Vi racconto un mio sogno recente.
Milano, esterno giorno. Sto guidando dalle parti di Lotto. Ad un certo punto, sbucando da via Ghiberti verso viale Murillo, (esattamente qui 4 5 punto 4 7 4 0 0 3 virgola 9 punto 1 4 4 0 2 4 ) vedo, ferma sul marciapiede all'angolo delle due strade, una ragazza. Se ne sta lì, sotto il sole cocente, in microabito e tacco 12, balconata.
Appena mi fermo allo stop, la fanciulla si avvicina e mi fa ampi gesti, apparentemente non per procacciarsi un cliente ma per chiedere informazioni o un favore. Da gentleman, abbasso il finestrino e scopro che è italianissima, mi chiede un passaggio fino a casa perché sotto il sole cocente sta collassando.
Sono titubante… sarà la solita scusa per agganciare il cliente… vado di fretta… il lavoro mi chiama... ma lei mi assicura che casa sua è a 5 minuti e poi non voglio sentirmi responsabile di un collasso. La accolgo così sulla mia auto, al fresco dei 18° (sì, amo il fresco) e la tipa si riprende. Tanto che, dopo 30 secondi di conversazione mi fa: “Che dici, te lo faccio un bel pompino?”. La proposta è allettante ma il cliente mi aspetta e devo a malincuore declinare. Lei non si dà per vinta, mi piazza la mano sul pacco (che si ingrossa all’istante) e rilancia: &ldquo
ai, VU-20… Ok, VU-30… echeccazzo, dammi VU-40 e fattelo succhiare!”.
Rimane da risolvere il fattore tempo, ma anche per questo lei ha una soluzione: mi slaccia e me lo ingoia a crudo, mentre guido in circonvalla. La manovra è ardita in quanto si piazza col culo per aria (niente mutandine, la tipa ama la praticità
a beneficio degli automobilisti al semaforo. La mia concentrazione alla guida vacilla, ma tengo duro :-) e dopo poco le annaffio l’ugola.
Tempismo perfetto, siamo arrivati a destinazione. Sgancio il deca e la saluto. Fine del sogno.
Non chiedetemi com’è, non ho proprio fatto in tempo a vederla; ho solo notato due belle tette (rifatte, mi sa), un fisico magro e un’altezza media.