scusate la prosaicità ma c'è qualcuno che questa Marianna (aka Michelle) se l'è tr.....ta ?
RECENSIONE ATIPICA DI MARIANNE (AKA MICHELLE) RR
http://www.rosarossa.com/an…
premessa: questa recensione non servirà a un cazzo
nei miei sogni migliori
ci sono orge e la mia donna
non è proprietà privata
non ha confini
sono le notti del garage, che trascorro in una attività di mia proprietà in milano in attesa che ex-dipendenti da me licenziati e che me l'hanno giurata mi facciano arrivare la finanza, peggio dei ladri, in casa.
così mi son preso il turno serale in prima persona e controllo che in questa sede ogni cosa sia in ordine. passo le serate a fare lavoretti, e poi a leggere piperno e nitezsche, e infine a chiacchierare con vittorio, che ha 70anni ed è incapace di stare fermo, e all'una di notte, quando chiudiamo insieme il cancello di ferro mi chiede:
- adesso dove andiamo?
così, spesso chiudiamo la serata - io con residui di preoccupazione che ormai si dissolvono nelle ombre dell'ultimo traffico di serata - mangiando un panino dalle parti di maciachini: beviamo una birra, diciamo due stronzate alla bella rumena con gli occhi blu che ce li vende e con la quale vorrei tanto uscire una sera per farmi due risate, perchè mi piace proprio, e son fatto di carne ossa e affascinanti parole - un serpente.
più spesso però pago dazio alla mia ossessione di cui non conosco ancora l'origine e che, proprio in virtù di questa sua misteriosa genesi è ciò che essa è diventata: cioè appunto una ossessione, un rito, una forma magica, come una spirale che avvolge il mio cervello dentro la sua forma di comportamenti indotti, e di cui io mi professo la vittima concussa, il corrotto che altro non poteva fare che corrompere perchè obbligato a farlo da un perverso meccanismo di oneri reciproci, che affondano le ragioni in una cultura bislacca, in una genesi e in una formazione di cui ho scordato le origini, ma di cui applico i comportamenti.
così dopo che ho girato a lungo per le strade, valutando l'interesse dal turgore nervoso del pene sul quale la mia mano comincia a lavorare mentre guido l'auto, le numerose otr che finalmente dall'insediamento del nuovo sindaco ricominciano a popolare le belle strade di milano (sarca, marche, loreto, vallazze, piazza udine e lambrate, via leoncavallo - oppure di qua della città in monterosa e verso lampugnano, eccetera eccetera) telefono a marianne (http://www.rosarossa.com/an…): sono quasi le due di notte e comincio così una lunga conversazione telefonica in un idioma che non assomiglia all'italiano, non assomiglia al lusitano nè allo spagnolo e nemmeno all'inglese.
tuttavia questo linguaggio esperanto del puttaniere, che voi tutti sicuramente conoscete, in qualche arcaico modo funziona e la conversazione dura almeno un'ora.
frattanto io guido l'auto.
lei sta in via murillo zona lotto, e giunto a questo punto le dico che se vuole passo da lei, nonostante siano quasi le tre di mattino.
acconsente, così prelevo e parcheggio in zavattari.
sotto casa sua lei mi apre e mi indica una porta al settimo piano di un grande palazzo.
la vista da lassù è bella.
marianne è una giovane donna di 28 anni, coi tacchi è più alta di me.
condivide l'appartamento con una dominicana.
guardiamo milano da sopra i tetti, il miasma soffuso di luce arancione e stanchezza urbana decolora l'orizzonte delle tre passate di notte.
spengo la luce e mi metto sul letto con lei.
ha un bel viso pulito, occhi oscuri e brillanti, indossa un vestitino scollato, ha un corpo brunito e robusto, ma armonico, una pelle di velluto, ma soprattutto un sorriso che ha qualcosa di impertinente e amichevole.
no, non potrò mai scoparla.
sono esausto, glielo dico.
ride, mi dice che non sono normale - le solite cose.
spengo la luce e mi sdraio.
parliamo della vita, delle ultime vicende, della mancanza di soldi.
vuole tornare in brasile, mi parla della madre.
io le parlo della mia stanchezza, di come siano pesanti questi giorni, così pesanti che quando arrivano alla fine, nonostante io sia spossato, non voglio dormire, non voglio lasciare che il giorno dopo arrivi - è per questo che sono lì da lei a quell'ora di notte, sono lì perchè non voglio che sia domani, sono lì perchè penso che ci sia sempre qualcosa a cui aggrapparsi prima che l'inesroabile corrente fiumana della notte non mi trascini via con il mio sonno, dentro la foce del nuovo giorno che inizia.
mi dà ragione.
faccio per andarmene ma lei mi trattiene.
accade più volte che, siccome è tardi e lei deve alzarsi alle nove di mattino, io voglia levarle quell'inutile disturbo che sono diventato, visto che non è il caso di scopare, che la cosa appare per uno straniante mistero terribilmente comica e fuori luogo.
ma lei butta là una frase e io mi rimetto giù e parliamo ancora.
mi fa vedere le foto di casa in brasile, la sua famiglia, la mamma.
- ma cosa fai qua?
le chiedo
- torna in brasile, vattene via.
marianne ha 28 anni e 3 figli.
ha avuto il primo a 17 anni.
deve essere molto bello crescere con i figli.
mi snocciola i complicatissimi nomi e soprannomi dei figli.
parliamo di calcio.
poi mi addormento sul letto.
sento il suo respiro, apro gli occhi per spiarla e lei è lì che guarda e ride, ha messo della musica portoghese.
arrivano così le 5 di mattino, l'alba già si annuncia con tutta la sua tristezza nei colori tenui che salgono dall'orizzonte di città in vece della curva mefitica della notte che chiudeva i palazzi nella sospensione oscura che io chiamo a proteggermi ogni volta che cala la notte ed il giorno dopo mi sembra così lontano.
mi allaccio le scarpe, è già domani.
marianne mi accompagna alla porta, non le ho lasciato nulla.
anche nel corridoio stretto verso l'uscita dal suo appartamento la prima luce del giorno si sta insinuando come un veleno che sale a ondate iridescenti, verso il mio petto per annegarmi.
dovrò dormire adesso!
scendo a piedi i sette piani.
il giorno dopo marianne mi chiama più volte sul cellulare ma io non rispondo.
RICAPITOLANDO
prestazioni: nessuna, diciamo gfe (?)
foto: è lei al 100% ma di viso è più bella.
rate: zero (chiede 80 ?)