In preda a crisi di ingrifamento e avendo trovato solo segreterie ai numeri chiamati, mi sono ricordato della recensione di taffino e ho chiamato il n° che mi ero appuntato. Suona, risponde Anna, è libera, ok arrivo.
Parcheggio facile dato l'orario post-lavorativo, palazzo signorile con tanto di campanelli d'ottone lucidissimo riportante Dott. Pinco Palla, Avv. Bernabeu e titoli simili. Potrebbe essere un buon auspicio.
No, non lo era... Appena dentro l'atrio condominiale si apre una porta, ed oltre la porta le tenebre avvolgono una sagoma umana... Entro nel monolocale in cui regna il buio, rotto solo dalla luce dello schermo del pc in cucina riflessa dal viso della cg che continua a fissarlo incurante della mia presenza e dalla debole luce rossa di una abat-jour (si scive così, boh?) in camera da letto. Nell'aria non ci sono odori di cucina o altro, solo un sentore di chiuso, non certo gradevole ma sopposrtabile. Vengo sospinto verso la camera da letto dalla sagoma intravista alla porta, giuntovi ed aspettato qualche istante perchè gli occhi si abituassero alla penombra mi volto e posso così vedere il viso da cui provengono gli pseudo-grugniti che mi hanno salutato: sarebbe stato meglio se fosse rimasta una sagoma... Un viso giovane, ma tondo e bi-dimensionale tipo cartone animato giapponese, con occhi, guance, bocca e mento tutti sullo stesso piano, come se avesse tentato di attraversare una porta, chiusa: capelli lunghi tinti di un improbabile biondo con una ricrescita evidente perfino nella penombra che mi circondava, gli occhi contornati da un eye-liner talmente abbondante che sembravano a mandola, tostata a temperatura decisamente troppo alta però.
Sperando di potermi consolare volgo lo sguardo verso il basso ad esplorare il corpo di questo personaggio manga: un corto e leggero vestitino bianco con un'improponibile stampa astratta copre un corpo che si intuisce essere non esile, ma non v'è traccia di volumi sul davanti o curve sui fianchi, mi ritorna l'idea del manga, ma sotto al vestito spuntano due gambe il cui volume invece mi riporta al mondo tri-dimensionale: due coni il cui diametro va diminuendo progressivamente da metà coscia verso le caviglie senza soluzione di continuità, e ai piedi due decollete nere che non avrebbero sfigurato sotto a un tubino, ma che col vestitino bianco facevano a pugni, e che credo fossero sul punto di esplodere sotto la spinta della ciccia che cercava disperatamente di uscire dal bordo della tomaia. Se foste stata in un'altra situazione quella visione sarebbe stata perfino divertente.
Molti di voi avrebbero girato i tacchi e se ne sarebbero andati, e sarebbe stata la cosa giusta, ma poi che faccio? Torno con le pive del sacco, pergiunta senza sapere se e quando avrò un'altra occasione anti-sgamo? ormai siamo in pista, balliamo.
Verso la 50 rose e mentre va a riporle mi spoglio. Non mi propone lo sciacquo di rito ma sono docciato di fresco, spero lo sia anche lei... Ritornata davanti a me, le lascio cadere il vestitino e mento a me stesso fingendo di non vedere le sue tette, una seconda scarsa, spalmate orizzontalmente su un fronte di 18/20 cm ciascuna a spessore costante da un lato all'altro del busto e meno prominenti della pancia che fa bella mostra di sè 20 cm sotto. Lei fa la simpatica e ironizza sul volume di miei pettorali, spero conscia che starebbero meglio al posto delle sue tette, almeno questi hanno una forma!
Mi avvicino a lei per stringere il campo visivo e faccio per baciarla, lei sembra gradire e vuole ricambiare, ma percepisco un alito dalla fragranza tutt'altro che primaverile e cerco di ritrarmi. Fortunatamente mi toglie dalle spine inginocchiandosi per salutare il Valter, che prova sollievo quanto i miei occhi. Molto sollievo! Anna inizia facendo guizzare la punta della lingua sul valter finchè questo arriva ad un adeguato turgore e poi lo fagocita con una voracità impressionante, prodigandosi in un deep-throat ad alta velocità che mi fa temere per l'incolumità del valter, allora rallento l'azione prendendole la testa tra le mani. Però, figo! Non l'avevo mai provato! Lei mi lascia fare senza mollare la presa, allora sincronizzo il ritmo della sua testa con quello del mio bacino gestendo ritmo e profondità, finchè forse esagero e un suo repentino allontanarsi con un conato di gomito mi fa capire che stavo esagerando. Mi metto sul letto e ricomincia il bj tradizionalmente dando la giusta attenzione anche ai gioielli, mentre con un dito stimola il mio bus del gnao, ma quando il dito diventa più audace glielo sposto e la spingo in modo che il dito venga rimpiazzato dalla sua lingua in un gradevole rimjob. Ricambio in un 69 dove per fortuna scopro una patata dalle labbra depilate, profumata e che sa di buono, almeno quella! Dopo un po' mi incappuccia, si mette a mission e inizio il mio sporco lavoro, ma la mia avversione per la gomma e la vista ravvicinata del manga che ho sotto mi inducono a fare un passo indietro e arrivare a conclusione con bbj. Chiesto cim, accordato ma poi in effetti praticato solo in parte.
Pulizia del valter a salviettine, passaggio in bagno per ulteriori pulizie, vestizione e... a mai più!
