INDEX: IDX8a09871a43a19b8232d96c6584f5efde
Annuncio: http://torino.bakecaincontr…
Come un cavaliere errante alla ricerca del Graal, vago cercando la “gentile” perfetta.
Ma è un compito arduo, perché ella, come ogni donna, è fuggevole, cangiante, effimera.
La bellezza sfiorisce in fretta, l'ingenuità muta in sfrontatezza, la dolcezza in arroganza.
Ma più spesso laddove una presenti un aspetto sublime, tanto più difetta della vocazione per fare il mestiere (per Giunone!).
Queste amare, ahimé, riflessioni traggono spunto da annose peregrinazione e ricerche.
Non demordo tuttavia.
Recentemente ero deciso a tentare una nuova via delle Indie, a ciò incoraggiato, dai consigli generosamente dispensati da' compagni d'arme.
Si profilava finalmente l'incontro con una giovane bellezza dagli occhi a mandorla, Wanlisa, le cui virtù decantarono il Paladino Mandrillio Senza Terra e Aimant de La Prune nella saga http://gnoccaforum.com/esco…
Già avevo inviato una candida colomba viaggiatrice alla mia amatura, preannunciandole il mio prossimo arrivo, lancia in resta, per liberarla dal drago che la teneva prigioniera.
Il mio destriero correva dunque alla volta di Augusta Taurinorum, per entrarvi da settentrione, quando sulla via intitolata alla Regina Margherita, levando lo sguardo in controluce al'altezza del cavalcavia Petrus Cossa vedevo sul ponte stagliarsi contro il sole di mezzodì l'ombra gentile, del tutto aggraziata di una fanciulla, di spalle.
Forse una pulzella in pericolo?
Immantinenti deviavo il destriero “ohh! Ronzinante, a destra!” scalavo l'erto Cavalcavia dove, col sole alle spalle vedevo ora in sequenza tre fanciulle sole e derelitte in rapida sequenza a bordo strada.
Più di tutte l'attenzione attraeva una, assai giovane e alta e slanciata, mora di chioma e di occhi, dorata di pelle, scoperte le spalle, il seno sostenuto da uno stretto corpetto nero.
Che mai poteva fare una sì graziosa giovinetta, colà tutta sola?.
Bisognava forse di soccorso?
Sebben contrarissimo a disdicevoli contatti stradali, e consapevole che a breve avrei dovuto recarmi salvare la dolce Wanlisa, mi arrestavo a sincerarmi.
Era effettivamente bisognosa, come mi chiarì, con accento transilvanico: “30 in auto; 50 a casa, qui vicino via Pietro Cossa, di bocca senza”;
Non so spiegarmi ancora come, in quel brevissimo lasso, Lavinia, questo il suo nome, riuscì a praticarmi un incantamento, sicché io fui preso da improvviso oblio dell'amata Wanlisa, e udii una voce da me proferita ma a me estranea che diceva alla fanciulla “ok sali”.
Fin dal primissimo contatto, per istinto e per ragione, avevo compreso che la fanciulla, seppure di aspetto angelico, era una strega, appartenente alla pericolosa genia dei congegni mangiatori di spiccioli della terra di Dacia.
Preparavo dunque lo spirito alla dura tenzone che mi attendeva.
Giunti al covo della strega transilvanica, invero sufficientemente lindo e luminoso, Lavinia attentava nuovamente alle mia virtù proponendomi con l'ulteriore supplemento di un fiorino per ogni giorno del mese baci alla maniera dei franchi, contatti innaturali, aspirazioni di fluidi.
Avendo nella mia saccoccia soltanto ulteriori cinque fiorini, glieli offrivo in cambio dell'ultima delle pratiche da lei proposte ed ella, con mio stupore (ma ne avrei poi compreso il diabolico disegno) accettava.
Procedevo quindi, io solo, a lunghe abluzioni rituali, rassicurato dalla presenza in bagno di liquido colluttorio e mi apprestavo alla lotta, essendo entrambi rimasti a quel punti abbigliati come gli atleti greci nell'arena di Olimpia, e mostrando Lavinia un fisico scolpito e scevro da difetti.
Come mi ero aspettato, Lavinia nella pugna si manteneva algida e frigida sfuggendo alle prese e tentando di respingere gli attacchi della mia spada sulla soglia del ponte levatoio, effettuando delle sortite finalizzate a cercare di estrarre con la bocca nel più breve tempo possibile tutta la vitalità e la forza del mio brando, smoccolando nel frattempo incomprensibili frasi nell'idioma dei Carpazi.
