INDEX: IDXc1ac069ecaaec8c568ca0b0dd93cc685
NOME INSERZIONISTA: Jessica
NAZIONALITÀ: Brasile
CITTÀ: Castellanza
ETÀ: 20 verosimili
CONFORMITÀ ANNUNCIO: 100% è lei
SERVIZI OFFERTI: BBJ, Rai1, Rai2, Daty, 69, 2 shot.
RATE: 150 rose
DURATA DELL'INCONTRO: 1 ora scarsa
DESCRIZIONE FISICA: Cerbiatta dalle forme esili e dal manto brunito.
ATTITUDINE: Dolce e sensuale, tuttavia pare distante e si rivelerà nei tempifiscale
REPERIBILITÀ: Buona
FUMATRICE: No
BARRIERE ARCHITETTONICHE: 2 piani di scale o ascensore
Annuncio: Jessica Escort Varese
Era già l'ora che volge il disio
ai solitari e 'ntenerisce il core
lo dì c'han detto alla dolce dama addio.
A licenza prendo a prestito i versi di padre Dante per mostrar a voi un core che vermiglie lagrime versa, alla partenza di colei che favorita a me si donava fin nel più profondo, nella speme ch'ella a più prossimi lidi ritorni.
A lungo ricercai una sapiente dell'arte d'amor pandemio che non avesse sceso la china d'irragionevol e gretta cupidigia, ma mi duole informarvi che in quattro o cinque dozzine di donzelle, d'ogne natale e stagione, ebbi risposte tutt'altro che accettabili, se non dal più derelitto che i denari altrui sperperar puote (e forse giunge maturo il tempo di volger i propri guardi verso lidi meno esosi, per pochi siano rimasti).
Al mio peregrinar, m'imbattei nel contatto di Jessica e, tale novizio, mi lasciai incantare da consigli mendaci di altri che risiedono su estranee pagine tinte di rosa: accettai la richiesta di 150 rose scarlatte, forse a giustificar la giovine età della pulzella che - nelle parole - bendisposta pareva a sollazzar le brame mie.
Mi recai dunque alla magione indicata ed al dischiudersi dell'uscio vidi una dolce, brunita e fresca cerbiatta alla quale 20 primavere erano calzanti; ella mi condusse nella stanza ove avremmo dato prova dei nostri appetiti.
A lei dono il mio (cospicuo) omaggio e lascio le mie vesti sullo scranno; ella s'assenta un momento e torna improvvisando un balletto ove due splendide dune ondeggiano turgide a ritmo di samba, per inebriar il guardo prima dell'obice che già reclama una succulenta preda. Ella mi accompagna con dolce fermezza sul letto e subito (ahimè raccoglie quell'odiosa cappa che rivestirà il viril fratello (una voce mi mise in guardia del possibile esito infausto, ma vinto dalla sua beltà l'ignorai). Minimo fu l'assaggio ch'ella riverì, purtroppo i miei sensi furono ovattati da quel volgare vestito che (più tardi mi accorsi) mi dava solo noia e m'impediva di sentire i suoi pertugi (marca pessima). A lei poi chiesi di dissetarmi di quel frutto succoso ed ella mi disse che non le dava piacere; un poco insitetti ed un assaggio di quel nettare mi fu concesso. Breve il tempo e la sovrastai, spingendo ed alternando dolcezza a famelico vigore ove la sentii proferir singulti d'estasi crescente (e dovetti accontentarmi del suo collo poiché in tutta la sera un singolo innocente bacio di labbra fu tutto ciò ch'ebbi). Dopo poco ella già voleva essere presa a pecos e dovetti fermarmi: la giovine primizia forse era carente in esperienza, volli così donarle della dolcezza che la potesse indurre a lasciarsi andare senza forzare.
L'accontentai poco dopo e - come da patti - richiesi il più arduo pertugio: costei (mancando la parola data) si ritrasse a tale richiesta adducendo la solita litania dell'ingiusta doglianza; alla mia insistenza, ella accettò un timido tentativo ove solo la vetta tentò l'esplorar di quel recondito pertugio, purtroppo interrotta dalla minima soglia della sua resistenza.
S'adoperò ella in diverse posture, cavalcandomi a guisa d'amazzone e donadoni la vista di quelle mirabili dune, una delle meraviglie dell'orbe ove mi sarei voluto perdere come sogno di notte di primavera, purtroppo tale rimase solo fantasia.
Ancora la sovrastai e spinsi a pecos, sul letto ed in piedi, ma quelle cappe che la mia virilità avvolgevano bruciavano quale pepe di caienna ed ogni passo che muovevo in avanti, di un paio spinto ero a ritroso.
