Estate di …enta anni fa, la mia morosa mi sta facendo una pompa sul divano di casa sua, al secondo piano di una villetta. La madre, giovane (quarantacinquenne) ed allegra vedova, baby pensionata (era ancora l’epoca in cui statali ed affini andavano in pensione con 19 anni di contributi… comprensivi di maternità ed altro), rientra a casa, apposta, un paio d’ore prima del previsto, non parcheggia la macchina in box, segnale rumoroso che solitamente ci allertava e silenziosamente ci becca in azione… io bermuda calati, nudo dalla cinta in giù come un verme, la mia morosa un po’ più vestita, solo con le tettone di fuori che mi avvolgeva coi suoi riccioli lunghi e biondi.
Scenata susseguente con vergogna di entrambi. Profonde scuse perché ci sentivamo in colpa (beata gioventù… non eravamo noi a doverci scusare&hellip.
Passa una settimana e torno a casa della mia morosa. Va a farsi una doccia prima di uscire. Appena scroscia l’acqua la madre, dal fisico molto diverso dalla figlia ma ugualmente un gran bel pezzo di gnocca, più alta, più sederona, fianchi larghi, capelli castani, corti, a caschetto, con l’unico difetto di avere poche tette, quasi nulle, al contrario della figlia, mi si avvicina sorniona e con un sorriso che è un programma, un dito sulle labbra, mi stampa una mano sul pacco…
Non ho saputo reagire, anzi… il mio lui ha reagito… ero immobilizzato. Lei è passata dalla mano alla bocca, una pompa fantastica, non dentata come quella della figlia, interrotta dall’acqua della doccia che smette di scorrere.
Quel pomeriggio, appena usciti, voglio andare subito ad imboscarci e scopo furiosamente la mia morosa, che non capisce il perché della fretta…
Come è finita con la madre? Passo qualche settimana con il chiodo fisso nella testa e poi andiamo insieme in vacanza al mare nel tacco, lei, io e la mia morosa.
Inizia, come se niente fosse, un paio di volte, in spiaggia libera, a prendere il sole in topless: “Lo fan tutte…”.
Continua, mentre facciamo una nuotata, a stringermi sotto l’acqua il pacc…hettino, accorciatosi per il freddo e mi infila una mano sotto il reggiseno del costume: capezzolo piccolo ma duro, duro, duro, con la figlia che nuota svagata ed innocente poco distante.
Finisce che una notte, piena notte, viene nella mia stanza con una sottoveste trasparente che subito si leva: spettacolo e silenziosi numeri da circo per non svegliare la figlia, che dorme in un’altra stanza. Numeri ripetuti più volte, ma senza timore di far rumore, nei due anni seguenti, finchè son rimasto con sua figlia. E forse sono rimasto insieme a lei più a lungo proprio per scoparmi la madre.
Aveva una lingua serpentina, dei piedi più piccoli di quelli della figlia e caviglie più sottili. Mi ha fatto dei footjob fenomenali, apprezzare le MILF e reso esperto nell’arte di RAI 2.
Scenata susseguente con vergogna di entrambi. Profonde scuse perché ci sentivamo in colpa (beata gioventù… non eravamo noi a doverci scusare&hellip.
Passa una settimana e torno a casa della mia morosa. Va a farsi una doccia prima di uscire. Appena scroscia l’acqua la madre, dal fisico molto diverso dalla figlia ma ugualmente un gran bel pezzo di gnocca, più alta, più sederona, fianchi larghi, capelli castani, corti, a caschetto, con l’unico difetto di avere poche tette, quasi nulle, al contrario della figlia, mi si avvicina sorniona e con un sorriso che è un programma, un dito sulle labbra, mi stampa una mano sul pacco…
Non ho saputo reagire, anzi… il mio lui ha reagito… ero immobilizzato. Lei è passata dalla mano alla bocca, una pompa fantastica, non dentata come quella della figlia, interrotta dall’acqua della doccia che smette di scorrere.
Quel pomeriggio, appena usciti, voglio andare subito ad imboscarci e scopo furiosamente la mia morosa, che non capisce il perché della fretta…
Come è finita con la madre? Passo qualche settimana con il chiodo fisso nella testa e poi andiamo insieme in vacanza al mare nel tacco, lei, io e la mia morosa.
Inizia, come se niente fosse, un paio di volte, in spiaggia libera, a prendere il sole in topless: “Lo fan tutte…”.
Continua, mentre facciamo una nuotata, a stringermi sotto l’acqua il pacc…hettino, accorciatosi per il freddo e mi infila una mano sotto il reggiseno del costume: capezzolo piccolo ma duro, duro, duro, con la figlia che nuota svagata ed innocente poco distante.
Finisce che una notte, piena notte, viene nella mia stanza con una sottoveste trasparente che subito si leva: spettacolo e silenziosi numeri da circo per non svegliare la figlia, che dorme in un’altra stanza. Numeri ripetuti più volte, ma senza timore di far rumore, nei due anni seguenti, finchè son rimasto con sua figlia. E forse sono rimasto insieme a lei più a lungo proprio per scoparmi la madre.
Aveva una lingua serpentina, dei piedi più piccoli di quelli della figlia e caviglie più sottili. Mi ha fatto dei footjob fenomenali, apprezzare le MILF e reso esperto nell’arte di RAI 2.