A fronte delle mie rimostranze, asseriva la fanciulla che la mia durlindana avrebbe avuto dimensioni smodate e di preferire daghe, fioretti o spadini più minuti. Io le rappresentavo il mio stupore avendo provato svariate fodere o faretre senza mai ricevere rimostranze né trovarne di non sufficientemente capienti, mentre lei pronta di spirito mi garantiva di aver a propria volta testato lame in numero ben maggiore delle mie faretre e di parlare dunque con cognizione di causa.
Lasciato dunque il ponte levatoio, nella lotta in campo aperto, Lavinia mostrava l'abilità acquisita in quel genere di scontri, mantenendo i suoi occhi neri e profondi fissi nei miei mentre suggeva energicamente, fino a riuscire finalmente nel proprio intento.
Lasciata la maliarda e rifocillate le mie membra e la saccoccia,mi tornò alla mente la mia nobile missione e Wanlisa prigioniera del drago, mentre rimpiangevo di non aver potuto approfondire a dovere la visita del castello di Lavinia.
Poco tempo dopo ero dunque da Wanlisa.
Dietro la porta, dovevo abbassare lo sguardo per vedere una piccola appartenente alla tribù degli elfi, alta all'incirca la metà di Lavinia, di cui per contro raddoppiava l'età, da me stimata prossima e superiore alle quattro decadi.
Quale però l'accoglienza, festosa al suo liberatore.
Appendevasi alle mie labbra, mulinava la lingua, suggeva i miei capezzoli e che accoglienza a durlindana: bacini, gridolini!
Levate le vesti, praticate le abluzioni (solo io), Wanlisa mostrava un fisico compatto e geometrico, in cui la larghezza del torace, della vita e dei fianchi era identica, con membra corte e tozze.
Iniziava un gioioso corpo a corpo, nel corso del quale la mia durlindana poteva sfogare ogni sua pregressa frustrazione entrando profondissimamente in quel ponte levatoio d'aspetto così minuto e ricevendo sempre calorosissima accoglienza, mentre la mente mia ritornava a quell'altro ponte, a quelle altre lunghissime gambe, a quegli altri occhi profondi e labbra carnose che poc'anzi così avare di soddisfazioni erano state!
Ciò che mi aveva negato Lavinia, mi aveva concesso Wanlisa; ciò di cui era priva Wanlisa abbondava in Lavinia.
Troverò tutte queste qualità in una sola donna, coglierò la rosa nella sua stagione?
La ricerca continua...
Scheda tecnica:
Viso 9 (Lavinia)
Fisico 9 (Lavinia)
Rai 1 9 (wanlisa)
Bjj 9 (Lavinia-wanlisa)
FK 7 (Wanlisa)
Costo complessivo 2VU+5
Lavinia: otr, cavalcavia Pietro Cossa su Corso Regina; età 20-23; 1,78x54 kg; tg 42; alta mora, abbronzata, occhioni neri e profondi; rumena fighissima e stronzissima; macchinetta mangiasoldi;lieve accento bergamasco; figa di cristallo;
rai1 (abbozzato); 69, bjj; cim; VU+5 at home; rai2 e fk con sovrapprezzo;
Wanlisa: loft china, via Bertola; età 40 (secondo me); 1.50x50 kg; misure 60-60-60; lineamenti comuni; servizievole; lingua a mulinello; non parla un tubo di italiano; posizioni.
rai 1 profondo; 69; bjj; cim;
VU. No Rai2
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
Annuncio: http://torino.bakecaincontr…
Come un cavaliere errante alla ricerca del Graal, vago cercando la “gentile” perfetta.
Ma è un compito arduo, perché ella, come ogni donna, è fuggevole, cangiante, effimera.
La bellezza sfiorisce in fretta, l'ingenuità muta in sfrontatezza, la dolcezza in arroganza.
Ma più spesso laddove una presenti un aspetto sublime, tanto più difetta della vocazione per fare il mestiere (per Giunone!).
Queste amare, ahimé, riflessioni traggono spunto da annose peregrinazione e ricerche.
Non demordo tuttavia.
Recentemente ero deciso a tentare una nuova via delle Indie, a ciò incoraggiato, dai consigli generosamente dispensati da' compagni d'arme.
Si profilava finalmente l'incontro con una giovane bellezza dagli occhi a mandorla, Wanlisa, le cui virtù decantarono il Paladino Mandrillio Senza Terra e Aimant de La Prune nella saga http://gnoccaforum.com/esco…
Già avevo inviato una candida colomba viaggiatrice alla mia amatura, preannunciandole il mio prossimo arrivo, lancia in resta, per liberarla dal drago che la teneva prigioniera.