Decisi quindi di lasciar il gioco alle sue esili mani, chiedendole di innaffiar quei seni (altro duolo giunse quando mi chiese di non stuzzicar le piccole aureole), ma tale caldo seme neppure sfiora quei frutti e raggiunge il braccio.
Giunge l'ultimo atto ove mi reco a detergere gli umori della fatica e del mio compiuto diletto, cerco poi di chieder qualche minuto tra le sue braccia, ma ella m'invita a rivestirmi: quasi un'ora è trascorsa e vorrei qualche dolcezza, ma appare irremovibile. Le rimarco ch'ella non abbia esaudito alcune mie richieste (lato B) e di rimando mi risponde che non lo conceda, precisando che maggiore è la pecunia da versare.
Considerazioni finali: la donzella è di bellezza e dolcezza non comune, ma se avesse detto onestamente fin da principio quali fossero i limiti (i traduttori non sono precisi e costei poco comprende la lingua di Dante) verso altri lidi avrei volto il guardo. Una simil pecunia s'adeguava alla fresca primizia se non vi avessi trovato i limiti posti; una dolente nota si aggiunge rimembrando ch'ella avea da principio preso il tempo quale inesorabile clessidra e richiesto il rispetto esatto del tempo. Col senno del solitario le cui aspettative furono a stima maggiore del reale, non credo ch'ella mi vedrà a ripeter simil esborso: vale costei piacer al guardo più del fratello e ...
... puro e disposto a salire a le stelle.
Non reca colpe un somaro della sua natura ed una seconda possibilità ad esso sia concessa.
La donna reca intelletto e colpevole è dei propri misfatti: a questa negata sia possibilità e redenzione, all'oblio sia ella eternamente consegnata!
NOME INSERZIONISTA: Jessica
NAZIONALITÀ: Brasile
CITTÀ: Castellanza
ETÀ: 20 verosimili
CONFORMITÀ ANNUNCIO: 100% è lei
SERVIZI OFFERTI: BBJ, Rai1, Rai2, Daty, 69, 2 shot.
RATE: 150 rose
DURATA DELL'INCONTRO: 1 ora scarsa
DESCRIZIONE FISICA: Cerbiatta dalle forme esili e dal manto brunito.
ATTITUDINE: Dolce e sensuale, tuttavia pare distante e si rivelerà nei tempifiscale
REPERIBILITÀ: Buona
FUMATRICE: No
BARRIERE ARCHITETTONICHE: 2 piani di scale o ascensore
Annuncio: Jessica Escort Varese
Era già l'ora che volge il disio
ai solitari e 'ntenerisce il core
lo dì c'han detto alla dolce dama addio.
A licenza prendo a prestito i versi di padre Dante per mostrar a voi un core che vermiglie lagrime versa, alla partenza di colei che favorita a me si donava fin nel più profondo, nella speme ch'ella a più prossimi lidi ritorni.
A lungo ricercai una sapiente dell'arte d'amor pandemio che non avesse sceso la china d'irragionevol e gretta cupidigia, ma mi duole informarvi che in quattro o cinque dozzine di donzelle, d'ogne natale e stagione, ebbi risposte tutt'altro che accettabili, se non dal più derelitto che i denari altrui sperperar puote (e forse giunge maturo il tempo di volger i propri guardi verso lidi meno esosi, per pochi siano rimasti).
Al mio peregrinar, m'imbattei nel contatto di Jessica e, tale novizio, mi lasciai incantare da consigli mendaci di altri che risiedono su estranee pagine tinte di rosa: accettai la richiesta di 150 rose scarlatte, forse a giustificar la giovine età della pulzella che - nelle parole - bendisposta pareva a sollazzar le brame mie.
Mi recai dunque alla magione indicata ed al dischiudersi dell'uscio vidi una dolce, brunita e fresca cerbiatta alla quale 20 primavere erano calzanti; ella mi condusse nella stanza ove avremmo dato prova dei nostri appetiti.
