Credo di giungere in ritardo, come direbbe un amico: "con gli orali sono avanti, sono rimasto un po' indietro con gli scritti"
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CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Manuela
NAZIONALITA': Italiana
PRESENZA: Non stanziale
ETA': Sui 45
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Si
SERVIZI OFFERTI: BJ – RAI1 – FK – DATY
RATE DI PARTENZA: N.R.
RATE CONCORDATO: 2VU
DESCRIZIONE FISICA:
ATTITUDINE: Nella sessualità ci sguazza bene, anzi ci viaggia proprio in immersione
REPERIBILITA': A fortuna
LOCATION: OK, ottima
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sì
INDEX: IDX54f2d4dc7bc224a5356ea0e762f49d16
RACCONTO (Titolo: Parapiglia)
Cielo bicolore, come un cammeo, ambra fin dove la luce pubblica può fare, ed onice sopra, dove la mano dell’uomo non arriva più.
Cercando di capire qualcosa, di capirci qualcosa, perché dopo aver tarlato la mente dello Zio WLF, finisce che lui è scattato e sono arrivato in ritardo io, ma poco importa.
E poco importa anche se all’appuntamento sono giunto in orario, perché in quel labirinto di porte rischierei di perdermi ed arrivare dopo mezz’ora.
Però lei è lì, circondata da quel velo non velo, che è un vedo non vedo, elegante e provocante quanto basta, forse anche di più, ma di certo non guasta.
Così quando esco dal bagno è li che mi aspetta, ma inizia subito a fare le fusa, piano piano, sottovoce, come piace a noi (cit. Marzullo), ma sei già avvinghiato.
Comincia a muoversi il parapiglia di capovolgimenti sul letto, sempre tutt’uno. E ci capisco poco, in questo caos cosmico-corporale, non sai più se ce l’hai sotto, sopra, o se è dentro di te, nella tua mente, per intuire cosa vuoi.
Se si stacca non è per abbandonarti, ma per esplorarti, per girovagarti con la lingua, ma attenzione, perché è ancora in modalità velo non vedo, e anch’io ho sete di conoscenza, voglio esplorare, quindi vedo.
Manuela è una donna naturale, annessi e connessi, ma io sono newtoniano convinto, non mi spaventa quel minimo di gravità e, da amante dell’armonia, apprezzo, perché non ci sono stonature, è quello che dev’essere, quello che cercavo oggi.
Esplorando lei, trovo anche il tesoro, e ne approfitto con gusto e partecipazione.
Poi prende in mano (anche se non era proprio in mano) lei la situazione, fino a che, con soluzione di continuità scivola sopra di me.
Nota positiva, la sua, nei ritmi e nei movimenti, un po’ meno la mia.
Se fosse una canzone sarebbe “Waiting” dei Santana: carica a lungo, Quando dirompe con l’assolo, è splendida, ma dura meno del dovuto.
“Piccolo bastardo là sotto, vuoi proprio farmi fare di queste figure?”
“Per giunta ingrato, fai anche renitenza al secondo shot… e io che non ti ho fatto mai mancare niente”
“Tu vai per la tua strada che io vado per la mia, e so esattamente cosa fare”
Perché una donna come Manuela non puoi non stringerla (ammesso che sia così, e non lei che invece stringe te), non puoi non baciarla (sempre ammesso che non sia lei che bacia te), non puoi non sentirla.
E continui a sentirla, questa donna intelligente, un po’ fragile ed anche molto forte, dolce ma piccante.
Nel parapiglia, continui forse a non capire, ma sotto questo cielo come un cammeo ti domandi se alla fine c’è qualcosa da capire o se son solo momenti da tenere dentro, da ricordare, piano piano, sottovoce, come piace a noi.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.