Il mio destriero correva dunque alla volta di Augusta Taurinorum, per entrarvi da settentrione, quando sulla via intitolata alla Regina Margherita, levando lo sguardo in controluce al'altezza del cavalcavia Petrus Cossa vedevo sul ponte stagliarsi contro il sole di mezzodì l'ombra gentile, del tutto aggraziata di una fanciulla, di spalle.
Forse una pulzella in pericolo?
Immantinenti deviavo il destriero “ohh! Ronzinante, a destra!” scalavo l'erto Cavalcavia dove, col sole alle spalle vedevo ora in sequenza tre fanciulle sole e derelitte in rapida sequenza a bordo strada.
Più di tutte l'attenzione attraeva una, assai giovane e alta e slanciata, mora di chioma e di occhi, dorata di pelle, scoperte le spalle, il seno sostenuto da uno stretto corpetto nero.
Che mai poteva fare una sì graziosa giovinetta, colà tutta sola?.
Bisognava forse di soccorso?
Sebben contrarissimo a disdicevoli contatti stradali, e consapevole che a breve avrei dovuto recarmi salvare la dolce Wanlisa, mi arrestavo a sincerarmi.
Era effettivamente bisognosa, come mi chiarì, con accento transilvanico: “30 in auto; 50 a casa, qui vicino via Pietro Cossa, di bocca senza”;
Non so spiegarmi ancora come, in quel brevissimo lasso, Lavinia, questo il suo nome, riuscì a praticarmi un incantamento, sicché io fui preso da improvviso oblio dell'amata Wanlisa, e udii una voce da me proferita ma a me estranea che diceva alla fanciulla “ok sali”.
Fin dal primissimo contatto, per istinto e per ragione, avevo compreso che la fanciulla, seppure di aspetto angelico, era una strega, appartenente alla pericolosa genia dei congegni mangiatori di spiccioli della terra di Dacia.
Preparavo dunque lo spirito alla dura tenzone che mi attendeva.
Giunti al covo della strega transilvanica, invero sufficientemente lindo e luminoso, Lavinia attentava nuovamente alle mia virtù proponendomi con l'ulteriore supplemento di un fiorino per ogni giorno del mese baci alla maniera dei franchi, contatti innaturali, aspirazioni di fluidi.
Avendo nella mia saccoccia soltanto ulteriori cinque fiorini, glieli offrivo in cambio dell'ultima delle pratiche da lei proposte ed ella, con mio stupore (ma ne avrei poi compreso il diabolico disegno) accettava.
Procedevo quindi, io solo, a lunghe abluzioni rituali, rassicurato dalla presenza in bagno di liquido colluttorio e mi apprestavo alla lotta, essendo entrambi rimasti a quel punti abbigliati come gli atleti greci nell'arena di Olimpia, e mostrando Lavinia un fisico scolpito e scevro da difetti.
Come mi ero aspettato, Lavinia nella pugna si manteneva algida e frigida sfuggendo alle prese e tentando di respingere gli attacchi della mia spada sulla soglia del ponte levatoio, effettuando delle sortite finalizzate a cercare di estrarre con la bocca nel più breve tempo possibile tutta la vitalità e la forza del mio brando, smoccolando nel frattempo incomprensibili frasi nell'idioma dei Carpazi.
A fronte delle mie rimostranze, asseriva la fanciulla che la mia durlindana avrebbe avuto dimensioni smodate e di preferire daghe, fioretti o spadini più minuti. Io le rappresentavo il mio stupore avendo provato svariate fodere o faretre senza mai ricevere rimostranze né trovarne di non sufficientemente capienti, mentre lei pronta di spirito mi garantiva di aver a propria volta testato lame in numero ben maggiore delle mie faretre e di parlare dunque con cognizione di causa.
Lasciato dunque il ponte levatoio, nella lotta in campo aperto, Lavinia mostrava l'abilità acquisita in quel genere di scontri, mantenendo i suoi occhi neri e profondi fissi nei miei mentre suggeva energicamente, fino a riuscire finalmente nel proprio intento.
Lasciata la maliarda e rifocillate le mie membra e la saccoccia,mi tornò alla mente la mia nobile missione e Wanlisa prigioniera del drago, mentre rimpiangevo di non aver potuto approfondire a dovere la visita del castello di Lavinia.
Poco tempo dopo ero dunque da Wanlisa.
Dietro la porta, dovevo abbassare lo sguardo per vedere una piccola appartenente alla tribù degli elfi, alta all'incirca la metà di Lavinia, di cui per contro raddoppiava l'età, da me stimata prossima e superiore alle quattro decadi.