A lei dono il mio (cospicuo) omaggio e lascio le mie vesti sullo scranno; ella s'assenta un momento e torna improvvisando un balletto ove due splendide dune ondeggiano turgide a ritmo di samba, per inebriar il guardo prima dell'obice che già reclama una succulenta preda. Ella mi accompagna con dolce fermezza sul letto e subito (ahimè raccoglie quell'odiosa cappa che rivestirà il viril fratello (una voce mi mise in guardia del possibile esito infausto, ma vinto dalla sua beltà l'ignorai). Minimo fu l'assaggio ch'ella riverì, purtroppo i miei sensi furono ovattati da quel volgare vestito che (più tardi mi accorsi) mi dava solo noia e m'impediva di sentire i suoi pertugi (marca pessima). A lei poi chiesi di dissetarmi di quel frutto succoso ed ella mi disse che non le dava piacere; un poco insitetti ed un assaggio di quel nettare mi fu concesso. Breve il tempo e la sovrastai, spingendo ed alternando dolcezza a famelico vigore ove la sentii proferir singulti d'estasi crescente (e dovetti accontentarmi del suo collo poiché in tutta la sera un singolo innocente bacio di labbra fu tutto ciò ch'ebbi). Dopo poco ella già voleva essere presa a pecos e dovetti fermarmi: la giovine primizia forse era carente in esperienza, volli così donarle della dolcezza che la potesse indurre a lasciarsi andare senza forzare.
L'accontentai poco dopo e - come da patti - richiesi il più arduo pertugio: costei (mancando la parola data) si ritrasse a tale richiesta adducendo la solita litania dell'ingiusta doglianza; alla mia insistenza, ella accettò un timido tentativo ove solo la vetta tentò l'esplorar di quel recondito pertugio, purtroppo interrotta dalla minima soglia della sua resistenza.
S'adoperò ella in diverse posture, cavalcandomi a guisa d'amazzone e donadoni la vista di quelle mirabili dune, una delle meraviglie dell'orbe ove mi sarei voluto perdere come sogno di notte di primavera, purtroppo tale rimase solo fantasia.
Ancora la sovrastai e spinsi a pecos, sul letto ed in piedi, ma quelle cappe che la mia virilità avvolgevano bruciavano quale pepe di caienna ed ogni passo che muovevo in avanti, di un paio spinto ero a ritroso.
Decisi quindi di lasciar il gioco alle sue esili mani, chiedendole di innaffiar quei seni (altro duolo giunse quando mi chiese di non stuzzicar le piccole aureole), ma tale caldo seme neppure sfiora quei frutti e raggiunge il braccio.
Giunge l'ultimo atto ove mi reco a detergere gli umori della fatica e del mio compiuto diletto, cerco poi di chieder qualche minuto tra le sue braccia, ma ella m'invita a rivestirmi: quasi un'ora è trascorsa e vorrei qualche dolcezza, ma appare irremovibile. Le rimarco ch'ella non abbia esaudito alcune mie richieste (lato B) e di rimando mi risponde che non lo conceda, precisando che maggiore è la pecunia da versare.
Considerazioni finali: la donzella è di bellezza e dolcezza non comune, ma se avesse detto onestamente fin da principio quali fossero i limiti (i traduttori non sono precisi e costei poco comprende la lingua di Dante) verso altri lidi avrei volto il guardo. Una simil pecunia s'adeguava alla fresca primizia se non vi avessi trovato i limiti posti; una dolente nota si aggiunge rimembrando ch'ella avea da principio preso il tempo quale inesorabile clessidra e richiesto il rispetto esatto del tempo. Col senno del solitario le cui aspettative furono a stima maggiore del reale, non credo ch'ella mi vedrà a ripeter simil esborso: vale costei piacer al guardo più del fratello e ...
... puro e disposto a salire a le stelle.
Non reca colpe un somaro della sua natura ed una seconda possibilità ad esso sia concessa.
La donna reca intelletto e colpevole è dei propri misfatti: a questa negata sia possibilità e redenzione, all'oblio sia ella eternamente consegnata!
Ho fatto BJ (quindi coperto), RAI1 e HJ finale. Il BJ mi e' piaciuto molto. E' durato a lungo ed ogni tanto mi guardava con quegli suoi bei occhietti... La vista del mio uccello che entrava ed usciva dalla sua bocca allo specchio alla parete era fenomenale. L'unica cosa e che' ho un po' esagerato a spingerla ed a un certo punto si ' trovata in difficolta con la gola. Scuse da entrambe le parti ed abbiamo continuato. Non parla molto bene italiano ed e' qualche volta difficile capirsi. L'ho presa solo a missionaria (parola che non capiva...) ed sono andato per un po' cosi' con lei che ansimava e mi guardava. Non male... l'unico fatto e' che ha ragione il conte che i preservativi sono di marca pessima. Mi sembrava di aver un copertone sull'uccello. Dopo un po' che non sentivo niente, le ho chiesto di finire con handjob che lei ha prontamente fatto. Sorrisi e saluti e ci vediamo alla prossima perche' io tornero'.