Cologno: metà pomeriggio, poco prima dell’ultima rotonda, sotto il cavalcavia della linea 2, prima di viale Europa (studi Mediaset) venendo da cascina Gobba. Posto ben frequentato da daciche che ho testato in diverse occasioni. La rotazione continua.
Questa volta vedo una ragazza magra magra, in jeans, scarpe comode che fasciano la gamba fino sotto il ginocchio e giubbotto scuro, giovane, sui 20-25 anni, vista da vicino portati male. Di nome fa Maria, dacica. Pallida pallida pallida quasi bianca, capelli neri lisci alle spalle con riga centrale che fanno da evidente contrasto, viso rotondetto con mento piccolo e leggermente sporgente. Occhi scuri e denti superiori leggermente divaricati al centro. Naso a patatina, nel complesso viso normale, né bello né brutto, ma sciupato. Sull’1,60, non di più. VU-20 per classico sopra e sotto coperto, il freddo sconsiglia i giochi di piedi, vado sul classico.
Solito imbosco-pattumiera sotto la tangenziale che consiglia velocità d’azione. Compito assolto senza infamia e senza gloria sbiottandosi il giusto solo in basso, seno giubbottato ma praticamente nullo. Le gambette sono proprio secche secche, la partecipazione è al minimo sindacale. Io non volevo socializzare, lei neanche. BJ con ausilio di mano per farlo rizzare, RAI 1 classico a missionaria. Canale stretto il giusto, vista l’età. Cicca in bocca e cellulare smanettato sia all’andata che al ritorno. Un quarto d’ora basta e avanza.