Dalle foto dell'annuncio appare evidente che Gina ha perso qualcosa e sta cercando di trovarlo, proprio lì.
Io ho provato ad aiutarla...
LINK:
http://escortinn.org/Girl-B…
CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Silvia
NAZIONALITA': Italiana
ETA': 48
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: E’ lei
SERVIZI OFFERTI: BBJ + deep – FK – RAI1 – RAI2 – 1h - 2 Shot – 69 – 83 – 44 – 29 – 11 – Tombola!
RATE DI PARTENZA: 2VU
RATE CONCORDATO: 2VU
DESCRIZIONE FISICA: 1,75 con tacchi (tanto non li toglie), non ha 20 anni ma vi assicuro che non è un problema
ATTITUDINE: Non ha sangue nelle vene, ha sesso
REPERIBILITA': Ci vuole del RAI2
LOCATION: Ok, climatizzata
BARRIERE ARCHITETTONICHE: No, piano 1, ma ascensore a norma
INDEX: IDXd15d08120d08fedd763edcdd6f880756
RACCONTO (Titolo: Bologna 42)
+42,0° C. Già questo significa che si suda solo a pensare, però qui ci stavo pensando da un po’, quindi, per evitare che si brucino i pochi neuroni rimasti, non rimane che smettere di pensare e prendere in mano il telefono.
Sulla temperatura esterna non ci posso far nulla, ma almeno i bollenti spiriti li calmiamo.
Difficile, almeno per me, dare un giudizio al telefono, però è piuttosto chiaro, con poche parole, che di là dalla cornetta c’è una donna sincera, estroversa ed estremamente professionale.
Ti dice l’età, ti dice di lei senza mettere su quei soliti dischi che mi par di sentire, a volte.
Attivo il fedele navigatore GarMinkia e mi avvio verso la destinazione, cullato dalle vellutate note soul di Marvin Gaye e Curtis Mayfield, ma anche schiacciato come un sandwich tra un asfalto rovente ed i raggi del sole che battono più dello scalpello del Buonarroti.
Smonto, mi faccio annunciare e salgo con rapidità sconvolgente, per guadagnare il fresco (oltretutto climatizzato) quanto prima.
Appare da dietro la porta e, devo esser sincero, gli anni si vedono, ma la cosa non mi preoccupa granché, perché è una bella signora, curata e sexy, e perché la sua sincerità al telefono non mi aveva creato false aspettative.
Ma devo esser sincero anche sul fatto che Silvia, i suoi anni, ci mette poco a farmeli dimenticare, anzi quando si avvinghia, a momenti, mi dimentico anche come mi chiamo.
Sotto quel vestitino non c’è solo quel corpo di donna, completamente naturale, c’è una carica di sensualità devastante.
Non è più il velluto di Marvin Gaye o Curtis Mayfield, lei parte decisa come un assolo di Jimi Hendrix.
Non sei più tu che vuoi lei, è lei che vuole te, ti lava, ti coccola, ti trascina in camera, non ti fa mai mancare il suo contatto.
Va oltre, Silvia, aggiunge i dettagli, mette la musica per te, non toglie mai i tacchi, ma soprattutto non ti toglie mai le mani e lo sguardo di dosso.
Solitamente non mi piace scendere in particolari ma, questa volta, non renderei giustizia alla differenza, se un po’ non lo facessi.
Perché l’immenso plusvalore di questa donna sta nella sua passione e nella sua fantasia, nell’alternare una dolcezza sempre un po’ birichina, ad un’attitudine, forse, fin troppo hard, ma senza però scadere nel volgare.
Tutto quel che sai della geometria puoi gettarlo nel fosso, perché qui scopri posizioni mai viste ed angoli che non rispondono più alle leggi della fisica, ma solo a quelle del piacere.
Non posso nemmeno parlare di partecipazione, non si tratta di descrivere quanto lei sia coinvolta nel tuo gioco, la domanda, qui, è l’altra faccia della medaglia: riuscirai tu a star dietro alla sua smisurata voglia di giocare? Come nella musica, non sei tu a suonare, è lei che suona te.
Ci sono degli incontri in cui te ne vai ancora carico perché ti è mancato qualcosa, qui invece è perché vorresti inchiodarla sulla porta, di nuovo.
L’effetto che ho quando ne esco è quello di vedere felicità e di avere un impellente bisogno.
La felicità la vedo nei commessi delle boutique di lusso, di solito pinguinati, impettiti e musoni, ma che oggi colgo, dalla vetrina, mentre scherzan tra loro. Così come estraggo solo il sorriso di un gruppo di scalcinati, e poco intonati, suonatori di strada, di cui, musicalmente parlando, avrei salvato soltanto la ES-335.
Il mio impellente bisogno, invece, quello di trangugiare due granite di fila, altrimenti mi ritrovano steso sul selciato di via D’Azeglio. Anche qui ne colgo solo il gusto, senza pensare che per quantità e per quel che me le han fatte pagare, la cosa, rasenta l’estorsione.
Sempre pensando ai rovesci della medaglia, a volte mi sono domandato cosa potesse provare una Stratocaster quando veniva suonata da Jimi Hendrix. Ora forse l’ho capito.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.