Quale però l'accoglienza, festosa al suo liberatore.
Appendevasi alle mie labbra, mulinava la lingua, suggeva i miei capezzoli e che accoglienza a durlindana: bacini, gridolini!
Levate le vesti, praticate le abluzioni (solo io), Wanlisa mostrava un fisico compatto e geometrico, in cui la larghezza del torace, della vita e dei fianchi era identica, con membra corte e tozze.
Iniziava un gioioso corpo a corpo, nel corso del quale la mia durlindana poteva sfogare ogni sua pregressa frustrazione entrando profondissimamente in quel ponte levatoio d'aspetto così minuto e ricevendo sempre calorosissima accoglienza, mentre la mente mia ritornava a quell'altro ponte, a quelle altre lunghissime gambe, a quegli altri occhi profondi e labbra carnose che poc'anzi così avare di soddisfazioni erano state!
Ciò che mi aveva negato Lavinia, mi aveva concesso Wanlisa; ciò di cui era priva Wanlisa abbondava in Lavinia.
Troverò tutte queste qualità in una sola donna, coglierò la rosa nella sua stagione?
La ricerca continua...
Scheda tecnica:
Viso 9 (Lavinia)
Fisico 9 (Lavinia)
Rai 1 9 (wanlisa)
Bjj 9 (Lavinia-wanlisa)
FK 7 (Wanlisa)
Costo complessivo 2VU+5
Lavinia: otr, cavalcavia Pietro Cossa su Corso Regina; età 20-23; 1,78x54 kg; tg 42; alta mora, abbronzata, occhioni neri e profondi; rumena fighissima e stronzissima; macchinetta mangiasoldi;lieve accento bergamasco; figa di cristallo;
rai1 (abbozzato); 69, bjj; cim; VU+5 at home; rai2 e fk con sovrapprezzo;
Wanlisa: loft china, via Bertola; età 40 (secondo me); 1.50x50 kg; misure 60-60-60; lineamenti comuni; servizievole; lingua a mulinello; non parla un tubo di italiano; posizioni.
rai 1 profondo; 69; bjj; cim;
VU. No Rai2
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
ancora ciao
ciao
Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
la verità è che ce la danno a bere!
http://24.media.tumblr.com/…
http://tinyurl.com/lkhxarpTorno subito...
Ricordavo il post, ma non riuscivo più a ritrovarlo...
è stato un vero piacere rileggerlo e ritrovare anche il parallelo con l'amico di infanzia inviso alla moglie di turno.
Tra l'altro, la tematica dell'accoglienza riservata ai pesciolini fuori dalle mura domestiche in quel post era stata fatta cadere, benché in realtà molto vi sarebbe da dire...
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
Tutte le volte che seguendo la pista dei tuoi oi commenti su EF e TOE ho conosciuto qualche fanciulla, magari cresciuta nelle steppe o sugli Urali, il godimento fisico è stato ben maggiore di quello letterario.
Non ho mai potuto dirTelo prima, perché non ero registrato, Te lo dico ora:
GRAZIE!!!
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
Credo che ti dovrei ringraziare...
http://gnoccaforum.com/esco…
http://tinyurl.com/lkhxarpTorno subito...
Per questo ho dovuto richiamare in servizio Ronzinante e prendere la strada della Mancha, con tutte le incognite e pericoli del caso.
Se la incontrate, Tu o meglio l'Ispettore, fatemi un fischio, che arrivo di galoppo!
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
Curiosa fusione, da tempo pensavo che unendo il cervello di un orientale e il corpo di una velina si potrebbe creare la puttana perfetta, MUWAHHUAAAH HA AHAHAHHA AHH AAH
http://www.youtube.com/watc…
<img src="http://urly.it/2qih "/> <img src="http://goo.gl/xU703h "/>
bello il Cavaliere della Lancia (sempre in resta direi...) col suo Ronzinate, però la Dulcinea tettuta alias Margot dove l'ha messa...?
La tiene per sè nascosta così dai draghi??
Ma chiamandosi lei Arsein capisco tutto, ecco perché saltò la presentazione!!
Qui urge chiamare l'Ispettore del Dick ad indagare...
Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
Col termine genuinità mi riferivo invece al fatto che non son sicuro se il trattamento che ti riserva sia il trattamento tradizionale cinese, che mi piacerebbe sperimentare, o non sia piuttosto quello turistico, da esportazione.
Bah mi sembrava fin troppo caricaturizzato: "amole, volele tuo latte..." e troppe moine.
Non so, forse sono io ad essere incontentabile o magari pensavo ancora troppo a Lavinia.
