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Torino, fratelli raggirati da due prostitute: perdono 300 mila euro
Un patrimonio svanito in pochi anni, tutti i risparmi di una vita e anche l'eredità lasciata dai genitori persi a causa di due donne, una già condannata per circonvenzione di incapace e l'altra a processo oggi davanti al tribunale di Torino. È stato il pm Mario Bendoni a ricostruire le due storie, che si sono susseguite a partire dal 2017 e che hanno svuotato i conti di due fratelli di oltre 300 mila euro.
Era stata una donna conosciuta tramite un giornale di annunci, titolare di una lavanderia, la prima a circuire un sessantenne torinese, ex impiegato alla Fiat, portandogli via circa 30 mila euro con pressanti richieste di denaro. Dopo la prima segnalazione alla procura era stata nominata un'amministratrice di sostegno per l'uomo, che vive da solo assieme a un fratello più anziano e che, secondo le consulenze tecniche fatte fare dalla procura, mostra una grande fragilità nelle relazioni e per questo è facilmente manovrabile. L'inchiesta ha dimostrato la sussistenza della circonvenzione, riconosciuta anche dal tribunale, che nei mesi scorsi ha condannato la donna a un anno e mezzo di carcere.
Ma quando la prima vicenda stava andando a conclusione in tribunale, un'altra segnalazione è arrivata al pm da parte della banca, che si è accorta di anomali bonifici fatti dall'uomo e in misura minore dal fratello su un conto corrente in Romania e intestato a un'altra donna. A insospettire i dipendenti dell'istituto di credito sono state le strane causali dei versamenti, complessivamente di oltre 300 mila euro, che facevano riferimento a ristrutturazioni di immobili di cui evidentemente i due fratelli non avevano disponibilità.
Gli investigatori si sono messi dunque sulle tracce della donna, una prostituta che aveva instaurato una relazione con il più giovane dei fratelli. Nonostante i diversi alias usati, alla fine sono riusciti a identificarla e a mandarla a giudizio.
Torino, fratelli raggirati da due prostitute: perdono 300 mila euro
Un patrimonio svanito in pochi anni, tutti i risparmi di una vita e anche l'eredità lasciata dai genitori persi a causa di due donne, una già condannata per circonvenzione di incapace e l'altra a processo oggi davanti al tribunale di Torino. È stato il pm Mario Bendoni a ricostruire le due storie, che si sono susseguite a partire dal 2017 e che hanno svuotato i conti di due fratelli di oltre 300 mila euro.
Era stata una donna conosciuta tramite un giornale di annunci, titolare di una lavanderia, la prima a circuire un sessantenne torinese, ex impiegato alla Fiat, portandogli via circa 30 mila euro con pressanti richieste di denaro. Dopo la prima segnalazione alla procura era stata nominata un'amministratrice di sostegno per l'uomo, che vive da solo assieme a un fratello più anziano e che, secondo le consulenze tecniche fatte fare dalla procura, mostra una grande fragilità nelle relazioni e per questo è facilmente manovrabile. L'inchiesta ha dimostrato la sussistenza della circonvenzione, riconosciuta anche dal tribunale, che nei mesi scorsi ha condannato la donna a un anno e mezzo di carcere.
Ma quando la prima vicenda stava andando a conclusione in tribunale, un'altra segnalazione è arrivata al pm da parte della banca, che si è accorta di anomali bonifici fatti dall'uomo e in misura minore dal fratello su un conto corrente in Romania e intestato a un'altra donna. A insospettire i dipendenti dell'istituto di credito sono state le strane causali dei versamenti, complessivamente di oltre 300 mila euro, che facevano riferimento a ristrutturazioni di immobili di cui evidentemente i due fratelli non avevano disponibilità.
Gli investigatori si sono messi dunque sulle tracce della donna, una prostituta che aveva instaurato una relazione con il più giovane dei fratelli. Nonostante i diversi alias usati, alla fine sono riusciti a identificarla e a mandarla a giudizio.