Saluti ed onori a Sempreintir,
no, non ci siamo trovati schierati negli stessi eserciti.
Io ero dalla parte dei cosiddetti infiltrati.
Ero (sono) sempre stato a giocare le mie battaglie in campo nemico.
Una pedina trasparente, con alta possibilità di essere persa in campo.
Sapendo i rischi, non mi è mai importato, per mia fortuna sono sempre stato abbastanza bravo da non arrivare a farmi vedere.
Quando è successo, le cose si sono risolte in maniera sfavorevole per il mio nemico di turno.
Nel bene e nel male il contingente Italico ha sempre avuto ottimi rapporti con tutti, formato da persone addestrate e da seri professionisti.
La mia scelta di passare sotto egida UN era legata alla mia incapacità di dover rientrare in luoghi sicuri.
Io avevo bisogno dell'adrenalina per andare avanti.
Vivere a mille in ambienti spesso al limite della vita stessa.
I Balcani erano posti meravigliosi.
Ma le vette e le gole afgane hanno un loro fascino perverso.
Purtroppo, il valore della vita era molto diverso. In questi villaggi ti lanciavano i bambini ed i vecchi sotto i cingoli o sotto le ruote dei tuoi mezzi, per venire poi al comando a chiedere il rimborso....
Carissimi compagni d'arme, dopo un mese io peso 60 kg, ho ancora i miei capelli, sono a tutti gli effetti un uomo morto che cammina.
Ma mi definisco meglio: sono carne morta.
Dopo le bombe che mi hanno buttato in vena ho scoperto quanto male faccia provare gli oppioidi, le droghe che ti danno per cancellare il dolore e regalarti l'oblio.
Non le voglio.
Non più.
Combatto, mi impongo di andare comunque tutti i giorni a fare footing ed esercizi con chi è in regolare servizio.
Gli amici cowboy, questi ragazzacci tutti muscoli e pronti a sparare a qualsiasi cosa, mi guardano come se fossi un verme che striscia.
Poi mi vedono stare al loro passo, per tutta la distanza e partono le scommesse.
Mia moglie mi definisce pazzo, sorride.
Sa che fino a quando lo farò, sarò vivo.
Gli ultimi responsi clinici stanno dando una situazione compromessa.
Ma io lo so, perchè lo sento.
La sfango.
Contro tutti io ho scommesso che sto cazzo di cancro lo devasto.
Lo devo per mia moglie, lo devo alla creatura che nascerà nel corso di questo infernale 2019.
E una parte di me, sapendo che si sta stancando sempre di più delle continue ore passate in infusione, della febbre, dei malesseri, del dolore che a volte prende come ti mettessero dei chiodi nello stomaco e nell'intestino.... una parte di me vorrebbe cedere e cadere facile preda delle droghe.
Ho visto morire amici in azione, ho visto colpiti gli elicotteri e sono andato a raccogliere gli intestini dei soldati moribondi e rimetterli al loro posto.
La morte è mia compagna di vita, non dovrei temerla.
Ho passato notti a girovagare per cercare una puttana per strada, che mi ricordasse il sogno di una fidanzata di anni fa.
Ho scopato in tuguri tali, per levarmi di dosso la rabbia e l'impotenza di aver perso amici o parenti.
Ho usato il sesso a pagamento come ricerca della Patata Perfetta.
Non sono mai stato sazio ed ho sempre cercato nuovi lidi e nuove ragazze.
Ora mi accorgo che leggo i vostri racconti.
Sento il salmastro nell'aria, sento i capelli umidi di vento di mare, che si arricciano.
E ritorna in me il lupo, che annusa l'aria e guarda la possibile preda.
Il bello di poter girare, la sera in macchina o a piedi.
Cercare la troia perfetta.
Chiedere, ammirare o denigrare, a seconda delle merci messe in vendita.
Poi, quel sesto senso che solo il Vero Puttaniere ha, che ti porta a scegliere e trovare quello che cercavi.
Mi mancherà, la Superba.
Mi mancheranno tutte le esperienze fatte.
O meglio, mi mancherà il poter tornare, farmi una bella Tennent's ghiacciata, magari anche una slerfa di focaccia o un panetto di quelli goduriosi a Sottoripa.
Il prendersi con qualche negro che mi offriva del fumo o altre amene gioie.
Per cercare nei vicoli la Signorina che potesse fare al caso mio.
Col il sapore del mare nelle narici ed i capelli arricciati sotto il mio cappellino da baseball.
Ciao Soldati, potete rompere le righe.
Anche oggi la giornata si presenta lunga, faticosa, dolorosa.
Ma a tutto c'è una fine, e per oggi ho deciso che mi darò all'acqua. Mi butto in piscina (se riesco), per tenere a bada le cellule maligne e per cercare il sonno dei giusti.
Il sonno dato da una sana ed intensa attività fisica.
Ridendo posso dire che l'appetito non mi manca.
Americanamente Vostro,
CeccoBeppe ed i suoi ricordi