I goliardi genovesi, nell'nfausto giorno, pubblicarono un necrologio, sulla maggior testata di Genova, facendo riferimento ad un celeberrimo
casino ubicato in pieno centro storico, per la precisione vico Lepre. Nel necrologio, in fondo, era citato un motto latino " quodcumque boni
egeris ad deum referto" : qualunque buona azione sara' riferita a Dio. Sopra il portone del casino campeggiava e campeggia tuttora tale
scritta. L'immobile e' ancor oggi in parte adibito ad alcova, dalle dispensatrici di piacere , che ora come allora compivano assai buone azioni...
Quale frequentatore ho notato e fatto notare alle increduli professioniste sia la scritta, che il fatto che le alcove, ancor oggi, avessero le
stesse caratteristiche dei vecchi casini, piastrelle colorate al pavimento e pareti, dipinti rappresentanti scene amorose, stanze con bagni
comunicanti.
Esimi colleghi, questa e' storia.
Comunque forse ai puttanieri facevano e farebbero comodo pero' nei casini le mignotte erano vere e proprie schiave, le finestre con persiane
dovevano restare sempre chiuse con catenelle e lucchetti, da dove il nome " case chiuse", esercitavano a prezzi quasi sempre popolari con
anche 40 rapporti giornalieri, erano schedate in Questura. Targhetta con prezzi e prestazioni. Insomma una catena di montaggio e non
diventavano certo ricche. La prostituzione "clandestina" esisteva allora come adesso pertanto non e' assolutamente vero che fosse tutto
regolamentato ed igienicamente controllato.
Liberissimi di pensarla diversamente, ma la chiusura dei bordelli fu una legge, la legge Merlin, di assoluta civilta'. Singolare e paradossale
che lo scriva un puttaniere, ma la riapertura dei casini, sotto qualunque forma, sarebbe un atto di totale incivilta'.
Il fatto che esistano in Svizzera e Germania non vuol dir nulla. Fino a prova contraria la civilta' e' nata 2500 anni fa, nel nostro paese.
Ovviamente liberissimi di dissentire.
Ad majora.
Mioduro.