In fin dei conti mi sono divertito, ma che stomaco!
A Voi
Parcheggio facile dato l'orario post-lavorativo, palazzo signorile con tanto di campanelli d'ottone lucidissimo riportante Dott. Pinco Palla, Avv. Bernabeu e titoli simili. Potrebbe essere un buon auspicio.
No, non lo era... Appena dentro l'atrio condominiale si apre una porta, ed oltre la porta le tenebre avvolgono una sagoma umana... Entro nel monolocale in cui regna il buio, rotto solo dalla luce dello schermo del pc in cucina riflessa dal viso della cg che continua a fissarlo incurante della mia presenza e dalla debole luce rossa di una abat-jour (si scive così, boh?) in camera da letto. Nell'aria non ci sono odori di cucina o altro, solo un sentore di chiuso, non certo gradevole ma sopposrtabile. Vengo sospinto verso la camera da letto dalla sagoma intravista alla porta, giuntovi ed aspettato qualche istante perchè gli occhi si abituassero alla penombra mi volto e posso così vedere il viso da cui provengono gli pseudo-grugniti che mi hanno salutato: sarebbe stato meglio se fosse rimasta una sagoma... Un viso giovane, ma tondo e bi-dimensionale tipo cartone animato giapponese, con occhi, guance, bocca e mento tutti sullo stesso piano, come se avesse tentato di attraversare una porta, chiusa: capelli lunghi tinti di un improbabile biondo con una ricrescita evidente perfino nella penombra che mi circondava, gli occhi contornati da un eye-liner talmente abbondante che sembravano a mandola, tostata a temperatura decisamente troppo alta però.
Sperando di potermi consolare volgo lo sguardo verso il basso ad esplorare il corpo di questo personaggio manga: un corto e leggero vestitino bianco con un'improponibile stampa astratta copre un corpo che si intuisce essere non esile, ma non v'è traccia di volumi sul davanti o curve sui fianchi, mi ritorna l'idea del manga, ma sotto al vestito spuntano due gambe il cui volume invece mi riporta al mondo tri-dimensionale: due coni il cui diametro va diminuendo progressivamente da metà coscia verso le caviglie senza soluzione di continuità, e ai piedi due decollete nere che non avrebbero sfigurato sotto a un tubino, ma che col vestitino bianco facevano a pugni, e che credo fossero sul punto di esplodere sotto la spinta della ciccia che cercava disperatamente di uscire dal bordo della tomaia. Se foste stata in un'altra situazione quella visione sarebbe stata perfino divertente.
Molti di voi avrebbero girato i tacchi e se ne sarebbero andati, e sarebbe stata la cosa giusta, ma poi che faccio? Torno con le pive del sacco, pergiunta senza sapere se e quando avrò un'altra occasione anti-sgamo? ormai siamo in pista, balliamo.
Verso la 50 rose e mentre va a riporle mi spoglio. Non mi propone lo sciacquo di rito ma sono docciato di fresco, spero lo sia anche lei... Ritornata davanti a me, le lascio cadere il vestitino e mento a me stesso fingendo di non vedere le sue tette, una seconda scarsa, spalmate orizzontalmente su un fronte di 18/20 cm ciascuna a spessore costante da un lato all'altro del busto e meno prominenti della pancia che fa bella mostra di sè 20 cm sotto. Lei fa la simpatica e ironizza sul volume di miei pettorali, spero conscia che starebbero meglio al posto delle sue tette, almeno questi hanno una forma!
Mi avvicino a lei per stringere il campo visivo e faccio per baciarla, lei sembra gradire e vuole ricambiare, ma percepisco un alito dalla fragranza tutt'altro che primaverile e cerco di ritrarmi. Fortunatamente mi toglie dalle spine inginocchiandosi per salutare il Valter, che prova sollievo quanto i miei occhi. Molto sollievo! Anna inizia facendo guizzare la punta della lingua sul valter finchè questo arriva ad un adeguato turgore e poi lo fagocita con una voracità impressionante, prodigandosi in un deep-throat ad alta velocità che mi fa temere per l'incolumità del valter, allora rallento l'azione prendendole la testa tra le mani. Però, figo! Non l'avevo mai provato! Lei mi lascia fare senza mollare la presa, allora sincronizzo il ritmo della sua testa con quello del mio bacino gestendo ritmo e profondità, finchè forse esagero e un suo repentino allontanarsi con un conato di gomito mi fa capire che stavo esagerando. Mi metto sul letto e ricomincia il bj tradizionalmente dando la giusta attenzione anche ai gioielli, mentre con un dito stimola il mio bus del gnao, ma quando il dito diventa più audace glielo sposto e la spingo in modo che il dito venga rimpiazzato dalla sua lingua in un gradevole rimjob. Ricambio in un 69 dove per fortuna scopro una patata dalle labbra depilate, profumata e che sa di buono, almeno quella! Dopo un po' mi incappuccia, si mette a mission e inizio il mio sporco lavoro, ma la mia avversione per la gomma e la vista ravvicinata del manga che ho sotto mi inducono a fare un passo indietro e arrivare a conclusione con bbj. Chiesto cim, accordato ma poi in effetti praticato solo in parte.
Pulizia del valter a salviettine, passaggio in bagno per ulteriori pulizie, vestizione e... a mai più!
In fin dei conti mi sono divertito, ma che stomaco!
A Voi