Per Pippo: Lavinia l'ho memorizzata nella cartella "macchinette", occhio!
C'è che è molto bella!
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
Anch'io avevo notato Lavinia, solo ora sò il nome, e mi ero ripromesso di conoscerla e recensirla. Mi hai battuto in velocità. Effettivamente è molto bella, si nota subito. E' la prima che si incontra dopo aver sorpassato il caseificio andando in direzione p.zza Massaua. Io, portroppo, quando l'ho notata ero nella carreggiata centrale e non ho potuto fermarmi perchè, altrimenti,intralciavo il traffico.
La raga merita, a leggere la rece. Ci farò un giretto.
Ciao e grazie per la segnalazione
Beh, per citare un tale Arsein, almeno è una puttana onesta.
Su questo ti assicuro di no: in Cina si mangia meraviglisamente, qui è mediamente uno schifo.
Parlando invece di mangiare la patata, non saprei: le mie esperienze con CH in Italy sono state fin'ora disastrose e in China, ove ero sempre con bacchettone delegazioni per lavoro, il massimo di cui ho goduto è un massaggio con HJ.
Io non sarei protezionista: basta che siano gnocche e oneste, poi colore e provenienza anzi aggiungono un po' di spice.
Bella citazione, si va sul filosofico.
In effetti, la cosa interessante nella vicenda è che IO non volevo farla salire, ma quando ha pronunciato la parola BOCCA, con quelle labbra magnifiche, ho sbarellato...
In merito a Wanlisa... era la mia prima esperienza cinese...abbastanza folkloristica e sulla genuinità del suo comportamento ho qualche dubbio.
E' come per i loro ristoranti, siamo sicuri che da noi si mangi come a Nanchino o ci propinano i piatti pronti del LIDL?
Mi chiedo meglio se non sia meglio la gnocca a km0, fondiamo un GAS?
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
non riesco più a smettere!!
Grandissimi, Arsein & Cala
"Attenti a quei due!!"
k+ at everyone
Lui è Lucky con la ky
Sceriffo d'assalto..alle Topoline
la Pistola più veloce del n-West..purtroppo
Preg.mo sig. Professore,
ricevo con grande piacere il Suo karma, essendo, ebbene sì lo confesso, da tempo un Suo ammiratore, nonché aspirante epigono, fin da quando lessi il capitolo "La mia nuova favorita".
Le sono debitore di una piacevolissima conoscenza, ma soprattutto di numerosi momenti di schietta ilarità.
Tra i suoi messaggi, memorabile la giaculatoria contro i dispensatori di girini a buon mercato, raramente ben accetti danne nostre amiche mercenarie, con quell'immagine felicissima del sacchettino dei pesci rossi.
Inarrivabile quello sul boccaponcio palemmitano, rispetto al quale costituiva in effetti citazione il mio umile riferimento al lieve accento bergamasco di Lavinia.
La mia stessa recensione in realtà è stata ispirata dalla Signoria Vostra, la quale indicandomi una nuova via mi ha insegnato a trovare note di colore in incontri altrimenti grigi e tetri.
Chiedo venia per la punteggiatura claudicante, figlia di ri-mannaggia-menti.
Il tono aulico è stato invece volutamente ricercato, quale elevato contrappunto alla bassezza dei fatti narrati, ma non appartiene alla mia prosa tendenzialmente più ruvida.
Quanto all'acqua salata, temo purtroppo di avere la gola ormai troppo riarsa per potermi dissetare con l'acqua cristallina delle sorgenti alpine.
Vorrà dunque gradire, Eccellenza, l'espressione della mia più sentita osservanza nei confronti Suoi e della Sua Signora.
Suo Arsein
P.S. Provvederò a riparare la mia mancanza, presentandomi quanto prima in società e sottoponendomi alle doverose corvée.
Post p.s.Grazie per la Durlindana, che sarebbe stata mia intenzione postare ne fossi stato capace.
La gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo donandogli equilibrio ed armonia
ATTENTO però a come posti il numero.
Rispettiamo il regolamento e gli altri utenti.
Mi è piaciuto in particolare il passaggio che riporto...
Mi fa sorridere e venire in mente una tal quantità di cose che non potrei qui raccontare.
Ma ne cito almeno una, del Maestro Camus: "ciò che mi atterrisce nella morte è che essa mi porterà la certezza che la mia vita si è consumata senza di me".
Da prendere nel lato divertente...
E' da giorni che medito Wanlisa SI/NO.... la tua rece non aiuta: un monoblocco 60x60x60 con arti tozzi non attrae, ma la lingua a mulinello parecchio...
Continua così