Esatto. Riguardo alla Corte Costituzionale, sto tutt'ora studiando che, in base anche a certi dettami espressi nella medesima pronuncia dello stesso Organo Giudicante sui poteri di un Ente locale, i medesimi Regolamenti di Polizia Urbana potrebbero essere altrettanto incostituzionali, se questi estendessero le proprie norme ai cittadini comuni e non si limitano a disciplinare unicamente l'operato del personale connesso. Il tutto in contrasto con gli articoli 23, 97 e 118 della Costituzione. Difatti, queste normative comunali, anche se conformi ai principi generali dell'Ordinamento, rispettando l'articolo 3 della Costituzione, doppierebbero l'azione dello Stato con chiara violazione dei principi di sussidiarietà tra quest'ultimo ed i suoi organi decentrati, con anche invasione delle sfere di competenza tra questi soggetti.
Secondo me l’attenuazione dei controlli è dovuta ad un cambiamento di indirizzo politico. Nel 2008 (con altri sindaci e governanti) e negli anni seguenti si è fatta molta retorica securitaria e poi, come spesso capita, si sono scelti dei capri espiatori da dare in pasto all’opinione pubblica: le prostitute (che sono perlopiù anche delle straniere, quindi si approfittava per un po’ di propaganda anti-migratoria) e i loro “immorali” clienti sono stati fra questi. Adesso le retoriche dominanti sono diventate di tono solidale-integrazionista e quindi prendere di mira quelle che vengono presentate come delle povere migranti spinte dal bisogno sarebbe politicamente scorretto. In alcuni comuni sono ancora fermi alle linee del 2008. A Milano, invece, la differenza di clima è percepibile molto nettamente, ma aspettiamo a rallegrarcene, perché il moralismo sessuofobo anti-maschile è sempre all’opera. E direi che anche sulla Paullese non c’è sicuramente più il regime di terrore di un triennio fa. Poi credo siano importanti sia la resistenza legalitaria cui ci incoraggia Franco contro l’abuso dei poteri di polizia dei sindaci, sia le strategie spicciole di sopravvivenza, come guardarsi attorno con attenzione, sebbene purtroppo mi sia capitato di essere sorpreso in modi credo non prevedibili. Approfitto per un errata corrige: ho scritto per un lapsus che la sentenza del 2011 che ha contribuito in modo decisivo a cambiare le cose è stata emessa dalla Cassazione, mentre ovviamente era della Corte costituzionale, come detto correttamente da Franco.
In altre parole, con un ricorso al Giudice di Pace, si potrebbe anche avanzare di sollevare la questione di legittimità costituzionale affiché i Regolamenti Comunali di Polizia Urbana si limitino alla disciplina dei componenti di quest'ultimo reparto, visto e considerato che l'articolo 4 della Legge 65 del 1986, non esprime tale limite, potendo così estendere i connessi divieti anche ai cittadini comuni e di conseguenza snaturando oltretutto lo scopo principale per il quale il Regolamento relativo è stato creato.
Franco