione di Google, che è approssimativa, ma bisogna aprire Google maps; la funzione Street View, poi, mette in primo piano proprio lo spartitraffico dove stazionano le ragazze). Per chi preferisce una descrizione più concreta dei luoghi: l’incrocio che ci si trova a destra procedendo verso Paullo, a sinistra andando verso Milano, nel tratto di Paullese compreso fra il cavalcavia sulla provinciale Cerca e la rotonda del motel Charlie.
La ragazza che trovo e carico ha i capelli scuri, un visino tondo da contadina dell’Europa orientale per me non avvenente; invece ha un bel corpo: sarà alta 1,70 cm, scosciata mostrava curve che fanno il loro bell’effetto. Le chiedo un pompino naturale, senza contrattare i 50 euri che, come di prassi nella zona, mi chiede. Mi porta nell’area di parcheggio che il gruppo ucraino usa da anni per consumare, zona senza traffico ma un po’ esposta, diciamo che perlomeno vedi chi arriva e non rischi di trovarti alle spalle le volanti.
Lei non parla e capisce ben poco l’italiano. Riesce a comunicarmi il nome, Olga, la sua origine, ucraina, e dichiara 20 anni (potrebbe averne anche qualcuno di più. Per il resto niente inglese, niente francese, solo ucraino e russo. Rinuncio allora a propiziare l’atmosfera più idonea per il pompino mediante un preliminare confronto di vedute sulle tensioni geopolitiche che hanno investito il suo paese, cominciando a temere seriamente che non ci si fosse nemmeno capiti sulla prestazione.
Invece appena si passa al dunque l’intesa è immediata. Scopre di sua iniziativa e mette a disposizione delle belle tette sode (stimabili una terza), con capezzoli duri, veramente un piacere toccarle. Meno bella la pancetta che mostra. Mentre io mi occupo delle sue forme, lei mi prende in consegna l’uccello, e si regola bene leccandolo, trattenendolo in bocca e insalivandolo abbondantemente. Abbastanza rapidamente mi porta all’esplosione e a quel punto non molla, prolungando sensibilmente l’orgasmo, per poi aprire la portiera e liberarsi, sputando, dell’amara bevanda.
Senza parlare si torna all’imbarco; sorride perché capisce che sono contento.
In sintesi: tariffa un po’ cara, pompino, se vogliamo sottilizzare, privo di di estri particolari, ma certamente valido, effettuato da ragazza con un bel corpo e un viso così così, accondiscendente, con la quale è al momento inutile cercare una sintonia personale nella comunicazione (ovviamente se non si parlano ucraino o russo).