Pur non avendo usufruito delle informazioni del forum che leggo solo ora, sono andato a trovare Gaia. Mi sono segnato il suo numero perché favorevolmente colpito dalle sue immagini, in particolare quelle del viso. Vale tutto ciò che è già stato scritto (compreso il letto rumoroso che però la lascia del tutto indifferente), ma vorrei aggiungere qualche mia considerazione.
Gaia mi è piaciuta, ha uno sguardo da gatta, è pulita e profumata, però le foto sono davvero un po’ troppo patinate (o poco recenti). A me non ha dato fastidio trovarla con qualche kg. in più (rispetto le foto), ma chi è sensibile a quest’aspetto va comunque informato. Inoltre, faccio poco caso allo squallore dell’appartamento, ma il bagno lascia parecchio a desiderare: il bidet non è provvisto di doccetta e per rinfrescarti bene o lo riempi (il che non mi sembra il max. dell’igiene) o usi il lavandino (idem). Una troia dovrebbe saperle queste cose!
Ad ogni modo l’incontro è stato soddisfacente e anche qui vorrei mettere l’accento su alcuni particolari. Le tette sono veramente super: naturalmente morbide ed immense, però hanno un capezzolo inesistente: durante la ciucciata mi sembrava di avere in bocca il suo culo, tanto che non lo trovavo. E quando l’ho trovato, mi è sembrato poco reattivo, ovvero non s’induriva e praticamente non usciva. Ma poco male.
Abbiamo iniziato con qualche chiacchiera (evento per me abbastanza inusuale) e poi di sua iniziativa, è partita con FK. Ha due labbra davvero appetitose turgide e piene, ma il bacio in sé è più che altro plateale: poca lingua, poco trasporto, ti lascia 2 secondi a goderti le labbra (facendo improbabili versi di risucchio) ma stringi stringi, non è così FK. Passi anche questo.
Dopo qualche minuto di coccole reciproche, si dirige verso il pisello, già ampiamente sballottato dalle mammelle pendenti. In questo frangente la vedo scartare un goldone. Vabbè, me lo infilerà con la bocca!? Invece me lo prende in bocca a crudo e il latticino se lo infila su un dito (anche se poi ho scoperto che erano 2) e comincia a prastrugnarmi in RAI1 (visto che noi di canali ce n’abbiamo solo 1). Visto come lo fa, potrei dire che è un po’ una sua fissa (un po’ quello che succede con Bianca di Torino, ospite per qualche tempo anche nelle biellesi famose palazzine e della quale esiste una vasta letteratura nell’apposita sezione) e comunque una pratica che confermala sua tendenza a prendere in mano la situazione. Comunque non è per nulla brava a fare ‘sto massaggio, così le faccio cambiare idea. Scarta un altro gommino (questa volta lo mette al posto giusto) e mi sorprende infilandoselo in grembo con me sdraiato e un po’ contrariato. Infatti faccio durare la posizione ben poco, dato che ho in mente ben altra cosa: la leccata di fica. Visto il suo temperamento (e anche il peso), la disarciono con un colpo di reni, la faccio mettere comoda e mi immergo nel valutare la sua situazione.
E qui la vera sorpresa: ha una fica immensa, lucida, umida, gonfia, senza confini, che le metti dentro la faccia! Dire cha l’ho leccata, è davvero riduttivo: glie l’aspiravo, mi riempivo la bocca di ‘sti labbroni spessi un dito (intendo un alluce). Non riuscivo ad immaginarmi che forma potesse avere e nello stesso tempo nono riuscivo a staccarmene. Di contro il clito è poca cosa e comunque la zona più sensibile è verso il basso-interno; quando andavo sul bottone cominciava a ridere!
Prova a staccarmi un paio di volte, ma quello è il mio giocattolo e io sono tornato bambino.
Finalmente sollevata la bocca dal fiero pasto, faccio un minimo di pausa, durante la quale le confermo anche a parole il mio gradimento. Poi un po’ di strusciatine per ristabilire l’atmosfera e la consistenza e via di fucking con lei sdraiata in bella mostra. E qui entra in gioco l’ormai famoso cigolio. Io per primo (ma poi mi accorgerò di essere l’unico) sono un po’ in imbarazzo e cerco in qualche modo di fermare il rumore attaccandomi alla testiera. Non ottengo risultati sonori, ma noto che così appigliato, le spinte sono naturalmente più vigorose. Mi faccio prendere un attimo dalla foga e al cigolio si aggiungono i gemiti per nulla timidi della Gaia, che mi fanno ancora di più ribollire il sangue. “Senza farlo apposta” le faccio sbattere gentilmente la testa contro la testiera (appunto) con conseguente aumento della temperatura di entrambi e visto che ci sono, mi unisco al concerto con tono baritonale. Ora il mio appiglio è diventata la sua folta chioma (che nei preamboli non ha dimenticato di esibire) e senza mai essere troppo rude, arrivo ben presto al mio piacere.
Molto rilassante il post-coito, con lei che mi rimane vicino e mi accarezza qua e là. Sono abbastanza provato e sudato, ma non c’è alcuna fretta nel congedarmi, così ho tutto il tempo di riprendermi e dissipare la temperatura elevata.
Ti vendo....... la grinta che non hai